a.i.mi : [post n° 266852]

Professione e committenti?!

da anni siamo al servizio di altri studi di progettazione che, per manifesta incapacità nel portare avanti i lavori che -chissà come- riescono a procacciarsi, ci chiedono di sopperire alle loro lacune.
noi riusciamo a coprire tutti gli ambiti, abbiamo collezionato esperienza e abilitazioni.
ci rassegniamo a fare i professionisti nell'ombra?
o c'è una strada per procacciarsi da sé clienti di un certo calibro?
non posso credere che si lavori seriamente solo se si è amici e parenti degli immobiliaristi, o se si compie direttamente l'operazione immobiliare (e allora è facile riservare per sé la progettazione).
la gavetta l'ho già abbondantemente fatta, il passaparola per miriadi di lavoretti è in atto.
ma i PROGETTI, quelli degni di questo nome, li faccio sempre e solo con la firma di altri.
è solo questione di fortuna?
o si può fare qualcosa per forzare gli eventi?

leggo qui che cercate di costituire "gruppi di lavoro": ma i clienti come ve li procurate?

è un urlo di dolore il mio, perché non ho intenzione di tornare indietro di dieci anni e andare a fare CADdismo nello studio di qualcun altro.
voglio continuare a fare la Professione, ma i committenti dove sono?

[post n° 266844]
arch. davide corti :
anche io sono nella tua stessa situazione e ti capisco...io cerco di "crearmi dei clienti" partecipando a bandi e concorsi pubblici ma la strada non è semplice tanto più che con la crisi di questi anni si è "intasato" anche il mondo dei concorsi.
credo che il nostro sia un lavoro bellissimo e vale la pena di lottare fin che si può per cercare di affermare la propria idea di architettura (e società).
ciao arch. davide corti
www.davidecorti.it
Edoardo :
Giusto Davide, "finchè si può" ed aggiungo "se si può".
ciondolo :
non ho capito molto bene qual'è il problema.

Non venite pagati per il lavoro che svolgete?
O ritenete di essere pagati troppo poco?

Comunque il problema del "procaccio" dei clienti è vecchio quanto il mondo. Se chiedi a "chi ce l'ha fatta", ti rispondo sempre che hanno cominciato progettando la casa di amici e parenti. Mentre io vivo in un mondo dove amici e parenti sono tutti in affitto.
a.i.mi :
il problema non è solo economico (certo, bisogna essere concorrenziali ed alla fine le parcelle si tirano all'osso).
è che non è questo il modo di fare l'architetto!
davide parla di bandi e di concorsi pubblici: io nemmeno partecipo, perché SO come funziona, lo vedo attraverso amici e colleghi che hanno la fortuna (che purtroppo non sfiora anche me) di ricevere incarichi direttamente dagli enti pubblici, per "amicizie" (non certo gratuitamente, come potrete immaginare).

davide, spiegati meglio: come riesci a "creare clienti" così?

ciondolo, condivido in pieno quel che tu dici sugli amici e parenti.
ma allora che si fa?
rinunciamo?
continuiamo a fare i ghost-architect di semplice supporto a professionisti pieni zeppi di clienti, ma che sono totalmente incapaci anche solo a prevedere quali saranno le fasi del progetto e della sua esecuzione?
se rendesse almeno bene, al di là della scarsa gratificazione...
o addirittura torniamo indietro a fare gli schiavetti negli studi con un misero fisso mensile?
a.i.mi :
intendo dire: qualcuno ha provato a farsi pubblicità in qualche modo, traendone vantaggio?
qualcuno ha tentato il porta a porta di imprese o altro, alla ricerca di nuovi contatti pronti a dare fiducia al primo arrivato?

vi porto solo un esempio: ultimamente mi hanno chiesto una relazione ex L. 10 per una palazzina.
l'impresario è un conoscente di un conoscente di un mio conoscente e già devo ringraziare che sia arrivato a me.
la mia parcella è pulciosa, ovviamente, ma va bene lo stesso.
incontro il progettista: un ragazzetto neolaureato che di fronte a me, che gli rivolgo semplici domande, suda sette camicie.
mi accorgo che ha commesso errori grossolani nel progetto, "sprecando" 20cm su ogni lato della casa (e gli avanzava anche parecchio volume), ma mi limito a chiedergli se ci siano norme comunali che io non conosco.
lui, su mio input, si informa meglio e capisce che ho ragione.
progetto da rifare.
l'impresario si mette le mani nei capelli.
come aveva fatto l'architettino a prendere quell'importante incarico al di sopra delle sue capacità?
semplice: è amico della figlia dell'impresario.
io non sono "nessuno".
è già tanto se faccio la legge 10 per questo cantiere.
e nemmeno mi ha detto grazie perché gli ho fatto riguadagnare volume nella sua palazzina!!
Edoardo :
Capisco a.i.mi. lo stato d'animo... ...ma se sei così bravo come scrivi non dovresti avere problemi. Da quello che riporti mi sorgono dubbi... ...20 cm su ogni lato... ...l'architettino nominato come un idiota che deve "rifare il progetto" per un problema di spessori murari, come se un progetto fosse un esercizio da termotecnico o un layout murario, cos'è, la casa a schiera del manuale?
L'incarico al di sopra delle nostre capacità è il sogno sia mio che tuo che dell'idiotello neolaureato (descritto come tale). Sta a chi riceve l'incarico cercare di esserne all'altezza e, se non lo è in qualcosa, essere riconoscente ed umile.
Ti rispondessi da bravo italiano direi: "Fatti amico l'architettino, fatti la figlia dell'impresario e apri un'impresa...", ma da cattivo italiano ti consiglio di perseverare sfruttando l'autopromozione e cercando di associarti ai "privilegiati", che magari avranno stima di te e del tuo operato, senza sfotterli o porti come un fenomeno, magari...
Edoardo :
Conquistare le persone è la madre di tutte le arti e, purtroppo, può essere necessario per far emergere delle capacità. Federer deve solo fare dei punti a Tennis e lo fa molto bene ma non sa di niente a nessuno, nessuno lo ama come può amare un personaggio (McEnroe) che sa conquistare il pubblico, piacere.
Il più scarso politico d'Italia è (era forse, ma per 17 anni) anche il più votato, non solo perchè ha dei mezzi enormi, ma perchè a molti piace, ha saputo conquistare, prima che con i gingillini con il carisma.
Non parlo di prostituirsi... ...ma di sapere, mettendo da parte un pò l'autocelebrazione, entrare nelle corde di chi, purtroppo, ha in mano il coltello dalla parte del manico. Fingersi pure ignorante, parlare in dialetto, giocare a bocce... ...ma mantenendo la dignità. Se riesci a mantenere stile e ad essere vicino a chi di dovere arrivi dove vuoi, diventi un Rasputin della situazione.
sissi :
Mi sa che qui siamo tutti sulla stessa barca, vige il sistema italiano, devi essere figlio o parente di qualcuno oppure essere bravo a farti marketing e curare le relazioni sociali ma non tutti ne hanno le capacità. A parte questo, tu fai riferimento ai gruppi di progettazione che anche tramite questo sito si cercano di costituire, ma funzionano? Qualcuno ha esperienze costruttive? Perchè io ci sto provando, da qualche mese abbiamo formato un piccolo gruppo di architetti, abitiamo tutti vicinissimi eppure non riusciamo a concludere niente, non solo perchè non abbiamo agganci x procacciare clienti e nemmeno riusciamo a trovare un concorso serio e fattibile, ma soprattutto perchè c'è tanto entusiasmo a parole ma quando si deve lavorare sul serio mi sembra che ognuno si tiri indietro, insomma sono un po' disillusa anche dai gruppi di progettazione.
arch. davide corti :
forse non è il caso di azzannarci a vicenda...siamo sulla stessa barca (anche se concordo che il progetto di architettura non è valutabile sullo sfruttamento di una cubatura...) il mio "creare clienti" significa crearmi del lavoro...visto che non sono amico ne della figlia ne dell'impresario cerco nei concorsi di proporre la mia idea di qualità architettonica nella speranza che questi benedetti concorsi non siano pilotati come qualcuno di voi suggerisce.
io continuo a credere nel mio lavoro anche se il panorama italiano è veramente orripilante...abbiamo iter burocratici lunghissimi che cercano di frenare gli speculatori e che in realta (per colpa di interpretazioni e intrecci di legge) li aiutano.
forse la colpa non è da ricercare nel mondo dell'architettura.
un mio caro amico sostiene che questo nostro mondo marcio(quello degli architetti italiani) è solo un sintomo di un problema piu vasto, un problema sociologico.
ed in effetti la società italiana è sull'orlo di un baratro...non abbiamo rispetto per niente, non abbiamo piacere per la cosa pubblica e crediamo solo nella piccolezza della proprietà privata senza capire che il nostro bene è, prima di ogni cosa, il bene per l'altro.
bha...forse sono un pò fuori tema ma la penso cosi...il vero problema è la nostra società che è veramente in crisi.
ciao a tutti
se vi va date uno sgurdo ai miei lavori mi fa sempre piacere un commento costruttivo da parte di colleghi seri.
www.davidecorti.it
ciondolo :
esistono anche (e SOPRATTUTTO) i concorsi internazionali. Tolti quelli, non resta altro da fare che "sedurre" i clienti del tuo capo, facendogli capire che sei tu... quello bravo.
a.i.mi :
@edoardo: se io avessi la presunzione che mi attribuisci, non sarei qui a parlarvi di "semplice" edilizia, avrei forse la pretesa di progettare il nuovo Guggenheim di Milano! Io volo basso, l'Architettura degna di questo nome è secondaria -in ordine di tempo, non certo d'importanza- rispetto alla conoscenza delle normative.
Se un progettista fa errori grossolani ed il committente è scontento, permettetemi di pensare che sia un'ingiustizia. Quello che vi ho riportato era solo un esempio, peccato che sia stato frainteso, anche perché vi assicuro che ho solo fatto domande sullo spessore dei muri ai fini della L.10, scoperchiando di conseguenza l'errore, e non ho certo "bacchettato" nessuno per farci bella figura io!
Potrei portarvi altri esempi, se vi interessa ne parliamo in privato perché non posso dare troppi dettagli qui.
Sta di fatto che continuo ad imbattermi in professionisti "amici di", che prendono incarichi che non sanno pienamente gestire.
Quando i nodi vengono al pettine, i committenti se li mangerebbero vivi e stramaledicono la categoria degli architetti, però comunque perseverano nel conferire incarichi a tizio e caio perché "devono", per restituire favori, per accontentare parenti, per ottenere vantaggi di natura diversa.
Davvero c'è ancora chi crede che sia sufficiente essere bravi per non avere problemi? Edoardo, te lo chiedo senza polemica, vorrei solo capire.
E se la pensi davvero così, allora perché poi consigli (giustamente) di "lavorarsi" i potenziali clienti?
Guarda, io per accattivarmi le simpatie non me la cavo affatto male, solo che continuo a sentirmi dire: "purtroppo devo fare lavorare quello là perché mi ha fatto comprare il terreno /perché mi ha fatto ottenere una fideiussione /perché è il figlio di mia cugina /perché è l'amico gay di mia figlia".
Mai UNA sola volta che dicano: "ho scelto quell'architetto perché è bravo, affidabile, ha stile etc.". MAI
Cri :
Bei progetti davide, mi piace come progetti lo spazio architettonico...pieni, vuoti, volumi, percezioni, ecc.; soprattutto nella biblioteca a Maranello.
a.i.mi :
@ciondolo: io non ho un capo! Siamo liberi professionisti.
Quando lavoravo in un grande studio, il capo era lui stesso immobiliarista e progettista (di quelli che firmano solamente, perché poi il lavoro lo facevamo noi schiavetti).
Ho imparato molto, ma non ho avuto la possibilità di "sedurre" clienti da portare con me nella libera professione!
E non ho potuto nemmeno assistere alla "captatio clientorum", perché non c'erano clienti là.
Il capo comprava terreni, firmava i progetti, faceva realizzare al suo socio costruttore.
Tutto molto autoreferenziale.
Per questo vi chiedo "come si fa?", perché davvero non ne vengo a capo.
Edoardo :
E' l'uno e l'altro a.i.mi., perdere fiducia nel proprio talento mai, rendersi conto che a volte debba essere coadiuvato da altro è necessario, tuttavia.
Io nel mio piccolo, da ghost/assunt o da ghost/collaborator sono riuscito a farmi dare lavori anche grossini... ...fui messo in prima linea, nel senso che i clienti sapevano che il progetto l'avevo praticamente fatto io.
Accettai però di cominciare da una geom. che conoscevo (amica?) e per l'assunzione mi misi in mostra per un progetto di una palestra (con Revit/ADT) nell'ambito di uno stage Autodesk. Con la geom. litigai perchè non mi pagava... ...è ritornata perchè aveva bisogno.
Qui in ufficio, ufficio di tecnici di provincia con impresa loro, malgrado la scarsità di lavoro (facendo le corna) paiono far di tutto per mettermi a mio agio (vorranno tenermi?).
Percui, non essendo un genio direi, mi sento dal mio guscio di poter dire che se uno è bravo può e deve avere fiducia.
Poi qui hanno 6 figlie................. .............e non sono gay................
gg :
Pur essendo architetti, facciamo principalmente un altro mestiere, ed è stato questo il nostro modo per farcela: fare qualcosa che altri non sapevano fare. È difficile emergere quando sono in molti a fare la tua stessa cosa.
Dal nostro punto di osservazione vediamo come si sono mossi alcuni studi per farsi conoscere. Di solito si parte da un'esperienza importante, da poter portare come garanzia. Poi all'interno di uno studio c'è sempre qualcuno con una propensione alla politica commerciale, e che mediamente fa solo quello: porta lavori che altri realizzano. C'è poi chi cerca concorsi, spesso all'estero, quelli a cui vale la pena di partecipare. Negli ultimi anni poi abbiamo visto puntare moltissimo anche su altri aspetti, più vicini al marketing che all'architettura. Non solo le archistar, ma anche (e soprattutto) i piccoli studi emergenti hanno una sezione che fa da ufficio stampa, che segnala qualsiasi novità di rilievo dello studio, organizza operazioni culturali, partecipazioni ad eventi, si fa vedere in giro.
Si tratta di aspetti fra loro complementari, ma ciascuno di grande importanza.
Per realizzare tutto questo è necessario essere in numero sufficiente. Da soli è molto più complicato, soprattutto perché non si possono avere tutte le capacità personali che sono necessarie. Poi, certo, ci vuole perseveranza e fortuna.
Spero sia utile.
arch. davide corti :
si ci vuole proprio perseveranza e anche molta fortuna forse...grazie Cri il progetto della biblio di maranello è stato tra i progetti menzionati al concorso, concorso vinto da isozaki al quale han partecipato più di 160 progetti...ne andiamo abbastanza orgogliosi e mi fa piacere piaccia ancora oggi.
ciao
www.davidecorti.it
leda1111 :
arch. davide corti non sai nemmeno dove sta di casa l'architettura...
lalla :
ecco appunto, da soli è molto più complicato, io i clienti/committenti li avrei anche, ma ho il problema a volte di trovare qualcuno con cui condividere le fatiche e dividersi i ruoli e competenze...banalmente: chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti non ha il pane?
a.i.mi :
gulp!
lalla, di dove sei?
a parte che fremo dalla curiosità di sapere come fai ad avere clienti e committenti, a parte che provo una sanissima invidia nei tuoi confronti, che aspetti a contattarci??
MR :
Ragazzi la discussione sta degenerando........come al solito...
Edoardo :
...Sporcaccioni!
lalla :
con il passaparola e quest'anno penso solo un po' di fortuna, anche se le parcelle non proprio da camparci in più persone, questo il mio dilemma, poichè di cose da fare ce ne sono. Poi da un lavoro fatto bene ne nasce un altro.
Vi contatterò in privato. Sono di Bg.

arch. davide corti :
ciao lalla
se ti va di condividere del lavoro io sono sempre a disposizione. io sono di oggiono (provincia di Lecco) e ho studio a erba (provincia di Como).
se vuoi contattami pure a arch.davcorti(at)tiscali.it cosi facciamo due chiacchere.
ciao
archisnike :
avete già detto tutta la verità , un consiglio, solo,se avete capito come funziona, e mi sembra di si....andate All'estero perché qui non cimeritano.
a.i.mi :
???
Non capisco, stiamo violando in qualche modo il regolamento?
Scusate, ma io l'annuncio l'ho postato nella sezione apposita, mentre qui vi ho fatto riferimento con link solo per completezza di informazioni.
Mi interessa confrontarmi con voi per trovare la chiave per andare avanti, perché di perseveranza ne ho avuto tanta in tanti anni, ma non trovo miglioramenti e vorrei capire se e dove sbaglio a promuovere la mia attività.
Ora, per la prima volta, leggo di qualcuno che ha il pane ma non ha i denti.
Salto sulla sedia!
Solitamente chi ha clienti senza avere le competenze adeguate se la ridacchia e trova il modo di far credere di essere all'altezza dell'incarico, poi tanto lo trova qualcuno disposto a lavorare nell'ombra per poco.
Lalla mi è sembrata ingiustamente scoraggiata. Per me è un enorme peccato!
Edoardo :
IDEA GENIALE: Perchè anzichè andare all'estero noi non ci mandiamo loro?
Chi si offre per prenotare un aereo di sola andata verso l'estero per un viaggio "culturale" offerto a tutti gli architetti della casta?
Destinazione Owando: una ridente cittadina del Congo. Qualcuno all'estero dovrà pur andarci no?
Preferite Xianza, una magnifica cittadina del Tibet? Oppure Rabbit Flat, splendita località nel Deserto Australiano? Fate proposte...
miki3D :
Il problema, per me è tutto in questa frase:

"i lavori che -chissà come- riescono a procacciarsi"

perché a solito da queste parti il lavoro non viene MAI affidato a chi avrebbe le competenze per svolgerlo al meglio. E' evidente che il requisito che il lavoro sia fatto bene non è una discriminante.

Pensavo che l'atteggiamento di procurarsi il lavoro, e poi cercare qualcun altro per farlo fosse pratica solo del meridione (dove abito e lavoro) invece da questa discussione vedo che non è così, che è un atteggiamento diffuso in tutta questa nostra italietta da strapazzo. C'è da sconfortarsi seriamente, quando poi vedi gente che dirige uno studio di architettura, solo perché è fidanzata/o della prole del capo, e magari non sa nemmeno usare autocad!!

C'è un bisogno vitale (nel senso che se no non sopravviaviamo) di trasparenza, di gente che dice: devo fare questo lavoro, lo sai fare oppure no? E se no, si passa a chi invece lo sa fare.

Purtroppo "c'è la crisi" e non si dice mai no a nulla... senza capire che se non si cambia atteggiamento, questa famosa crisi non passerà mai, perché la crisi non sono loro che non possono più rinnovare il loro posto barca. La crisi siamo noi, che non riusciamo a sbarcare il lunario, settimana per settimana.

E intanto i nostri piccoli sogni, una casa ristrutturata, una macchina, una famiglia e perché no, un cagnolino, sono sempre più lontani e inafferrabili... triste situazione..
CuttingEdge :
E' vero, molte persone dicono di aver iniziato con amici e parenti.... anche io in effetti, però in TUTTI i casi gli amici si sono dileguati a lavori ottenuti (per carità devo riconoscere che non si trattava di niente di esagerato, consulenze o poco più, layout, computi metrici e contatti con qualche azienda per aiutarli nelle scelte, lavori per i quali però ho speso tempo e denaro) senza farsi trovare presso alcun canale di contatto in mio possesso.
Concorsi anche qui c'è da chiarire perchè se presti il tuo lavoro, con tanto di firma perchè fai parte di una cordata di progettisti, riunitasi appositamente per il concorso, dove, per potervi partecipare è necessario l'intervento di un giovane progettista iscritto all'albo da meno di 5 anni (santa Unione Europea, grazie) come funziona poi se uno di questi progettisti è il tuo capo o presunto tale? se si vince, il neoarchitetto quasi-libero professionista, cosa ci guadagna? voi ne sapete qualcosa più di me? ci si accorda nella cordata oppure per diritto tutti devono avere qualcosa? Sento il profumo di guadagno nullo e siccome in questa cordata finora sono l'unica che pianta chiodi...sapete com'è.... mi piacerebbe capire se il mio lavoro finirà solo come + sul curriculum oppure anche sul conto in banca (che non guasta mai)
sissi :
In genere (poi dipende dal bando) x i concorsi dovrebbe funzionare in questo modo: se il neolaureato è iscritto regolarmente al concorso alla pari degli altri membri del gruppo in caso di vincita fa parte a tutti gli effetti del gruppo vincitore e quindi è progettista alla pari degli altri membri; se invece è collaboratore (perchè di solito i bandi permettono ai progettisti di avvalersi di collaboratori),e dunque non figura tra i membri del gruppo di progettazione non ha diritto nè a parte del compenso nè a figurara come progettista, avrà solo il suo stipendio come collaboratore, alla pari di un qualsiasi lavoro svolto.
archila :
cioè, fammi capire... SIETE 2 DAVIDE CORTI???
pazzesco!!! :-D
arch. davide corti :
ahahah....risquote sempre grande successo la nostra omonimia!!!
cmq hai ragione è abbastanza pazzesco!
ciao
www.davidecorti.it
KITTY :
davide corti 1 e 2...
mi è capitato spesso di constatare la vostra omonimia agli appelli d'esame al poli...
;-)
arch. davide corti :
ciao kitty ci conosciamo?....sono ormai lontani i tempi del poli....
ciao
arch. davide corti
KITTY :
non credo.
mi ricordo di voi perchè questa omonimia era un fatto abbastanza singolare e resta in mente.
Poi la divisione alfabetica era quella...io ho il cognome con la B...

Hai voglia se sono lontani quei tempi... quasi non li ricordo più...però certi docenti mi sono rimasti impressi!!
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