ponteggiroma : [post n° 392655]

ma non era meglio prima?

A volte, nei pochi momenti di lucidità, mi soffermo a pensare al fatto che forse fino a 15/20 anni fa, il lavoro si svolgeva in maniera completamente diversa. Ora siamo sottoposti a ritmi così frenetici che a volte non abbiamo il tempo nemmeno di fermarci a riflettere. Una volta ci si prendeva il tempo necessario per disegnare, appuntire le mine, andare a fare le copie in cianografia, pulire le squadrette, acquistare la carta lucida, rilucidare, cancellare con la lametta, ecc...., se qualcuno ti cercava sul fisso, potevi non rispondere perchè assente, se dovevi consegnare un lavoro ci voleva una giornata intera per attraversare la città, se ti servivano notizie dovevi andare in biblioteca.
Ora non abbiamo più scuse: tutto e subito, ritardo di un'ora sulla consegna? Bruciato.
Insomma, quello che voglio dire è: ma siamo proprio sicuri che tutti questi mezzi ci abbiano accorciato/facilitato il lavoro? Ai posteri l'ardua sentenza!
Leonardo :
Bello il tuo intervento...
chiaramente è bello ricordarsi il passato ma bisogna vivere sempre e comunque il presente. Di ciò che dici, bisognerebbe dal punto di vista pratico recuperare quella lentezza del fare. Naturalmente quella lentezza era giustificata e ben pagata. Ma sarebbe auspicabile che se ieri riuscivi a fare 1 e guadagnavi 100 oggi fai 3 e guadagni 300... L'errore è fare 3 e farsi pagare 100 comunuqe... In sostanza sto dicendo che più che a ore e giornate si dovrebbe fare un discorso "ad incarico"... E bisognerebbe comunque prendersi delle pause, dei momenti per riflettere possibilmente lontano da schermi LED...
Il tempo che impiegavi per disegnare manualmente ti permetteva intanto di valutare tutto ciò che facevi ed arrivare a una soluzione forse migliore.
Il tempo che impiegavi a raggiungere il cantiere ti permetteva di valutare la fattibilità o meno dell'intervento e la prossima volta ci pensavi 2 volte...
Il fatto di non essere sempre reperibile era un modo per stare più a contatto faccia a faccia con la clientela e per evitare rogne inutili...

Saluti
ponteggiroma :
esatto Leonardo, infatti non auspicavo assolutamente un ritorno al passato, anche perchè ricordo i traumi di quando sbagliavo qualcosa e dove ridisegnare il tutto. La mia considerazione nasce piuttosto dalla volontà di riuscire a ricavare dei momenti nella giornata in cui si possa riscoprire il gusto di un'attività manuale, legata alla "materia", allo scorrere naturale del tempo, alla qualità.
Ora, per esempio, mi rendo conto che passo mediamente 2 o 3 ore al giorno ad inviare mail che hanno il solo scopo di scaricare rogne e responsabilità o peggio, al telefono per cercare di incastrare tutti i vari pezzi dei puzzle. Ma la macchina umana, mi chiedo, è stata progettata per questa evoluzione?
biba :
Ponteggi, non serve aspettare i posteri e la sentenza non è ardua! E' tutto un casino e ti assicuro che, anche se io 20 anni fa avevo 16 anni e certamente non rilucidavo niente, quindi non ho vissuto quello che racconti, mi rendo comunque conto che la situazione attuale non può essere sostenibile sul lungo termine! La gente vuole i progetti via email, ti comunica le cose su whatsapp, ti manda email alle nove di sera, vuole appuntamenti nei giorni festivi "perché durante la settimana devo lavorare".... Ma siamo impazziti? Non serve avere un metro di paragone, io il ritorno al passato lo auspico eccome! E non intendo dire di tornare alle squadrette, ma di recuperare il rispetto per il lavoro svolto con tempi e con modi UMANI, senza pretendere che gli altri siano macchine al nostro servizio.
In generale quello che tu osservi vale per molti altri campi. Mio marito fa tutt'altro ed è messo uguale: tutto subito, tutto dovuto, clienti sempre pronti a sclerare. La prospettiva di aprire una piadineria alle maldive, per me, si fa sempre più allettante!
alsi :
Quando mio nonno era vivo... il telefono era giá una rottura di scatole moderna, quando chiamava una persona sgarbata e diceva qualcosa che non andava, lui prendeva la cornetta e la riattaccava.
Aveva un sacco di difetti ma qui era un genio, quando il tipo richiamava, magari cercava mia madre o uno zio, allora mio nonno rispondeva e senza attendere un secondo diceva ad alta voce: Marina c'è quel maleducato del tuo amico al telefono...
Vedete, alcuni metodi antichi si possono conservare e si deve rigare dritto senza lasciarci invischiare da whatsup o facebook. lasciamoli cadere proprio li come mio nonno faceva, non rispondeva e fategli capire chiaramente quanto cafoni siano. Metteteli al loro posto e lasciateceli.
I tempi cambiano e noi li rincorriamo, tuttavia dobbiamo ricordarci di non farci trasportare dalla fretta perdendoci la dignitá umana e professionale. Insomma siamo Architetti. Non siamo facchini a servizio.
ponteggiroma :
uffff! Voglio andare in pensioneeee.....!
Giuro che la mia prima giornata da pensionato la passerò a pettinare le bambole
ponteggiroma :
uffff! Voglio andare in pensioneeee.....!
Giuro che la mia prima giornata da pensionato la passerò a pettinare le bambole
ivana :
No che non era meglio! Solo che il tempo, quello lavorativo e non, ora è merce di mercato e tutti cercano il modo per obbligarti a spenderlo e spendere per trascorrerlo. La soluzione? Non la conosco...cerco di puntare i piedi ma vengo travolta spesso!
fulser :
ponteggiiiii, quale pensione?
desnip :
Ponteggi, mi fai venire in mente una mia compagna di università, che all'improvviso le venne quest'idea di ritornare alle carrozze a cavalli per evitare l'inquinamento...
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