Buongiorno a tutti
dopo 14 anni di fintapartita iva, con crescita di fatturato veramente minima, dopo aver trascorso per 14 anni almeno 11 ore fuori casa, la mia testa ha detto "basta fare l' architetto" soprattutto dopo aver visto che ci sono insegnanti di sostegno (voi mi direte e non sai che lavoro problematico è) che guadagnano quanto me (13 mensilità di 1700 l'una circa) per lavorarare..udite bene . due giorni a settimana non piu' di 4 ore (nonostante nei loro contratti si parli di 18 ore settimanali) . Si ho due amiche (nemmeno una) che sono occupate nell'insegnamento di sostegno e rispetto a me è come se vivessero ai Caraibi (nonostante questo si lamentano ugualmente). Cioe' escono di casa alle 8.30 ed alle 13.30 sono gia' a casa con tutto un altro tenore di vita, la possibilità di coltivare hobby e relazioni (io per esempio li concentro tutti il sabato e la domenica)
Eh voi mi direte "stai a rosicare" Si sto a rosicare. Vorrei lavorare per vivere, e non vivere per lavorare
Ebbene stavo considerando anche l 'idea del concorso come istruttore tecnico al comune e quello al MIT
ma questo mi precluderebbe il mantenimento delle partita iva per pratiche (con cui ho sempre arrotondato) ma con qualche garanzie in piu' rispetto a quelle che ho ora. E sarebbe comunque un fulltime( meno full di quello attuale, più di 9 ore a studio)
Voi avete mai pensato di ripiegare su qualcosa di altro?
Grazie
ArchitettoBuscetta : [post n° 493915]
Insegnante di sostegno o Istruttore tecnico come ripiego
penso tu abbia pienamente ragione, 14 anni sono davvero tanti e non è concepibile dopo tanto tempo lavorare 11 ore al giorno per 4 soldi. Da quello che scrivi non credo sia la tua massima aspirazione e finché non prendi una decisione seria e definitiva non ne uscirai. Cerca di capire se la vita da insegnante o dipendente pubblico farebbe al caso tuo, ma poi muoviti! La desione e le valutazioni puoi farle solo tu senza aspettarti consigli da un forum fatto da tante persone con aspirazioni diverse. In bocca al lupo...
parere del tutto personale: un'insegnante di sostegno lavorerà poche ore ma deve essere qualificata per fare quello che fa (e dovresti qualificarti, non so da quando essere architetto qualifica a fare sostegno a ragazzi con problemi...), ma credo che di contro ci sia un carico psicologico non indifferente.
Per insegnare, idem. O ce l'hai dentro oppure per fare come tanti miei prof alle superiori che erano lì a passare il tempo e facevano di tutto tranne che insegnare qualcosa, per me, se ne può anche fare a meno.
Se il tuo obiettivo è uno stipendio fisso dignitoso a fine mese e basta, tanto vale che ti cerchi un lavoro qualsiasi che non comporti dover insegnare qualcosa agli altri, perchè se non c'hai voglia, fai più danni che altro...
Per insegnare, idem. O ce l'hai dentro oppure per fare come tanti miei prof alle superiori che erano lì a passare il tempo e facevano di tutto tranne che insegnare qualcosa, per me, se ne può anche fare a meno.
Se il tuo obiettivo è uno stipendio fisso dignitoso a fine mese e basta, tanto vale che ti cerchi un lavoro qualsiasi che non comporti dover insegnare qualcosa agli altri, perchè se non c'hai voglia, fai più danni che altro...
Anche io concordo con slerata, l'insegnamento deve essere supportato da formazione e soprattutto passione, altrimenti soldi a parte odierai il lavoro e danneggerai i ragazzi. Piuttosto buttati sui concorsi.
@architetto buscetta, ma quindi ti sei "pentito"?
Scusa, ma non ho potuto resistere...
Scusa, ma non ho potuto resistere...
@ponteggiroma
pentito sono! oggi l'amica insegnante di sostegno andava a mare .. ancora sta la'. Pentito e rosicone.
pentito sono! oggi l'amica insegnante di sostegno andava a mare .. ancora sta la'. Pentito e rosicone.
da disabile che non ha mai avuto sostegno a scuola in quanto non necessario, ti dico che solo per motivi etivcidovresti dire di NO al sostegno: che apporto dai? che competenze hai? fare il docente di sostegno vuol dire seguire l'intera classe, perchè da molto tempo il sostegno non è sul singolo disabile. Sicuro che vuoi rovinare bambini e ragazzi a cui già il governo e i comuni sputano in faccia andando al risparmio sulla loro pelle?
concordo con archifra, la strada che si sceglie di fare non si può fare per ripiego solo perché devi uscire da un ambiente tossico, ma dev'essere una scelta consapevole e ben ponderata. Una cosa è certa: devi uscire da lì, stare per 14 anni a finta partita iva, sfruttato e mal pagato non è giusto
Concordo assolutamente con ArchiFra.
Intanto ho avuto esperienza diretta con alcuni insegnanti con scarsissima motivazione che hanno creato enormi danni nella piccolissima scuola media dove studiava anche mia figlia...
Ma soprattutto, ho un'amica che, al contrario, ha iniziato il suo percorso di insegnante proprio col sostegno, e ha lavorato con dedizione, enormi sacrifici e orari allucinanti, quindi veramente mi viene da pensare che l'amica di AB sia veramente un'eccezione appartenente al primo genere che ho citato.
Intanto ho avuto esperienza diretta con alcuni insegnanti con scarsissima motivazione che hanno creato enormi danni nella piccolissima scuola media dove studiava anche mia figlia...
Ma soprattutto, ho un'amica che, al contrario, ha iniziato il suo percorso di insegnante proprio col sostegno, e ha lavorato con dedizione, enormi sacrifici e orari allucinanti, quindi veramente mi viene da pensare che l'amica di AB sia veramente un'eccezione appartenente al primo genere che ho citato.
Comunque non capisco, tutti a fare del moralismo quando siete i primi che avete rincorso il posto fisso! saprà @ArchitettoBuscetta la strada migliore per lui/lei! Io ti rispondo onestamente, CERTO CHE CI HO PENSATO! CI PENSO COSTANTEMENTE! e come te ho tanti colleghi che con l'insegnamento hanno svoltato! non prendiamoci in giro, ma tra gli insegnanti quanti hanno la vocazione verso l'insegnamento? ad oggi quanti fanno l'insegnante per vocazione? di certo dubito che una persona si iscriva ad architettura perchè ha la vocazione ad insegnare... io sono fermamente convinta che ci voglia flessibilità nella vita e capacità di adattamento. @ArchitettoBuscetta se hai la possbilità di cambiare in meglio la tua vita lavorativa FALLO! sono certa che qualsiasi lavoro farai, che non sminuirei in "ripiego", la fari al meglio!
" non prendiamoci in giro, ma tra gli insegnanti quanti hanno la vocazione verso l'insegnamento? "
E si vede, ti posso assicurare che si vede!
E si vede, ti posso assicurare che si vede!
Sophi, non mi pare che nessuno faccia il moralista, certamente molti vogliono il posto fisso, che domande.
Sarebbe però il caso che ognuno cercasse di fare, nel caso approdi in professioni che hanno una certa responsabilità (e fare l'insegnante lo è!!! e c'è chi lo fa bene e merita assoluto rispetto), meno danni possibile (se proprio non si riesce a fare le cose bene). Purtroppo ti assicuro che come genitore ho visto crearsi situazione molto critiche e da allora non posso fare a meno di vedere con sospetto queste dubbie vocazioni.
Poi c'è un'altra cosa. In genere l'architettura, almeno fino a qualche decennio fa, presupponeva la libera professione; adesso le cose sono cambiate e negli altri paesi si vede (studi molto grandi con professionisti assunti e in genere valutati il giusto), in Italia no, sappiamo tutti com'è. Però ancora non finisce di stupirmi come ci possano essere neo laureati freschi di studi che NON HANNO IDEA di cosa voglia dire avere una Partita IVA; e, appena laureati, cercano il posto fisso cadendo dal pero quando scoprono che nessuno studio glielo offrirà. Ma dove sono stati per i 3-5 anni di Università quando magari leggevano giornali e riviste del settore?? Davvero non hanno idea della realtà della vita? E non mi si dica che questa è una cosa che deve insegnare l'Università, per favore: qui si tratta di un minimo di buon senso e utilizzo del cervello, e la capacità di fare 4 conti (e lì torniamo a chi non ha avuto insegnanti che hanno fatto le cose seriamente). Io sono vecchia, ma già ai miei tempi sapevo come era seria e scoraggiante la situazione.
Ovvio che non si può "nascere imparati", ma almeno affrontare le cose con un po' di ragionamento. E questo mi dispiace non credo sia colpa della scuola o dell'Università.
E con questo chiudo.
Sarebbe però il caso che ognuno cercasse di fare, nel caso approdi in professioni che hanno una certa responsabilità (e fare l'insegnante lo è!!! e c'è chi lo fa bene e merita assoluto rispetto), meno danni possibile (se proprio non si riesce a fare le cose bene). Purtroppo ti assicuro che come genitore ho visto crearsi situazione molto critiche e da allora non posso fare a meno di vedere con sospetto queste dubbie vocazioni.
Poi c'è un'altra cosa. In genere l'architettura, almeno fino a qualche decennio fa, presupponeva la libera professione; adesso le cose sono cambiate e negli altri paesi si vede (studi molto grandi con professionisti assunti e in genere valutati il giusto), in Italia no, sappiamo tutti com'è. Però ancora non finisce di stupirmi come ci possano essere neo laureati freschi di studi che NON HANNO IDEA di cosa voglia dire avere una Partita IVA; e, appena laureati, cercano il posto fisso cadendo dal pero quando scoprono che nessuno studio glielo offrirà. Ma dove sono stati per i 3-5 anni di Università quando magari leggevano giornali e riviste del settore?? Davvero non hanno idea della realtà della vita? E non mi si dica che questa è una cosa che deve insegnare l'Università, per favore: qui si tratta di un minimo di buon senso e utilizzo del cervello, e la capacità di fare 4 conti (e lì torniamo a chi non ha avuto insegnanti che hanno fatto le cose seriamente). Io sono vecchia, ma già ai miei tempi sapevo come era seria e scoraggiante la situazione.
Ovvio che non si può "nascere imparati", ma almeno affrontare le cose con un po' di ragionamento. E questo mi dispiace non credo sia colpa della scuola o dell'Università.
E con questo chiudo.
Sottoscrivo fulser. Anche io sono vecchia (ma non troppo dai...) ma davvero non posso credere che dopo 5 anni di università pensando di fare l'architetto (per antonomasia un libero professionista ) si possa scendere dal pero e dire che non si vuole avere a che fare coi clienti o fare direzione lavori. Dai su.
Come dire mi fa " inalberare" (per non dire altro) che chi dice di avere già fatto la libera professione venga a chiedere se un docfa si può fare a prestazione occasionale. No dai. Non lo accetto.
E il discorso fatto con così tanta leggerezza sull'insegnamento x avere posto fisso e fare poche ore (seee... parliamone) giusto per prendersi uno stipendio fa capire che a sto punto un posto impiegatizio a caso vale l'altro .
Per amor di Dio, è pieno il mondo di architetti che non fanno gli architetti, ma qualsiasi altro mestiere si voglia o si possa fare andrebbe preso e fatto quantomemo seriamente.
Come dire mi fa " inalberare" (per non dire altro) che chi dice di avere già fatto la libera professione venga a chiedere se un docfa si può fare a prestazione occasionale. No dai. Non lo accetto.
E il discorso fatto con così tanta leggerezza sull'insegnamento x avere posto fisso e fare poche ore (seee... parliamone) giusto per prendersi uno stipendio fa capire che a sto punto un posto impiegatizio a caso vale l'altro .
Per amor di Dio, è pieno il mondo di architetti che non fanno gli architetti, ma qualsiasi altro mestiere si voglia o si possa fare andrebbe preso e fatto quantomemo seriamente.
sophie, visto che la morale la fai tu, ti faccio presente che io ho dovuto rinunciare alla libera professione, mi manca tantissimo progettare e andare sui cantieri, e mi sono buttata sui concorsi pubblici: da 11 anni lavoro per la PA, per me è stato un ripiego certamente rispetto alle mie ambizioni, ma avevo le competenze per farlo e soprattutto metto tutta me stessa in quello che faccio, a oltre 40 anni mi sono anche iscritta a un master giuridico per diventare ancora più brava. Ci si butta sul posto pubblico? benissimo, è legittimo, però non lo si dovrebbe fare giusto per avere lo stipendio (peraltro ridicolo) senza competenze e voglia: qui mi riferisco in particolare al sostegno, che è un ruolo delicatissimo che però viene assegnato dopo un corsettino di 10 ore a gente che non sa niente di niente e fa danni, magari in buona fede ma li fa come hanno fatto due mie amiche che pur di lavorare, peraltro solo come educatrici perchè non possono essere inquadrate come docenti, si sono messe a fare sostegno e mi raccontavano belle come il sole le violazioni alla norma che loro facevano perchè manco si ponevano il problema e non sapevano minimamente approcciarsi alle varie disabilità sotto nessun punto di vista.
Quindi, ottimi i ripieghi perchè non mangiamo l'aria, ma avere la dignità di formarsi al meglio e impegnarsi per eccellere in quello che si fa, che è un servizio ai cittadini, è doveroso.
Quindi, ottimi i ripieghi perchè non mangiamo l'aria, ma avere la dignità di formarsi al meglio e impegnarsi per eccellere in quello che si fa, che è un servizio ai cittadini, è doveroso.
Lavoro = "vocazione"
Si, per il prete.
per tutto il resto c'è Mastercard..
Inevitabile che quando una professione viene svilita negli anni anche solo a livello economico, vedi insegnanti, non ci si possa aspettare che le persone che ricoprono quei ruoli siano le migliori sulla piazza.
Si, per il prete.
per tutto il resto c'è Mastercard..
Inevitabile che quando una professione viene svilita negli anni anche solo a livello economico, vedi insegnanti, non ci si possa aspettare che le persone che ricoprono quei ruoli siano le migliori sulla piazza.
Ho fatto svariate supplenze mentre esercitavo anche la professione di architetto (scema doppiamente visto che, su una giornata di 24 ore avevo due impieghi belli tosti). Ogni anno, quando scelgo le scuole o rinnovo la graduatoria mi domando se sia il caso di mollare la mia professione di architetto e passare all'insegnamento. Probabilmente guadagnerei di meno ma sarei più tutelata e avrei meno ore di lavoro. Il problema grosso, però, è che, un conto è avere la supplenza annuale, ma se nn sei di ruolo chi ti dice che finito l'anno se ne ripresenta un'altra? i concorsi vengono fuori col contagocce, i crediti necessari per l'abilitazione sono aumentati da pochi anni, i concorsi sono fatti col culo e nn è detto che lo passi. Quindi, il rischio di restare a piedi c'è. Una volta restata a piedi mi rimetto a fare l'architetto senza sapere da dove ripartire a 40 e passa anni?! almeno la scuola assumesse a tempo indeterminato dopo colloquio e tirocinio, sarebbe già una bella garanzia.
Concordo con te. Sono architetto e ho svolto supplenze adeguate al mio titolo di studio. Purtroppo c'è la carestia di insegnanti di sostegno e, pur di trovarne uno, prendono il primo disperato che passa per strada. Non sai quante richieste di supplenza relativa al sostegno mi arrivano. Ovviamente rifiuto sempre, primo non è il mio lavoro, secondo non è giusto per lo studente avere uno che non è del mestiere. Ma questa è l'Italia e la sua fantastica scuola.