caramella : [post n° 241755]

architetti con figli, aiuto!

ciao a tutti, con un bambino di quasi 2 mesi inizio a guardarmi intorno su come fare per tornare a lavorare al + presto visto che i 4 mila euro inarcassa in 4 mesi se ne vanno x il mutuo. oltre al peso nel cuore e al senso di colpa, devo affrontare dei muri pazzeschi dovuti al fatto che negli asili nido pubblici fino a 6-9 mesi non vengono ammessi (e costano cmq 400-500 E), quelli privati sono inaccessibili con il mio salario, per non parlare di una tata... ragazzi ma voi come fate? con il mio reddito paghiamo il muto e con lo stipendio di mio marito dobbiamo mantenerci, e per fortuna che lui è a tempo indeterminato...
Fra :
io bambino di 9 mesi, licenziata 3 giorni prima del mio rientro in ufficio dopo il parto... non so dove sbattere la testa, non trovo lavoro, fortuna che la casa è di proprietà, per ora niente nido giocoforza ma se dovessi trovare un posto in ufficio davvero non saprei nemmeno io come fare, lo stipendio di mio marito va via tutto. non dico altro perchè inizio a sputare veleno e livore :(
Kia :
Non faccio figli. Ecco come faccio! per ora è un lusso che nn posso proprio permettermi. E penso anche che me la sono cercata questa situazione, perchè ho voluto continuare gli studi e diventare per forza architetto con tutto ciò che ne consegue se nn si ha lo studio del papà già pronto e avviato...
Faccio un grosso in bocca al lupo per tornare presto al lavoro a chi ha avuto il coraggio di farli.
shima :
ma se ti hanno licenziata è perchè nonti avevano messa in regola, giusto?
io sono stata fortunata e sono potuta rientrare al lavoro, per quanto riguarda il nido, la mia ce l'ho mandata a sei mesi, ed ho pensato che seppure il costo fosse alto è pur sempre un investimento per te e per il bambino..in ogni caso per reinserirti adesso sarà dura, mi sa che ti conviene cercare di fare le collaborazioni esterne..in ogni caso, sonda bene i nidi di zona, che se dovessi ricevere una proposta non ti trovi spiazzata, in bocca al lupo!
Fusilla :
Io punterò tutto sui nonni, anche se poveretti hanno più di 70 anni e si tengono già il bambino di mia sorella... Però, se decido di umiliarmi oltre il limite e rientrare nell'ufficio dove lavoravo pre-gravidanza (anche se spero ancora di trovare altro, illusa...) credo che più di mezza giornata non andrò... Giusto quel che serve per tirare su i soldi del mutuo e niente più, poi si campa con lo stipendio del mio compagno che, grazie al cielo, è più che decoroso (e fa l'operaio, no comment!). Mi godo mia figlia e non sfianco i miei genitori con un altro bambino da tenere tutto il giorno...
mary :
Io un figlio non ce l'ho, e stimo chi ha avuto il coraggio di farlo. Le mie remore non sono solo per i soldi(anche se basterebbero quelle a frenarmi) ma anche per la qualità del lavoro che dopo troverò.Secondo voi oggi come oggi è davvero possibile fare la mamma e riuscire ad avere un lavoro che soddisfi e non sia soltanto la disegnatrice di qualche orribile capo?Voglio dire la passione e tutte le speranze che ci hanno condotte fin qui,che ci hanno e ci fanno attraversare milioni di pb e difficoltà alla fine restano? spero che diventando mamma semplicemente certe cose passino in secondo piano "per scelta"propria e non per costrizione.
Claudia :
Io credo che esistano solo nei film americani le famiglie in cui la donna riesce a essere contemporaneamente mamma e donna di successo ..purtroppo!:-( Fare l'architetto con soddisfazione è difficile anche per un uomo, coi tempi che corrono, ma per noi donne qualunque problema è doppio.Sono sposata da poco dopo una convivenza di 4 anni ma di figli non se ne parla proprio....il problema del lavoro per tutti e due è ancora troppo insistente per farci pensare a un bambino.Comunque ammiro chi ha il coraggio di diventare mamma e capisco le difficoltà che si incontrano...In bocca al lupo davvero a tutte noi architetti donne..e speriamo in tempi migliori...
caramella :
Mary nulla è gratuito, chi sceglie di avere dei figli sa che pagherà cara questa scelta, sacrificando molto, forse tutto... ciò nonostante ritengo che anche chi sceglie di seguire le proprie passioni paghi il caro prezzo di sacrificare la propria vita affettiva. sono decisioni personali, che si basano su quanto per noi è + importante, e su quanto "suona nelle nostre corde". Purtroppo credo che la risposta alla tua domanda sia no, al giorno d'oggi entrambi le soddisfazioni sono impossibili (lo affermo senza frustrazione, ma con consapevolezza).
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