Flora : [post n° 452782]

Finto architetto

Ciao a tutti! Premesso che sarà un lungo sfogo, ma ho bisogno di un vostro consiglio. Sono una delle tante finte partita iva, con timbro e iscrizione all'Ordine, che lavorano negli studi di architettura. Sono in questo studio da due anni e, quando sono arrivata, c'era un ragazzo già da un anno, assunto con contratto a tempo indeterminato come architetto. Premesso che mi ha sempre fatto molta rabbia il fatto che a conti fatti, lui prendesse 300 euro al mese più di me più tredicesima e quattordicesima, nonostante fossimo tutti e due architetti e con gli stessi anni di esperienza (mi sono basata sul fatto che lui ha un anno meno di me) ma mi sono sempre detta che era lì da più tempo, quindi ci poteva stare. Ora scopro, da amici di amici, che lui ha una triennale in architettura del paesaggio e la magistrale in ingegneria del territorio. Quindi non è architetto come dice (e non può nemmeno diventarlo con il suo percorso di studi), e oltretutto ha preso la magistrale quando io già lavoravo da tre anni. Secondo voi, come posso gestire la cosa? Ovvio che non posso andare a infamarlo, ma mi sento tanto presa in giro! Grazie e scusate ancora il papiro
archspf :
In realtà se lui trae vantaggio dal titolo che non gli spetta è grave infrazione deontologica e va segnalato.
Flora :
Esatto, il mio dubbio era anche questo. Non firmando progetti e non facendo la libera professione, può essere segnalato all'ordine o no? L'ordine si occupa anche dei 'non iscritti'?
gg :
gli ordini non si occupano dei non iscritti.
Invece l'uso illecito di un titolo è un reato penale = carabinieri = magistratura.
Ma se, come dici, non firma nulla, non c'è nessun illecito.
ArchiFra :
ma questo collega con che inquadramento è assunto? dici che è assunto come architetto, ma se non lo è...
ivana :
Cara Flora, il punto però è: pensiamo che non abbiano rispettato i nostri diritti? Troviamo soluzioni, ma non possiamo prendercela con coloro i cui diritti ci sembrano rispettati. Non è poi possibile trarre conclusioni sul sentito dire di amici di amici.
Flora :
Ho verificato la voce che mi è arrivata ed effettivamente il suo percorso di studi è questo. Io vorrei fare rispettare i miei diritti, ma vorrei capire come farlo senza gettare fango sugli altri, ma al tempo stesso vorrei che l'azienda sapesse che è presa in giro da una persona del genere. Io ci tengo alla mia professione e professionalità e so quanto ho sudato per arrivare dove sono, tra laurea quinquennale ed esame di stato. Detto questo, credo sia anche normale che mi dia fastidio che qualcuno si prende meriti, anche economici, spacciandosi per qualcosa che non è. Vorrei solo capire come gestire la cosa nel modo più corretto possibile e vorrei capire se comunque non firmando nulla, il problema non esiste anche se si spaccia per architetto, allora mi metto l'anima in pace e fine lì.
fulser :
non capisco da dove ti viene la convinzione che nello studio non sappiano questa cosa. Probabilmente lo sanno, visto che non firma nulla.
Ma nei due anni precedenti come hai fatto a tollerare che ci fosse questa disparità di trattamento? Chiedo per capire.
E poi è uno studio o un'azienda? Hai detto entrambe le cose.
Flora :
Perdonami! È un'azienda che si occupa di vari settori, tra i quali l'architettura. C'è uno studio interno, ma nessuno qui firma nulla perché la parte burocratica la segue uno studio tecnico esterno. Credo che l'azienda non lo sappia perché lui si presenta come architetto quando parla con fornitori/imprese/etc. (E fa anche molto pesare questo ruolo) e l'azienda gli ha fatto un biglietto da visita aziendale dove viene indicato come 'architetto tal dei tali'. Come ho potuto sopportare questa disparità? Inizialmente non sapevo nemmeno ci fosse questa disparità; poi ne sono venuta a conoscenza, ma la giustificavo col fatto che lui è qui da più tempo di me e comunque ero convinta fosse architetto. Ora, sommando tutte le cose, inizio a non tollerarla più ed è per questo che mi sto sfogando con voi. Vorrei andare a chiedere un aumento puntando sulla qualità del mio lavoro, però vorrei anche fare intuire a chi di dovere che c'è qualcosa che non va nel nostro reparto
fulser :
uhmmmm...
è una questione delicata, ma per come la vedrei io questa è una situazione che deve essere chiarita con la dirigenza. Se le persone per cui lavori sono serie, hanno tutto l'interesse a comportarsi con correttezza. Ovviamente devi essere certa di tutto quello che hai saputo in modo incontrovertibile.
La gestione della cosa non è facile; ma in sostanza, o lo sanno e quindi sono poco trasparenti (e quindi potrebbero esserlo poco in molte altre questioni, compresa te in futuro), o non lo sanno e quindi hanno interesse a saperlo.
Ma comunque sia, non è detto che vada a finire bene, se decidi agire devi essere pronta a gestire le conseguenze.
davide :
La disparità di trattamento è cosa comune. Tuttavia: tu sei in gradi fare tutto quello che fa lui, o anche meglio? Allora parlane al titolare, ma senza fare confronti: non serve.
Se sei un gradino sotto, chiedi un compenso minimo adeguato al tuo titolo di studi.
Fare confronti non serve: se il vostro capo premia la meritocrazia non importa il titolo di studi. Conosco geometri e periti ben più capaci di molti architetti (... lo dico da architetto).
ArchiFra :
davide, è vero che il titolo non ha a che vedere con le capacità, ma qui c'è in ballo il millantato credito: questo si presenta come architetto, si è anche fatto fare il biglietto da visita aziendale col titolo senza esserlo, non solo senza avere iscrizione e abilitazione all'albo ma senza nemmeno avere i requisiti accademici per poter accedere al suddetto titolo. credo che sia qui il nocciolo della questione.
Flora :
Esatto, quello che mi dà fastidio è il prendersi un titolo che non ha (e nemmeno potrà mai avere) e comportarsi di conseguenza, con arroganza per giunta. Per la questione disparità di trattamento, il fatto che lui non sia architetto è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Andrò a chiedere un aumento, basato sulle mie competenze e come svolgo il mio lavoro, senza fare paragoni ovviamente. Ora mi assicuro al massimo della situazione e vedrò anche se mettere una pulce all'orecchio a chi di dovere. Vi ringrazio infinitamente per la pazienza e il confronto, siete stati tutti gentilissimi!
sclerata :
che l'azienda non sappia che lui non è laureato in archittettura la vedo molto dura Flora.
Quando mi hanno assunta nell'azienda dove lavoravo mi hanno chiesto titolo di studio e relative copie dello stesso. E visto che ero pure iscritta all'albo hanno preteso di sapere numero e da quanto, ergo, credo che abbiano verificato.
Poi che lo presentino come "architetto" pur non essendolo è altra cosa, che forse fa comodo anche a loro.
Non mi torna il perchè lui è assunto a tempo indeterminato e tu a p.iva.
Fate lo stesso lavoro?

Banalmente, questo non è che ha, semplicemente e tristemente, qualche santo in paradiso?

@ArchiFra...ma scusa, sgli fanno il biglietto da visita con scritto architetto e la dirigenza/i superiori, così a babbo morto, non vanno nemmeno a verificare? Ripeto, a me pare strano, per me lo sanno benissimo.
archspf :
"l'azienda gli ha fatto un biglietto da visita aziendale dove viene indicato come 'architetto" qui scatterebbe la condizione indicata da @gg e @ArchiFra, ovvero il reato di falsa dichiarazione di titoli non posseduti.
Flora :
Lui è stato assunto in un momento in cui l'azienda era ancora a livello che si può definire familiare; ha fatto il colloquio con il direttore che non è una figura tecnica del nostro settore, quindi non penso nemmeno si sia posto il problema. Io sono stata presa in una fase di espansione, per cui ho fatto il colloquio prima con un hr, poi con il p.m. che è architetto e infine con il direttore. E il fatto che il mio collega sia stato assunto in quel periodo storico dell'azienda ha fatto sì che gli facessero il contratto, ora prendono solo p.iva (e qui si aprirebbe un altro grosso tema). Comunque indagherò moooolto a fondo la questione prima di confrontarmi con qualcuno qui dentro. Grazie!
arch_esaurimento :
I miei due cents..
- Comprensibilissima la rosicata per la disparità di trattamento
- Dalle tue parole si evince anche grande fastidio nel dover interagire con questo personaggio, anche in questo caso ampiamente condivisibile

Il mio punto di vista personale è che:
- come già detto da altri, strano che non lo sappiano, magari gli fa comodo. Quindi andare a spada tratta ad informare, pensando di ottenere chissà quale beneficio, potrebbe anche tornarti indietro, o comunque non modificare assolutamente nulla

- se vuoi giustamente un aumento, e sei partita iva, penso che tu debba parlarne e chiederlo prima di tutto. Le tutele di solito le hanno gli altri (inserire nelle esclusioni del computo: P.Iva).

Per quanto riguarda il paragrafo DEONTOLOGIA:
- se non ci fosse stata la questione dei soldi, avrebbe suscitato in te lo stesso interesse la conoscenza del suo percorso formativo?
- ti sembra una buona idea far leva sulla situazione di un'altra persona, che come dici è li da più tempo, per ottenere qualcosa in più? Quando sarai tu ad essere quella persona che è li da più tempo, vorresti che ti capitasse lo stesso coi tuoi colleghi?

P.S. non giustifico un utilizzo improprio del titolo, che come già detto da altri, eventualmente ha le sue conseguenze ( che la vita, professione, il caso, prima o poi serviranno il conto)
Flora :
Al di là dell'aspetto economico, trovo scorretto per la nostra categoria che qualcuno vada in giro a spacciarsi per qualcosa che non è andando a intaccare la nostra professionalità. Come un laureato in farmacia che dice di essere medico..il fastidio che provo è lo stesso, anche se non abbiamo nulla da spartire lavorativamente parlando; se certe persone decidono di investire (sia soldi che salute) in un determinato percorso di studi trovo ingiusto che qualcun'altro, solo perché è bravo a vendersi, raggiunga lo stesso livello lavorativo, ma senza lo stesso background formativo alle spalle. Il cu** che ci siamo fatti tra università ed esame di stato, a che è servito se poi uno può andare in giro a dire che è architetto anche se non è vero? È questo pensiero che mi fa arrabbiare. Poi può essere che all'azienda torna comodo così e alla fine conviene che mi faccio gli affari miei così campo più a lungo ;) la disparità economica mi fa arrabbiare ovvio, ma è solo colpa mia che ho gestito male la cosa fin da subito.. rimedierò!
Nanna :
Prima chiedi l'aumento. Se te lo danno, cerca di andare avanti cosí, d'altronde il mondo del lavoro é pieno di incompetenti che si spacciano per esperti. Se non ti danno quello che meriti, fai una ricerca approfondita sugli studi del tizio e acquisisci prove concrete, poi denuncialo all'ordine professionale per millantatore del titolo di architetto. Sí lo so, sono cattiva :D
Archimamma :
Triennale in architettura + magistrale in ingegneria= non mi sembra così scorretto definirsi architetto. Non è mica un diplomato, è comunque uno che ha studiato parecchio. Sbaglio?
Flora :
La classe di laurea della magistrale in ingegneria del territorio non è una di quelle che permettono l'accesso all'esame di stato, quindi tecnicamente non può proprio diventare mai architetto nella vita. Anche una persona laureata in architettura non è architetto finché non fa l'esame di stato. Quindi definirsi architetto in quel caso è sbagliato, a prescindere da quanto abbia o non abbia studiato. Anche un laureato in chimica tecnica farmaceutica è una persona che ha indubbiamente studiato tanto, ma questo comunque non fa di lui un medico. Non è questione di chi fa più o meno, è questione di spacciarsi per qualcosa che non si è e non si potrà mai essere.
FARC :
@Flora e se avesse sostenuto l'esame di stato per architetto junior e si fosse iscritto all'ordine? hai verificato nell'elenco nazionale sul sito del CNAPPC? sembrerebbe la cosa più semplice ma non mi pare nessuno ne faccia menzione
Flora :
Mi ero limitata a controllare nella pagina dell'ordine provinciale e non è presente, ma ora ho controllato anche in quello nazionale e non risulta nemmeno lì
Adam Richman :
Il superamento dell'esame di stato è sufficiente per il avere il titolo, anche se non si è iscritti all'albo. Ho invece questi dubbi:
- con la laurea triennale in architettura del paesaggio si può sostenere solo l'esame di stato da architetto paesaggista junior, o anche quello da architetto junior?
- nei due casi potrebbe rispettivamente presentarsi appunto come Architetto Paesaggista Junior o come Architetto Junior
ponteggiroma :
secondo me la questione non è tanto dei titoli visto che entrambi non firmate niente. Vista dalla parte dell'azienda, la disparità di trattamento potrebbe essere legata alla produttività. Prova a vederla in questa maniera e trai le tue conclusioni.
Flora :
Con la sua specialistica non può accedere all'esame di stato, ma con la triennale sì, sia come paesaggista junior che come architetto junior. Non avevo pensato a questo, mi ero focalizzata sulla specialistica, non pensando che può sfruttare il titolo della triennale. Le volte che abbiamo parlato con una collega dell'esame di stato (lei è alla prima esperienza lavorativa e ha già tentato l'esame due volte) lui però ha sempre evitato il discorso, del tipo che tutti raccontavamo le rispettive esperienze e lui si è alzato ed è andato via senza proferire parola. Approfondirò anche questo tema e vi terrò aggiornati.. anche perché vi sento tutti molto partecipi alla discussione! ;)
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