Lucarino : [post n° 378247]

Continuare gli studi di architettura o fare altro? (IMPORTANTE)

Salve a tutti, sono Luca, un ragazzo calabrese di 19 anni al 1° anno di architettura presso La Sapienza. Scrivo su questo sito perchè ho bisogno di confrontarmi con qualcuno che abbia passato quello che sto passando io ed in particolar modo perchè vorrei confrontarmi con architetti liberi professionisti e con dei neolaureati.
Ho deciso di studiare architettura lontano da casa mia per passione, perchè credo sia quello che io ami fare, ma ora a distanza di mesi la situazione inizia a pesarmi.. Non sto parlando delle ore di lavoro da fare per le consegne, quelle se devo farle le faccio, ma sto parlando del fatto che NON SO e non riesco a capire se proseguire gli studi di architettura sia veramente quello che voglia fare. A me piacerebbe molto occuparmi di restauro, di archeologia, di beni culturali, urbanistica e perchè no, anche progettare o insegnare, però è da molto che seguo questo sito e leggendo le esperienze dei neolaureati spesso mi scoraggio e penso che questa non sia la strada giusta per me.
Io non aspiro ad una grande carriera, ma ad una vita normale con una famiglia e quindi uno stipendio che mi permetta di fare una vita dignitosa; vorrei avere un lavoro sicuro, cioè sapere che tutti i giorni devo andare a lavorare ed avere la certezza di portare qualche migliaia di euro a casa a fine mese, cosa che facendo il libero professionista non avrei, potrei lavorare un mese si e magari tre no non avendo alcun progetto. Io non riuscirei a vedermi stare a casa senza far nulla mentre i miei figli vanno a scuola e mia moglie si fa il mazzo, io vorrei solo avere un lavoro sicuro e non credo che l'architettura me lo possa garantire. Inoltre il problema più grande è che io vorrei ritornare a vivere nella mia città, Cosenza dove però credo che la situazione degli architetti sia uguale o leggermente peggiore rispetto al resto d' Italia. Non voglio vivere all' estero, non voglio vivere a Roma o in altre città così lontane, ma vorrei vivere dove sono cresciuto. I miei genitori non sono molto favorevoli alla mia scelta di studiare architettura, e forse anche questo mi influenza molto. In famiglia non ho "colleghi", ma solo una cugina laureata in architettura attualmente disoccupata ed un cugino che si è ritirato all' ultimo anno. I miei genitori hanno uno studio dentistico nel paese in cui viviamo, e quindi vorrebbero che io studi odontoiatria così avrei già un posto di lavoro decente. Questo credo che sia la cosa che più mi influenzi, però non credo di riuscire a fare il dentista in quanto non provo alcuna passione per questa materia. Nonostante ciò, c'è una parte di me che vorrebbe farlo, ma non per soldi, solo per il fatto che mi dispiace tanto che questo studio tra qualche anno quando mio padre andrà in pensione dovrà chiudere. Mi dispiace non poter portare avanti l'impresa che i miei genitori hanno avviato dal nulla, mi dispiace non poter rendere orgogliosi i miei genitori di me e mi dispiace che tutta la stima che i pazienti di mio padre nutrono per lui si perderà. Non riesco a capire cosa voglio fare veramente, ed ho paura che continuando a studiare architettura deluderei i miei genitori. Vorrei tanto che l'odontoiatria mi stimoli, ma non riesco a farmela piacere, così come non riesco a capire cosa mi piace fare veramente. Per favore ho bisogno delle vostre esperienze, di sapere cosa fate tutti i giorni e di confrontarmi con voi. Non vorrei perdere del tempo così...
Ah, chiedo scusa per il trattato e ringrazio chi è riuscito a leggerlo tutto!
Lucarino :
Aggiungo un'altra cosa, ultimamente sto valutando due strade alternative:
1) Trasferirmi a Cosenza per studiare Ingegneria Edile-Architettura, poichè architettura non c'è... Purtroppo riguardo questa facoltà non si trova molto su internet e non sono mai riuscito a capire cosa possa fare e cosa no una volta laureato rispetto ad Architettura

2) Provare a fare odontoiatria, ovviamente dovrei studiare per i test e quindi lasciare architettura. C'è chi dice che la fame vien mangiando, magari iniziando a studiarla potrebbe iniziare a piacermi, alla fine non è un lavoro così brutto. Siamo 3 figli e nessuno ha voluto prenderla, essendo io l'ultimo i miei genitori sperano molto in me

L'ultima ovviamente sarebbe quella di continuare architettura e come andrà andrà... magari potrei trasferirmi a Reggio Calabria, anche se mi dispiacerebbe lasciare la Sapienza visti i sacrifici che ho dovuto fare per passare il test al primo colpo e sopratutto aggiudicarmi la mia prima scelta. Certo come università non è molto organizzata e servita, ma ormai non credo valga la pena cambiare sede..
Ho veramente bisogno di poter capire e poter parlare con qualcuno di voi. Vorrei parlare di persona con un architetto, ma non ne conosco nessuno..
A volte credo che mi serva uno psicologo per riucire a capire cosa voglio fare veramente..
marS :
Ti consiglio di leggere il post n° 377059 perchè sono contenuti alcuni consigli adatti al tuo "caso" anche se la situazione è comune a tantissimi studenti di architettura. Non ti conosco e non so quali siano le tue attitudini ma leggendo il tuo post fai esplicitamente riferimento "ad una vita normale con una famiglia e quindi uno stipendio che mi permetta di fare una vita dignitosa"...Allora la mia risposta è NON FARE ARCHITETTURA. Mentre se ami l'ignoto e per alcuni versi l' "avventura" ti direi prova a continuare architettura chissammai che tu non sia il nuovo Louis Kahn nostrano e collocarti nell'Olimpo dei grandi architetti.
ArchiBald :
Scusa ma mi fai venire in mente Checco Zalone che da grande vuole fare il posto fisso... Ad ogni modo, non so per quale inclinazione tu abbia scelto architettura: lo sbocco principale e' la libera professione, che allo stato attuale delle cose in Italia e' assai difficoltosa. Visto che sei agli inizi e non hai particolare passione per la materia, cambia settore. Ovviamente non siamo noi a poterti dire cosa fare da grande...
Arch3B :
Ahhhh per me è stato tutto più facile.....nessuna attività da ereditare, nessun parente che mi avrebbe potuto aiutare se avessi studiato questo piuttosto che quell'altro....XD
A parte gli scherzi, è bello studiare architettura, ma ci vuole tanta forza e tanta determinazione, non tanto per finire gli studi, ma per rimanere in piedi una volta che provi a farti largo nella professione.
E' tutta una incognita, e la verità è che pochissimi aspiranti architetti hanno la più pallida idea di che cosa significhi fare la professione, e quindi si è costretti a investire numerosi anni in università senza sapere cosa ci sarà dopo.
Architettura da poche certezze, ma tante possibilità, c'è chi si dedica al design, chi alla direzione lavori nei cantieri, chi agli aspetti più tecnici delle pratiche edilizie.....chi diventa disegnatore all'interno di studi più o meno ampi etc...
Lo stipendio fisso e sicuro è praticamente una favola per chi fa la libera professione (per fare la quale devi essere pronto a lavorare qualche anno rischiando che il tuo bilancio sia pari o inferiore allo zero), ed è una prerogativa di chi diventa dipendente all'interno di qualche amministrazione pubblica.
Un laureato in ingegneria edile architettura ha un percorso differente rispetto al laureato in architettura, ma le competenze saranno date dall'albo di iscrizione, in base all'esame di abilitazione sostenuto dopo la laurea; in entrambi i casi potrai scegliere se provare ad abilitarti come ingegnere civile, o architetto (o entrambi).
In bocca al lupo.

Gian :
Lucarino, salvati!
Sei ancora in tempo...
Edoardo :
IIT Chicago.
Ciffo :
Lucarino, rileggiti alcuni post molto simili al tuo, lì abbiamo espresso varie opinioni su tematiche praticamente identiche. Sappi però che "posto fisso" e "architettura" non vanno d'accordo, e non fare affidamento sul Jobs Act, anche perchè con quello hanno precarizzato anche il posto fisso, che era già una chimera.

Auguri per tutto!
In bocca al lupo!
Edoardo :
Non per tutti Ciffo: i protetti delle PA ne sono esenti. E sò voti. Diciamo che è una professione e non un lavoro.. e diciamo pure che oggi per lavorare come professionista devi saperti vendere ed essere una sorta di manager, a cominciare dalle public relations. Quanti brutti caratteri certe archistar o maestri dell'architettura in passato!!! Ecco, oggi un brutto carattere è una di quelle cose che non ti puoi permettere, e se consideriamo che il 99% delle volte chi è genialoide è pure scorbutico... questo fa intendere dove vada la professione oggi, a differenza dell'Architetto per antonomasia del recente passato. Si deve essere più simili a dei venditori da quel che vedo... per esempio cubetti in classe A spacciati per architetture "moderne" o scoregge in legno che "sono il futuro" perchè il legno è la via... ecc...
Ciffo :
Quoto Edoardo, non avevo considerato il mondo delle PA perchè molto esiguo e concettualmente inesistente per me.
Edoardo :
Per te è inesistente... ma per il Bomba esiste eccome! ;- )
Lucarino :
Il problema è che non riesco proprio a capire se continuare architettura o optare per odontoiatria... Penso che non facendo odontoiatria butterei una grandissima occasione e mi sentirei in colpa nei confronti dei miei genitori, però leggendo il piano degli studi ecc non mi sono entusiasmato molto... Avrei tanto voluto farmi piacere con sicurezza odontoiatria, ma proprio non ci riesco..
è per questo che vorrei poter parlare con qualcuno che ha vissuto la mia stessa situazione.. Ho già letto discussioni simili sul sito ma non mi hanno aiutato molto
andrea :
Ciao, io vengo in questo sito ogni giorno per vedere gli annunci di lavoro e ogni tanto leggo i post di questa sezione. Questo perché sono laureato in architettura da 6 mesi e non ho nulla da fare.
Altri miei amici che si sono laureati prima di me sono nella stessa situazione, qualcun'altro invece lavora per cifre irrisorie, nel senso che i soldi che prendono (ovviamente tutti in nero) non gli bastano neppure per pagare le spese per andare a "lavorare".
Ti consiglio vivamente, finché sei in tempo, di cambiare aspirazioni.
Fai qualcosa che ti piace ma lascia stare tutto quello che possa riguardare architettura ed edilizia.
Gian :
Ciao Lucarino, la passione è una condizione necessaria ma non sufficiente per fare l'architetto!
In Italia non c'è più spazio per noi, il "modus operandi" italiano, non contempla la nostra figura sempre più messa a ricoprire ruoli marginali.
Se tu ragioni per "modus operandi" in Italia, la figura professionale che ha più successo è proprio quella del medico...L'odontoiatra è già un numero più chiuso, una casta ma gli sbocchi sono molti e se dell'architetto puoi fare a meno, perchè anche una casalinga sà progettare, del medico no non puoi farne a meno!
Se potessi tornare indietro, farei il medico, non è forse un edificio perfetto il nostro corpo umano?...E me lo farei piacere, perchè il decreto legislativo 163/2006, codice degli appalti, ci penalizza tremendamente relegando il nostro lavoro al privato che non ha più soldi ed è incline all'abuso!
I concorsi di idee sono truccati, l'ennesima cantonata l'ho presa un paio di mesi fa, sono tutti collusi in Italia, fanno uscire i bandi però poi si mettono d'accordo il rup col tecnico locale...il rup si pappa i soldi per la redazione del bando di concorso e il tecnico si pappa l'incarico avendo redatto già prima il progetto con tutta calma e offrendo qualche tangente più avanti!

Dai retta a me: FAI IL MEDICO O SE VUOI FARE L'ARCHITETTO DEVI ESSERE DISPOSTO AD EMIGRARE LONTANO DAI TUOI AFFETTI!
In bocca al lupo.
Ale :D :
Io studio al polimi e sono al secondo anno. Posso dire che ti capisco benissimo, sono a 1080 km da casa e dalle persone che amo. Ho letto i commenti di persone molto più avanti di noi e devo dire che delineano situazioni sempre meno rosee, con mio sommo sgomento. Non che non sia stata avvertita, il professore di progettazione del primo anno ci aveva fatto una lezione sulla situazione degli architetti in italia a dir poco scoraggiante, soprattutto dopo una consegna in cui io non avevo idea da dove cominciare, essendo uscita da un classico. Dovendo lavorare molto di più di qualcun altro dei miei amici per ottenere risultati almeno dignitosi, i momenti di totale sconforto non sono mancati e ancora adesso spesso mi chiedo se avessi scelto la tranquillità di lettere cosa starei facendo ora della mia vita sociale, al momento quasi assente. Ma quello che mi porta avanti revisione dopo revisione, è la passione. Se tu ti rendi conto che hai passione per quello che fai, allora ti esorto a continuare su questa strada. Se invece preferisci ritornare, un giorno, a casa per cena e sedere poi sul divano con la sicurezza di un posto di lavoro certo e retribuito più che giustamente allora procedi nella tua seconda opzione. Purtroppo, qualsiasi sia la scelta, mi è parso di capire che qualcosa la devi pur sacrificare in ogni modo e quindi io direi di scegliere "il male minore". Da "terrona fuori sede" ti faccio i miei migliori auguri e in bocca al lupo qualsiasi sia la tua scelta ;)
RageAgainstTheArchitecture :
Ma io proprio non capisco...hai la possibilita' di ereditare una attivita' avviata, ben retribuita, praticamente sotto casa o di essere uno degli innumerevoli architetti poveracci irrisi da tutti che elemosinano un lavoro ed un rimborso spese e ti chiedi quale scelta fare??! Lascia stare i sogni adolescenziali, di architettura in Italia si vive poco o male, per avere qualche riconoscimento bisogna smazzarsi da mattina a sera, non e' certo il lavoro da impiegato che vai cercando. Oltretutto, se sei un uomo, un giorno vorrai offrire qualcosa di concreto ad una tua fidanzata: una casa, una famiglia... sappi che facendo l'architetto non avrai nessuna sicurezza ne reddito certo, o punti a farti mantenere per tutta la vita??
Arch3B :
Ale :D, la situazione è vero, è drammatica, ma seguendo altri percorsi di studi, se non si hanno conoscenze, non migliora molto; Lucarino ha una valida alternativa praticamente sicura, ma per chi non la ha, tanto vale seguire le proprie passioni se si ha la fortuna di poter studiare; tu hai fatto bene.
;)
Lucarino :
Sto iniziando a valutare l'idea di odontoiatria perchè sarebbe un' opportunità buttata, soprattutto leggendo le vostre esperienze molto scoraggianti.. Il mio problema sarebbe se poi non dovesse piacermi studiare odontoiatria, la chimica e la biologia non le ho mai studiate bene e per questo non mi sono mai piaciute molto.. Se studiare odontoiatria non dovesse piacermi, cosa farei poi? Ritornerei ad architettura?
Per non parlare dello scoglio dei test..
Lucarino :
Ciao Ale, anche io se non avessi questa situazione familiare penso che farei comunque architettura.. Ora però, in questo periodo in cui avere un lavoro è una grande opportunità credo che sprecarla sia da stupidi.. Tu cosa faresti al mio posto? La situazione degli architetti purtroppo è quella che è e non avendo nessuno in famiglia non credo di poter riuscire ad emergere più di tanto in futuro rispetto ad altri... Ho solo paura che odontoiatria possa non piacermi, con tutta quella biologia e quella chimica (che comunque forse sarabbero meglio dello stress provocato dalle consegne e dai plastici!).. Ah e per la cronaca anche io sono un "terrone fuori sede"! :)
ponteggiroma :
Ah Lucarino Sveglia!... la vita è la Tua, ognuno ha i suoi percorsi. Perciò mi sembra che dopo tutti sti interventi sia arrivata l'ora che ti alzi da quella poltrona e cominci a pedalare!
Gian :
Lucarino, non adagiarti troppo!
Prendi una decisione chiara e netta!...Non fare quello della sambuca m...
Per fare l'architetto in Italia, devi essere un supereroe!...
kia :
Lucarino, ma sinceramente chi te lo fa fare di intraprendere la via per la depressione assicurata?
Lolo :
Non possiamo dirti noi se odontoiatria sia la tua scelta migliore, ma non so se ti sei reso conto che un intero sito di architetti - escluso qualche studente idealista - ti sta dicendo di cambiare facolta' perche' non avrai futuro lavorativo. Io fossi in te qualche domanda me la farei.
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