Un consiglio su nuovo studio
La mia situazione (sinteticamente) è questa. Al momento lavoro da 9 mesi presso uno studiolo. La mia sutuazione lavorativa è pessima, non per quanto riguarda i rapporti umani, ma dal punto di vista dell'entusiasmo e della gratificazione professionale (oltre ovviamente allo stipendio). In questo studio mi ritrovo ad un appiattimento mentale dovuto al fatto che il 99,9% del tempo lo spreco facendo da caddista e renderista per progetti alquanto piccoli 8trattasi di ristrutturazioncine di appartamenti suoi amici, parenti, ecc). In 9 mesi non ho imparato nulla della professione, se non qualche dia. Finita la ritenuta d'acconto, non essendo iscritto all'albo, le alternative legali, a suo avviso, erano troppo dispendiose per permettermi quei miseri 800€ netti, quindi si è passati al nero. Da giugno sto cercando altro e, finalmente, mi arrivano 2 occasioni. Vengo contattato da 2 studi, dei quali ho già fatto il colloquio con uno di essi. Da questo colloquio sono rimasto parecchio deluso dal fatto che l'arch. necessita una persona in grado di aiutarlo nei concorsi (veste grafica, ecc), ramo nel quale si vuole cimentare. Io chiaramente ho fatto notare che mi sto muovendo a causa dell'inesistente coinvolgimento nel processo progettuale e mi ha assicurato che comunque ne farei parte. La cosa che mi spaventa è il fatto che non vorrei fare la stessa fine di prima (certo un concorso è molto più interessante di una ristrutturazione di appartamento). Per quanto riguarda lo stipendio ho fatto notare che per meno di 1000€ netti non mi muovo.
L'altro colloquio mi è stato fissato di domenica e ciò mi pare un po' strano, ho subito pensato a lavori domenicali e notturni (cosa che sono disposto a fare solo se ben retribuita).
Cosa fareste voi? resterete nell'attuale stagna posizione o accettereste comunque un nuovo impiego anche se le prospettive di apprendimento non sembrano molto rosee? Manca comunque il secondo coloquio...
Il problema è che i piccoli lavorano in contesti clientelari limitatissimi in cui quello che conta non è il progetto ma la gestione della pratica ed il "far spendere il meno possibile". Non è facile per te trovare ciò che desideri... ...soprattutto ora che gli unici a progettare sono quelli che lavorano per i miliardari.
Nei progetti complessi invece gli esecutivi contengono gli elementi strutturali, definiti a parte con elaborati dedicati, ma sono esecutivi architettonici. Morale: da me gli esecutivi li fà l'ingegnerino o il prefabbricatore esterno (imponendo anche purtroppo le scelte estetiche a risparmio). Ho perso dei colpi non facendo esecutivi... ...ma se lavori da ingegneri-titolari la roba "da maschi" la devono fare loro, anche se sei Carlo Scarpa. Poi io, al massimo, sarei Edoardo Pantofola.
Io ho trovato degli ingegneri-geometri che mi hanno assunto, ottimi tecnici ed ottime persone.
Pretendere che abbiano anche apertura mentale o facciano gli "artisti" è troppo. In quei rarissimi casi, però, dove devono cercare di produrre qualcosa di "BELLO" (per loro tutto ciò che non è calcolo, misure o denaro si chiama ESTETICA) in questo caso dicevo, si mettono nelle mie mani. E a me và bene così, per ora.
Nel riaccompagnarmi mi diede una pacca sulla gamba e disse: "...ma vieni via da quegli ingegneracci!" e io risposi "Sai, mi hanno assunto". Da allora un silenzio di tomba, lo salutai e non lo vidi più.
(magari un giorno lo chiamerò, ma si è associato al figlio e i suoi collaboratori mi parevano terrorizzati, mah)
Poi a studio non permettiamo a nessuno, geometra o ingegnere che sia, di fare l'esecutivo dei nostri progetti.
I problemi relativi alla scarsa progettualità o gratificazione possono venire compensati da rapporti umani, contratti veri ed esperienze a 360°, impossibili in uno studio grande dove sei generalmente solo una pedina.
A me faceva schifo, volevo i riflettori... ...ma ora dico, meno male che mi assunsero 5 anni fa.
E' chiaro che, a questi livelli i compromessi sono tanti, e possono non essere compresi dai molti scolaretti che fanno i saputelli...
Io mando giù i compromessi e mi prendo 14 mensilità, poi si vedrà... e, non essendo ricco di famiglia, mi ritengo moderatamente soddisfatto.
@Edoardo: attualmente sono impiegato in uno studio sempre a Milano, composto da una decina di ragazzi, ma io sono l'unico che segue interamente i progetti dell'arch, mentra gli altri seguono i progetti della sociaetà tra i 2 associati. Quindi ritengo di essere all'interno di uno studio piccolo. Il problema, a parte il trattamento economico, è che non vengo coinvolto, come già detto, nei processi della progettazione. Il primo studio per il quale ho fatto il colloquio, nonostante non siano state definite le condizioni economiche, (cosa che mi accingo a fare giusto adesso), proponeva comunque un coinvolgimento nel processo, trattandosi comunque di un architetto che necessita prevalentemente un collaboratore per iniziare ad affrontare concorsi di idee (avrei inoltre un contratto a progetto). Mi chiese però il part-time (strano se vuoi fare concorsi). A mio avviso si tratta di definire quale sia effettivamente il suo bisogno in termini di tempo (non un finto part-time per intenderci) e soprattutto arrivare ad un accordo economico che sia in grado di permettermi un mantenimento minimo (io non andrei sotto i 1000-1200 netti).
I vostri consigli sono preziosi, se non ci sosteniamo a vicenda non vedo sbocchi.
Lavorare per progetti difficilmente si integra con un'assunzione, è una vita diversa ed è, sennò dove è il bello, una vita che non richiede pretese di guadagno.
Ovviamente, se l'architetto ti vede come partner, ti propone un compenso legato o alla vincita del concorso, o al pagamento del cliente: praticamente devi avere un secondo lavoro o essere benestante.
Però, come feci io, potresti agganciare dei tecnici e proporti a loro come consulente facendoti pagare alla consegna del file (a loro) oppure all'approvazione, indipendentemente dal loro cliente.
Sarebbe più facile che non porsi come progettista ad uno che già lo è. Nel mentre, potresti partecipare a concorsi, intanto ti fai pagare il prog. della casetta dal geom.
Purtroppo, perchè i geometri o gli edili in genere abbiano molto lavoro da cercare aiuto da architetti, ci vuole un altro boom dell'edilizia, cosa che avverrà tra 20 anni forse.
E il problema di questa crisi è proprio questo, cioè che la forbice si è allargata ancora di più, e come non mai i soldi e le conoscenze fanno la differenza.
Ci siamo ridotti a tal punto? La scuola di architettura è diventata un'elite per i soli abbienti con enormi conoscenze? il merito dove lo mettiamo? va avanti solo chi ha alle spalle mammà e papi che gli pagano l'appartamento e tutti gli extra? io voglio dare un cambio alla mia vita e in un modo o nell'altro ci riuscirò, devo solo portare pazienza, cosa che ultimamente stà scarseggiando...
@marzia: dal mio punto di vista 1200€ sono il minimo (ma minimo) che un serio e motivato professionista può chiedere per questo genere di collaborazioni. chi si vende per meno, a mio avviso, è solo colui/colei che ha alle spalle un elevato sostento economico da mami e papi, e soprattutto è la causa della bassa retribuzione
Purtroppo in Italia non c'è posto per uno spillo, ed il sistema nepotistico-clientelare serve proprio a perpetrare lo status quo. Di questo sistema i politici tutti sono complici, perchè non esiste nè un'incentivazione ai concorsi, nè una regolamentazione del tirocinio, nè uno sgravio dell'IRPEF che incoraggi le assunzioni.
La meritocrazia è un'utopia, la mignottocrazia una realtà.
Personalmente, mi sono fatto mandare i cataloghi della EF (Education First) per affinare l'inglese (pensavo Toronto) con corsi all'estero specifici per la materia nostra e con STAGE presso azienda/studio.
Per cambiare non ci resta che questo, e, se me la vedo brutta, parto.
E questo è un altro problema, la diff. tra trovare chi ti usa per fare il lavoro poi ti scarica e trovare chi investe su di te.
In Italia manca la mentalità di investire sui lavoratori che, eterni apprendisti, offrono sempre una prestazione e devono diventare una risorsa per le aziende.
Tutti dobbiamo imparare, sempre.
Solo di competenze extra-culturali un laureato dovrebbe prendere, regolarizzato, dai 1.200 ai 1.500 euro netti al mese, sennò si và via.
penso che Edoardo e gli altri intendessero chi accetta anche meno di 800 euro ma in modo inspiegabile riesce a stare fuori di casa con appartamento e magari anche macchina....e ce n'è di sta gente. Io vivo in una città universitaria e parecchio costosa di per sè. Purtroppo c'è una concorrenza pazzesca (per il lavoro) con chi ha fatto l'università qui e poi nn si vuole schiodare e accetta compensi ridicoli (negli studi) perchè mami e papi continuano a pagargli l'appartamento pur di accontentarli. Adesso sono in uno studio dove un neo-laureato nn potrebbe stare, nel senso che vengo mollata spesso da sola anche per giorni quindi avevano bisogno di uno nn alle prime armi che consentisse ai capi di prendersi vacanze e farsi i cavoli loro per buona parte della giornata, e mi sono salvata per questo, altrimenti arrivava il solito che per 500 euro ("perchè devo imparare") si sarebbe beccato il lavoro...e ci siamo capiti, no?
L'esperienza si fà lavorando... ...chi sfrutta non è nato imparato.
Il punto è: esiste una disciplina, anche interna a queste realtà, non dico a livello nazionale, che faccia sì che A RISULTATI (OBIETTIVI) RAGGIUNTI un giovane possa dire: "Oggi sono capace di.... ERGO fatturo..., ERGO guadagno...." oppure: "Oggi, dopo 6 mesi (ma anche 2 anni) di pane e cicoria, RAGGIUNTI QUESTI OBIETTIVI PRE FISSATI e DIMOSTRABILI sono diventato Project Manager e da 500 euro al mese prendo 2.500/5.000 euro + premi".
Quello che io credo è che molti illudano, promettano senza in realtà poter essere in grado di fornire un percorso o degli obiettivi. Per questo in Italia è un "Tutti contro tutti" e i giovani o hanno i soldi o sono fottuti.
-laurea a pieni voti con pubblicazione, di cui a nessuno gli ne frega una mazza......
-svariati colloqui dove tutti ti dicono: "ma tu sei senza esperienza....", e quindi non ti possiamo pagare perchè non produci......;
-corsi su corsi per aquisire competenze, tutto inutile......
alla fine ho trovato uno studio dove anche se non mi danno un cavolo almeno non tiro linee dalla mattina alla sera.......
ATTENZIONE: io che non ho la possibilità di fare il mantenuto che devo fare? mi devo adattare per forza a stare a casa dei miei perchè non ho proprio modo di stare fuori casa, loro già hanno sborsato abbastanza per questa laurea: il tentativo è di fare questa "maledetta" esperienza, così tra qualche tempo almeno non ti senti dire la solita frase "ma tu non hai esperienza...", e li ci scappa proprio il vaff......lo.
Se rifletti che fai, meglio guardare il muro tutto il giorno?
Luisè ti capisco pienamente......, chi non lo vive non può capire......
Sta cosa del nn essere pagati perchè nn si produce è una cretinata. Se ti hanno preso di sicuro nn lo hanno fatto per fare un atto di carità e quindi a qualcosa gli servi.
Poi i datori di lavoro che fanno questi discorsi sono quelli che sposteranno sempre più in avanti il momento di pagarti perchè COMUNQUE tante cose nn le saprai perchè appunto si impara facendo.
Siamo tutti passati per la prima esperienza lavorativa e per quanto mi riguarda quando sono uscita dall'università nn sapevo nulla di come si lavorasse ma il primo mese in uno studio ho fatto veramente di tutto e di più: col cavolo che nn ho prodotto tra documentazioni fotografiche, impaginare tavole dei mie colleghi + anziani, stampare, tagliare e piegare tavole, andare in comune a protocollare, rispondere al telefono e fare fax, ritoccare render del collega, ecc.ecc. Per carità all'inizio si fa "l'aiutante" ma comunque si "produce" lo stesso, perchè se nn le fai tu queste cose le deve fare un altro e quindi il tuo essere là in studio è utile. Cosa pensi che faccia una segretaria? quella sta sicuro che viene pagata anche per fare molto di meno di quello che fai tu appena entrato in uno studio.
quello che volevo dire nel mio post precedente è che se uno nn ti vuole pagare proprio oppure ti vuole pagare molto/troppo poco, troverà sempre la scusa che devi imparare. E' una cosa che va avanti all'infinito se gliela lasci fare perchè alla fin fine l'esperienza nn sarà mai abbastanza....ma nn si può prendere una laurea in architettura per andare a lavorare gratis.
Puntualizzo una cosa: non sono così idiota da farmi trattare da servo della gleba, diciamo che li a studio ci vado massimo tre volte a settimana, non ho un orario preciso ovvero bene o male vado e torno quando mi viene meglio, e poi, cosa fondamentale, non faccio il CADDISTA.
i titolari si mettono vicino a me e mi spiegano come si fa una pratica dall'inizio alla fine, col solo obbiettivo di farsi approvare la pratica. Fortunatamente di fotocopie e di caffè non ne faccio, tantomeno piegare le tavole. Certo che le pratiche che appronto io me le impacchetto io. Ma io l'ho detto chiaro dall'inizio che se mi accettavano li doveva essere per imparare seriamente qualcosa, non per fare il tuttofare. ah dimenticavo, loro mi portano anche sui cantieri.
Sono solo tre mesi e mezzo che ci vado, ma se mi capitasse qualche lavoro mio, saprei chiaramente dove mettere le mani, fino all'eventuale variante supplettiva, alla VIA, VAS e affini.
E' ovvio, di qui a poco le cose si mettono in chiaro, come si dice dalle mie parti "il maiale campa un anno", ovvero certe cose muoiono sul nascere. Poi se si rivelano spudoratamente spilorci allora addio suonatori.....
Il fatto che mi sia adeguato a questo andazzo sta nel fatto che questo studio è uno dei più grandi della mia zona (in provincia), dove si fa di tutto, anzi fin troppo, dove veramente c'è tanto da imparare. Altro che stronz..te che ti fanno fare all'univ, completamente sballate e senza uno straccio di normativa rispettata.........
beh, adesso che hai aggiunto altri elementi alla tua storia è tutta un'altra cosa. Se vai e viene alle ore che più ti pare nn è sciuramente come dedicarsi a gratis per 8 ore al giorno. E allora si può anche fare. Inoltre sei con loro solo da 3 mesi. Pensavo che fossi schiavizzato a gratis per 10 ore al giorno tutti i giorni ma se fai un po' quello che ti pare allora va anche bene.
E' poco che sono in questo studio ma ti posso garantire che forse ho imparato più adesso a cavarmela in faccende edilizie varie che non in tuttti quegli anni di univ buttati li dentro.......
e qui si potrebbe aprire un capitolo enorme sulla faccenda..........
concordo pienamente sulla questione università ma meglio nn iniziare il discorso altrimenti si scatena un putiferio!!!
A questo punto dato che abbiamo divagato un sacco, sarei curiosa di sapere cosa pensa di fare Tonno: cambia o nn cambia?
Analizzando lo studio dove sono ora direi che su alcune cose sono stata bidonata mentre su altre hanno mantenuto quanto detto. D'altra parte 2 anni fa prima di cambiare lo studio precedente mi aveva veramente esaurito mentalmente/fisicamente e più di quello nn poteva darmi, quindi necessitavo proprio di chiudere un capitolo (il mio durato anni) e iniziarne un altro. Un po' bisogna rischiare....certo è che una volta fatto il passo nn si può tornare indietro e dire "ma stavo meglio nello studio di prima" perchè nn ti ripigliano!
aggiornamento. Per quanto riguarda il secondo colloquio, l'ho mandato a caga*e, per 800€, 3 mesi di prova, 9-19 con frequenti nottate (ovviamente non retribuite), si dovrà trovare un altro servo, io ho smesso.
Il primo colloquio invece, anche se non è stato al livello delle mie aspettative, è servito per definire quei punti che mi premono (coinvolgimento, ecc), ma sono in attesa di essere contattato questa settimana. L'arch. ha infatti comunicato che la settimana scorsa doveva valutare alcuni contratti di lavoro che stavano entrando. Non sono un gonzo, so benissimo che potrebbe trattarsi benissimo dell'ennesima scusa per non farsi più sentire.
Intanto resto dove sono, attualmente non stò facendo un ca**o, il lavoro l'ho finito e l'arch. non ha altro, quindio sto buttando al vento il mio tempo. Anzi, mando CV a destra e manca, dallo studio (è una piccola soddisfazione)