Emergono spesso in questa sede, i temi dello sfruttamento professionale, delle finte partite IVA e del mercato del lavoro "viziato".
A tal proposito, se volete farvi venire un po' di ulcera (o trovare conferme a ciò che già sapete), vi invito a dare un'occhiata ad un profilo da poco comparso su un noto social network che inizia per "Insta" e finisce per "gram" in cui , pare, si voglia scoperchiare il vaso di pandora (temo senza risultati), attraverso segnalazioni anonime di sfruttati e maltrattati. Provate a farvi un giro su "riordine_degli_architetti" (non so se abbiano analoghi profili di denuncia anche su altri canali web).
I commercianti di schiavi fino ad ora coinvolti sono illustri.
ArchiFish : [post n° 449271]
Sfruttamento e gossip
e per quelli meno illustri c'è sempre il passaparola...la solidarietà fra gli architetti/collaboratori sfruttati non deve mancare!
Vorrei lasciare la mia testimonianza. Sono un ingegnere libero professionista iscritto all'albo da 15 anni, e penso che sostanzialmente in termini di trattamento siamo sulla stessa barca (ingegneri e architetti). Nel mio caso mi è stato proposto da uno studio di ingegneria di andare a lavorare presso una loro azienda cliente FULL-TIME per 4-6 mesi per attività di calcolo strutturale (tutta la durata del singolo progetto) logicamente a partita iva in un team di lavoro come consulente per un totale di 160-180 ore mese.
Logicamente l'azienda cliente mette a disposizione solo l'ambiente con sedia e tavolo dove svolgere la mansione e la tariffa oraria è ridicola. Beni strumentali, licenze software ce le devo mettere io. Onestamente mi chiedo come si possa chiamare questa libera professione quando alla fine andrei a svolgere l'attività full-time da dipendente. Inoltre la cosa assurda è che mentre l'azienda cliente ha dei dipendenti in smartworking, chieda a noi lavoratori autonomi di stare in ufficio 8-10 ore giorno con tanto di foglio ore da compilare giorno per giorno. Ma che vita è ??? Bisognerebbe fare qualcosa per porre un freno alla situazione.
Qualcuno che abbia avuto un'esperienza simile?
Logicamente l'azienda cliente mette a disposizione solo l'ambiente con sedia e tavolo dove svolgere la mansione e la tariffa oraria è ridicola. Beni strumentali, licenze software ce le devo mettere io. Onestamente mi chiedo come si possa chiamare questa libera professione quando alla fine andrei a svolgere l'attività full-time da dipendente. Inoltre la cosa assurda è che mentre l'azienda cliente ha dei dipendenti in smartworking, chieda a noi lavoratori autonomi di stare in ufficio 8-10 ore giorno con tanto di foglio ore da compilare giorno per giorno. Ma che vita è ??? Bisognerebbe fare qualcosa per porre un freno alla situazione.
Qualcuno che abbia avuto un'esperienza simile?
@ghost_ark...magari solidarietà, il problema è proprio che non siamo uniti come categoria. Ho pubblicato sui miei profili social l'articolo relativo ai colleghi della sede milanese dello studio Chipperfield, e come nelle peggiori delle situazioni, la vittima diventava carnefice come se in questo mercato distorto ci fossero così tante alternative da permettersi di poter scegliere
si nel passato...terrificante...libero professionista trattato da dipendente, anzi peggio, senza un minimo di diritti. Dopo queste esperienze ho preferito lanciarmi davvero nella libera professione ,non è stato assolutamente facile.