Ciao a tutti, ho scritto qui varie volte chiedendo consiglio sul futuro, 33 anni e finta partita iva da 5 anni, esperienza in studi tecnici e studi con impresa, guadagno poco ecc...la situazione di molti.
A gennaio ho accettato il mio primo lavoro da sola: una C.I.L.A. con D.L. per un appartamento, qualche modifica ai tramezzi, impianti da rifare, insomma...niente di eccezionale. Ho presentato io la ditta, l'unica che poteva cominciare il prima possibile come i clienti volevano. Tutto bene all'inizio, poi hanno iniziato a litigare...per soldi, il cliente ha iniziato a non voler pagare i SAL (emessi da me e giusti) e a fare le pulci su ogni cosa. Da aprile è stato un inferno, a livello psicologico soprattutto, mi hanno messa in mezzo ovviamente, come se io dovessi difenderli dall'impresa. Anche i miei colleghi con più esperienza (lavoro full time in uno studio a finta p. iva) non si spiegano come sia possibile una situazione del genere, mi hanno solo detto che io sono "troppo buona".
E sicuramente se io fossi stata più menefreghista e "tosta" avrei mandato a quel paese tutti (visto che il cliente con me lo ha fatto letteralmente).
Bè però posso dire che al mio primo (e direi ultimo, si perchè io di vivere così non ne ho intenzione) lavoro da sola i clienti e la ditta hanno litigato e ora probabilmente ci andranno di mezzo avvocati.
So bene che ne capitano di situazioni del genere nella professione per carità.
Sono 5 anni che lavoro, pochi lo so, per lo più appunto come collaboratrice full time a p. iva e così anche a livello economico non è il massimo e non sto per niente tranquilla (fatturato l'anno scorso meno di 15000 euro e quest'anno idem).
Cosa farò non lo so ma devo iniziare a capire come muovermi, a costo davvero di cambiare professione visto che non mi spaventa dovermi formare per fare altro.
Diciamo che oggi sto valutando anche di lasciare l'Ordine, forse ci sto pensando solo perchè sono finita in questa brutta situazione? Forse, sinceramente però l'idea di dover "mollare" la professione non mi getta nello sconforto.
Arch_Pru : [post n° 494384]
Prima D.L. e già vorrei abbandonare la professione
Ben venuta nel mondo "degli adulti", e lo dico con affetto perché questi sono i passaggi che ti fanno passare dall'essere garzona di bottega a vera libera professionista (o ti fanno capire che questo lavoro non fa per te).
Anche a me è successa una cosa molto simile, come a molti in questo forum (e per molti intendo quasi tutti)...
avere partita iva e stare sotto i 15000 anno, significa non vivere sia che tu abiti a Milano che a Catanzaro, quindi, o la tua professione ha una svolta o è meglio che la molli, perchè gli anni passano e da soli i conti in banca non aumentano.
io ho mollato, ma non faccio testo... mi manca la professione? si, un sacco... mi sono pentito? assolutamente no, perchè riciclato nel pubblico, ho trovato una dimensione che comunque mi permette un po' di sicurezza con comunque un lavoro che discretamente mi permette di tenermi "sveglio" e al contempo permette di vivere, non bene, ma con dignità..
se non molli, però ti do un consiglio... fatti crescere un bel "pelo folto sullo stomaco", faccia tosta, arroganza quanto basta, sicurezza di se, e non essere buona... e acconti.. tanti acconti... e parcelle adeguate..
decidi a mente fredda....
Anche a me è successa una cosa molto simile, come a molti in questo forum (e per molti intendo quasi tutti)...
avere partita iva e stare sotto i 15000 anno, significa non vivere sia che tu abiti a Milano che a Catanzaro, quindi, o la tua professione ha una svolta o è meglio che la molli, perchè gli anni passano e da soli i conti in banca non aumentano.
io ho mollato, ma non faccio testo... mi manca la professione? si, un sacco... mi sono pentito? assolutamente no, perchè riciclato nel pubblico, ho trovato una dimensione che comunque mi permette un po' di sicurezza con comunque un lavoro che discretamente mi permette di tenermi "sveglio" e al contempo permette di vivere, non bene, ma con dignità..
se non molli, però ti do un consiglio... fatti crescere un bel "pelo folto sullo stomaco", faccia tosta, arroganza quanto basta, sicurezza di se, e non essere buona... e acconti.. tanti acconti... e parcelle adeguate..
decidi a mente fredda....
Scusa la curiosita' ma se i SAL erano corretti non credo sia difficile mostrare in contraddittorio che l'avanzamento e' coerente con la richiesta di soldi e dimostrare che alla fine la somma fa il totale e si sta nel preventivo no?
concordo con dna.
Io qualche anno fa per un cantiere 110 stavo andando ai matti. Committente che fa fare il lavoro alla ditta del genero. Già si ordiavano prima, era roba da manicomio, è stato un mix letale di uno che non voleva uscire di un euro dai massimali e l'altro che continuava a inventarsi la qualunque pur di avere soldi extra
queste cose veramente sono formative, molto più di tanti corsi!!
Le cose sono due: o molli, ma un'alternativa la devi avere perchè purtroppo noi comuni mortali per mangiare dobbiamo lavorare, oppure fai tesoro dell'esperienza e vai avanti. Non ti dico che devi diventare un pezzo di letame, un filibustiere o simili, perchè se non lo sei dentro, non lo sarai mai. Io sono sempre stata una persona gentile, mai alzato la voce, mai dato di matto, è nella mia indole, ma ad un certo punto si impara a mettere giù le cose ben chiare e senza equivoci.
Poi il committente scassapalle o l'impresa poco seria possono sempre capitare, ma se non altro di mio cerco di lavorare con ditte di cui so che mi posso fidare.
Io qualche anno fa per un cantiere 110 stavo andando ai matti. Committente che fa fare il lavoro alla ditta del genero. Già si ordiavano prima, era roba da manicomio, è stato un mix letale di uno che non voleva uscire di un euro dai massimali e l'altro che continuava a inventarsi la qualunque pur di avere soldi extra
queste cose veramente sono formative, molto più di tanti corsi!!
Le cose sono due: o molli, ma un'alternativa la devi avere perchè purtroppo noi comuni mortali per mangiare dobbiamo lavorare, oppure fai tesoro dell'esperienza e vai avanti. Non ti dico che devi diventare un pezzo di letame, un filibustiere o simili, perchè se non lo sei dentro, non lo sarai mai. Io sono sempre stata una persona gentile, mai alzato la voce, mai dato di matto, è nella mia indole, ma ad un certo punto si impara a mettere giù le cose ben chiare e senza equivoci.
Poi il committente scassapalle o l'impresa poco seria possono sempre capitare, ma se non altro di mio cerco di lavorare con ditte di cui so che mi posso fidare.
@archingnere: nel caso credo che non cambi nulla se i SAL erano corretti, legittimi o cosa, se il cliente è persona infame e non vuole pagare, tranquillo che non paga. Anche se il sal l'ha firmato il papa o il presidente della repubblica.
Mi inserisco nella discussione condividendo quanto già ribadito, ovvero la necessità di dotarsi di pelo sullo stomaco, accessorio imprescindibile ma non facile da reperire soprattutto per chi caratterialmente non risulta particolarmente predisposto.
Vorrei evidenziare come però come la cosa che personalmente più mi colpisce, infastidisce, indigna, irrita, sia il riferimento ricorrente alle condizioni "da fame" (non trovo un vocabolo più calzante) che come categoria siamo volenti o nolenti COSTRETTI ad accettare.
Uso questo termine perché non credo assolutamente a chi sostiene che sia una scelta o una possibilità, dal momento che alternative a conti fatti non ne esistono. Questo perché il mondo dell'architettura in Italia è artificialmente sostenuto in vita proprio da queste condizioni di lavoro; lavorare a tempo pieno dopo una laurea e con anni di esperienza per 1.250 euro LORDI al mese è una condizione a mio avviso più grave di quella altrettanto spregevole subita dai lavoratori agricoli o degli interinali di logistica e call center. A qualcuno, magari tra chi siede in collegi ordinistici a livello locale o nazionale per caso interessa?!
Vorrei evidenziare come però come la cosa che personalmente più mi colpisce, infastidisce, indigna, irrita, sia il riferimento ricorrente alle condizioni "da fame" (non trovo un vocabolo più calzante) che come categoria siamo volenti o nolenti COSTRETTI ad accettare.
Uso questo termine perché non credo assolutamente a chi sostiene che sia una scelta o una possibilità, dal momento che alternative a conti fatti non ne esistono. Questo perché il mondo dell'architettura in Italia è artificialmente sostenuto in vita proprio da queste condizioni di lavoro; lavorare a tempo pieno dopo una laurea e con anni di esperienza per 1.250 euro LORDI al mese è una condizione a mio avviso più grave di quella altrettanto spregevole subita dai lavoratori agricoli o degli interinali di logistica e call center. A qualcuno, magari tra chi siede in collegi ordinistici a livello locale o nazionale per caso interessa?!
@sclerata ha colto la categoria di persone che mi sono capitate.
La questione del pelo sullo stomaco la capisco, non credo di averne e ad ora non so nemmeno se voglio farmelo crescere così tanto più per una questione di mio benessere psico-fisico.
La questione è ancora aperta e non so quando si chiuderà, spero presto.
Però, a prescindere da quello che mi sta succedendo con i miei clienti, sono mesi e mesi che rimugino sul voler fare la libera professione o meno e sul continuare ancora a partita iva con questi guadagni, da un lato vorrei darmi ancora del tempo (un paio di anni) per vedere se i miei guadagni aumenteranno (restando nello studio dove sono ora la vedo difficile) dall'altro ho già iniziato a guardare i bandi di concorso per la PA dato che di offerte di lavoro a contratto per architetti non ne vedo neanche l'ombra e l'alternativa credo sia cambiare professione (e non nascondo che ci penso).
La questione del pelo sullo stomaco la capisco, non credo di averne e ad ora non so nemmeno se voglio farmelo crescere così tanto più per una questione di mio benessere psico-fisico.
La questione è ancora aperta e non so quando si chiuderà, spero presto.
Però, a prescindere da quello che mi sta succedendo con i miei clienti, sono mesi e mesi che rimugino sul voler fare la libera professione o meno e sul continuare ancora a partita iva con questi guadagni, da un lato vorrei darmi ancora del tempo (un paio di anni) per vedere se i miei guadagni aumenteranno (restando nello studio dove sono ora la vedo difficile) dall'altro ho già iniziato a guardare i bandi di concorso per la PA dato che di offerte di lavoro a contratto per architetti non ne vedo neanche l'ombra e l'alternativa credo sia cambiare professione (e non nascondo che ci penso).
@fulser sicuramente se deciderò di fare la libera professione vera dovrò darmi la possibilità di cercare miei clienti visto che non cadono dal cielo, in quel caso un po' di tempo ci vorrà ma appunto dovrei mettermi subito a provare questa strada. Altrimenti...
Capisco perfettamente il problema. Io sono un po' bipolare e oscillo tra il desiderio spesso forte di mandare i lavativi a quel paese e invece la calma per cercare di essere equilibrata e anche un po' distaccata. Alcune situazioni mi mandano proprio in sofferenza per cui penso che aver a che fare con l'umanità, ahimè varia, che sia committente o impresa non sia proprio il mio punto di forza....Vedo colleghi che ci sanno fare decisamente meglio, sarà qualche anno in più di esperienza o la forza di avere uno studio consolidato alle spalle (studio di famiglia)...non saprei dire. Posso solo dire che alcune esperienze fortificano e sono spendibili per lavori futuri. insomma, ci si costruisce un po' alla volta..
@Arch_Pru
Io mi porrei un ulteriore interrogativo, giusto per fare l'avvocato del diavolo.
Se in queste prime esperienze fosse filato tutto liscio, con discrete soddisfazioni morali ed economiche, saresti qui a farti le stesse domande? Oppure non vedresti l'ora che ti capiti sotto mano un'ulterioriore occasione per dare sfogo alle tue velleità di progettista e godere della soddisfazione di vedere l'opera realizzata?
Io mi porrei un ulteriore interrogativo, giusto per fare l'avvocato del diavolo.
Se in queste prime esperienze fosse filato tutto liscio, con discrete soddisfazioni morali ed economiche, saresti qui a farti le stesse domande? Oppure non vedresti l'ora che ti capiti sotto mano un'ulterioriore occasione per dare sfogo alle tue velleità di progettista e godere della soddisfazione di vedere l'opera realizzata?
Archifish probabilmente no, sarei felice della DL fatta e appunto non vedrei l'ora di farne altre. Mettiamoci anche il fatto che in questo caso i clienti hanno scelto praticamente tutto di testa loro senza darmi un minimo retta dal punto di vista progettuale. Resta però il fatto che di base sono una falsa p. iva e che di clienti miei comunque ne ho visti, ne vedo e ne vedrò con il binocolo. Ragionerò a mente fredda, la situazione è ancora aperta adesso.
"mi hanno messa in mezzo ovviamente, come se io dovessi difenderli dall'impresa"
Spiacente di doverti dire che il mestiere della Direttrice dei Lavori è esattamente quello: rappresentare soprattutto gli interessi dei committenti. Spetta a te - e soltanto a te - arginare le loro pretese e trovare una mediazione.
E per pararti le spalle hai varie armi:
- nel tuo caso, essendo un cantiere problematico, molti sopralluoghi (ALMENO due alla settimana)
- scrivere per ogni sopralluogo un verbale sul quaderno di cantiere... perché tu hai un quaderno di cantiere, vero?!?
- ovviamente, dopo aver scritto il verbale, fotografa ogni pagina del quaderno di cantiere (tu hai numerato tutte le pagine, in modo che nessuno possa strapparne una, vero?!?)
- sempre a ogni sopralluogo, fare taaaaante foto che dimostrino l'avanzamento reale del lavoro...
- sempre dopo ogni sopralluogo, e meglio il giorno stesso, mandare via mail (non pec) tuuuuutte le foto che hai scattato ai committenti, corredate di un breve riassunto delle lavorazioni svolte o della trascrizione del verbale che avrai scritto tu, e che essendo scritto a mano, firmato e timbrato, ha valore probatorio
- fare una cartella sul tuo pc con tutte le mail di cui sopra, che tu avrai preventivamente salvato in pdf
- usa le pec e soprattutto gli ordini di servizio con MOLTA parsimonia: meglio parlare a voce e se l'impresa non lo capisce e continua a fare di testa sua, passi all'ordine di servizio.
Il quaderno di cantiere - propriamente "giornale dei lavori" - è uno strumento fondamentale, a cui io tengo in modo maniacale: il mio è sempre un normale quadernone a quadretti da scuola, di quelli graffati in mezzo, che compro in cartoleria o dai cinesi per un paio di €. Non uso invece le varie app o i quaderni "belli" che trovi da buffetti proprio per il giornale dei lavori, e che costano sui 15 €.
Numero personalmente le pagine, e nella prima pagina scrivo il cantiere, la ditta, i committenti, il tipo di lavoro e "quaderno di cantiere". Poi scrivo una cosa del tipo "io sottoscritta ecc ecc in qualità di Direttrice dei Lavori ho numerato personalmente le pagine di questo quaderno, che verrà usato come giornale dei lavori", poi timbro e firmo. Su questo quaderno chiedo che venga segnato ogni cosa:
- i miei verbali di sopralluogo
- i verbali del CSE
- le eventuali visite dei committenti o del RUP (per i cantieri pubblici)
- eventuali richieste di chiarimenti/osservazioni del capocantiere o della ditta esecutrice
- schizzi per modifiche, misure in contraddittorio ecc.
Estremamente comodo anche dal punto di vista pratico se io, o il capomastro, o il CSE non si ricorda qualcosa sta tutto scritto li sopra.
P.S. Io ormai faccio DL solo di restauro (restauro "duro", conservativo) e SOLO con una ditta con cui collaboro stabilmente da vari anni, che conosco come le mie tasche e che lavora a livelli di eccellenza. Ho chiuso un cantiere pochi mesi fa: a parte lo sbattimento di farsi in giornata 400 km (si, cantiere quasi in provincia di Ancona, io residente a Bologna) una volta ogni 10 giorni circa, è stato un lavoro bellissimo. Zero problemi con la ditta, zero problemi con il RUP (nel mio caso un piccolo comune), RUP e sindaco felici e contenti, Soprintendenza che non ha fato fastidio, qualche problema pratico legato alla complessità del lavoro risolto con il mio bravissimo capocantiere, della ditta di cui sopra :-)
Spiacente di doverti dire che il mestiere della Direttrice dei Lavori è esattamente quello: rappresentare soprattutto gli interessi dei committenti. Spetta a te - e soltanto a te - arginare le loro pretese e trovare una mediazione.
E per pararti le spalle hai varie armi:
- nel tuo caso, essendo un cantiere problematico, molti sopralluoghi (ALMENO due alla settimana)
- scrivere per ogni sopralluogo un verbale sul quaderno di cantiere... perché tu hai un quaderno di cantiere, vero?!?
- ovviamente, dopo aver scritto il verbale, fotografa ogni pagina del quaderno di cantiere (tu hai numerato tutte le pagine, in modo che nessuno possa strapparne una, vero?!?)
- sempre a ogni sopralluogo, fare taaaaante foto che dimostrino l'avanzamento reale del lavoro...
- sempre dopo ogni sopralluogo, e meglio il giorno stesso, mandare via mail (non pec) tuuuuutte le foto che hai scattato ai committenti, corredate di un breve riassunto delle lavorazioni svolte o della trascrizione del verbale che avrai scritto tu, e che essendo scritto a mano, firmato e timbrato, ha valore probatorio
- fare una cartella sul tuo pc con tutte le mail di cui sopra, che tu avrai preventivamente salvato in pdf
- usa le pec e soprattutto gli ordini di servizio con MOLTA parsimonia: meglio parlare a voce e se l'impresa non lo capisce e continua a fare di testa sua, passi all'ordine di servizio.
Il quaderno di cantiere - propriamente "giornale dei lavori" - è uno strumento fondamentale, a cui io tengo in modo maniacale: il mio è sempre un normale quadernone a quadretti da scuola, di quelli graffati in mezzo, che compro in cartoleria o dai cinesi per un paio di €. Non uso invece le varie app o i quaderni "belli" che trovi da buffetti proprio per il giornale dei lavori, e che costano sui 15 €.
Numero personalmente le pagine, e nella prima pagina scrivo il cantiere, la ditta, i committenti, il tipo di lavoro e "quaderno di cantiere". Poi scrivo una cosa del tipo "io sottoscritta ecc ecc in qualità di Direttrice dei Lavori ho numerato personalmente le pagine di questo quaderno, che verrà usato come giornale dei lavori", poi timbro e firmo. Su questo quaderno chiedo che venga segnato ogni cosa:
- i miei verbali di sopralluogo
- i verbali del CSE
- le eventuali visite dei committenti o del RUP (per i cantieri pubblici)
- eventuali richieste di chiarimenti/osservazioni del capocantiere o della ditta esecutrice
- schizzi per modifiche, misure in contraddittorio ecc.
Estremamente comodo anche dal punto di vista pratico se io, o il capomastro, o il CSE non si ricorda qualcosa sta tutto scritto li sopra.
P.S. Io ormai faccio DL solo di restauro (restauro "duro", conservativo) e SOLO con una ditta con cui collaboro stabilmente da vari anni, che conosco come le mie tasche e che lavora a livelli di eccellenza. Ho chiuso un cantiere pochi mesi fa: a parte lo sbattimento di farsi in giornata 400 km (si, cantiere quasi in provincia di Ancona, io residente a Bologna) una volta ogni 10 giorni circa, è stato un lavoro bellissimo. Zero problemi con la ditta, zero problemi con il RUP (nel mio caso un piccolo comune), RUP e sindaco felici e contenti, Soprintendenza che non ha fato fastidio, qualche problema pratico legato alla complessità del lavoro risolto con il mio bravissimo capocantiere, della ditta di cui sopra :-)
Nel mio caso il segreto è aver trovato una ditta che lavora ad altissimi livelli, e che mi propone anche per la progettazione se i committenti non sanno a chi rivolgersi.
Funzioniamo alla grandissima perché:
- essendo un'eccellenza del suo territorio nel campo del restauro, io mi posso fidare al 100%
- la ditta non si trova un DL che magari non sa nulla di restauro, ma viene in cantiere a comandare, ma una persona di fiducia e che tratta tutti con rispetto: io vado in cantiere, osservo, imparo, mi diverto (passo anche mezza giornata in sopralluogo), non do ordini a nessuno perché tutte le scelte vengono concordate con il/la capocantiere e comunque preferisco sempre chiedere le cose con educazione, parlo con le restauratrici e gli operai :-).
Funzioniamo alla grandissima perché:
- essendo un'eccellenza del suo territorio nel campo del restauro, io mi posso fidare al 100%
- la ditta non si trova un DL che magari non sa nulla di restauro, ma viene in cantiere a comandare, ma una persona di fiducia e che tratta tutti con rispetto: io vado in cantiere, osservo, imparo, mi diverto (passo anche mezza giornata in sopralluogo), non do ordini a nessuno perché tutte le scelte vengono concordate con il/la capocantiere e comunque preferisco sempre chiedere le cose con educazione, parlo con le restauratrici e gli operai :-).
Ily io sono contenta per te ma penso di aver capito che mi fa proprio schifo fare direzione lavori. Cambierò professione amen ;)
Ily scusa se mi permetto...ma il quaderno di cantiere se devi fa due cessi e un parquet mi viene da ridere e ridono dietro anche le ditte. Bisogna un attimo saper distinguere i contesti a mio avviso. Sulla questione contabilità invece sono fermamente convinta che farla bene con un sopralluogo congiunto di misurazione ogni tot con la ditta metta al riparo da tante questioni.
credo che le cose vadano anche contestualizzate.
Voglio vedere chi fa giornale di cantiere o fa fare rapportini giornalieri alla ditta per rifare un cesso.
E oltre alle imprese di scappati di casa, esistono anche i committenti scappati di casa, che, ribadisco, possono avere davanti anche un SAL firmato col sangue da Mattarella come DL, ma se hanno deciso di non pagare e piantar grane, lo fanno.
Un restauro conservativo fatto da ditte specializzate con tutti i crismi che Dio comanda, di solito presuppongono un committente consapevole della complessità della cosa ed illuminato, cosa che alla sclerata o alla Arch_Pru di turno, per rifare un cesso e due tramezzi, probabilmente manca.
Voglio vedere chi fa giornale di cantiere o fa fare rapportini giornalieri alla ditta per rifare un cesso.
E oltre alle imprese di scappati di casa, esistono anche i committenti scappati di casa, che, ribadisco, possono avere davanti anche un SAL firmato col sangue da Mattarella come DL, ma se hanno deciso di non pagare e piantar grane, lo fanno.
Un restauro conservativo fatto da ditte specializzate con tutti i crismi che Dio comanda, di solito presuppongono un committente consapevole della complessità della cosa ed illuminato, cosa che alla sclerata o alla Arch_Pru di turno, per rifare un cesso e due tramezzi, probabilmente manca.
Non solo non interessa a nessuno, ma proprio l'iscrizione ad un ordine concede la possibilità di poter fatturare ad un unico committente senza incappare in lavoro dipendente. E alla fine questa è una vera trappola, in cui quasi tutti noi cadiamo.
Io mi trovo in una situazione simile, gavetta (quasi gratis), anni di finta p.iva.. ora percepisco un fisso per seguire alcuni lavori e posso farne altri di miei in orario di ufficio senza dover lavorare di notte. Trovarsi clienti propri è davvero difficile per chi inizia da zero, ad esempio nel 2024 non ne ho avuti quindi campando solo del fisso riesco a pagare tasse, cassa, commercialista e poco di più. Nel vale sinceramente la pena? No.
Quindi capisco perfettamente @Arch_Pru, è sinceramente avvilente lavorare così dopo anni di studi e sacrifici. Io di anni ne ho 37 e tutto sommato non mi dispiace fare la libera professione, DL e via dicendo.. ma sono stufa di accettare un compenso da fame quindi sto iniziando a informarmi su concorsi per PA (per ripiego, in tutta sincerità) e via dicendo, cambiare studio professionale non so neanche se abbia senso, tanto utilizzano praticamente tutti la stessa modalità.
Io mi trovo in una situazione simile, gavetta (quasi gratis), anni di finta p.iva.. ora percepisco un fisso per seguire alcuni lavori e posso farne altri di miei in orario di ufficio senza dover lavorare di notte. Trovarsi clienti propri è davvero difficile per chi inizia da zero, ad esempio nel 2024 non ne ho avuti quindi campando solo del fisso riesco a pagare tasse, cassa, commercialista e poco di più. Nel vale sinceramente la pena? No.
Quindi capisco perfettamente @Arch_Pru, è sinceramente avvilente lavorare così dopo anni di studi e sacrifici. Io di anni ne ho 37 e tutto sommato non mi dispiace fare la libera professione, DL e via dicendo.. ma sono stufa di accettare un compenso da fame quindi sto iniziando a informarmi su concorsi per PA (per ripiego, in tutta sincerità) e via dicendo, cambiare studio professionale non so neanche se abbia senso, tanto utilizzano praticamente tutti la stessa modalità.
Qua si parla di "SAL", quindi di una ristrutturazione piuttosto lunga (almeno qualche mese) e costosa, e non di rifare un bagno. Quindi - secondo me - il quaderno di cantiere ci sta eccome. Alla fine di cosa parliamo? Di un quadernone da 2 € che il DL compilerà quando va in cantiere. Oh, io l'ho fatto pure per casa mia, 38 mq di casa e 42k di lavori, anche se era soprattutto a mio uso.
Quanto alla convenienza economica della nostra professione, io tiro fine mese con MOLTA FATICA (come tanti di noi), ma che alternative ho?
Onlyfans? Ho una dignità.
Fare l'insegnante? Devi mettere in conto un investimento economico per acquisire i crediti all'università, e comunque sarai sempre scavalcata da colleghi più giovani con anni di supplenze annuali alle spalle.
Concorsi pubblici? Per avere qualche possibilità di passare, devi fermarti e studiare solo per quello. E sinceramente, la burocrazia mi fa schifo, quindi non riuscirei a fare solo quello per 40 ore settimanali. Ma poi, mettiamo anche che passi, arrivo ultima in graduatoria e finisco a Catanzaro, con madre e compagno a Bologna e amici soprattutto in Toscana. E a Catanzaro mi troverei a fare un lavoro che detesto, in una città dove non conosco nessuno e dove non ho alcun legame, per 1600 € netti al mese, con cui dovrei cercarmi casa, pagarmi un affitto (e il mutuo della mia casa attuale). Quindi tirerei fine mese lo stesso con molta fatica (visto che avrei più spese rispetto ad ora) ma facendo un lavoro che odio e completamente sradicata dai miei affetti. Ne vale la pena? Secondo me NO.
Ok, cambiamo proprio campo.
Grafica? Dovrei imparare quasi da zero, e un grafico che ha fatto solo quello nella vita sarebbe comunque più bravo di me. Commessa, cameriera? E chi mi prende, a 44 anni senza esperienza?
Lezioni private? Lo faccio già.
Almeno adesso faccio un lavoro che amo e in cui sono brava, ho colleghi che stimo e con cui ho fatto amicizia, posso solo provare a crescere piano piano. E' dura? Si, è durissima. Però sono padrona del mio tempo e adoro il mio lavoro.
Quanto alla convenienza economica della nostra professione, io tiro fine mese con MOLTA FATICA (come tanti di noi), ma che alternative ho?
Onlyfans? Ho una dignità.
Fare l'insegnante? Devi mettere in conto un investimento economico per acquisire i crediti all'università, e comunque sarai sempre scavalcata da colleghi più giovani con anni di supplenze annuali alle spalle.
Concorsi pubblici? Per avere qualche possibilità di passare, devi fermarti e studiare solo per quello. E sinceramente, la burocrazia mi fa schifo, quindi non riuscirei a fare solo quello per 40 ore settimanali. Ma poi, mettiamo anche che passi, arrivo ultima in graduatoria e finisco a Catanzaro, con madre e compagno a Bologna e amici soprattutto in Toscana. E a Catanzaro mi troverei a fare un lavoro che detesto, in una città dove non conosco nessuno e dove non ho alcun legame, per 1600 € netti al mese, con cui dovrei cercarmi casa, pagarmi un affitto (e il mutuo della mia casa attuale). Quindi tirerei fine mese lo stesso con molta fatica (visto che avrei più spese rispetto ad ora) ma facendo un lavoro che odio e completamente sradicata dai miei affetti. Ne vale la pena? Secondo me NO.
Ok, cambiamo proprio campo.
Grafica? Dovrei imparare quasi da zero, e un grafico che ha fatto solo quello nella vita sarebbe comunque più bravo di me. Commessa, cameriera? E chi mi prende, a 44 anni senza esperienza?
Lezioni private? Lo faccio già.
Almeno adesso faccio un lavoro che amo e in cui sono brava, ho colleghi che stimo e con cui ho fatto amicizia, posso solo provare a crescere piano piano. E' dura? Si, è durissima. Però sono padrona del mio tempo e adoro il mio lavoro.
Ily si tratta di una ristrutturazione di un appartamento di 70 mq, 3 mesi di lavori, non ho mai visto colleghi avere un quaderno di cantiere per lavori così ma ognuno ha i suoi metodi per carità. Io sono andata in cantiere un paio di volte a settimana e ho sempre fatto foto, la ditta mi avvisava e aggiornava per ogni cosa.
Semplicemente i clienti hanno iniziato a non voler pagare dicendo che avevano già dato l'acconto e i soldi dati avrebbero superato le lavorazioni fatte.
Se la professione di piace e ti dà soddisfazione non cambiarla, arrivi a fine mese con fatica ma appunto stai bene così presumo, sei una vera libera professionista. Io no, di base lavoro per un altro architetto e non riesco neanche a mettermi qualcosa da parte a fine mese, 33 anni e la macchina (una usata eh) me la sogno ad esempio. Fare la libera professione? Se devo fare una vita di stenti, lavorare 12 ore al giorno e anche nel weekend, avere a che fare con clienti e imprese che ti mandano a fanculo (si, il cliente lo ha fatto con me ma lasciamo stare), farmi il sangue amaro bè...ci penso non due ma tre volte. Non fa per me e non amo abbastanza questa professione? Può essere.
Semplicemente i clienti hanno iniziato a non voler pagare dicendo che avevano già dato l'acconto e i soldi dati avrebbero superato le lavorazioni fatte.
Se la professione di piace e ti dà soddisfazione non cambiarla, arrivi a fine mese con fatica ma appunto stai bene così presumo, sei una vera libera professionista. Io no, di base lavoro per un altro architetto e non riesco neanche a mettermi qualcosa da parte a fine mese, 33 anni e la macchina (una usata eh) me la sogno ad esempio. Fare la libera professione? Se devo fare una vita di stenti, lavorare 12 ore al giorno e anche nel weekend, avere a che fare con clienti e imprese che ti mandano a fanculo (si, il cliente lo ha fatto con me ma lasciamo stare), farmi il sangue amaro bè...ci penso non due ma tre volte. Non fa per me e non amo abbastanza questa professione? Può essere.
cara collega, innanzi tutto mi dispiace per la situazione difficile che stai affrontando. lavoro da circa 15 anni e di situazioni così ne ho viste tante e capisco il danno psicologico che ne deriva, io sono finito in analisi per una situazione simile: progetto e direzione lavori per una grossa ristrutturazione, tutto da solo; sono da subito cominciati problemi con le imprese, con il cliente, pagamenti, errori sul cantiere ecc. sono stato più volte sul punto di lasciare tutto. ho resistito fino alla fine (lavoro durato quasi due anni) e sono arrivato alla fine sfinito, demoralizzato, non dormivo la notte, ricevevo messaggi a qualsiasi ora anche di domenica, ho dovuto far fronte personalmente a delle spese per "mettere delle pezze" ad errori delle imprese e cercare di evitare la guerra. non lo so, a conti fatti se ne sia valsa la pena. ma di certo ho imparato che c'è bisogno di stare molto attenti, chiarire tutto prima, mettere al corrente il cliente di qualsiasi cosa e fermarsi ogni volta che si prevede un disastro...serve molto fare i contratti prima e farli leggere e firmare e farsi fare lettera di incarico anche per lavori piccoli...è un vero peccato dover abbandonare tutto così, soprattutto se non hai una valida alternativa...l'esperienza conta molto e con il tempo si impara a gestire meglio le cose..in bocca al lupo