Andrea : [post n° 457945]

dipendente comunale ufficio edilizia privata

Ciao a tutti, sono un architetto dipendente comunale nell'ufficio edilizia privata di un comune di circa 20.000 abitanti. Vorrei confrontarmi con qualche collega, se presente, per sapere se la situazione è allucinante anche da voi (carichi di lavoro assurdi, telefonate e mail continue da cittadini che lamentano qualcosa, telefonate e mail continue da tecnici che non hanno voglia di aprire i regolamenti comunali e pretendono che praticamente gli facciamo noi la pratica, ecc...). Grazie del sostegno!
davide :
Io sono un tecnico e ti assicuro che i regolamenti li studio prima di ogni pratica. I problemi che incontriamo sono di 2 tipi:
- PGT spesso fatti male e poco chiari (ne ho trovato almeno uno che nelle NTA si contraddice)
- tecnici comunali che, essendo esseri umani come noi, pensano con la loro testa. Ognuno pensa con la propria testa ed ognuno applica metodi differenti. Ad esempio ci sono tecnici che applicano un controllo maniacale delle pratiche, mentre nel comune a fianco il tecnico adotta tecniche più vaghe e permissive (soprattutto se non sono PdC).
Per noi tecnici è fondamentale avere il vostro riscontro perché non basta leggere i regolamenti comunali.
Fatevene una ragione: avete scelto questo lavoro, siete pagati anche da noi, accettate che i professionisti che chiedono un incontro possano fare domande che a voi sembrano inutili.
Su tutto il resto hai ragione: siete sottopersonale ed i privati che non ci capiscono nulla si improvvisano (capita troppo spesso anche a noi, fidati)
ArchiFra :
A me capitano anche tecnici che non sanno leggere l'applicazione regionale del dm 236/89, che mi chiedono la pappa pronta sul regolamento di igiene o edilizio che manco si sono presi la briga di consultare, quasi nessuno prima guarda le indicazioni sul nostro sito che sono molto chiare, mandano la pratica sui portali sbagliati, certi a volte vogliono perfino che io gli compili la modulistica.
Ne avrei da raccontare.
Poi per fortuna ci sono anche quelli che chiamano per avere un confronto, cioè per verificare le loro interpretazioni o dirimere dubbi rimasti dopo aver consultato le norme.

Davide, è ben diverso il tecnico che prima si è informato e che poi chiede lumi rispetto a quello che ti dice candido di non aver nemmeno cercato il regolamento perché tanto vuole che sia tu a confezionare la pratica
d.n.a. :
Ed è per questo che, se si può, si seguono i lavori pubblici... li non c'è nessuno che rompe le scatole, a parte il sindaco, l'assessore, il consigliere, i progettisti parac....lati, la ragioneria, i cittadini con i lampioni che non funzionano, la preside delle scuole...
Fatti entrambi gli uffici, io all'edilizia privata non ci vado più.

diciamo che l'edilizia privata è sempre soggetta ai problemi da te evidenziati, e si somma la questione delle pratiche 110, sanatorie collegate ecc... sommi che generalmente gli uffici hanno poco personale, sommi che molti dipendenti comunali, non hanno ben chiaro come gira fuori dalle 4 mura del municipio, e il gioco è fatto.
Occorre essere diciamo "portati" per fare l'edilizia privata, ma il meglio resta la biblioteca, li si che se la spassano :-D
Andrea :
Grazie ad entrambi,
Davide concordo con tutti gli aspetti che citi, ma davvero succede come dice ArchiFra, tu sarai tra i pochi che prima leggono i regolamenti, ma ne avrei da raccontare... e ho precedentemente svolto la libera professione per 10 anni, quindi capisco anche il lato del tecnico, ma quando mi trovavo un quel ruolo non mi sono mai permesso di usare certi toni e fare certe pretese ai tecnici comunali (e mi son sempre prima studiato i regolamenti e le norme)....cosa che purtroppo vedo sempre più di frequente...
purtoppo non si improvvisano solo i privati ma anche i tecnici, mai mi sarei aspettato in questa maniera e in modo così frequente
per quello che mi riguarda sarei disposto anche a fare solo front office e stare li a spiegare ad un tecnico come si compila una SCIA (anche se mi sembrerebbe un po' umiliante per il tecnico), purtroppo per fare ciò l'organico dei comuni dovrebbe almeno decuplicare
Andrea :
ps. se davvero è così oscuro il modo di presentare una pratica edilizia o di leggere un RUE o un PSC perchè non chiedere al proprio Ordine di appartenenza crediti formativi su quello, dato che tanto sono obbligatori?
davide :
I professionisti che non leggono i regolamenti e non sanno compilare le pratiche sono degli incompetenti. Sono quelli che poi lavorano magari a prezzi stracciati e ci fanno concorrenza spietata. Sarebbero da prendere a calci e se li trattate male, voi funzionari pubblici, avete più che ragione. Ci vorrebbe davvero una bella ripulita per dar spazio solo a chi sa fare il mestiere
Andrea :
davide, magari! ma chi ha potere di fare ciò? forse gli Ordini, che però non lo vogliono fare. Noi abbiamo anche segnalato tecnici incompetenti e arroganti agli Ordini...
ArchiFish :
Gli ordini, per come sono strutturati, non costituiranno mai un organo in grado di prendere provvedimenti radicali nei confronti degli iscritti. Quando giudice, giuria ed imputato corrispondono, si può al limite arrivare a risoluzioni "di facciata".
Purtroppo (e lo dico probabilmente anche contro il mio stesso interesse) è l'iter formativo che non prepara alla professione e quello abilitativo che, di conseguenza, non può permettersi di selezionare capaci ed incapaci. Diciamolo chiaramente, siamo stati quasi tutti dilettanti allo sbaraglio; potenziali armi di distruzione di massa a cui viene lasciata la possibilità di esplodere o meno secondo coscienza e discrezione.
ArchiFra :
archifish, io posso capire, perdonare ed essere comprensiva verso le seguenti categorie:
-i giovani professionisti
-i professionisti che si sono sbattuti un minimo a cercarsi la normativa prima di interloquire con me

ma proprio mi viene il calor bianco con chi
-ha anni di esperienza alle spalle
-non ha nemmeno provato a cercare su google come si fa
-si incarta in scemenze (tipo quelli che fanno MO in un bar creando un bagno disabili e mi lasciano un dislivello di accesso di 30 cm, gli spiego mille volte che serve una richiesta di deroga motivata per non adeguarlo ai sensi della LR 6/89, e mi presentano altre 3 volte una semplice cila in cui mi piazzano una rampa amovibile non ammissibile, ottenendo tutte le volte un diniego... al che mi chiedo se ci sono o ci fanno)
pepina :
Io lavoro in un comune da 2000 anime, sono cat. D e tpo. Ho solo un cat. C a 18 ore/ settimanali. Fai te....
Adam Richman :
@Pepina Quindi sei in quella situazione in cui sei la PO tuttologa che spazia dal rappezzo dei buchi nelle strade all'iter di revisione del PRG, magari passando pure per ambiente, sistema informatico, scuolabus e chissà cos'altro? Massimo rispetto, per me siete marziani. Vedo che talvolta chi sopravvive ad una PO del genere in un piccolo Comune ha le spalle abbastanza larghe per una carriera da dirigente in Comuni più grandi.
pepina :
@Adam, compresa gestione cimiteriale ed immondizie. Comunque la qualità del mio lavoro è assolutamente bassa rispetto ai colleghi di comuni più strutturati. Me ne rendo conto.......ma il problem solving non manca!
Andrea :
mi accodo alle attestazioni di stima a pepina :-D
Amorux :
Io sono da due anni nella PA, settore urbanistica. Essere passata dall'altra parte della scrivania, dopo tanti anni di libera professione credo faccia la differenza rispetto a chi è nato e cresciuto come "burocrate". Dal primo giorno ho visto il mio ruolo a servizio dei tecnici per cercare di migliorare insieme la qualità del lavoro....obiettivo assai arduo, che richiede dedizione e pazienza, ma in fondo non ci possiamo lamentare. Ovvio ci vuole sempre la passione, come in tutte le cose. In bocca al lupo!
ArchiFra :
pepina, tanto di cappello
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