Marble : [post n° 470169]

Ok la gavetta ma...

Ciao a tutti.
Sono laureata da due anni, lavoro in uno studio tecnico da un anno e mezzo, è uno studio piccolo dove mi divido tra un architetto e un geometra per lo più lavorando su Autocad, piegando tavole, compilando documenti, riscrivendo relazioni e a volte lavorando un po' su termus per le leggi 10. Mi sono iscritta all'albo a luglio scorso e ho aperto la partita IVA pochi giorni fa. La questione è: resto in questo studio o inizio a cercare altro?

I contro sono: stipendio basso (1000 euro al mese), lontano da casa (un'ora andata e un'ora al ritorno), temo di non stare imparando molto.

Ultimamente mi sta tornando un po' l'idea di specializzarmi in interior design e questo studio non se ne occupa (si occupa di progettazione di piccoli edifici residenziali e pratiche varie).

Ora che ho aperto la partita IVA per loro posso iniziare a comparire come collaboratrice sugli elaborati di progetto e sicuramente è qualcosa, nonostante ciò ho dei dubbi. Calcolando anche che sto pensando di trasferirmi a Bologna (o provincia, dal mio fidanzato) e vedendo i vari annunci di lavoro noto che richiedono competenze che io qui non so se imparerò (direzione cantiere, computi metrici, contabilità di cantiere, programmi più avanzati come Revit...).

Non so se restare qualche altro mese per vedere se riesco ad acquisire qualche altra competenza oppure iniziare subito a cercare uno studio che si occupi anche di interior design e provare a "seguire il mio sogno". Diciamo, ok la gavetta, ma non so fino a che punto mi conviene restare legata a questo studio.

Un consiglio? Grazie 
mia :
Ciao, credo che con una P.IVA aperta non dovresti sentirti così vincolata ad un solo studio dal momento che non sei una dipendente. Per esperienza diretta posso assicurarti che più resti lì e più sarà difficile cambiare, a meno di sviluppare competenze altamente spendibili altrove. Nessuno può dirti quanto debba durare una gavetta, si imparano cose nuove anche dopo molti anni di libera professione. Potresti darti un tempo limite (sei mesi, un anno al massimo) durante il quale proporti attivamente all'interno dello studio ( o di altri studi) per acquisire dimestichezza con il cantiere, la sicurezza, la contabilità e vedere come va. I programmi avanzati li puoi sempre approfondire per conto tuo, così intanto puoi ottenere i crediti formativi obbligatori.
fulser :
cambia subito. Le motivazioni le trovi dando la scorsa, in questo sito, ad innumerevoli post su questo argomento. Auguri!
sclerata :
in un mese non cambierebbe nulla, è un tempo troppo breve. Potresti dartene 6 al massimo.
Ma anche così temo cambierebbe molto poco.
Purtroppo di gente che resta anni a "marcire" sempre nello stesso brodo ce n'è tantissima, ci vuole coraggio e un po' di incoscienza a perseguire certi obiettivi senza avere le spalle coperte (leggi genitori/parenti vari con già studio avviato, o danarosi...).
Hai dalla tua che sei giovane e finchè sei giovane sono rischi che puoi correre.
Arch. Esaurimento :
Ciao,

ti evidenzio una cosa.. "comparire come collaboratrice sugli elaborati di progetto è sicuramente qualcosa". Diciamo di si, è meglio di niente.

Per il privato:

Compare anche il tuo nome, quindi le imprese, il comune, i clienti, vedono che ci sei anche te. Poi se tutti i rapporti li gestisce un'altra persona, tu compari ma in realtà nessuno ti cerca. Fa curriculum nel senso che tu dirai nel tuo portfolio o cv che hai lavorato su queste cose, ma li fondamentalmente puoi scrivere quello che ti pare.

Nel pubblico:
Cosa fa curriculum? Incarichi intestati a te, fatture intestate a te. Che ti servono se vuoi partecipare a concorsi, gare, incarichi. Quindi avere il nome sulle tavole, purtroppo, dubito fortemente che ti faccia curriculum in qualche modo. Non hai elementi concreti per dimostrare nulla quando ti verrà richiesto di fornire certificati di regolare esecuzione, fatture, ecc.

Se qualcuno mi smentisce ne sono ben contento, ma ne dubito fortemente.
Marble :
Io credo che per loro adesso sono solo una collaboratrice che li aiuta nelle questioni pratiche (lavorare su AutoCAD, compilare modelli...insomma fare il "lavoro manuale"), in un anno e mezzo ho acquisito qualche nozione sulla presentazione delle pratiche, ho imparato un pochino a lavorare con il Termus ma semplicemente facendo ciò che mi veniva detto. Non ho un portfolio decente e non credo di potermelo fare restando qui perchè non sono io che progetto, io eseguo e basta e di certo loro non mi fanno parlare con i clienti, sono loro e basta. Mi annoio anche spesso purtroppo. A me non va di restare qui ancora per anni per vedere se riesco ad imparare qualcosa e farmi un mio giro di clienti (mettendoci anche il fatto che non so se voglio restare a lungo in questa città). Vorrei buttarmi nel campo dell'interior design ma non so come fare. Forse mi darò tempo fino alla fine dell'estate e poi vedrò cosa fare.
mia :
Marble credo che tu ti sia risposta da sola. Se può aiutarti io sono tra quelli che è rimasta a marcire nello stesso brodo, e dopo tanti anni anni chi l'ha fatto l'architetto? Ma io dopo un anno sono stata assunta, a poco certo ma quantomeno con 14esima, ferie e malattia e maternità... il mio upgrade professionale l'ho avuto quando i titolari sono stati in difficoltà per motivi loro (un'intervento, o altre situazioni per cui gli è servito più di un disegnatore/progettista), e da lì le cose sono migliorate. Se puoi, segui la tua passione per l'interior design, finchè sei giovane e soprattutto non hai il carico della famiglia, che poi ti costringe a mettere i piedi per terra lì dove ti trovi...
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