arkw : [post n° 289815]

dubbi di un neolaureato

Salve a tutti,
sono un ragazzo di 23 anni che si è appena laureato in architettura magistrale a Firenze in soli 4 anni con 110 e lode e ora mi trovo a dover decidere cosa fare. A giugno voglio fare l’esame di stato ma poi non so. Rimango in Italia o vado all’estero tipo la Francia dato che sono mezzo francese. Il mio sogno è quello di lavorare in Italia per qualche anno per farmi le ossa e poi mettermi in proprio. Il problema è che in Italia come tutti sappiamo gli stipendi sono da fame e l’esperienza in collaborazioni per concorsi con studi anche importanti è stata molto entusiasmante ma meramente progettuale e poco pratica se non si vince. La prospettiva all’estero è sicuramente allettante ma non riesco a capire perché un ragazzo meritevole deve per forza andar via dal proprio paese per essere apprezzato. Rimango quindi con questo dubbio e sapendo che l’unica certezza che ho è la mia passione per l’architettura . Scusate per lo sfogo e se qualcuno avesse qualche consiglio da darmi ne sarei felice.
Fabiano
marco :
Se hai possibilità giocati la carta Francia. Se non lo fai ora non lo farai più.
archt :
4 anni? Non sono più 5 (o 3+2)? Comunque, bravo! Consiglio spassionato: vai all'estero a farti le ossa e apriti poi lo studio là. Qui in Italia il tuo 110 e lode vale quanto un diploma di scuola superiore e qualche volta anche meno. Impara a fare architettura all'estero, qui in Italia c'è solo (poco) posto per chi fa edilizia.
ponteggiroma :
Si concordo parzialmente con Marco anche se ricordati che ... se poi vuoi ritornare in italia devi ricominciare tutto daccapo, tanto qui nel frattempo non sarà cambiato niente. Se vuoi rimanere in italia batti subito il ferro e metti in conto 10 - 15 anni di sfruttamento, ma vedrai che alla fine pian piano ti renderai conto che quelli veramente in gamba riescono sempre a trovarsi la loro nicchia di mercato, anche se figli di nessuno.
Edoardo :
Concordo: in Italia quelli in gamba + fortunati + coi soldi + con le conoscenze giuste e disposti a vendersi un pò... ...ce la potranno fare, anche se figli di nessuno. Causticità a parte, il voto di laurea non conta niente salvo concorsi. Neppure l'età imho, quindi il fatto che tu riporti questo nel post significa che sei già un pò, ingenuamente forse, carico di illusioni.
Non sono nessuno per darti consigli, se non quello di evitare di supporre qualcosa per gli anni impiegati ed il voto che ti hanno dato... piuttosto FOCALIZZA i tuoi interessi ed investi in ciò per cui hai talento, a prescindere dai 30. Vuoi progettare? Hai soldi ma non gli agganci in Italia? Genitori non malati di cancro? Non hai legami particolari? Valuta allora di entrare in una importante società di ingegneria all'estero o studio "premium". Sicuramente scoprirai che (oltre ai voti) qualcosa da offrire l'avrai, e magari da imparare. Io farei una o più scuole di alta formazione sull'architettura sostenibile/nuove tecnologie e imparerei (oltre all'inglese) bene anche il tedesco. Attento a non darti del meritevole da solo... ...perchè oggi come oggi c'è tanta gente "meritevole" con più esperienza di te che rischia di farla finita da un giorno all'altro.
arkw :
hai ragione Edoardo...un tempo pensavo che ottenere una laurea quinquennale in 4 anni quando in media i miei colleghi di università ne mettono 8/9 poteva servire a qualcosa. mi sto rendendo conto piano piano che mi serve solo a guadagnare qualche anno di esperienza. infatti durante gli studi ho fatto dei tirocini in studi anche importanti dove ho fatto principalmente il collaboratore in concorsi e qualche lavoro privato. sono sempre più propenso ad andare in francia dove mio cugino appena diplomato come geometra al primo lavoro senza esperienza guadagna più di 2000 euro. grazie per tutti i consigli non fanno che confermare le mie intenzioni.
Edoardo :
Sicuramente se serve a guadagnare tempo serve eccome! Tuttavia non mi fossilizzerei sull'esperienza universitaria (che tornerà qundo meno te lo aspetterai e nei momenti più disparati) ma su quello che tale esperienza, unitamente all'apparentemente effimera esperienza di collaborazioni, può averti dato a livello di input personali, non necessariamente di nozioni. Da giovani si è portati a vedere il proprio futuro come un cubo da aprire con una sequenza precisa, ma non è così perchè le occasioni possono arrivare in maniera entropica, non lineare... ...ed a volte un'esperienza trasversale può formarti per i tuoi obiettivi molto più che puntare direttamente all'obiettivo stesso pensando di essere pronti.
Lo stesso lavoro "basso" può essere molto più importante e complementare all'università di quanto non lo siano esperienze "dirette" e "giuste" presso gli atelier meravigliosi. Il fare, lo stare sul pezzo, è molto più facilmente raggiungibile attraverso il lavoro (perchè no) anche da geometra, piuttosto che in un luogo dove sei un numero e basta, utilizzato per un concorso di cui non vedrai mai nulla realizzato.
Ti consiglio quindi di tenerti vincolato alle tue forti ambizioni ma non del tutto, al fine di lasciarti quel minimo di indipendenza intellettuale critica per poter assorbire le cose che non andranno per il verso giusto, che tu pensavi bianche o nere invece saranno grigie. Sii un pò come un'asta isostatica vincolata da una cerniera e da un carrello, piuttosto che incastrarti in convinzioni disattese oppure che non saprai adattare alla realtà. Spero di essere sato d'apporto, c'ho messo un pezzo di me stesso, del mio passato recente e del mio futuro prossimo.
hb :
ma che cosa significa «in soli 4 anni con 110 e lode» e «ragazzo meritevole»? La meritocrazia è "sul campo", come nel calcio, ...costruendo edifici, partecipando a concorsi d'architettura, ...e magari anche buttandosi nel mondo delle pubblicazioni. Al tempo l'ardua sentenza, perché le "lodi" univeristarie non sempre fanno un buon architetto.
Edoardo :
Ma nemmeno hb, conseguire determinati risultati non vuol dire essere meritevoli, non necessariamente. E' infatti come li consegui che fa la differenza, anche fossero risultati modesti. Altrimenti ci laureiamo tutti in Albania senza mai esserci stati oppure in Italia copiando e facendoci fare i lavori dagli scagnozzi del babbo per finire in 4 anni, vinciamo concorsi truccati, ci facciamo regalare 1 milione di euro da papà per aprire lo studio... ...ci vendiamo alla politica... ecc ecc.
Edoardo :
...ci troxxiamo delle escort a pagamento e conseguiamo di aver fatto sesso con una bella ragazza...
Insomma, per dirla alla Catalano (Quelli della Notte): "E' meglio diventare ricchi onestamente che poveri disonestamente". Ah ah ah! ;-)
desnip :
Non mi sembra neanche giusto buttare la croce su questo ragazzo, che si è laureato a 23 anni, col massimo dei voti e facendo anche dei tirocini...
Primo, arkw non è nè supponente, nè presuntuoso. Secondo, se è uno è meritevole all'università perchè studia sodo e magari è pure intelligente e talentuoso, perchè non dovrebbe mettere questa volontà e questo talento anche nella professione?

Detto questo, io ti consiglio di fartela un'esperienza all'estero, non perchè in Italia non potresti farcela, ma semplicemente perchè è un'esperienza fondamentale e se non si fa a quest'età poi è difficile pensarci.
Edoardo :
E' vero desnip, un'esperienza fondamentale... ...ma se le cose qui non cambiano sarà fondamentale che rimanga là perchè il suo CV, al di là di quello che vale, difficilmente in patria potrà essere valorizzato. Allora subentrano molti altri aspetti, caratteriali in primis... e di adattamento. Il mito del pioniere che va, torna, poi rivà, poi ritorna... come abbiamo sentito da una nota archistar, è del tutto avulso dal periodo storico e dalle possibilità economiche standard di un essere umano. Questo è il mio pensiero cercando di essere realista, più che pessimista.
L'età può giocargli a favore ma anche no...In bocca al lupo.
hb :
le croci sono quelle che vengono gettate sulle spalle di questo vecchio, stanco Paese, facendoci credere che all'Estero invece...perché all'Estero...eeeeeeh, si sa! Si sa! All'Estero ci sono ben altre sinfonie!

Tutte balle.

Da Paesi migliori del nostro vengono in Italia per studiare, conoscere, farsi una cultura. Si viaggia oltre i propri confini da millenni. A prescindere.

A poco serve l'italica vittimizzazione, quasi sempre portata avanti solo a parole. Siamo bravi, eh! Siamo bravi! Siamo tutti bravi in tutto e meritiamo tutti tutto il meglio possibile. Già, magari...
Alle :
Noto che su www.archleaks.com i problemi che si fanno i giovani architetti in Italia sono li stessi di spagna e inghilterra
desnip :
Allora, premesso che il mio consiglio ad arkw di andarsene all'estero non è perchè non possa fare l'architetto anche qui (è quello che faccio io da tanti anni, con tanti sacrifici, ma anche con discreta soddisfazione), ma semplicemente perchè viaggiare e girare il mondo è sempre una cosa positiva. E se non lo fai da giovane, quando lo fai?
Quindi, come da altri paesi "vengono in Italia per studiare, conoscere, farsi una cultura", noi andiamo in altri Paesi per acquisire la loro cultura, visto che quella italica ce l'abbiamo già, fa parte del nostro patrimonio personale.

Detto questo, hb, mi sembra che hai qualche problema.
milena :
volevo solo puntualizzare una cosa e cioè che anche altri studiano sodo ma se non si laureano a 23 anni non vuol dire necessariamente che non siano talentuosi! è che a questo ragazzo gli è andata di fortuna perchè durante gli studi è filato tutto liscio, altri devono fare i conti con genitori che vanno in cassa integrazione, malattie, ecc. (a me per esempio dovendo lavorare e studiare contemporaneamente per mantenermi è venuta una emicrania cronica, ho allungato di parecchio gli studi ma davanti a un giovane di 23 anni laureato in architettura non mi faccio venire i complessi di inferiorità....è che ha avuto culo). Quando diciamo "meritocrazia" pesiamo tutti i parametri con le relative variabili che possono capitare nella vita. La volontà e il talento nella professione le posso mettere anche io che, povera sciagurata, non ho potuto avere la fortuna di laurearmi a 23.....al di là di questo volevo dire che fare esperienza all'estero è sicuramente positivo ma poi bisogna scordarsi di tornare in Italia perchè quell'esperienza qui varrà zero, nessuno studio ti pagherà 100 euro in più perchè sei stato due/tre anni all'estero e poi dovrai imparare di nuovo la professione da zero perchè come progettano in Inghilterra non è identico a come progettano in Italia (cambia tutto prg, regolamenti edilizi, pratiche varie, ecc.). Detto questo in bocca al lupo per le tue tante speranze!
ponteggiroma :
concordo al 100% con milena... hai colto perfettamente nel segno! A mio avviso se devi andare all'estero ci devi andare per restarci... allora si che ne vale la pena altrimenti una volta ritornato ti ritrovi davanti un baratro.
desnip :
per Milena: non mi piace il tuo ragionamento. E' chiaro che non devi avere nessun senso di inferiorità perchè non ti sei laureata a 23 anni e, anzi, devi essere orgogliosa per averlo fatto nonostante tutte le difficoltà.
Però il fatto che un'altra persona è riuscita a laurearsi a 23 anni non significa che per forza deve avere avuto culo... Può essere anche di sì, perchè nella vita la fortuna conta davvero tanto. Ma può essere anche di no. Può essere che il nostro amico è un genio, o un gran secchione! Che ne sappiamo?
Basta con questi atteggiamenti di invidia che non ti fanno onore perchè, credimi, non hai proprio bisogno di invidiare nessuno.
milena :
scusami ma io ho solo risposto al tuo ragionamento che sinceramente non mi piaceva, non si tratta di invidiare o meno, perchè dal tuo ragionamento sembrava che siccome si è laureato a 23 anni allora aveva diritto ad avere un'ottima carriera (come se gli altri che si sono fatti doppiamente il mazzo non ne abbiano diritto). La mia non è invidia altrimenti non gli avrei dato neanche consigli. Puoi essere anche un genio ma se contemporaneamente sei costretto a lavorare, anche full time, perchè non hai paparino che ti mantiene è un altro paio di maniche..e sul lavoro queste cose contano perchè una persona che ha dovuto affrontare determinati problemi poi sa cavarsela nella pratica anche meglio di chi è stato per 5 anni a casa senza mai aver affrontato situazioni difficili ed è stato tra l' "ovatta" dei genitori. Alla fine starei attento a dire che chi merita è chi si è laureato a 23 anni, non mi piace questo tipo di meritocrazia altrimenti facciamo come quell'individuo (di cui non ho bisogno neanche di citare il nome) che ha affermato che chi si laurea a 28 anni è uno sfigato.
desnip :
Spero di non essermi espressa male, ma non mi sembra di aver detto che arkw abbia "diritto" a qualsivoglia carriera, nè tantomeno di aver mai detto che ne abbia diritto meno di chi si è fatto il mazzo (alla cui categoria appartengo).
Ho scritto: "se è uno è meritevole all'università perchè studia sodo e magari è pure intelligente e talentuoso, perchè non dovrebbe mettere questa volontà e questo talento anche nella professione?", "SE".
Non sappiamo se arkw lo è o non lo è, e non mi sembra giusto dare per scontata la seconda ipotesi.

"Alla fine starei attento a dire che chi merita è chi si è laureato a 23 anni"
infatti non l'ho detto. Uno può anche laurearsi tardi e meritare tantissimo, ma ciò non toglie che qualcuno riesca a laurearsi presto con altrettanto merito.

Infine, permettetemi un post scriptum:
da quando qualcuno ha scritto che chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato, mi sembra che l'Italia sia fatta tutta di poveri studenti lavoratori, i cui genitori non possono pagare un euro per mandarli all'università e che quindi si laureano tardi.
Non è così. Personalmente, la maggior parte delle persone che conosco che si è laureata tardi è per mancanza di volontà e proprio perchè si sono adagiati sulla comodità di avere paparino che li mantiene.
Con tutte le dovute eccezioni.
desnip :
errata corrige: il meno sta per più.
milena :
mi spiace sia sorta questa piccola discussione comunque il concetto è che si parla tanto di meritocrazia ma secondo me bisogna stare attenti a quello che si dice. Presumo che il ragazzo non abbia papà architetto o comunque cerchi consigli perchè, come la sottoscritta, non ha conoscenze o amici di amici di....oggettivamente parlando ho pensato anche io di andare all'estero perchè so anche 3 lingue ma penso che sia l'ultima cosa che si dovrebbe fare, in extremis nel caso non si trovasse nulla o si trovassero solo offerte ridicole di 300 euro al mese perchè personalmente non posso accettare l'idea di dover chiedere soldi a mia madre, prima mi batterei con i denti per cercare lavoro qui in Italia. E' vero che di architetti ce ne sono molti ma è vero anche che di beni architettonici ne abbiamo molti di più di altri paesi europei che invece sanno valorizzare molto bene quei pochi che hanno (in Inghilterra per esempio i siti archeologici romani di importanza notevolmente inferiore rispetto ai nostri vengono curati in maniera quasi maniacale mentre a Roma siamo pieni di zone recintate e abbandonate a se stesse). Prima di partire comunque si dovrebbe informare bene perchè è vero che in altri paesi puoi essere pagato meglio ma bisogna anche vedere il costo della vita (vedi la svizzera per esempio).
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