redazione p+A : [post n° 264485]

Referendum: 12 e 13 giugno 2011

Quattro quesiti per esprimere la propria opinione e non delegare. Il raggiungimento del quorum eviterà di annullare lo sforzo partecipativo di molti per evitare la privatizzazione dell'acqua e la realizzazione di centrali nucleari in Italia.
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[p+A news: Referendum-12-e-13-giugno-2011]
ciondolo :
È un DIRITTO che pochi conoscono, ed è quello che sancisce la possibilità di NON VOTARE qualsivoglia referendum. Cioè scegliere di non andare al voto per tutta una serie di ragioni.
Ad esempio, una persona potrebbe essere (politicamente) interessata a far fallire un referendum, puntando al non raggiungimento del quorum. Il tentativo si concretizzerebbe non andando a votare, …e con la speranza di essere emulato da molti altri italiani.
Oppure, una persona potrebbe ritenere il referendum assolutamente inutile, poco importante, poco attinente ai reali problemi del Paese. In questo caso il non presentarsi alle urne rappresenterebbe una forma di disinteresse palese.
Insomma, le ragioni possono essere tantissime. Io qui ne ho elencate solo due, ma la sostanza non cambia: si può anche non andare a votare, è un diritto, e non è una cosa illegale.
Ora, io mi stupiscono solo di un fatto.
Viviamo in un Paese il cui popolo viene sovente etichettato come “oppresso”.
Oppresso dai comunisti secondo Berlusconi, oppresso da Berlusconi secondo i comunisti, oppresso dalle tasse secondo tutti, oppresso dalla pubblicità, dall’inquinamento, dai troppi sederi nudi in Tv, dalla Tv spazzatura, dalla camorra, dalla mafia, dagli evasori fiscali, dalla cattiva architettura, dalla disinformazione, dalla disoccupazione…
Ebbene, io mi chiedo semplicemente CON CHE DIRITTO si continui ancora a tartassare gli italiani con questa storia del referendum. Perché si insiste ad opprimere e ad infastidire il cittadino con un’ennesima questione, quella del “diritto al voto”, ripetuta mille e mille e mille e mille e poi ancora altre mille volte? Ma non ci si poteva… fermare un po’ prima? A nessuno di questi sostenitori è mai venuto in mente che il messaggio fosse stato promulgato già a sufficienza? Nessuno ha mai avuto il coraggio (ma soprattutto L’UMILTÀ) di porsi dei limiti?
Che poi, parliamoci chiaro: in Italia, in questo momento, ha voce in capitolo solo il “movimento SI voto”. Il “movimento NO voto” NON ESISTE. Tra l’altro, dettaglio non di poco conto, detto “SI voto” è un movimento POLITICAMENTE SCHIERATISSIMO. Perché dietro al petulante leitmotiv del «non importa quello che voti, basta che voti!» risulta molto MOLTO MAL CELATA l’attenzione nel… proporre un certo tipo di crocetta al posto di un’altra.
Insomma il disequilibrio c’è e si vede fin troppo. E chi può, se ne approfitta.
Il “movimento SI voto” ha occupato piazze, strade, vicoli di paesi e metropoli, metropolitane, ha occupato televisioni, giornali, forum internautici, feste di paese e sagre… non esiste più uno spazio vergine, un’oasi, un luogo fisico (o virtuale) dove non sia stato trasmesso il messaggio: “SI voto, SI voto, SI voto”.
In confronto, l’insistenza delle pubblicità di radio e Tv, o l’invadenza di certe telefonate promozionali che ti arrivano sempre all’ora di pranzo, hanno qualcosa di dilettantistico.
Nella vita di tutti i giorni questa cosa si chiama “pressione psicologica” (PRO DOMO) e non è una cosa molto bella. Indica il tentativo di creare tutta una serie di pressioni per impedire che le vittime possano prendere delle decisioni “libere”.
Giovanni Sabia :
In una società civile esistono DOVERI, e non solo dei DIRITTI, ma soprattutto ci vuole CORAGGIO e IMPEGNO. Grazie a un certo opportunismo, spacciato per un "diritto", una minoranza decide truccando i conti. Credo nella partecipazione, nel libero confronto delle idee e nel coraggio della loro espressione: segnando un sì o un no, o lasciando bianca la scheda.
beba :
è vero c'è il diritto di non andare a votare. Ma se la percentuale di affluenza di coloro che votano per le consultazioni nazionali, regionali, amministrative si è notevolmente abbassato nel tempo, al NO è sufficiente solo un 20-25% per "vincere". Tutto ciò non mi sembra un granché democratico.
Solo dopo la modifica della percentuale per raggiungere il quorum si può ritornare ad affermare che c'è il diritto di non andare a votare, altrimenti vuol dire che il diritto di qualcuno vale più del diritto qualcun altro. Questo contare su una quota di astensionismo cronico, comporta anche un vuoto di dibattito. Se si giocasse ad armi pari, ci sarebbe uno maggiore sforzo dei comitati del NO per esprimere le loro ragioni con valide argomentazioni.
luca :
Che senso ha votare se le leggi vengono raggirate?
Nucleare, anche se pochi se lo ricordano ormai ma lo scorso anno il premier SB ha siglato un accordo ed ha acquistato la tecnologia nucleare di 3° generazione dalla Francia, di fatto il contratto esiste quindi vuoi o non vuoi è stato acquistato. Qualunque sia il risultato la centrali di fatto si faranno
Acqua, di fatto anche se pochi lo sanno è tutto gia privatizzato e se non ci sono casi evidenti come acqualatina anche a Roma l'acqua la vende il consorzio Electrabel che per l'illusione di molti si chiama ancora aceaelectrabel
Legittimo impedimento, che sia quello o un altro SB non andra' mai sotto processo e mai scappera' come ha fatto Craxi, perche possiede mezzo paese e di fatto è intoccabile

Io domenica vado al mare e non vado a predere tempo inutile per politici che gia' hanno spartito la torta
beba :
mmhh... non capisco. Se qualcuno decide di raggirare le leggi a non te non importa. Scusami ma mi è difficile capire la non indignazione di fronte ad un abuso. Comunque in questo caso specifico non si tratta di un abuso. Quando si andò a votare nel 1987, si votò per abrogare alcuni commi, la risposta elettore fu tale che poi si abbandonò il programma nucleare fino ad oggi. All'epoca una larga partecipazione incise molto di più di quanto non venisse chiesto dal referendum. Per quanto riguarda i quesiti sull'acqua, è vero ora c'è la privatizzazione ma con la scheda rossa si dovrebbe togliere questa possibilità e con la scheda gialla (che mi sembra più importante) si abroga la possibilità di ottenere "profitti" dalla vendita dell'acqua (bene collettivo), il cittadino pagherebbe solo il servizio. il Il voto è sempre, anche in tempi difficili, uno strumento democratico, il non decidere o far decidere qualcun altro al posto nostro è invece molto pericoloso. Il mostrarsi distratti o indifferenti causa sempre disastri e la responsabilità è di tutti. un saluto
Kia :
Il voto è l'unico strumento che ho e mi fa piacere usarlo. In spiaggia ci vado dopo aver votato.
ciondolo :
Forse, e riscrivo FORSE, tra i tanti doveri di una buona società civile ci potrebbe anche essere quello di NON IMPORTUNARE OLTRE OGNI LIMITE il cittadino. E mi riferisco al momento in cui si cerca DELIBERATAMENTE di orientarlo in maniera più o meno velata verso un determinato indirizzo, …soprattutto quando la voce dei contrari è quasi completamente inesistente.

Una eventuale vincita dei “NO voto” non sarebbe una scelta antidemocratica. Sarebbe solo una scelta, e basta. Un libero arbitrio LEGALE che può essere interpretato in mille modi.
Se vincesse l’astensionismo le cause potrebbero essere ricercate nei regolamenti, nella pigrizia “civile”, nella superficialità, nella disinformazione, nella… fate voi. Si tratterebbe, comunque, di una SCELTA. E coloro che spingono, spingono, spingono al voto, non rivendicano la stessa cosa? E cioè la libertà di poter fare una scelta? Anche se poi, sottotraccia, ti SUGGERISCONO sempre QUALE?

Ma torniamo al vero nocciolo della questione. I SI, come ormai risaputo, appartengono ad una corrente politica RICONOSCIBILE A TUTTI. Non a caso alcuni giornalisti hanno avanzato l’ipotesi che questi referendum rappresentino, in realtà, una verifica su Silvio Berlusconi. Una sorta di pre-elezioni politiche occultate sapientemente dai colori sgargianti delle schede: “…allora, lo volete ancora questo Silvio Berlusconi oppure no?”. Una vera e propria trappola, dunque, perché alla fine della fiera quella che ci viene dipinta come una grande lotta messa in atto per difendere il diritto al voto, il diritto all’opinione, il diritto all’acqua, all’energia pulita, alla salute, alle pale eoliche ecc. altri non è che la solita, infinita, stucchevole lotta tra Montecchi e Capuleti. Una roba all’italiana insomma, dove i grandi valori civili sono gettati sul campo solo come un pretesto per poter dire: “io sono più onesto di te”.
beba :
La lotta tra Montecchi e Capuleti è il messaggio che vogliono far passare proprio coloro che vogliono far fallire il referendum. Non vedo cosa ci sia di sinistra nel desiderare che qualcuno non si approfitti dell'acqua o il non desiderare un'energia prodotta da una centrale nucleare con il problema dei rifiuti tossici, quando non siamo in grado di risolvere il problema dei rifiuti normali. Se vai sul sito del comitato del NO per i quesiti dell'acqua troverai molti esponenti del PD. Quindi la confusione dei partiti anche in questo caso è paradossale ed è proprio per questo che secondo me dovremmo decidere noi. E' vero che è come giocare una partita truccata, facendo un paragone con una partita di calcio quelli del NO partono con due gol di vantaggio dati a tavolino. Ma io gioco lo stesso, perchè come cantava Giorgio Gaber "la libertà è partecipazione". un saluto
poipoi :
se c'è qualcuno che crede che non andando a votare difende il suo lider maximo, beh è libero di pensarlo (o di non pensare).

Io vado a votare perché non voglio essere obbligato a costringere qualcuno ad accettare le mie scorie nucleari, e perché sono convinto, per esperienza diretta, che i privati nella gestione dell'acqua hanno fallito miseramente. In provincia di Latina sono raddoppiati i prezzi e l'acqua continua a non arrivare, come prima. Se passa il referendum il giorno devono sbatter fuori i privati e rinunciare ai profitti. Io vado a votare per questo: tutto il resto sono chiacchiere, che buttano in mezzo solo per confondere le idee.

Il problema qui è che dobbiamo imparare di nuovo a decidere. Perché abbiamo delegato troppo in passato, e spesso anche male. Pretendo che la cosa pubblica torni a funzionare. E da qualche parte dobbiamo pur cominciare. Cominciamo dall'acqua e dall'energia.
ciondolo :
La lotta tra Montecchi e Capuleti viene proposta da coloro che dipingono questo referendum come una “guerra Santa”, messa in piedi per rivendicare quelli che sembrano essere i grandi diritti dell’umanità (voto, acqua “pubblica” ed energia pulita). Una lotta di questo genere non verrebbe mai intrapresa se non ci fosse un vero pericolo, …e colui che è la causa di questo pericolo, un pericolo contro i nostri grandi diritti, non può che essere un Montecchi (o un Capuleti, se vi fa piacere).
E la pistola fumante sono proprio frasi di questo genere: «È vero che è COME GIOCARE UNA PARTITA TRUCCATA, facendo un paragone con una partita di calcio QUELLI DEL NO PARTONO CON DUE GOL DI VANTAGGIO DATI A TAVOLINO». Sono frasi da Montecchi (o da Capuleti, se vi fa piacere) perché ACCUSANO palesemente l’altra parte di una cosa gravissima: partire da un vantaggio non dovuto, non giusto, non “sportivo”.
Chi è, dunque, tra il SI e il NO, la fazione che divulga il messaggio “Montecchi contro Capuleti”?

Dato che in Italia i sostenitori del SI hanno come PALESE RIFERIMENTO i leader della Sinistra Italiana, la confusione non esiste proprio. Esiste, invece, una sovraesposizione da parte di coloro che spingono per il voto (E PER UN CERTO TIPO DI VOTO) che è così radicata sul territorio da risultare, oggi, quasi insignificante. Come uno “stato di fatto”, un arredo, o uno di quei dettagli del paesaggio che non si riescono a cogliere perché abbiamo spinto troppo sull’acceleratore. Una cosa che “sta lì”, forse chissà da quanto tempo.

A causa di questa overdose mediatica, la LIBERA SCELTA di non andare a votare, diviene dunque un’eccezione, e per qualcuno potrebbe anche essere confusa con il servilismo “da brigata” («se c'è qualcuno che crede che non ANDANDO A VOTARE DIFENDE IL SUO LIDER MAXIMO, beh è libero di pensarlo»).
Si scambia, cioè, l’esercizio di un proprio diritto per una sorta di cieca e asettica esecuzione di un ordine.
al :
che bello scoprire che in questo blog così conformista ci sia un "ciondolo"..mi associo pienamente alle tue parole.
beba :
ma come si fa a non vedere che chi spera nel non raggiungimento del quorum è avvantaggiato, sinceramente non ci vedo nulla di parte nelle mie affermazioni, i numeri non sono un'opinione. Invece i tuoi post non entrano nel merito dei quesiti... mha!
Il SI per l'acqua non è affatto sostenuto da quelli di sinistra, che si dividono come sempre. L'appoggio invece è largamente bipartisan, come dimostra tutta la stampa cattolica che sostiene apertamente i Si per l'acqua e il nucleare e le dichiarazioni di alcuni amministratori leghisti. Comunque ribadisco, è un tuo diritto non andare a votare, non ti sentire giudicato, ma ti pregherei anche di non mettere un'etichetta su chi invece ritiene che il voto sia ancora utile. un saluto
Gab :
Spiegatemi cosa cavolo c'entra il referendum e la politica con questo blog
al :
questo devi chiederlo alla redazione di PA..è qualche settimana che giornali e tv pubbliche e private, siti internet ecc. fanno una pubblicità secondo me "sopra le righe" su questi benedetti referendum..e il sito di professione architetto si è allineato..d'altra parte questa sovraesposizione è abbastanza legata, secondo me, al cercare di far cadere Berlusconi..e questa è politica..poi, chi legiferò relativamente alla validità dei referendum, fissò una quota minima per renderli validi, ma tanto per cambiare, a seconda di cosa fa comodo, si tifa per il SI, per il NO o per il mancato raggiungimento del quorum..dal momento che uno schieramento ha dalla sua giornali, televisioni, programmi e personaggi pubblici "vergognosamente schierati"(sempre secondo me chiaramente), e l'altra parte se si azzardasse a fare altrettanto verrebbe "impiccata per i piedi" ancor più di quanto già non si faccia..allora che almeno si lasci la libertà di non votare...poi, detto per inciso, secondo me i referendum dovrebbero avere come materia esclusivamente aspetti etici della vita(divorzio, aborto, ecc) e non quesiti tecnici, ove il parere del contadino non può avere la stessa valenza dell’ingegnere nucleare… e infatti nei paesi seri (ad es. Usa, Francia, Germania,Inghilterra,) non sisognerebbero mai di fare referendum su certe materie, le decisioni sono politiche, e come tal,i possono essere disattese da un governo successivo..vedi Germania e Merkel
ciondolo :
Non ho l’obbligo di entrare nel merito dei quesiti. Ho semplicemente evidenziato uno STATO DI FATTO. Uno tsunami mediatico portato in essere dai “SI voto”, POLITICAMENTE SCHIERATISSIMI, ai quali, non so da chi, è stato concesso il potere di agire su TUTTO IL RETTANGOLO DI GIOCO, tanto per ritornare alle metafore calcistiche. L’avversario è inesistente, MANCANDO PALESEMENTE DELLO STESSO POTERE MEDIATICO DELLA CONTROPARTE. Una disparità ciclopica, incrementata dal fatto che i “SI voto” non hanno alcuna intenzione di porsi dei militi. Assillano, assillano, assillano, assillano perché, DICONO LORO, la lotta che intraprendono è giusta, è Santa, è “civile”.
Ma chi li ha proclamati “salvatori dell’italica umanità”?
Chi li ha insigniti?
Su quali basi? E per quali MERITI?
Dicono, lo dicono i “SI voto”, che bisogna guardarsi da coloro che decidono per te, se non vai a votare. Ma io, invece, dico che bisogna salvarsi dai nuovi eroi, dai Batman “de noartri”, dagli eserciti di salvatori che ti offrono vitto, alloggio, ristoro… e TI SUGGERISCONO all’orecchio, piano piano, tra una carezza e l’altra, ANCHE PER CHI VOTARE.

Tra le altre cose, va ricordato che la stampa cattolica è DA SEMPRE CONTRO BERLUSCONI. E per averne la certezza, andate a leggere qualche articoletto su Famiglia Cristiana. «Il premier è malato e fuori controllo» (http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:43OdaRTOhKcJ:ww…), «indifendibile» (www.corriere.it/politica/09_giugno_23/famiglia_cristiana_berlusconi_…), «L’anarchia dei valori non va bene» (www.repubblica.it/2008/03/sezioni/politica/verso-elezioni-8/famiglia…). E al passo si sono tenuti pure i giornali e quelli del PD: secondo voi per quali motivo chiedono a Berlusconi di dimettersi in caso di sconfitta sui referendum? La divisione POLITICA tra i “NO voto” e i “SI voto” (SI voto + altri 2 SI) è cristallina come il giorno e la notte. È Bersani che la vede così, dal momento in cui chiede le dimissioni del premier qualora dalle urne uscisse un certo tipo di risultato. E guardate che i quesiti di cui si parla molto, sono quelli che riguardano l’acqua e il nucleare, e non quello sul legittimo impedimento. Quindi sono su quei due che, secondo il pensiero della Sinistra, si dovrebbero giocare le dimissioni di Berlusconi.

Ad ogni modo, faccio presente che anche la parola “bipartisan” può essere usata a mo’ di etichettatura.
redazione p+A :
Da molti anni ci occupiamo di sostenibilità, partecipazione, energie alternative.
In questi referendum si parla di gestione del territorio. E la cosa interessa anche noi progettisti.

Vorremmo riportare l'attenzione sui problemi veri, quelli che ci riguardano: la risorsa acqua e soprattutto l'approvvigionamento energetico.

Ci piacerebbe una serena esposizione di opinioni o di esperienze su questi temi.
Grazie.
al :
per PA; ora qui sopra sembra essere stata ancora civile..però non potete negare che quanto riportato da "Ciondolo" sia vero...da settimane si sente solo una campana, e voi vi siete allineati, con il post iniziale di questa discussione..il fatto stesso che storicamente gli architetti e le relative facoltà si definiscano, nella maggioranza "sinceramente progressiste", spiega forse, anche il perchè PA propende per una parte.. siccome però, ne io ne Ciondolo, mi sembra, la pensiamo nella stessa maniera, (e senza entrare nei meriti, perchè sennò ci sarebbe da scrivere paginate di argomenti), ci si lasci la possibilità di esprimere il ns dissenso rispetto a posizioni "politicamente corrette" ed anche un po di sincero disagio per la sovraesposizione dell'argomento, chiaramente volta a secondi fini, e cioè la caduta di berlusconi
beba :
sarà stata pure civile la discussione, ma ha ragione pA, ancora non abbiamo parlato in merito ai quesiti sull'acqua e sul nucleare.

Forza maggioranza silenziosa cosa ne pensate della privatizzazione dell'acqua? o del profitto sulla sua vendita? A Milano ad esempio la gestione è ancora totalmente pubblica e di buon livello, se non passasse il referendum il Comune di Milano sarebbe costretto a cedere ai privati :-(
ciondolo :
Il Comune di Milano sarebbe "costretto" a vendere ai privati. E quindi?
Ci sono delle sibille cumane in grado di dirci SENZA OMBRA DI DUBBIO ALCUNO che la cosa sarebbe da classificarsi come "evento negativo"?

Io noto che ci sono certe persone, in giro, che su questi "grandi temi civili" hanno sempre le idee CHIARISSIME.
Mai nessuno che abbia un dubbio.
Mai nessuno che dica: "si, va bene, forse anche nell'altro caso qualche vantaggio ci sarebbe pure,...".

Ma come fate?
al :
..e poi, ma negli ultimi 60 anni, voi avete notato tutta questa qualità, nella gestione della pubblica amministrazione? io no, quindi dopo che la gestione pubblica è servita solo ad accrescere consenso e ad aumentare debito pubblico, tutta 'sta fiducia sulla proprietà pubblica io non ce l'ho..e poi, la rete idrica che fa acqua da tutte le parti, chi la ripara? e con che soldi? l'Italia non è Milano..e per il nucleare, ma siamo noi gli unici savi, come dice celentano, e pazzi tutti gli altri, o vicecersa, stante anche la mancanza di fonti energetiche in Italia? io non ho letto di nessun francese, tedesco, americano, svedese che non sa dove mettere le scorie..che per altro già produciamo anche noi , con gli ospedali(avete presente i reparti di radiologia?)..certo con la cultura del divieto e del"sinceramente democratico" strumento del referendum, noi ci condanniamo al terzomondismo.. e ciò farà certamente felici coloro che vedono nel castrismo cubano la risposta definitiva per il paradiso in terra ... quindi io continuo a sperare nell'astensionismo..
beba :
provo a spiegarti perchè sull'acqua ai privati non ho "quasi" dubbi...

innanzitutto ritengo che l'acqua appartenga a tutti e quindi nessuno dovrebbe trarne profitto. Ma questo è un pensiero ideologico e posso capire che a qualcuno non piaccia. Ma ho anche un esempio oggettivamente negativo. I miei genitori vivono in un'altra città con gestore privato, oltre al disservizio di un acqua non propriamente limpida che li costringe a non usarla per nessun uso alimentare, la rete idrica è così sforacchiata che durante l'estate l'acqua o non ha pressione o viene razionata. A questo bel servizio si aggiunge una bolletta sensibilmente più cara della mia...

ecco perchè classifico l'evento "Comune di Milano costretto a vendere ai privati" decisamente negativo. un saluto
ciondolo :
tutte le volte che mi capita di leggere che una cosa "appartiene a tutti" (un'espressione il cui significato mi è oscurissimo), un goccia fredda mi scende lentamente giù per la schiena.

Ho l'impressione che "l'appartenenza globale" venga spesso scambiata per "gratuità TOTALE".
Ma spiegatemi una cosa, per favore, cosa intende per "profitto"?
Vi rendete conto che la società civile è organizzata in modo tale che ogni individuo che compie un lavoro HA IL DIRITTO AD ESSERE REMUNERATO?
Ma credete veramente che la rete idrica "pubblica" venga gestita a gratis? Senza che nessuno paghi per i lavori di ordinaria e straordinaria amministrazione?

Che poi, abbiate pietà: ma come si fa a dire che il disservizio DI UN SINGOLO CASO, LEGATO AD UNA SINGOLA FAMIGLIA, CHE HA FIRMATO UN CONTRATTO CON UNA DETERMINATA SOCIETA', posa fare testo per dire che la privattizzazione, in sé, e sbagliata?

Seguendo questo ragionamento, allora dovremmo dire che anche le automobili, i pc e gli elettrodomestici sono "sbagliati", visto che si guastano spesso!
beba :
Purtroppo quello che succede ai miei accade a tutto quel territorio comunale... e non è un fatto isolato a quel comune. In questi giorni ho ascoltato varie esperienze negative, quella che ti ho raccontato è solo la più diretta.

Il tuo discorso sulla gratuità mi lascia perplessa, anche con la gestione pubblica si paga il "lavoro" o il "servizio" erogato. Ciò che si contesta è il profitto.

Un'azienda privata ha come obiettivo primario il profitto, non sono dei benefattori, e come si persegue il profitto in questo caso? Aumentando le tariffe e tagliando le spese anche quelle di manutenzione.
Secondo te, i soci dell'azienda privata quale opzione sceglieranno tra reinvestire gli utili o ripartirsi i dividendi?
ciondolo :
purtoppo, l'esempio è stato chiaro e lampante. "Non voglio la privatizzazione perché i miei genitori, ad esempio...".
A me, invece, piacerebbe leggere numeri, cifre, DATI OGGETTIVI RACCOLTI DA PERSONE COMPETENTI, documenti!, che comparino i disservizi pubblici con quelli privati. In Italia e all'estero. In modo tale da poter sentire: "le STATISTICHE ci dimostrano che...".

Poi vorrei anche fa notare una cosa. Non esiste nulla di illegale nel profitto. Il profitto è legale, ragazzi. Si può guadagnare. E non importa se tu sia un architetto o un gestore di pompe: le leggi, che ti impongono il rispetto di alcuni doveri, ti permettono di guadagnare denaro sempre che tu dia un contributo alla società civile per mezzo di una prestazione.

Inoltre, non c'è scritto da nessuna parte che un'azienda, per ottenere maggiore profitto, sia OBBLIGATA a tagliare le spese della manutenzione. Questo LO FANNO SOLO LE CATTIVE AZIENDE, e NON TUTTE LE AZIENDE. Attenzione, perché la differenza c'è. Nel dna delle aziende, non esiste il gene del "taglio della manutenzione".

Ma guardiamo in faccia la realtà: secondo voi, quando fate un lavoro, un progetto, una casa, un'urbanizzazione, ...meriterste o no di essere pagati? A chi vi risponderà di no, voi potreste sempre appellarvi ALLA QUALITA' DEL VOSTRO SERVIZIO. Come vedete, dunque, la differenza sta tutta lì: esiste, sì, l'opzione del profitto (DOVUTO, VISTO CHE C'HANNO FAMIGLIA ANCHE LE AZIENDE), ma per avere IN COMPENSO un servizio migliore. E se questo non dovesse avvenire, non sarebbe per colpa del fatto che le aziende, di per sé, sono brutte e cattive, ma semplicemente perché l'azienda in questione non è stata all'altezza della situazione.

Caso contrario, se riteneste poco "bello" avere un profitto sui grandi diritti dell'umanità, perché non fate le campagne anche contro le agenzie immobiliari, i proprietari terrieri, i gestori delle comunicazioni...
leanick :
Sapete dove si acquista la bandiera a sostegno dei SI per l'acqua?
Ily :
Io andrò a votare, e voterò SI tre su quattro: il nucleare (scheda grigia) metterò scheda bianca.
Saluti.
Tes :
Mi rivolgo ai colleghi che rivendicano il diritto di non voto e che tanto si stanno prodigando in queste pagine per cercare di capire qualcosa che mi sfugge proprio.

Non mi sento appartenente ad un gioco o ad uno schieramento politico nel voler esprimere la mia opinione in merito a temi decisamente importanti per il nostro futuro.
Non andrò a votare perchè Bersani, Pippo o Superman me lo chiedono o me lo sussurrano all'orecchio!

Andrò a votare perchè mi son informata, ho anche faticato per farmi un'idea abbastanza ampia dello stato dei fatti, cercando informazioni e imbattendomi in controversie spesso anche poco civili e democraticamente discutibili.

Sono stanca di sentirmi dire che se vado a votare sono di sinistra, se non vado sono per il Berlusca.
Sarà anche un diritto non andare a votare, ma non riesco davvero a capire come si possa non essere interessati ad un confronto su tali temi.

"Facciamogli un quorum!" e ancora "No al referendum, andate al mare!"

Il quorum?

Ipotizziamo per assurdo che venga approvata una fantomatica modifica legislativa e che grazie a ciò si decidesse di non fissare una percentuale di votanti per rendere valida una consultazione di voto.

Informazione ADEGUATA, referendum e risultato. Punto, stop.

Che cosa accadrebbe? Coloro che si recassero al voto sceglierebbero anche per coloro che si prendessero la briga di andare alle urne (non sto sindacando le motivazioni che possano spingere a non andare a votare).

Forse a questo punto tutti andremmo a votare, ci informeremmo adeguatamente, e accetteremo un risultato delle votazioni, consapevoli e maturi, senza tante discussioni e senza dover ricorrere a questa tempesta che ci sta travolgendo.

Scusate, era uno sfogo e non voglio davvero attaccare nessuno.
Pensieri che mi frullano in testa in un periodo storico decisamente anomalo.

Buona serata a tutti!
ciondolo :
Vorrei sapere per quale motivo i sostenitori del “SI voto” INSISTANO OLTREMISURA nel tentare di convincere gli italiani a votare, alla luce del fatto che sono praticamente L’UNICO MOVIMENTO DELLA PIAZZA (anzi, di tutte le piazze, virtuali e reali) dato che dell’altra “parte” nessuno ha mai avuto notizie (perché hanno meno mezzi, purtroppo). È un bombardamento massmediatico che va tutto a discapito DELL’UGUALE DIRITTO DI “NON VOTO”, un principio che questi prodi assillatori o non conoscono o (peggio ancora) per ragioni “tattiche” decidono sempre di tacere.
Altro quesito: mi piacerebbe sapere per quale ragione istighino il futuro elettore (MOLTO POCO VELATAMENTE) affinché voti due SI, INVECE DI LASCIARLO LIBERO DI DECIDERE SENZA CONDIZIANAMENTI. Alla frase “vota, vota, vota…vota, perché è importante esprimersi, è un diritto! Vota quello che vuoi basta che voti!”, questi professionisti del diritto ci aggiungono sempre un qualcosa del tipo “perché l’acqua è di tutti! È un bene di tutti” (PALESE CONDIZIONAMENTO DEL VOTO). Quindi, prima ti stordiscono parlandoti di (UN SOLO) grande diritto dell’umanità, il voto, uno specchiettone per allodole umane, e poi ti assestano il colpo di grazia: “vota due SI” (che è quello che vogliono ottenere).
Mi sembrano quesiti legittimi, i miei.
Non era meglio lasciare libero il cittadino di scegliere se votare oppure no? Non era meglio lasciarlo libero di scegliere cosa votare, invece di volerlo istruire “pro domo SI”?

Ma veniamo ai motivi del “non voto”. E chi li conosce? Possono essere tantissimi, oppure solo due. Ce ne sono, e questo basta e avanza. Ma in Italia sembra che molti bravi e onesti cittadini siano stati colpiti dalla “Sindrome del Benefattore”. Ormai non esistono più le mezze misure, e per combattere il disinteresse più totale si fa uso del proselitismo più totale, più aggressivo e, soprattutto, più cieco. È un trattore che passa su tutto e tutti, sulle opinioni buone e su quelle cattive, senza discernimento. Oggi, ad esempio, il semplice motivo di non andare al voto per ragioni “turistiche” (mare, sole, divertimenti…) viene concepito come inammissibile ed immorale! Ma cosa volete che interessi, al povero Signor Eiopago, se i soldi della bolletta dell’acqua vadano allo Stato o a Mister X? Non sarà forse più importante la qualità del servizio e i suoi costi?
Mi risultano incomprensibili certi atteggiamenti da Sibilla Cumana dei Signori SI, loro sanno già che l’acqua “privata” costerà molto di più ed offrirà un servizio più scadente. NE SONO CERTISSIMI, anzi, LO PROCLAMANO.
Ed io, povero sciocco, che pensavo che il futuro si potesse solo IPOTIZZARE, analizzando e interpretando correttamente dati scientifici o statistici.

Passiamo all’informazione ADEGUATA. Ha senso dare credibilità ad un referendum dove votino, diciamo, l’1% degli italiani? Perché il “no quorum”, cioè l’abolizione del quorum, significherebbe anche questo. Alla faccia dei Signori SI, che ci dicono sempre di non farci comandare dagli altri. Nel caso in questione, dovremmo assoggettarci al volere dell’1% dei compatrioti. Informazione adeguata? Ad adeguarsi sarebbero gli altri, i “99%”.

Tes :
Ciao a tutti e ciao Ciondolo :-), non sono l'unica ancora sul pc yeppa!!
Non ci crederai, ma in linea di principio concordo su molte delle cose che ahi scritto.
Reduce da una campagna elettorale indegna che si è spesa a colpi bassi da ogni lato, sono decisamente disturbata e disgustata da molti atteggiamenti che continuano a ripetersi, da tutte le parti e da tutti i lati, che dir si voglia.

Naturalmente la mia era una sorta di "provocazione" (mi riferisco al quorum), e comunque non mi chiamo "signor si" e la tua uscita finale è decisamente fuori luogo.

Detto questo, tornando alla provocazione, nessuno dovrebbe assoggettarsi all'1% ipotetico dei compatrioti, così come scrivi, ma sarebbe forse (e dico forse, perchè stavo facendo delle riflessioni, pronta a confrontarmi :-), dicevo, sarebbe forse più motivato ad esprimere un suo parere.

Detto questo, "l'informazione adeguata" che ho sottolineato non ha nulla a che fare con il paradosso del quorum che avevo scritto.

Intendevo dire che, ad esempio, in molti non sapevano che a Milano i quesiti saranno 9 (mica bruscoletti...) e dico 9!!!!
Ora mi son domandata: come caspita è possibile che ci sia in atto un bombardamento da ogni lato, in rete e poco nei giornali, agli angoli delle città, biciclettate, pattinate pro e contro ecc ecc..e nessuno si sia degnato di far sapere ai cittadini di Milano (ma ripeto, è solo un esempio quello di Milano) che si era chiamati a decidere per questioni molto importanti per la città? Voglio dire, una persona che avesse deciso di non andare a votare, legittimamente, quale suo diritto e blablabla, poteva forse volersi esprimere su questioni inerenti problemi differenti, in merito all'ecopass, alla mobilità, ai parchi...oppure non importa? Non parliamone perchè tanto per saperlo devi finire in un sito per errore?

Basta, vi sto ammorbando con i miei se e ma...vi auguro una felice e serena notte :-)
Tes :
E scusate per l'italiano e gli errori di digitazione ma non sto vedendo un tubo dopo tutta la giornata sul pc e l'orario non permette di esprimermi in maniera corretta hahahahaha ;-)
ciondolo :
Ti chiedo scusa Tes, “per le volgarità eventuali” (come scrivevano Mario e Saverio, nell’indimenticabile «Non ci resta che piangere»). Eventuali passate, e future.

Ma lasciami spiegare un cosa, per favore.

I “Signori SI” sono, dal mio punto di vista, onesti cittadini che suggeriscono agli italiani di andare a votare, e di votare SI. Quindi “l’uscita” è attinente non solo con il post di p.a., ma anche con il link che la Redazione di p.a. ha lasciato. Il “Signor” indica la genericità della persona (Signor Mimmo, Signor Anastasio, Signorina Anna…), il SI indica le preferenze espresse nel caso in questione. Quindi “la generica persona che è a favore del voto, e a favore dei SI ( leggasi: Signor SI)” è un onesto cittadino che suggerisce agli italiani di andare a votare, e di votare SI.
E perché è onesto, questo “generico cittadino”? Perché è ovvio che “lo schierarsi” e il “portare l’acqua al proprio mulino” non è una cosa disonesta. È un atteggiamento assolutamente umano, naturale, spontaneo, e fa parte di tutte le discussioni civili di questo mondo. È semplicemente l’espressione di una opinione e il volerla difendere, …non è un torto fatto ad altri.
Il fatto è che c’è modo e modo di fare le cose. Sembra che qualcuno abbia urlato “al fuoco! Al fuoco!” e che dalle case di milioni di onesti cittadini siano partite frotte di volontari carichi di secchi d’acqua. Nessuno riesce a vedere bene l’incendio, forse non si vede neanche il fumo, ma c’è un gran correre di gente piena di secchi d’acqua, da una parte e dall’altra… ce n’è così tanta che qualche incendio, penserà “uno”, riuscirò pure a trovarlo!
Quell’UNO indica la genericità della persona...

Ma torniamo ai paradossi. E a quello dell’abolizione del quorum.
Ammettiamo, dunque, che non esista più il quorum.
Sperare che, con questo cambiamento, aumenti il numero di elettori… è una speranza, appunto. Mentre il “sottoparadosso”, quello dell’1%, è una POSSIBILITA’ CONCRETA. Succede quindi che noi, con la nostra speranza, creiamo un qualcosa che può produrre degli effetti collaterali devastanti (a discapito delle nostre speranze), perché è evidente che quand’anche andassero a votare il 52% DEGLI AVENTI DIRITTO AL VOTO, rimarrebbe comunque un buon 48% a “subire”. E non mi sembra poco.
Una persona potrebbe anche risolvere la questione dicendo “fatti loro, potevano andare a votare!”, …giusto per essere poco simpatici.
Ma io penso però, interpretando le veci della Sibilla, che tutte le volte in cui un referendum passasse con una affluenza bassissima alle urne, si ripresenterebbe subito il problema della mancanza di un quorum. “Paradossando” ancora, come farai ad accontentarti del giudizio del 50,01% degli aventi diritto al voto quando i temi saranno, ad esempio, l’eutanasia, la dichiarazione di guerra ad un ex alleato, la liberalizzazione di droghe leggere o “l’illegalizzazione” di alcolici “pesanti”….?

Molto interessante l’esempio di Milano. Ma il problema, in quel caso, è di comunicazione. Quella che IL GOVERNO DI MILANO ha dato (o avrebbe dovuto dare?) ai cittadini.

Notte a tutti e buon voto.


O buon mare, se preferite.

Tes :
Ciao! :-)
Sono ancora d'accordo su quasi tutta la linea ahahhahaha!!
Mi resta un solito punto di domanda, citando il tuo ultimo intervento :" “Paradossando” ancora, come farai ad accontentarti del giudizio del 50,01% degli aventi diritto al voto quando i temi saranno, ad esempio, l’eutanasia, la dichiarazione di guerra ad un ex alleato, la liberalizzazione di droghe leggere o “l’illegalizzazione” di alcolici “pesanti”….? "...
Paradosso per paradosso, se davvero si dovesse arrivare ad un risultato del genere su temi tanto importanti come l'esempio che hai fatto, eutanasia o altro, il referendum ipotetico sarebbe valido e comunque, come giustamente hai sottolineato, scontenterebbe la metà degli aventi diritto al voto. E a quel punto? Sarebbe presa una decisione da una maggioranza di cittadini, a scapito di una minoranza.
Che la maggioranza avesse scelto per un fatidico "si" o per un "no", dovremmo accettare il risultato e il giudizio del 50,1% sarebbe legge!

In merito a Milano sono perplessa, non capisco questo "silenzio" delle istituzioni....

Una buona giornata a tutti :-)

poipoi :
Non ci sono referendum sotto le dittature, o sono pilotati con la violenza o con una falsa informazione, o boicottati spostandoli in piena estate e parlando di calcio scommesse, com'è da noi.

Il voto è una conquista da difendere, andando a votare. Il referendum non piace mai a chi governa, si preferisce i sondaggi, più facilmente manipolabili.

Da qualche tempo vedo in TV gente molto più nervosa del solito. Alzano la voce, interrompono con fiumi di parole, non lasciano parlare. E vedo che anche qui non ci fanno mancare la loro presenza.

I fatti recenti dimostrano che ci sono tante persone che vorrebbero dire la loro, ma proprio non ci riescono, in mezzo a questo chiasso.

Domenica prossima c'è un'altra buona occasione per dire la propria, a favore o contro. Non lasciatevela scappare andando al mare come vi hanno chiesto di fare.
Giovanni Sabia :
provo a rispondere ad alcune questioni.
Non credo alla gestione privata dei servizio pubblico. C'è un conflitto di interessi. Alcuni esempi:
- acqua: bollette triplicate e nessuna riparazione delle perdite.
- ferrovie: si investe nell'alta velocità ma non sui treni dei pendolari
- ADSL o telefonia mobile: le zone difficili non verranno mai raggiunte
- WiFi pubblico o WiMax. Boicottati dal monopolio delle soc. di telefonia
Per non parlare delle autostrade, delle ambulanze, dei taxi, del trasporto pubblico.

Il privato ha come unico scopo di generare utili e profitti. Prende i soldi delle bollette e riduce al minimo gli investimenti per la manutenzione o per lo sviluppo. Mi sembra ovvio. Se deve scegliere fra investire per un servizio migliore (in situazione di monopolio), o fare profitti, secondo voi chi vince?

E non è una questione di controlli: è il modello che non funziona.
Pretendiamo invece un servizio pubblico che funziona, come avviene in tante parti d'Italia e d'Europa. È un nostro diritto, e non è né di destra né di sinistra.
ciondolo :
ops, problema risolto?
ciondolo :
Sono una persona “limitata”. Lo ammetto: la mia intuizione ha dei “confini”. Perché tra il calcioscommesse e il referendum in questione non riesco proprio a trovarci un nesso. A meno che UN TIFOSO DELL’ATALANTA non mi venisse a dire che, date le circostanze, gli riesce difficile fare una scelta serena tra la gestione pubblica e privata dell’acqua, tra il nucleare e il non-nucleare, ecc….
Tra l’altro a me risulta che il referendum si farà comunque, scommesse o non scommesse. Non è prevista una sua sospensione per colpa del Calcio.

O no?


Ma passiamo a quello che è il voto. Il voto non è solo una conquista. Era una conquista in passato, quando è stato introdotto. Oggi è soprattutto un’opzione. Se non vai a votare non scatta l’arresto, non vieni espulso dai pubblici uffici, il tuo nome non viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La conquista sta nella SCELTA, ma NEL SENSO PIÙ AMPIO DEL TERMINE: andare a votare o no? È quella LA scelta, la vera scelta. Poi da lì, a seconda dell’opzione che preferiamo, può discendere anche una “sottoscelta”(COSA voto? Si, no o “bianco”?).

Che poi, scusatemi, ma non avete mai pensato ai nostri nonni? O ai nostri genitori? Quelli sì che avevano pochi mezzi per poter comunicare. MA NOI NO. Noi abbiamo internet, e con internet i forum, e poi abbiamo i sondaggi, le telefonate da casa per intervenire in studio, le mail di protesta, i blog di protesta, i fax, i giornali su facebook dove fare i commenti, le pagine web degli stessi giornali sulle quali si possono fare altri commenti, e poi abbiamo pure i referendum sull’acqua, sul premier e sull’energia nucleare. Una manna, “senza se e senza ma”.

E tra l’altro, visto che uno si concede la libertà di dirti cosa fare (anzi, ti dice di fare TRE cose: andare a votare e votare due SI) non vedo perché una persona che suggerisca di andare al mare abbia MENO DIRITTI. Che poi, parliamoci chiaro, il non andare a votare, e cioè il non raggiungimento del quorum, SAREBBE ANCH’ESSO UNA CHIARA ESPRESSIONE DEGLI ITALIANI.
Quale?
Ad esempio, potrebbe voler dire che per la maggioranza dei compatrioti le vicende messe in questione non sono poi così importanti. Potrebbe voler significare che gli italiani hanno fiducia nel Parlamento, dal momento che lo delegano di prendere decisioni sul nucleare, sull’acqua e sul premier. Sarebbe una risposta che potrebbe dare anche fastidio a qualcuno, ma è sempre una risposta. Una PALESE presa di posizione. Non possiamo considerarla antidemocratica SOLO PERCHÈ NON CI FA PIACERE.

Ma veniamo al punto. Al vero nocciolo della questione. Sapete per quale motivo si usa la parolina “conflitto” (USATA SOLO DA COLORO CHE SONO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE, dettaglio non da poco)? Perché le aziende, o i privati, pensate un po’: hanno deciso di NON LAVORARE A GRATIS.
Ma scusate, i pc dai quali state digitando i vostri bei pensieri, per caso, sono stati realizzati da aziende pubbliche?
E voi mi direte: “e che c’entra!”. Be’, se permettete io posso pure considerare “la comunicazione”, o “internet”, come un bene pubblico, no? Magari non sarà vitale quanto l’acqua, ma stiamo sempre parlando di un “bene” che DOVREBBE essere (o POTREBBE ESSERE CONSIDERATO) alla portata di tutti, no?
La posso pensare in questo modo?
E la telefonia mobile? Ne vogliamo parlare? Mica ci fa schifo che la telefonia mobile sia privata, invece che totalmente pubblica, no?
Ci sono certe aziende, campionesse della telefonia mobile, che ti offrono tutti i servizi possibili ed immaginabili. Ci manca solo che ti portino il caffè a casa. Tariffe da capogiro (nel senso della convenienza). Ecco dunque il vero punto della questione. Non è il fatto che un privato guadagni sulla gestione di un qualcosa CHE POTREBBE ANCHE ESSERE AMMINISTRATO DAL “PUBBLICO” (soprattutto nel caso in cui, detto “pubblico”, fosse capace di offrirti un servizio di qualità. E NON È IL NOSTRO CASO, purtroppo), non è il fatto che un tizio venga GIUSTAMENTE pagato per una prestazione offerta (anche a noi architetti piace essere pagati per le nostre prestazioni “offerte”, no?), …il punto è CHE TIPO DI SERVIZIO POSSONO OFFRIRTI.
Al “pagatore” interessa IL TIPO, cioè LA QUALITÀ, NON il “CHI” a cui deve pagare il servizio.

Ma veniamo al “sibil cumanesimo” e cioè a quell’arte di prevedere il futuro da parte di coloro che spingono al voto e, soprattutto, AD UN CERTO TIPO DI VOTO (cioè coloro che non si fidano di te, perché pensano che tu sia così ignorante da meritare la loro benevola, NON RICHIESTA e soprattutto NON POCO DISINTERRATA istruzione al voto). Questi veggenti, SENZA L’APPORTO DI ALCUN DATO SCIENTIFICO O STATISTICO ti descrivono scenari apocalittici, tra l’altro dipingendoti le aziende, per il solo fatto di essere “aziende”, come dei cattivoni senza scrupoli di fidelcastrista memoria.
E perché non hanno questo importantissimo “apporto”, tali Signori “SI voto”? Perché dal momento che la gestione dell’acqua non è ancora diventata totalmente privata È PALESE CHE NON POSSONO ANCORA ESSERE FORNITI DI DATI SCIENTIFICI E STATISTICI.
Altrimenti che veggenza sarebbe?

Non sappiamo quali aziende potrebbero essere coinvolte, non sappiamo quali tariffe adotteranno, non sappiamo quali regole verranno stabilite dal Governo per impedire che tra le aziende interessate nascano “cartelli” e altri trucchetti del genere. Gli unici dati che abbiamo, ci dimostrano che lo Stato, nella gestione dell’acqua, fa acqua da tutte le parte. Ecco cosa sappiamo. Ecco l’unico vero dato certo di cui siamo a conoscenza.
fulser :
brevemente cito il mio caso personale. Dalle mie parti non abbiamo acquedotto ma pozzi artesiani (ogni casa/condominio ha il suo), che costa di installazione iniziale ma poi quasi niente, e l'acqua è talmente buona che la imbottigliano (se volete vi dico anche il nome con cui la vendono). Il MIO dato CERTO (già c'è stato in passato un tentativo) è che se entrano i privati fanno l'acquedotto e l'acqua ce la faranno pagare. E' anche vero che ci sono dei pirla che comprano al supermercato la stessa acqua che esce dal rubinetto, quindi la stupidità impera.
Ora, io i dati certi li ho, non me ne frega niente nè di destra nè di sinistra, ho una mia testa e non voto in base a quello che mi dicono la tv o i giornali. Mi considero tendenzialmente di destra ma domenica andrò a votare per la MIA acqua e voterò si. Gli altri sono perfettamente liberi di non andarci, li posso anche capire.
Quello che non sopporto è che mi si consideri manipolata perchè ora voterò, così come vengo considerata manipolata dalla tv di B perchè di solito voto a destra.

POSSO fare come voglio, o veramente c'è qualcuno che non mi ritiene, pur nella mia ignoranza in tante cose, all'altezza di pensare con la mia testa?

Che si sappia, una volta per tutte, che il fatto che molta gente voti a destra non vuol dire sempre essere manipolati dalla tv, e che votare al referendum non vuol dire sempre essere di sinistra, e che le st......e che dicono che usare la doccia è di sinistra e fare il bagno è di destra sono, appunto, st......e. E se avete qualche dubbio ascoltate Gaber.
ciondolo :
Dunque siamo sempre lì. Piccoli CASI ISOLATI, che riguardano quel determinato territorio, un territorio “X”, e quella determinata azienda, un’azienda “Y”.
Ancora una volta mancano DATI STATISTICI COMPLESSI che abbraccino e confrontino, ad esempio, le condizioni tra due Paesi dello stesso continente.
MANCANO cioè gli elementi per dire, SENZA OMBRA DI DUBBIO ALCUNO, che il privato sia molto peggio del pubblico.
E mancando questo, non so perché, si abbraccia il “sibil cumanesimo”. La veggenza pura e cruda, scevra di ogni tipo di prova.

Il problema, però, non è l’essere considerati manipolati (“il manipolato”, in Italia, è l’accusa che una certa parte politica fa ai sostenitori dell’altra parte politica. E non viceversa). Il problema vero è l’essere considerati MANIPOLABILI. Ed è in virtù di questo principio che coloro che spingono per il voto non solo hanno delle simpatie politiche note a tutti (simpatie MONOTEISTE), ma suggeriscono anche il TIPO di voto, INVECE DI LASCIARE LIBERO IL CITTADINO DI FARE QUELLO CHE VUOLE, sdoganandolo da pressioni non volute.

Gaber o non Gaber i politici di Sinistra le hanno cantate al PDL, dicendo che se passano i SI al referendum Berlusconi si deve dimettere. Insomma i SI sono “roba loro”.
fulser :
ciondolo, è esattamente dal proprio giardino che si parte per fare le cose. Io pago le tasse (anzi, l'anno scorso ho pagato anche più del dovuto), faccio la raccolta differenziata, non butto MAI le cartacce per terra, se il semaforo è rosso non passo anche se non c'è nessuno ecc ecc perchè penso che le cose si iniziano a cambiare dal proprio vissuto personale. Per me non esiste la logica "rubano tutti lo faccio anche io", "pagano le tangenti tutti, lo faccio anche io" e ti assicuro che nell'ambiente dove vivo è così per tutti. Spesso non approvo quello che leggo anche qui in alcuni post, quando si dice "è così che le cose funzionano in Italia", perchè io SO quello che vedo, e vedo tanta gente che lavora e va avanti senza raccomandazioni e senza SCUSE, e più passa il tempo più sono convinta che il futuro uno se lo crea da se.
L'essere accusati di essere manipolati è invece un'accusa "bipartisan" (come usano dire i fighetti), quindi non sono d'accordo con quello che dici. E dato che dici che il cittadino deve essere lasciato libero di fare quello che vuole, vuoi cortesemente lasciarmi LIBERA di fare quello che voglio, invece di fare come alcuni fighetti di sinistra che continuano a perdere voti e consenso perchè non fanno altro che asserire che loro stanno dalla parte giusta?
E adesso ti saluto perchè sono in ritardo per il lavoro.
beba :
ciao a tutti, sono incasinata con il lavoro e non riesco a partecipare al dibattito come mi piacerebbe. Linko l'intervista del premio Nobel Rubbia a proposito del nucleare... "una centrale nucleare approvata oggi sarebbe pronta tra 10-15 anni, alla fine del periodo di transizione. Noi abbiamo bisogno di impianti con un basso impatto ambientale e tempi di costruzione rapidi. Penso a un mix in cui l'aumento di efficienza gioca un ruolo importante, sole e vento crescono e c'è spazio per due fonti che possono produrre subito a costi bassi"
www.repubblica.it/ambiente/2011/06/10/news/rubbia_intervista_nuclear…
ciondolo :
L’Uomo ha inventato delle cose chiamate STATISTICHE. E perché le ha inventate? Prima di tutto per dare una base scientifica alle sue PREVISIONI. Ma anche per evitare che, su discussioni importanti, le persone si facessero trascinare dai PRECONCETTI. Ora, il SINGOLO CASO ISOLATO non può rappresentare il futuro.
Caso contrario, se un nostro collega si comportasse male, “la gente”, secondo il vostro ragionamento, sarebbe legittimata a chiedere di voler abolire la professione dell’Architetto. “Un architetto si comporta male, tutti gli architetti si comportano male. Un’azienda si comporta male, tutte le aziende si comportano male”. Pensieri di fidelcastrista memoria.
Noi non sappiamo ancora:

quali aziende saranno coinvolte;
quali tariffe applicheranno;
COME verrà fatta la privatizzazione della GESTIONE (cioè quali saranno gli accorgimenti messi in atto dallo Stato per evitare eventuali “fregature”).

Insomma non sappiamo NULLA DI NULLA eppure, in virtù di alcuni CASI ISOLATI, qualcuno fa “di tutta un’erba un fascio”.

E ora occupiamoci dell’Italia. La Sinistra Italiana, beata lei, ci viene sempre a dire di NON AVERE PADRONI.
Anche se… .
Ora, penso che tutti conosciate l’identità dell’uomo che viene considerato la personificazione della Destra, qui in Italia. No?
Devo farne anche il nome?
Dato che la Sinistra, a differenza della Destra, non ha ancora un suo leader UNICO, almeno in apparenza, l’accusa di essere manipolati (o, peggio ancora, di essersi fatti manipolare COSCENZIOSAMENTE) è SEMPRE MONODIREZIONALE. Parte, cioè, da un versante, in direzione dell’altro, E NON VICEVERSA.
Se provate a navigare “nella rete”, vi renderete conto che i sostenitori del “personaficatore della Destra”, sui giornali e sui blog di Sinistra E DI DESTRA, sono oggetto dei più strampalati epiteti. Dal “servi” al “berluscones” passa di tutto, sempre e comunque con scopi molto offensivi.
E perché quelli di Sinistra popolano anche i blog e i forum di Destra?
Prima di tutto perché passare la vita a darsi ragione tra i propri simili, dopo un po’ stanca.
Poi, c’è sempre da considerare la grande vena scherzosa insita, apparentemente, in ognuno degli elettori di Sinistra. Basti pensare alla quasi totalità dei comici italiani, che sono praticamente “roba loro”. Lo proclamano chiaramente anche gli stessi interessati, con semplicità e naturalezza.
Ma la ragione più interessante che sta alla base di queste escursioni oltreconfine, è il tentativo, da parte degli elettori di Sinistra, di voler incastrare il pensiero dei “berluscones” tramite la dialettica, così da mostrare la falla dei loro convincimenti.
Ovvio, quindi, che di fronte alle prospettive di un referendum, la tentazione di convincere anche il resto della popolazione italiana rappresenti un qualcosa di insuperabile, …PER LORO.
Ed infatti veniamo continuamente bombardati da questi messaggi, che prima ci confondono (venendoci a dire che il voto è importante e tralasciando IL DIRITTO AL NON VOTO) e poi ci GUIDANO (“VOTA DUE SI!”).
Ma io mi chiedo: non era meglio lasciare il cittadino libero di andare a votare oppure no?
Non era meglio lasciare il cittadino libero di scegliere se votare NO oppure SI? A seconda di quello che è il SUO PENSIERO, e non seguendo quello SUGGERITO DA ALTRI? Insomma non era meglio, o più auspicabile, ottenere un voto SENZA PRESSIONI?
Io mi pongo delle domande e le condivido con voi.

Poi c’è la questione del nucleare. Benissimo. Quando cominceremo a costruire pale eoliche sulle Dolomiti? O vogliamo fare queste benedette pale solo NELLE REGIONI PIÙ POVERE?
fulser :
ciondolo, evidentemente hai del tempo da passare. Io no, ho un lavoro da fare.
Buona giornata.
poipoi :
... oppure lo pagano per disturbare.
come i falsi ROM sugli autobus.
ciondolo :
@fulser

io non costringo nessuno a leggere i miei post. COME TU BEN SAI, sei libera di fare quello che vuoi, io non posso controllarti in nessun modo.

@poipoi

nesso tra PRESUNTI "falsi rom" e i referndum?
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Non mandarmi più avvisi

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