ing.sa : [post n° 435417]
la libera professione non fa per me!!
da un anno sto svolgendo la libera professione fuori regione, con partita iva, ma mi sto rendendo conto che non fa per me, troppe ansie,troppi sbatti, per fatturare pochi euro che mi permettano di campare dignitosamente senza avere garanzia di un lavoro continuativo,passo le mie giornate davanti ad un pc a studiare senza avere un minimo di soddisfazione, boh sinceramente a 32 anni non so se è la strada giusta per me, mi sento disprezzato e senza un minimo di gratificazione, credo proprio che mi concentrerò su altri obbiettivi ad esempio su qualche concorso pubblico..
Non voglio passare per uno scassaballe ma permettimi una piccola critica dato che siamo quasi coetanei (31 da qualche settimana). Sono al mio secondo anno di partita iva e a parte i primi 6 mesi dello scorso anno in cui anch'io guardavo per ore il pc cercando di imparare qualcosa di innovativo da poter rivendere a colleghi sotto forma di consulenza e provando in tutti i modi di costruire un minimo di clientela via social e alla vecchia maniera (passaparola), alla fine sono riuscito a consolidare la mia posizione fornendo consulenze a nostri colleghi anziani che non hanno voglia sbattersi più di tanto con le "nuove tecnologie" e con pratiche tipiche da geometra (si, faccio anche quelle: catasto, rilievi e tanto altro). Ogni tanto nel mucchio qualche lavoretto da Architetto capita ma sono rari...eppure non mi lamento, mi sono "piegato" all'idea che l'Architettura in Italia non esiste e vado avanti. Il fatturato per ora mi da ragione e riesco a sopportare sbattimenti vari e ansie quotidiane... è tutta una questione di compromessi: qual'è la situazione meno peggio? Soppravivere cercando di fare l'Architetto a tutti i costi guadagnando poco? o vivere facendo poco l'Architetto (e più il geometra) e avere un fatturato più che dignitoso?
Oddio, non è che nella P.A. ti sentirai necessariamente apprezzato. Poi si può essere più o meno fortunati, dipende da dove capiti, con chi capiti ecc... però, insomma, non aspettarti che sia il regno della gratificazione professionale.
sono d'accordo con l'ultima parte del tuo discorso,bisogna adattarsi a fare quello che il mercato offre e a quale conviene di piu'.nel mio caso probabilmente dovrei solo farmi conoscere un po' visto che ora mi trovo a Modena e ci vivo da un annetto.la mia carriera è ancora lungo vedremo cosa uscirà fuori.
ma almeno avrei una sicurezza economica, al sud molti ingegneri hanno il posto in qualche ente e fanno anche la libera professione.questa sarebbe la mia idea
ing.sa: occhio però alla compatibilità tra lavoro pubblico e libera professione. Mi pare sia fattibile solo se hai un part-time max 50%; dovresti quindi fare concorsi per part-time, oppure fare concorsi per full-time e chiedere la riduzione a part-time dopo alcuni anni di servizio (credo min. 5). Il problema dell'incompatibilità non si pone invece se ti interessa insegnare. Alla luce di cosa scrivi credo comunque che tu faccia bene a tentare i concorsi. Spero di non aver scritto cosa sbagliate o già ovvie.
catlover: se posso (tanto non usiamo nè nomi nè cognomi), quanto intendi con fatturato più che dignitoso?
catlover: se posso (tanto non usiamo nè nomi nè cognomi), quanto intendi con fatturato più che dignitoso?
Adam, il primo anno (2019) ho chiuso a 34k e quest'anno complice lo stop dovrei stare di poco sotto. Lo ritengo dignitoso perchè provenendo da una famiglia monoreddito (mio padre operaio, mia madre precaria della scuola) e con studi pagati lavorando sin dal primo giorno libero dopo il diploma (e lavorando tutti i giorni ho impiegato 9 anni per laurearmi alla magistrale) mi rende al momento appagato e convinto a continuare ;-)