m_ac : [post n° 242876]

lavorare senza retribuzione, ossia schiavitù

CI RISIAMO:Studio di architettura in Roma centro (indirizzo progettazione e restauro) cerca neo laureato/a in architettura per STAGE formativo non retribuito. Lo stage ha durata di 3-6 mesi ed è rivolto a persone di età compresa tra i 24 e 28 anni. Si richiede ottima conoscenza dei software di modellazione tridimensionale e rendering (3D Studio max, Rhino) autocad 2D, 3D photoshop, illustrator, pacchetto office. Inviare CV e portfolio lavori (max 3 Mb)....non ce la faccio più, la devono smettere e tra l'altro pretendono che lo schiavo muto abbia tutte queste conoscenze e le usi per loro che non snno nemmeno accendere il computer! ma stage formativo di cosa se devo saper usare tutto????? in che cosa mi formano??? senza prenderci in giro, lo sappiamo tutti come funzionano questi studio che non hanno committenti ma provano a fare tutti i concorsi del mondo sfruttando li stagisti "schiavi", per favore non accettate queste condizioni!
richo :
Giustissimo quel che dici...
soprattutto questa frase conclusiva: "per favore non accettate queste condizioni!"

Se nessuno accetta queste condizioni e magari al di sotto di certe cifre non si "schiavizzasse", cambierebbe a mio parere in meglio la situazione...

Lo so che c'è chi ha spese o quant'altro e non ne può fare a meno, ma la dignità del lavoratore non può essere calpestata per pochi euro.
Io personalmente piuttosto che guadagnare poco per essere schiavizzato in uno studio farei di tutto per coalizzarmi con persone alla pari per sottrarre committenze a chi si autoelogia a Gran Architetto in questi studi di facciata e poi il lavoro/idee sono di uno o più stagisti/schiavi.
E' una vergogna che tutto ciò accada!

Scusate lo sfogo... ma occorre svegliarsi! ;)
evaluna :
hai ragionissima...è vergognoso, e lo scrivono pure di non pagare nulla, neppure un rimborso spese, e chi sono dei maghi dell'architettura per cui valrebbe la pena di lavorare completamente gratis per loro?
come considera il lavoro questa gente? questa professione?
un giovane che inizia? quanto vale?

e pretendono un professionista formato e disponibile a tutto... gentaccia...
e poi ci sono gli annunci che chiedono architetti con 3/5 anni di esperienza che devono già sapere e fare tutto, parlare 2 lingue, saper modellizzare e fare render, esperienze internazionali, direzione cantiere, sicurezza, ecc. e la retribuzione? meno di 1000 euro al mese....

non ci sono parole.
archb :
...è bello leggere gli annunci di lavoro...sono una contraddizione unica...cercano giovani laureati appena usciti dall'università, che sappiano fare tutto, dal caffè ai calcoli strutturali per formali non si capisce poi in cosa...dato che dovrebbero avere già tutte le conoscenze per entrare nei loro studi...e poi non rispondono a chi casomai qualche anno di esperienza in più ce l'ha davvero! Ma allora cosa vogliono veramente? Uno "schiavo" senza pretese da calpestare in nome della famosa formazione a cui non pagare nemmeno le spese o un collaboratore serio su cui poter contare? Perchè se fosse così investirebbero davvero il loro tempo ed il loro denaro per "formare" un giovane architetto da inserire poi nella loro attività, non lo lascerebbero andar via dopo 3 mesi o 6, sostituendolo come una cartuccia della stampante...bisogna rifiutare questo stato di cose! E' vero siamo tanti ed i tempi sono difficili per tutti, ma non dobbiamo accettare queste forme di sfruttamento e solo restando compatti in queste idee, rifiutando certe proposte"vergognose", facendo rispettare il nostro lavoro, forse si possono ottenere dei cambiamenti!Altrimenti continueremo a leggere questi annunci...
Claudia :
Condivido pienamente! e poi, abbiate pazienza, ma io continuo a non capire con che faccia certa gente continui a fare certe richieste: 24-28 anni è all'incirca la fascia di età con cui si esce dall'università...è mai possibile che uno possa sapere fare tutto e di più, inglese francese e spagnolo, esperienze lavorative etc etc...e poi con tutte queste competenze, che nemmeno un architetto di 50 anni magari ha, accettare un lavoro e non essere pagato!!!!io penso che si viva nel mondo dei sogni....poi ditemi voi se sbaglio...Se sapessi fare tutto quello che chiedono negli annunci, col cavolo che mi farei sfruttare...me ne starei in proprio e guadagnerei come e quanto mi pare!!!!!
Isil :
Sono proprio d'accordo ragazzi, vista la quantità di post simili che ultimamente circola su questa bacheca forse qualcosa perlomeno nelle ns teste stà cambiando...................
Davide :
Isil, qualcosa nelle nostre teste sta cambiando, ma non in quelle delle prossime decine di architetti che l'università sfornerà nei prossimi anni, che andranno negli studi per una pipa di tabacco a farsi sfruttare e fra qualche scriveranno i nostri stessi post, e poi e poi.....
poipoi :
Se non riuscite a capire la differenza fra un caddista e un architetto ne avete ancora da studiare. Poveri noi. È arrivata la generazione di quelli che non si potevano bocciare. Fanno bene a non pagarvi. Non valete un granche.
Con rispetto parlando degli altri, che magari hanno studiato e qualcosa sanno fare.
m_ac :
caro poi poi, la sottoscritta ha 32 anni, lauerata da 5 a pieni voti, 1 master, una borsa di studio di 15000 euro presa appena laureata (spesi per mantenermi mentre facevo lo stage formativo!!!!), 4 anni di esperienza , ma sai che c'è? mi sono stancata! mi sono stancata di lavorare come una schiava 8 ore al giorno per andare a prendere una miseria e non alla fine del mese, ma fatturando quando il mio capo ha i soldi, si, perché ovviamente lavoro con una finta partita iva, ho sempre lavorato così! sai perché non c'è differenza tra un caddista e un architetto? perché entrambi non vengono retribuiti adeguatamente.dimmi invece tu chi sei e cosahai fatto di tanto straordinario per parlare così. naturalmente ho pensato, assieme a miei amici di mettere su uno studio nostro, ma sai io non ho nessuno alle spalle (tipo papà architetto o ingegnere...) e non ho nemmeno conoscenze, e ahimé la cosa più grave è che non sono capace di vendere chiacchere, cosa che riesce molto bene a tutti i "professionisti" che si sentono già arrivati conosciuti finora....
giovani :
La nostra generazione di giovani laureati italiani ha un solo difetto: è stata istruita da prof. incompetenti usciti dalle università senza mai aver studiato, coi voti politici! Ecco cosa ci differenzia dall'estero... ed ecco perché all'estero i problemi che abbiamo noi qui non ci sono!
La maggior parte delle cose che sappiamo ce le siamo studiate autonomamente (soprattutto la parte informatica, cosa che per voi è completamente sconosciuta)... sareste voi anziani a doverci ringraziare se veniamo in studio da voi a disegnare e correggere, visto che abbiamo più dimestichezza di voi con le nuove tecnologie e coi nuovi modi di costruire, sappiamo usare programmi che nemmeno sapete esistano e siamo gentili ad insegnarvi qualcosa su come si progetta adesso.
E invece voi ci vorreste (gratuitamente o a paghe da fame!) sfruttare, approfittando della nostra vogla di imparare ancora e dell'impossibilità che abbiamo ad entrare in un mondo del lavoro che vi vede padroni solo perché arrivati prima in senso temporale.
Prima o poi troveremo qualche aggancio anche noi ed entreremo nel circuito del mondo del lavoro, i committenti capiranno che non progetta bene solo chi ha anni di esperienza e, allora, sperate di avere una buona pensione o di non ri-incontrarci sulla vostra strada, perché prima o poi ve la faremo pagare!!!
geco :
X poipoi
la differenza è chiarissima, per questo soffriamo!!!
Lebia :
Io ho lavorato 5 mesi in uno studio appena terminata l'università. Chi mi ha preso ha preteso che io sapessi fare già tutto: 3d e rendering, usare photoshop, fare disegni esecutivi, fare particolari costruttivi ex-novo, compilare certificazioni energetiche e fare computi metrici. Ho dovuto arrangiarmi e cercare di fare quello che a me sembrava corretto...alla fine sono risultata un "bravissimo architetto" secondo lui. Sì, mi sono applicata come al solito, qualcosa ho imparato ma perchè io sono intelligente, non perchè questa persona mi abbia insegnato qualcosa. Alla fine ho mollato perchè era lui ad avere bisogno di me, ma non io di lui.
poipoi :
non so chi vi ha raccontato questa balla: l'Università non prepara al lavoro.
Quando siamo (mi ci metto anch'io) usciti dall'università, dopo 30 e passa esami, e dopo altri 2 o tre anni di tesi, avevamo comunque coscienza di essere inadatti al lavoro, che la pratica professionale era un'altra cosa. Probabilmente perché si cominciava a lavorare (ed imparare) negli studi fin dal terzo/quarto anno, e si capiva subito la differenza fra quello che si studiava in facoltà e quello che c'era "fuori".
Non mi sembra che oggi sia migliorata la situazione. Anzi, c'è più concorrenza, le norme sono più complesse, così l'uso dei materiali e delle tecnologie. C'è più corruzione, meno trasparenza, ed è sempre complicato trovare lavori da fare.
Cosa c'entra questo (che è la professione di architetto oggi) con l'uso di un computer? Come si può immaginare che la professione sia saper fare un rendering o una pianta? Ma che cosa vi hanno raccontato della professione? Confondete il mezzo con il fine. Mi sembra evidente che qui sono in molti a parlare senza sapere di cosa si stia parlando.
Se il lavoro arrivasse solo perché so fare un rendering o usare un computer perfettamente, allora avrei risolto... Ridicolo.
Lebia :
Poipoi...stavo discutendo in un altro post del fare rendering. Basta che scrivi che sai usare 3d Studio Max in fondo ai software che sai usare e ti arrivano risposte di studi che vogliono un renderista quando magari tu ti occupi di tutt'altro e nell'annuncio avevi scritto chiaro e tondo che cercavi uno stage/collaborazione in tutt'altro campo per imparare a fare il tuo mestiere (e non il renderista!). Acuni tuoi colleghi mi hanno puntato il dito contro perchè sputo sui rendering. Non è vero, non ci sputo affatto sopra, ma io non voglio fare una collaborazione facendo rendering, farne un'altra facendoli ancora, ecc. vedendo solo questo del mestiere. Vorrei anche imparare, ma di persone disposte ad insegnarti le cose ce ne sono poche. 3/4 degli architetti ha capito che prendendo un neolaureato i soldi se li tiene in tasca anzichè darli agli studi/aziende che fanno rendering e così ti prendono solo per fare immagini fotorealistiche senza sborsare tra un po' un fico secco. E' qui il problema, non è cosa ci ha insegnato l'università. Usare il computer e fare rendering fa parte del nostro bagaglio che ci servirà nella vita, ma sono gli studi professionali a farci fare solo i renderisti.
Lebia :
Aggiungo una cosa rispetto al mio post del 02/10...con quella risposta non intendevo dire che io sono nata imparata. Volevo solo dire che lavorare per uno che non sa fare niente e che mi ha assunto (cioè ha assunto una neolaureata che del mondo del lavoro non sa un fico secco) per cavarsi dagli impicci lui è veramente il colmo! E per forza che io sono più brava di lui...cioè io so compilare le certificazioni energetiche e non ho mai fatto un corso (chissà quante cavolate ho scritto nella mia ingnoranza in materia!), lui l'ha fatto e non le sa compilare. Mi chiedo chi dia la laurea a certe persone.
poipoi :
x Lebia.
si tratta di "rubare il mestiere". Nessuno ti insegna nulla, la scuola è finita il giorno in cui ti sei laureata. Sei tu che devi carpire quello che ti serve ovunque sia possibile.
Bisogna usare questi primi anni di "tirocinio" (o di sfruttamento), per capire come funziona il mondo, e appena possibile metterlo in pratica.
Questo vale per chi, come noi, non ha l'architetto o il costruttore in famiglia. Se non ti è parente, nessuno ti spiega niente, ma ti si "concede" di stare a guardare.

Altra questione: non si può fare tutto da soli. In uno studio avviato c'è chi prende i lavori e chi li fa. Il "politico" spesso non mette una matita su un foglio. Ma è altrettanto importante nell'economia dello studio. Se il lavoro non arriva non c'è nemmeno la possibilità di farsi valere.
Lebia :
Concordo con te. Vorrei chiederti una cosa: se sulle tavole c'è scritto come collaboratore "Arch. tal dei tali" ma io non ho effettivamente nessuna firma, rischio qualcosa? Parliamo di abusi edilizi, certificazioni fasulle, ecc.
Io ho tolto da tutte le tavole possibili il titolo "Arch." ma alcune mi sono sfuggite perchè lui le ha stampate e consegnate prima che potessi prenderle in mano io. Non ho mai avuto un contratto di lavoro, ero in nero...quindi dubito che lui si rifaccia su di me perchè uscirebbe che mi ha fatto lavorare in nero, oltre a dichiarare il falso sul mio titolo (è lui che ha firmato le tavole). Ora capisci perchè me ne sono andata? Avrei imparato solo ciò che non dovrei mai fare!
poipoi :
Direi di no. I collaboratori non hanno responsabilità giuridiche dirette. Chi firma ha la responsabilità di quello che firma. È solo lui che ne risponde penalmente.

Non mi preoccuperei neanche del titolo. A meno che tu non abbia falsificato un timbro, cosa che non credo.

Ultimamente 'sto mestiere è diventato davvero difficile... Gli studi sono piccoli e non abbiamo lo stuolo di avvocati dietro che invece hanno le imprese, o alcuni grandi committenti. Va da sé che siamo l'anello debole della catena. Sempre più spesso chi ha i soldi non è proprio pulito. E bisogna chiudere un occhio, o tutt'e due, pur di lavorare. Non approvo questo comportamento. Sto solo dicendo che se ce n'è tanti che firmano cose "al limite" (e oltre) è dovuto anche a un generale imbarbarimento della committenza. Ma chi è connivente con un reato, è comunque colpevole. Senza scusanti.

Questo per ribadire ancora che un neolaureato, oggi come in passato, non è in grado di uscire dall'Università e affrontare gli squali, ma ha bisogno di capire prima come vanno le cose.
next :
Il lavoro di cercare lavori per lo studio è importantissimo, e come ho sottolineato, è un lavoro di per sè. Allo stesso tempo trovare lavori non è il solo lavoro dello studio, altrettanto importante è portare a termine i progetti in maniera corretta, questo ruolo di solito non è svolto dai titolari dello studio che affidano ad altri questo compito. Non si può pretendere di non pagare qualcuno che svolge questa metà del lavoro, non si può svilire queste persone appropriandosi delle loro idee davanti al committente senza riconoscenza e purtroppo è quello che succede...
giovane :
E' proprio questo il punto: la parte vera del lavoro la facciamo noi collaboratori a partita iva, cui viene assegnato un lavoro intero da portare a termine, mentre il titolare mette solo le firme sul notro lavoro.
E' svilente non essere, almeno, pagati adeguatamente!

Oltretutto noi giovani, per i nostri "capi" facciamo anche di più di quello che ci chiederebbero, visto che loro certe cose non le sanno fare e quindi non le saprebbero nemmeno chiedere!

Mi domando solo quando i committenti se ne accorgerano!
realtàrcky :
vedo che piano piano ci stiamo arrivando......
diciamo le cose come stanno, ma questi studi tecnici chi li porta avanti? noi schiavi purtroppo.......
i titolari, nella quasi totalità, sono persone di esperienza si, ma senza un minimo di conoscenza informatica, come farebberero a presentare un lavoro nel 2010 ancora a mano? assurdo credo......., tanto ci sono gli schiavi a lavoro......ma se tutti decidessimo di non fare più i burattini allora qualcosa cambierebbe.....
Isil :
infatti......ma quanti di noi sarebbero disposti ad iincrociare le braccia col rischio di non prendere neanche quei pochi euro l'ora?quanti di noi sarebbero disposti a scendere in piazza per far vedere alla nazione in che condizione lavoriamo?
Edoardo :
Si può segnalare questi soggetti presso qualche struttura e/o sindacato? Esiste una legge che regolarizza i tirocini? Si può pensare ad una class-action nei confronti degli sfruttatori?

Quand'è che abbasseranno l'IRPEF per favorire le assunzioni?

Quand'è che promuoveranno i concorsi pubblici per favorire i giovani?
Edoardo :
Oh, a me il prof. E. A., presidente del mega-studio cooperativo STS di Bologna, che voleva comprare casa mia a Bologna, mi scoraggiò sinceramente ad andare da loro perchè avevo già una posizione lavorativa (impiegatuzzo 3° livello presso studio) e da loro bisognava fare 6 mesi di praticantato (non parlò di retribuzione).
Ora, come posso crescere, volessi ampliare la mia esperienza LAVORANDO?
Ma chi si muove!!!
Kia :
Si, gli studi professionali vanno avanti perchè ci siamo noi con i contratti a progetto o le finte partite iva....ma praticamente siamo trasparenti. Ai telegiornali parlano solo di chi ha i contratti "veri" e ha un sindacato. Non so se avete fatto caso, ma noi è come se nn esistessimo.
D'altra parte cosa vuoi fare appena uscito dall'università? Nessuno sarebbe in grado di prendere un lavoro e portarlo a termine. Non parlo di render o della carta che si produce avendo conoscenze informatiche che il nostro capo non ha, ma parlo del cantiere. A fare cantiere si impara negli studi .....se siamo fortunati. Altrimenti nn ci resta altro che disegnare a vita perchè se nn si sa fare cantiere secondo me si è architetti a metà.
Davide :
La verità fa male lo sai......
Avete passato la domenica a scrivere post? E su cosa poi? Ho 34 anni e uno studio avviato. Nessun parente nel campo e mi sono fatto da solo. A 19 anni ero consigliere, a 24 assessore all'urbanistica. E da li è partita la mia carriera e qualche anno di lavoro in uff.tecnico comunale. Voi dove eravate durante l'università? Dove?
Tutti a lamentarsi ma cosa avete fatto durante l'università?
Io appena iniziato avevo capito che era così e mi sono dato da fare ad acquisire conoscenze e opportunità. Andavo a cena con le imprese e via dicendo. Sveglia! Questa è l'italia se non vi va andate all'estero.
Dove eravate a 20/21/22/23 anni di domenica? Leggevate ca..bella o stavate gettando le fondamenta per la professione?

E' l'italia signori, qui gira così! Dovevate svegliarvi prima!
E adesso tutti a lamentarsi che non hanno conoscenze.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Edoardo :
La verità fa male a te, probabilmente.
Io ho passato la domenica in mountain bike e trà un pò la passerò a sciare, se ti interessa.
Porsi come degli arrivati con il tuo senso di superiorità è indice di frustrazione assai maggiore di quanto non lo siano le lamentele di persone meno fortunate e parimenti capaci, anzi, probabilmente maggiormente capaci.
Lavori in ufficio tecnico comunale?
Beh, per me quelli sono posti da falliti (Architetti falliti intendo).
Buona fortuna.
Edoardo :
Ah, io sono assunto da anni, ho all'attivo numerosi progetti... ...e a 22 anni andavo anche a figa (sciando e dipingendo).
Kia :
Bravo Davide. Nn so dove abiti nè dove lavori ma in una città come la mia nn diventi consigliere a 19 anni se nn sei figlio di qualcuno, te lo garantisco. Forse nel paese di provincia è già + fattibile ma qui da me si dice che "chi no g'ha santoli no g'ha regali".
Edoardo :
...io a 19 anni ero a Firenze per frequentare i laboratori con obbligo di frequenza... per esempio.
L'amico sopra mi puzza un pochettino di troll, oppure opera in un comune di 4 abitanti, il sindaco è lo zio magari, mah. Tutto è possibile, ognuno è libero di riportare il suo caso particolare...
...anch'io mi sono fatto strada in provincia, ma avessi voluto penetrare negli studioni di città sarebbe stato ben diverso.
Kia :
e poi dai!lasciaci un po' sfogare!mica possiamo essere tutti assessori all'urbanistica a 24 anni, no?
Isil :
X Davide...
ecco lo spirito dell'italiano verace ke esce fuori...........
Kia :
...uhm, a 22 anni la domenica era dedicata a fare plastici e avevo il cartonlegno perfino attaccato ai capelli! il resto della settimana erano corsi con frequenza obbligatoria fino alle 6 di sera. Le vacanze di natale e a carnevale si lavorava in un negozio per tirare su un po' di soldini e nel contempo ci si preparava per gli esami. Bravo Davide che aveva tempo per le public relation. Il Casabella ho smesso di comperarlo dopo 5 numeri al primo anno di università....
Davide :
Edoardo, ho detto che ho lavorato. Non che lavoro. Ora ho il mio studio.
Kia dalla tua frase dialettale siamo della stessa zona. Nessun santolo. Solo tanta voglia di metter su lo studio.
I plastici li facevo di notte.
Ciao e buona fortuna.
m_ac :
Mio Dio!!! ci mancava la politica!!! ...ma ti rendi conto che quello che hai scritto è vergognoso? non puoi tranquillamente affermare che hai intrapreso la carriera politica per i tuoi interessi personali!!! Ma al partito non te l'hanno mai detto che almeno per salvarti la faccia dovevi dire che lo stavi facendo per un interesse pubblico????...ecco come avete rovinato l'Italia! Sicché io se non scendo a compromessi con questo sistema dovrei lasciare il mio paese!!! Tutto quanto hai scritto è terribilmente penoso e triste...tu sei la causa dei nostri mali e ti vanti pure! Hai completamente svuotato di significato ciò che rappresenti, tu dovresti fare gli interessi di chi scrive questi post! non vantarti di come riesci ad avere dei tuoi tornaconti personali grazie ai poveri cretini che ti hanno votato. Che pena.
poipoi :
credo che Davide abbia colto il senso del problema.
Ci sono architetti dipendenti e liberi professionisti.

Questi ultimi, se non hanno le spalle coperte, devono iniziare a lavorarci "fin da piccoli". Possono farcela o meno, possono diventare ricchi o tirare a campare, ma è una scelta di vita, una scelta personale, che non tutti sono in grado di fare.

I "dipendenti", invece, si possono distinguere in due categorie.

Il "dipendente mio malgrado", che è un libero professionista in pectore che ancora non è riuscito ad emergere, ma che prima o poi, vedrai che ce la farà.

Il "dipendente e basta", che non riuscirebbe a fare un passo da solo, ed ha purtroppo la necessità di qualcuno sopra la testa che gli trovi il lavoro e glielo faccia fare.
Non c'è niente di male ad essere così. Non tutti nascono con la capacità imprenditoriale. Non tutti sono capaci di rischiare per un avanzamento sociale. C'è invece bisogno di chi si occupi al meglio di una parte del processo.

L'architetto è un lavoro che si fa in gruppo. Questa è l'unica cosa che l'università dovrebbe insegnare, e non lo fa più perché si è trasformata in una specie di istituto professionale il cui unico scopo è tirar fuori laureati, preparati alla bell'e meglio, per ottenere contributi ministeriali in proporzione.

Quello che è intollerabile è questo piagnisteo continuo, che non tiene conto del rischio d'impresa, delle spese di avviamento, e del fatto che c'è un'offerta in eccesso e mediamente poco qualificata. Troppa gente sa fare le stesse identiche cose, e spesso neanche tanto bene.

Invece di "scendere in piazza" (che serve solo a fare un titolo di un giornale con cui ci si incarta il pesce il giorno dopo) imparate sul serio a fare quelle cose che hanno più mercato, e vedrete come cambia l'atteggiamento nei vostri confronti.
Isil :
x poipoi...
si con molta probabilità la carta di giornale il giorno dopo servirebbe ad incartare i pesci......ma anche a divenrare meno "trasparenti" citando il termine azzeccatissimo di Kia. Non credo che scendere in piazza oggi abbia un senso come lo aveva qualche decennio fà, ma la protesta silenziona sul campo non basta...perchè c'è sempre qualcuno che ribassa la parcella, che è disposto a non farsi dare l'anticipo, ke può fare cassa all'amminisrtazione, che può dirti o prendi 500 euro al mese o te ne vai....bisogna agire su + fronti in modo compatto. Partendo dall'università. Il diritto allo studio va bene, ma senza un diritto al lavoro, a che serve????????
Edoardo :
Sembra un sogno leggere certe affermazioni di chi, ponendosi su un piedistallo, crede di poter dare lezioni di vita.
Credo che molti di noi con capacità imprenditoriali, trovino ostacoli contingenti dovuti non solo alla semplice professione ma, appunto, ad una realtà distorta che uccide il libero mercato a favore del clientelismo, la meritocrazia a favore del nepotismo.
Non siamo tutti dei coglioni se ci troviamo a sbattere contro un muro.
Altresì c'è chi non deve sbattere contro un muro perchè possiede le chiavi per passare dalla porta... ...e queste chiavi non se le è certo fabbricate da solo.
Ci sono molti figli di papà SENZA spirito imprenditoriale che devono fare gli imprenditori per forza, occupando il posto di chi non ha i mezzi.

Ecco, questi soggetti, in un contesto competitivo e libero, trovandosi senza capacità chiuderebbero bottega ed io, magari, non scriverei neppure su questo sito.

Il resto sono favole.
Isil :
Quoto appieno Edoardo........
Lebia :
"A 19 anni ero consigliere, a 24 assessore all'urbanistica. E da li è partita la mia carriera e qualche anno di lavoro in uff.tecnico comunale."...

Io abito in un paese di 500 abitanti. Per andare a lavorare nell'ufficio tecnico del mio paese devo ammazzare come minimo il tecnico. E' oltre 10 anni che il posto è suo, quindi ammazzarlo è l'unico modo per avere un concorso pubblico.
Per quanto riguarda il posto da consigliere è possibile farlo solo alle famiglie native del paese. Sul registro anagrafico c'è ancora scritto "immigrato" (eppure la mia famiglia è italiana). Come se non bastasse va su chi è leccaculo del prete (e io non vado mai a messa nè faccio la perpetua).
Mio padre aveva lanciato l'idea di iscrivermi ai giovani padani...si, sa mai che con la Trota si trovi un posto di lavoro. Non intendo fare della politica, voglio solo segnalare come esistano dei sistemi chiusi dove se non sei figlio di, famiglia storica del luogo, ecc. non vai assolutamente da nessuna parte.
al :
sono fondamentalmente d'accordo con davide e poipoi..mi permetto però di aggiungere due ulteriori aspetti..non vi rendete conto che il mercato dell'architettura italiano non ce la fa a sostenere la massa di laureati che sforna l'università italiana? come si può pensare che un architetto ogni 400 abitanti, unitamente a geometri e ingegneri riescano a soddisfare i loro fabbisogni con la professione..il mercato non ce la fa..per altro la qualità di un laureato oggi è sempre più bassa..se aveste il coraggio di fare una chiacchierata con un architetto laureato prima del 68, vi rendereste tutti conto di quali conoscenze aveva lui alla fine del suo corso di studi..ma per avere ciò l'università non può essere per tutti, ma solo per chi ha una capacità non comune in fatto di inteligenza, volonta, caparbietà, ecc..le lauree odierne, che servono solo a soddisfare il business della formazione, non formano per nulla rispetto alla potenzialità che la ns professione ci da una volta abilitati.....poi lancio un altro sasso..i paletti del mercato del lavoro italiani sono un altro dei motivi di questo stato di cose..ho un amica italiana, neo laureata che ha trovato lavoro in svizzera..le hanno fatto un contratto a tempo indetermianto, con il quale riesce a campare, pagandosi le relative spese, però se il lavoro finisce, se lei fa errori che inficino il rapporto con il titolare, o anche se si rivela un elemento che destabilizza il gruppo di lavoro, o non si lava, e quindi ha un cattivo odore( sono chiaramente esempi provocatori), la norma svizera, come credo quelle della maggioranza dei paesi nord europei, prevede un termine di preavviso di massimo 3 mesi per il licenziamento, senza che nessuno si scandalizzi, ne alcun giudice del lavoro obblighi il reintegro...ma con le ns norme, ma quale titolare di un piccolo studio, sarà mai così folle da assumere a tempo indeterminato...e tanto, augurando a tutti voi di arrivare un giorno ad essere titolari di uno studio, vedrete che sarete costretti dalle circostanze a comportarvi nella stessa identica maniera..
Edoardo :
...grazie per i luoghi comuni, anche da parte di chi, come me, è nato ieri.

P.S. vogliamo parlare di "mercato"? Si parla molto di "mercato"... ...anche il ministro Sacconi scoraggia i giovani perchè il "mercato" è saturo.

Siamo sicuri che il mondo delle professioni sia regolato da un "mercato"???
Lebia :
No, questo mondo non è regolato dal "mercato", è regolato dai pregiudizi e dalle lobby. Io sono laureata in Architettura e abilitata conservatore dei beni architettonici. Basta che uno si abiliti come conservatore oppure paesaggista e perde completamente il diritto a lavorare. Siete i primi a farci la guerra, a darci degli incapaci e a rivendicare in tutto e per tutto qualunque cosa che ci è possibile fare. Voi "potere fare" qualsiasi cosa e di conseguenza "sapete tutto"; noi "non possiamo fare" e quindi "non sappiamo fare niente"...in pratica se ti abiliti da conservatore o paesaggista (magari perchè ti sei fatto un bip tanto perchè la materia ti piaceva o perchè decidi di prendere due abilitazioni perchè sei capace di gestire due materie) perdi persino la laurea in Architettura (perchè voi considerate la mia diversa dalla vostra solo in base alla mia abilitazione). Secondo me è veramente ridicolo...
Le uniche parole spese bene nei nostri confronti le ha dette Bellini (attenzione, Amedeo Bellini, non l'architetto del paese e credo che ci sia uno spessore culturale molto diverso). Ha detto che esistono laureati "competenti" che sanno fare il loro lavoro ma devono affidarsi a degli "incompententi" per poter lavorare e avere una firma.
Ora credete che ci sia ancora in mezzo il "mercato"? Il mercato ci fa anche lavorare, è la pressione psicologica operata dagli altri iscritti al nostro albo a non farci lavorare. Come ha detto il diretto di un forum: le cose dette da un "collega" anziano pesano quasi come se fossero vere.
Ditemi dov'è il "mercato"? Ovvio che se ci viene commissionato un lavoro ma arriva l'architetto e dice che il conservatore è un incompetente, allora quest'ultimo perde il lavoro e l'incarico viene affidato all'architetto che magari non sa neppure come si consolida un intonaco (ma lui "può fare" perchè così dice l'albo!!!).
Scusate per lo sfogo, ma questo è il mondo in cui mi ritrovo immersa.
lloyd :
Ho letto tutti i messaggi con grande interesse.
Credo che, compentenze e storie personali a parte, dovremmo concentrarci su due fattori importanti: retribuzione e orari di lavoro.
Siamo persone libere, ognuno fa quello che vuole... vuoi fare il politico a 24 anni, bene fatti tuoi; vuoi fare il renderista a vita, vuoi fare conservazione... liberissimi.
Però su una cosa non dobbiamo cedere: non siamo schiavi e dobbiamo lavorare con orari decenti e paghe dignitose!
al :
tutto è regolato dal mercato, Edoardo, e ce lo hanno insegnato i greci con i termini "monopolio, duopolio oligopolio" e le conseguenze che questi regimi provocano su domanda, offerta e relativi prezzi o compensi nel mercato delle merci e del lavoro...che poi certe regole tutte italiane di cui parlavo nel precedente post, sulla difficoltà di licenziare, ma che non ha fatto Sacconi, perchè ci sono da quarant'anni, determinino ulteriori storture non ci piove..ma il problema secondo me parte dai troppi laureati con pochissimo capacità oggettiva di lavorare...il computer è uno strumento, con cui io posso infinocchiare con render e vedute spettacolari chiunque, però poi quello che ho diseganto deve stare in piedi, deve essere economicamente fattibile, e deve potere essere realizzato dalle maestranze che abbiamo, e molto spesso questo non è..chissà perchè gli architetti hanno nel mondo del lavoro una cattiva nomea..saranno tutti gli altri brutti, sporchi e cattivi, o forse un po di responsabilità le abbiamo anche noi, con le lacune che ci portiamo dall'università?...per quel che riguarda invece quanto dice Leiba, se tu ti sei laureata in una classe che prevede esclusivamente l'esame e l'iscrizione al settore conservazione o paesaggistica, dovevi all'inizio verificare che possibilità di lavoro ti dava quella laurea( in realtà questa è stata la più grossa truffa ai giovani fatta dalla politica, e cioè lauree 3+2 e moltiplicazione di sezioni e settori, al solo fine di mantenere alto il numero di laureati, a fronte dell'obbligo della comunità europea di mettere il numero chiuso...quando mi iscrissi io, all'università, in italia c'erano 10 facoltà di architettura ed un unico corso di laurea..oggi "il giornale dell'architetttura" di luglio, non io, ci dice che ci sono 26 facoltà di architettura, ognuna con varie sedi distaccate, per un offerta formativa di 118 diversi corsi...Biondillo, architetto e scrittore, che non è certo un filo berlusconiano, in "Metropoli per principianti" che è un suo libro di un paio di anni fa, inizia con la frase: Non fate fare architettura ai vs figli..e ne spiega le ragioni nelle successive 4-5 pagine.. se poi invece Leiba, hai una laurea che ti permetteva l'iscrizione, previo esame di stato, alla sez A settore architettura, allora sbrigati a prendere quell'abilitazione, perche quella assomma tutte le competenze..tutti gli iscritti prima del 2001, alla modifica della denominazione degli ordini sono confluiti nella sezA settore Architettura..e non è che a noi vecchietti ci abbiano tolto delle competenze, e nemmeno la sez. A settore architettura è divisa in vecchi ante 2001 con più competenze e nuovi post 2001 con meno...questa è una fesseria e leggenda metropolitana senza fondamento alcuno..
Kia :
x Lloyd:
a me starebbe pure bene fareorari indecenti perchè accetto il fatto di nn essere l'impegato comunale che timbra il cartellino .....ma il COMPENSO DEVE ESSERE ADEGUATO.
Lebia :
Al...io ti rispondo senza rabbia. Io ho fatto l'esame da conservatore per dimostrare a me stessa di avere le competenze minime per poter fare questo lavoro. Di diplomi da appendere al muro ne ho ancora un bel po' e se tutto va bene tra 2 anni ne appenderò altri quattro (due abilitazioni tra cui quella da architetto, il diploma di specializzazione di III livello, e il diploma di laurea che i monaci, al momento, stanno ancora facendo nel loro monastero). Nonostante tutto, credo che non inizierò a puntarti il dito contro e a sparare sentenze come invece fai tu. Quello è il problema della carta dell' "onnipotenza" come dico io. L'unica differenza tra l'albo degli architetti e gli altri albi e che noi abbiamo possibilità limitare nel "poter fare", ma voi avete possibilità illimitate nel "poter fare" a tal punto che non lo distinguete più dal "saper fare"! Ed è questo che vi rende così arroganti.


Preciso che non faccio di tutta un'erba un fascio. Chi ha letto altre mie risposte, sa perfettamente che ci sono architetti che stimo, ma che non hanno mai puntato il dito contro nessuno. Hanno sempre mantenuto il loro contegno e la loro dignità davanti anche a persone che non erano architetti, ma chimici, ecc.
Edoardo :
al, se uno vale, vale anche oggi, non ha bisogno di nascondersi dietro l'anzianità, dietro alla quale si nascondono persone forse che non potendo difendere altrimenti la loro posizione elencano i numeri dei laureati o frasi tipo "si stava meglio quando si stava peggio"...

E' troppo facile così.

Solo di competenze informatiche oggi RICHIESTE (indovina da chi?) è necessaria un'altra laurea...

Ily :
X POIPOI

Esiste anche il DIPENDENTE PER SCELTA, che è tale appunto perchè nella vita considera il lavoro una necessità, ha un lavoro che si è scelto e che gli piace, ma che ha anche altri interessi nella vita (famiglia, amici, passioni varie): insomma una vita ricca e varia.

x DAVIDE

E quando dormivi? Ah già, dormire è una perdita di tempo. Vita sociale, ce l'hai? O le persone "inutili" ai fini della tua carriera non le frequenti?
Non ti invidio sai? Cosa te ne fai del tuo studio avviato e dei soldi se non hai il tempo di spenderli o la tua vita fuori dal lavoro è il deserto del Gobi?
al :
leiba, se avere una opinione diversa, o specificarti meglio di quanto tu sappia, come funzionano in Italia le varie abilitazioni, significhi essere arrogante, è inutile confrontarsi..stesso dicasi per Edoardo..a leggere certi post, qui scrivono solo novelli Piano, ingiustamente sfruttati da vecchi achitetti...l'essere più o meno bravi non lo si auto certifica.. il successo lo certificano gli altri, unitamente a realizzazioni, pubblicazioni, o soldi guadagnati...io ho solo cercato di farvi avere un'altra opinione sui perchè delle vs frustrazioni..se però devo essere tacciato di arroganza, allora non parlo più..l'unica cosa certa è che da vecchietto ho la coscenza pulita perchè non ho mai sfruttato biecamente nessuno, e chi lavora con me, da anni è ben contento del trattamento..però sa fare molto, e parlare molto poco a vanvera..
poipoi :
x Ily
sono pienamente d'accordo con te. Aggiungo però che chi sceglie di fare il dipendente ne accetta anche le conseguenze. Pro e contro: niente rischi d'impresa, meno soldi, e un capo sopra la testa che ti dice cosa devi fare o non fare, impone orari, ti costringe a lavori che lui non ha voglia di fare.

Come datore di lavoro posso solo dirti che apprezzo chi dimostra attaccamento e motivazione nel lavoro che fa. Ma è sacrosanto che tu possa avere altri interessi oltre il lavoro. Ci mancherebbe.

È sempre stato il mio dubbio: se coinvolgere i collaboratori con dei criteri "socialisti" di condivisione di oneri e spese, oppure se adottare il sistema capitalista del padrone e dipendente. Posso solo dirti che non ne ho trovato uno disposto a condividere i rischi alla pari. E le volte che ho lasciato qualche mio lavoro a un dipendente se n'è addirittura lamentato invece di ringraziarmi, viste le difficoltà che comporta assumersi i rischi in proprio.

Mi sembra poi di capire che il fattore "conoscenze informatiche" venga un po' troppo sopravvalutato.
Come se in sé portasse lavoro e ricchezza.
Siete fuori strada.
Prova ne sia che state lì a frignare come dei poppanti, senza alcuna possibilità di ottenere qualcosa di concreto, a parte qualche eccesso di bile o danni alle coronarie.

Edoardo: non dire che il "mercato" è un "luogo comune". Si potrebbe pensare che tu non abbia capito il senso della parola.
Sono d'accordo con te che oggi si vive molto meglio, e per molti aspetti. Ma vorrei darti uno spunto di riflessione: 15 anni fa c'erano 100.000 architetti in circolazione contro i 150.000 di oggi (se non ricordo male), con una popolazione che era grossomodo la stessa di oggi, e qualche soldo in più che girava. Secondo te...
Lebia :
X Al...
Se non hai mai sfruttato nessuno perchè rispondi qui? Cioè, io non sono un novello Piano, io sono una povera stupida che si è fatta sottopagare, ha fatto un concorso da sola, l'altro lo ha firmato e poi, il giorno dopo l'invio della documentazione, mi sono beccata il ben servito. Mettila così, io mi sono intascata i soldi dello "stipendio", lui ha inviato un progetto che volontariamente ho scelto che facesse pena proprio per non farlo vincere (ma nella sua "modestia" per lui va bene tutto) e ora stiamo a vedere. Se vince, in Italia non c'è proprio più religione (nè gente che distingue una cagata da un bel progetto).
Edoardo :
x al:
Grazie per gli ulteriori luoghi comuni.
Grazie per averci illuminato.

Purtroppo a me sembra, invece, molto arrogante e supponente la sua posizione, come si permette di asserire che qui ci si auto-certifica?
Prendere coscienza dei propri mezzi (dopo riconoscimenti anche) e alzare la testa per reagire è forse essere arroganti? Per favore, non ne abbiamo bisogno anche se, da parer mio, apprezzo il suo sforzo.

P.S. Piano a me fà cagare.
Edoardo :
poipoi, cerchi di fare tesoro della sua esperienza (anzianità) per argomentare in maniera un pò più rispettosa con chi non si trova più in un mondo di opportunità quale poteva essere, ad esempio, quello del dopoguerra.
Il mondo negli ultimi 10 anni è cambiato molto in fretta, mi stupisce che chi parla di "mercato" non consideri questo.
Io, inoltre, non ho mai detto che il mercato è un luogo comune, ma è un luogo comune il pensiero che ha espresso lei circa dando la sua definizione di questo, malcelando una supponenza tipica di chi si sente arrivato e che si permette addirittura di dare dei "poppanti" a chi deve trovare una sua strada con questa situazione.
Ma chi è lei per permettersi questo, che pena.
poipoi :
Edoardo
supponente è confondere la professione di architetto con saper fare un rendering. Consiglio di approfondire l'argomento: esistono corsi universitari di 3 o 5 anni che permettono di farsi un'idea...
Lebia :
Poipoi...facile usare i neolaureati come capro espiatorio, il problema vero è che stai proteggendo una manica di architetti che attualmente hanno 40-45 anni e che, secondo me, andrebbero radiati dall'albo. Credo che la deontologia professionale non l'abbiamo mai neppure letta (tanto, che la scrivono a fare?). Sono quelli che devono stare al passo con i tempi ma non ammettono di non sapere fare le cose. Così, se prima pagano fior di soldi gli studi che facevano rendering (perchè un rendering non costa poco), ora hanno capito che noi neolaureati per questioni di mercato dobbiamo saperli fare. Ci prendono nel loro studio come tirocinanti a gratis o in nero, ci fanno fare solo rendenring così loro risparmiano sia sul nostro stipendio, sia sul rendering. In sostanza loro i loro soldi se li tengono in tasca, non hanno neppure il buon gusto di darci uno stipendio decente (siamo nell'ordine di 200-250 euro al mese) e vanno in giro dicendo che i rendering li fanno loro.
E poi, mentre lavori, vengono lì e ti dicono: "scusi, usi per favore 3d Studio Max perchè è più professionale", "io voglio vedere anche le rondelle delle viti anche se è una prospettiva"...mi sono alzata, ho lanciato giù un paio di offese pesanti, mi sono fatta dare i miei soldi in nero e se lo ribecco per strada, credimi, lo riempio di botte perchè la rabbia è veramente tanta. Non lo sapevi di avere dei colleghi del genere? Sveglia!!!
Lebia :
A proposito, lavorano con software craccati...non stanno lì neppure a comprarseli. Spero solo che oltre ad arrivargli problemi con abusi edilizi, gli arrivino anche quelli con la finanza ed il lavoro nero.

Edoardo direi che mi sono bellamente sfogata. Io l'ho detto, se mi richiama non gli rispondo o gli lancio giù la seconda tornata di offese per telefono.
Lebia :
Aggiungo un'ultima cosa per Poipoi...noi abbiamo iniziato a studiare architettura perchè credevamo che fosse un lavoro nobile. In realtà il titolo di "Architetto" non è quello che noi credevamo: purtroppo non è il titolo di persone oneste, che amano il loro lavoro e che si impegnano per portarlo a termine; è il titolo di cafoni che trattano i tirocinanti come animali, operano una pressione psicologica incredibile anche per mezzo di offese verbali pesanti verso dei ragazzi volenterosi e si permettono addirittura di prendere in giro i clienti dandogli degli incompetenti. Un mio compagno di università ha già cambiato lavoro perchè non ha sopportato le offese verbali pesanti e la pressione psicologica. 9 mesi dalla laurea posso dirti che la professione dell'Architetto per me ha perso di qualsiasi significato, anzi, grazie ai tuoi colleghi cafoni, mi vergogno quasi di avere una laurea in Architettura che, purtroppo, agli occhi degli altri, mi rende uguale a loro. Assolutamente non voglio essere chiamata "architetto" perchè io non sono come quelle persone (ho dignità e anche un minimo di orgoglio).

L'anzianità di protegge già di per sè perchè voi avete avuto tutt'altra storia. Il problema è la generazione intermedia tra la tua e la mia. Il lavoro nobile ormai è andato perso, si pensa unicamente a fare torti agli altri, a guadagnare anche in maniera poco pulita, ecc. Questa è diventata la professione al giorno d'oggi.

Chi non è d'accordo con me, beh, non sentitevi nella massa da me citata perchè so benissimo che esistono casi isolati (e rari) che si sono salvati! E voi probabilmente siete uno di questi.
Edoardo :
Poipoi, lei continua a mancare di rispetto senza neppure sapere a chi si sta rivolgendo... ...brutta cosa.
Non so con chi è abituato a che fare ma io non permetto certe affermazioni.
I corsi li consiglio a lei... ...ce ne sono tanti...
Edoardo :
Lebia non ti preoccupare, il tizio sopra per me si commenta da solo. Forse teme qualcosa, chissà, comunque i suoi luoghi comuni servono anche per farsi due risate, per spezzare con la sua alta maestrìa le nostre lamentele da poppanti! Ah ah!
Ily :
X POIPOI

<<È sempre stato il mio dubbio: se coinvolgere i collaboratori con dei criteri "socialisti" di condivisione di oneri e spese, oppure se adottare il sistema capitalista del padrone e dipendente. Posso solo dirti che non ne ho trovato uno disposto a condividere i rischi alla pari>>

Condividevi alla pari anche i soldi o solo i rischi? No, sai, perchè direi che dipende tutto da questo.
realtàrcky :
inizio col dire che se poipoi parla in questo modo allora c'ha una coda di paglia lunga chissà come...............vabè....
il problema è anche un altro, vi parlo della mia situazione, per fortuna nel mio studio non faccio il caddista/renderista, e da neolaureato posso ritenermi fortunato, solo che ovviamente il rovescio della medaglia è che non si vedono chissà che di quattrini...... ma la cosa più angosciante è che i titolari (i quali ovviamente non sanno fare un bel niente di lavori informatici) si ostinano a mandare in primo piano con i clienti i proprio figli, che non sono 'sto lampo di genio, e dopo devo essere io a interpretare i loro colloqui per fare i progetti che mi assegnano (ovviamente io nella sala dove ricevono non compaio proprio)...........,
il risultato è che io non figuro e non figurerò mai da nessuna parte.........
questo è causa dell'ostinazione dei padri/professionisti che voglio buttare per forza nella mischia i propri figli/professionisti.........
E vi posso garantire che se mi proponessero di condividere oneri e rischi io non ci penserò due volte sopra, direi subito di SI, ma sostanzialmente noi figli di nessuno, almeno all'inizio, non abbiamo il potere di "offuscare" la luce (spesso fioca) dei figli di qualcuno........ che tristezza
Edoardo :
Per ora è così, domani forse sarà il contrario.
Kia :
Cmque posso dire una cosa? è pieno di studi destinati all'autodistruzione perchè spesso questi figli di qualcuno hanno sempre bisogno del papà dietro che li imbecchi perchè sono in molti casi privi di spina dorsale perchè si sono dovuti fare il mazzo molto meno dei figli di nessuno.
Edoardo :
Poi sono complessati nei confronti dei "babbi"... ...allora si rifanno sugli altri.
Mi viene in mente la figura di Commodo, figlio di Marco Aurelio... ...(io sono Russel Crowe, ovviamente e modestamente) ((gli assomiglio pure))..
realtàrcky :
no ma la cosa avvilente è che la mia collega di studio, più grande di me e con sicuramente più esperienza, nonostante spesso faccia lei da SOLA i progetti che le assegnano fino agli esecutivi, alla fine è la figlia del capo a firmare, e quando vengono le ditte per chiedere delle informazioni sui materiali e sulle pose lei non sa che dire..........
fortuna per questa mia collega è stata che pure lei non ha mai fatto la caddista, solo che ovviamente lei, come me, è invisibile per il cliente.......
edoardo tu hai ragione, se il cliente ti apprezza alla fine chiama te direttamente, ma se tu non compari proprio e ti divono due porte dalla sala di ricevimento del titolare, quan'è che il cliente ti conosce? no te lo dico per polemica, ma è così, spesso sei costretto a restare nell'ombra, ma sopporti perchè almeno non fai il caddista, se chiedi come fare delle cose ti insegnano qualcosa e poi spesso ci esce pure la visita in cantiere, giusto il sacrificio per rubare il mestiere.........
Kia :
Vabbeh,dai, è anche un bene che questi figli dei capi siano un po' cialtroni perchè per quanto mi riguarda se quello con cui ho a che fare io si desse un po ' + da fare, io sarei senza lavoro perchè si arrangerebbero benissimo in due.
E poi dato che devo fare praticamente tutto io per lo meno nn disegno e basta!!!
Lebia :
Reatàrcky...posso capirti. Io prima stavo dietro al mezzo vetro, quindi salutavo la cliente quando entrava e poi sentivo tutte le "belle" cose che l'architetto diceva su di me alla cliente. Poi quando la cliente usciva, salutavo. Adesso non faccio la caddista, sto seguendo un progetto, ho parlato con i proprietari, sarò presente quando verrà il soprintendente...insomma, dalle stalle alle stelle. Ma lavoro per una persona con una mentalità completamente diversa.
lloyd :
Però da un lato questi figli di papà bisogna comprenderli... voglio dire se io fossi un padre con uno studio avviato, considerando la crisi che c'è, farei di tutto per inserire mio figlio, anche se fosse un pelandrone... è pur sempre mio figlio.
Allo stesso tempo non mi sognerei mai di offrire un posto da caddista sottopagato a un laureato, ma semmai cercherei uno studente universitario volenteroso.
Il problema alla fin fine sta tutto qui: con la storia della gavetta ci sfruttano a livello di manovalanza con orari e paghe da denuncia!
Edoardo :
Brava Lebia!

Io sono prevalentemente caddista ma progetto anche... ...il capo dei capi (un ing. ma non è Totò Riina) tempo fa mi ha portato ad un colloquio con una commissione edilizia (20 persone almeno) per una lottizzazione residenziale dove chiedevano un'integrazione col tessuto urbano esistente... ...parlavo io. Bei tempi, quando c'erano 16.000 mq. di lottizzazione e ti chiedevano anche la qualità.

Ieri ho disegnato un cancello anti-intrusione per una villa, mah.
Kia :
x lloyd:
si, ho capito inserire il figlio neolaureato nella struttura dello studio perchè c'è crisi e fuori è una giungla....ma ci sono anche figli che adesso hanno sulla quarantina e hanno iniziato a lavorare col padre già da molto prima della crisi e a cui manca, nn so come dire, ....la disciplina.
Non puoi mollare un lavoro a metà perchè.... devi andare in spiaggia!Nn so se mi spiego. Se lavori per un altro nn te le puoi permettere certe cose. Per quello che dico che certi sono un po' cialtroni e quindi in studio c'è bisogno dell'aiuto di un altro ark. esterno (io).

x Edoardo:
se ti può consolare ieri ho piazzato un condizionatore su un tetto.....forse era + nobile il tuo cancello antiintrusione. Ma purtroppo il momento nn è proprio felice e quindi si fa a anche questo ringraziando anche che nella città dove lavoro è vincolata anche l'aria che respiri e bisogna fare una pratica che dura mesi e mesi per ogni minchiata. Ringraziamo anche la particolare litigiosità e tendenza a nn farsi mai i cacchi propri dei miei concittadini che appena sentono battere un chiodo ti mandano i vigili e quindi vai di pratiche per parabole, motocondensanti, tende da sole, ecc.ecc.
Lebia :
lloyd...sei l'unico a pensarla così, cioè tu non daresti mai un posto da caddista sottopagato ad un laureato ma lo daresti ad uno studente volenteroso. In realtà, l'accettare o meno dipende dall'ambiente. Capisci che se tu tratti bene un neolaureato ma non puoi permetterti di dargli una paga decente, ma sei cordiale e disponibile, a noi va bene lo stesso se impariamo qualcosa e siamo rispettati (perchè a nostra volta capiamo le tue motivazioni). Ciò che non è corretto è l'essere sbruffoni dei tuoi colleghi che pretendono davvero tutte le conoscenze possibili immaginabili (3d, certificazioni energetiche, pratiche comunali, ecc.) e che un neolaureato non possiede ma spera di acquisirle lavorando, lo trattano male a priori perchè è un "poveretto imbecille che non sa lavorare" e per giunta lo sottopagano volutamente per intascarsi tutto. Finchè le cose sono fatte in buona fede vige la comprensione reciproca; se invece si gioca sporco perchè si è dei bastardi, allora anche da parte nostra è guerra aperta.
Da neolaureati non ci riteniamo dei novelli Piano, ma alcuni tuoi colleghi devono capire che siamo delle persone e non degli animali a cui mettere il collare elettrico per farsi ubbidire.
Lebia :
Però c'è anche un lato divertente in tutta questa faccenda: i figli di nessuno, oltre che essere trattati male negli studi, sfruttati e non veder riconosciuto nessun merito hanno anche un altro problema: arrivano a casa e hanno tutti i parenti contro perchè non si vede lo stipendio! Quindi noi non lavoriamo, siamo degli inetti anche agli occhi delle nostre famiglie (soprattutto quando si hanno i genitori operai)...insomma, almeno per 15 ore al giorno ci viene voglia di stracciare quella maledetta laurea e vendicarci di tutto e di tutti andando a fare i baristi o i cassieri. Oggi stesso, dopo essere dovuta stare a casa al mattino perchè mia nonna voleva andare di qua e di là (magari forse io dovrei anche andare a lavorare), sapete cosa mi ha detto: "ah, tanto tu non lavori". Se però vado a lavorare, mi arrivano offese perchè io ho altri pensieri per la testa e non penso a lei. Ragazzi, dire che ne ho le scatole piene è dire poco: da un lato non hai doddisfazioni nè economiche nè lavorative, dalla parte famigliare è pure peggio...cosa dobbiamo fare?
Kia :
Dai forza Lebia!l'altro giorno eri stra-contenta dell'architetto in pensione che ti fa da coach e oggi pessimismo e fastidio?
Lebia :
E' che dal lato famigliare, avendo i genitori operai, non è facile. Poi mia nonna è la più difficile, per lei dovevo andare a fare la donna delle pulizie.
Lebia :
Comunque poi vi farò sapere com'è andata con la soprintendente. Io purtroppo all'appuntamento non potrò esserci (cause di forza maggiore), ma l'architetto mi riferirà tutto dopo il colloquio. Saprò fare o non saprò fare il mio lavoro (da brava neolaureata me lo chiedo)? Se la prenderà sul serio perchè io ne so più di lei oppure apprezzerà il bel lavoro? Chiederà integrazioni (le quali esulano dalle mie attuali ipotesi)? Aspettiamo...
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