Dexter8 : [post n° 497924]
Consigliereste ad un giovane diplomato di iscriversi ad Architettura?
Salve a tutti. La domanda già dice tutto. Vorrei sapere com'è la situazione degli architetti italiani, quali sono le prospettive occupazionali, lavorative e soprattutto di qualità del lavoro. Infine, come vedete il futuro e se la situazione miglioerà o meno. Grazie a chi rispondera.
assolutamente NO a meno che non abbia già lo studio avviato in famiglia. Ormai da decenni il panorama italiano è desolante sotto ogni punto di vista. Fatti u n giro qui nella bacheca e ti verrà da piangere.
Assolutamente no. Come detto da @archifra solo se hai un parente che ha studio e ti avvia alla professione, altrimenti è la morte civile.
in alternativa, se sei appassionato e non ti basi su idee romantiche della professione (ormai siamo burocrati), valuta paesi esteri come canada o spagna, dove c'è rispetto e dignità della professione.
Te lo sconsiglio vivamente. La situazione non è rosea.. Il lavoro scarseggia e, come ti hanno suggerito i colleghi, è conveniente solo se hai uno studio avviato e una buona situazione economica che ti copre le spalle, altrimenti lascia perdere.
Specifico un'altra cosa: i contributi ad Inarcassa vanno sempre pagati, anche se non si fattura e non si lavora, quindi avere una base economica solida fa la differenza.
Specifico un'altra cosa: i contributi ad Inarcassa vanno sempre pagati, anche se non si fattura e non si lavora, quindi avere una base economica solida fa la differenza.
Si se è una materia che ti appassiona e che pensi possa rappresentare davvero il tuo principale interesse.
Qui troverai una sfilza infinita di "NO" e di "LASCIA PERDERE".
Non ascoltare nessuno, ognuno ha le proprie esperienze personali che possono essere positivissime e negativissime.
La situazione dell'Architetto in Italia è oggettivamente pessima e imbarazzante ma questo non significa che se hai una grande passione-vocazione devi rinunciarci (a maggior ragione se sei giovane).
Ci sono due tipi di Architetti:
- chi lavora negli studi come "dipendente a partita iva" guadagnando tra i 1500€ a (massimo) 1800€ al mese con partita iva.
- chi si butta più o meno subito nella libera professione (spesso senza grande esperienza) e lì ti può dire bene o male, non si sa.
Se ti piace l'Architettura falla perchè a parte le professioni sanitarie (e forse alcune Ingegnerie) le altre lauree non sono messe tanto meglio.
Qui troverai una sfilza infinita di "NO" e di "LASCIA PERDERE".
Non ascoltare nessuno, ognuno ha le proprie esperienze personali che possono essere positivissime e negativissime.
La situazione dell'Architetto in Italia è oggettivamente pessima e imbarazzante ma questo non significa che se hai una grande passione-vocazione devi rinunciarci (a maggior ragione se sei giovane).
Ci sono due tipi di Architetti:
- chi lavora negli studi come "dipendente a partita iva" guadagnando tra i 1500€ a (massimo) 1800€ al mese con partita iva.
- chi si butta più o meno subito nella libera professione (spesso senza grande esperienza) e lì ti può dire bene o male, non si sa.
Se ti piace l'Architettura falla perchè a parte le professioni sanitarie (e forse alcune Ingegnerie) le altre lauree non sono messe tanto meglio.
Concordo al 100% con I.am, le scelte lavorative si fanno per passione prima di tutto, se hai quella e tanta forza interiore, si risolve tutto.
Solo se hai passione, sei un genio dal punto di vista tecnico/artistico e con grandi capacità relazionali
A me, la passione, nella vita, ha fatto fare un sacco di scelte sbagliate (non mi riferisco al gentilsesso).
In Italia esistono 1000 tipo di architetto, non solamente i 2 (ed i collaboratori a p.iva partono ben sotto i 1500€).
A mio avviso il problema italiano è che sia semplicemente troppissimi. Non c'è un oscuro disegno superiore per sabotarci, è che non c'è lavoro per tutti.
Scegli pure Architettura, ma con la consapevolezza delle difficoltà che troverai.
A mio avviso il problema italiano è che sia semplicemente troppissimi. Non c'è un oscuro disegno superiore per sabotarci, è che non c'è lavoro per tutti.
Scegli pure Architettura, ma con la consapevolezza delle difficoltà che troverai.
Cerca di capire bene cosa significa fare davvero l'architetto, informandoti di persona presso qualche studio o chiedendo in giro ad architetti, perché spesso le nostre aspettative sono altre rispetto alla realtà e poi si rischia la delusione. Ad esempio la facoltà universitaria di Architettura è quanto di più lontano ci possa essere dalla realtà e io scoprendolo ne sono rimasto fortemente deluso.
Mi accodo a @Archiubo concordando al 100%.
Tralasciano per un momento l'aspetto economico. La facoltà di architettura non prepara minimamente al tipo di lavoro effettivo che si andrà a svolgere nella realtà. Io l'ho scoperto " a mie spese" rimanendone poi abbastanza delusa.
I miei anni in facoltà sono stati senza dubbi una bella esperienza sotto molti punti di vista, ma poi quando ho finito e sono entrata nel tritacarne che è il mercato del lavoro sono rimasta sorpresa negativamente (io non ho uno studio di famiglia, quindi mi sono dovuta costruire tutto da sola, con fatiche e rinunce che non so effettivamente quanto ne valgano la pena).
Però non dico di rinunciare a priori ad iscriversi ad architettura, piuttosto consiglierei di valutare poi erasmus/tirocini ed esperienze all'estero dove forse il nostro lavoro viene anche trattato più dignitosamente.
Tralasciano per un momento l'aspetto economico. La facoltà di architettura non prepara minimamente al tipo di lavoro effettivo che si andrà a svolgere nella realtà. Io l'ho scoperto " a mie spese" rimanendone poi abbastanza delusa.
I miei anni in facoltà sono stati senza dubbi una bella esperienza sotto molti punti di vista, ma poi quando ho finito e sono entrata nel tritacarne che è il mercato del lavoro sono rimasta sorpresa negativamente (io non ho uno studio di famiglia, quindi mi sono dovuta costruire tutto da sola, con fatiche e rinunce che non so effettivamente quanto ne valgano la pena).
Però non dico di rinunciare a priori ad iscriversi ad architettura, piuttosto consiglierei di valutare poi erasmus/tirocini ed esperienze all'estero dove forse il nostro lavoro viene anche trattato più dignitosamente.
La passione deve essere il punto di partenza, insieme a competenze sempre più elevate e specialistiche. Ma secondo me, più di tutto serve una grande rete di contatti e una propensione a tessere relazioni che ti permetta di accedere a incarichi più o meno importanti, tipo opere pubbliche.
Concordo con tutti i commenti: il mercato italiano è malato, saturo e pieno di gente frustrata.
Però… se vedi la laurea solo come il biglietto per “fare l’architetto” in Italia, allora sì: è un suicidio professionale annunciato.
Se invece la prendi come un percorso che ti cambia la testa, allora Architettura diventa un’arma.
Ti dà un mindset: visione, sintesi, idee, capacità di creare dal nulla.
È questo che ha permesso a tanti con studi in Architettura di sfondare in settori completamente diversi.
La laurea non dovrebbe formare tecnici, ma cervelli che funzionano.
Segui i prof giusti, evita il pantano di lamentele e depressione che si respira nelle facoltà, lasciati ispirare da tutto tranne che dagli architetti italiani: imprenditori, startup, arte, tech, business, ingegneri, chiunque.
E guardati fuori: estero, lingue, mentalità internazionale.
Perché la verità è semplice: gli architetti in Italia vivono di invidia, di guerra tra poveri e di micro-ristrutturazioni che farebbero scappare chiunque sano di mente.
È un ambiente tossico che ti mangia vivo se ci entri ingenuo.
Se sogni di lavorare in uno studio in una grande città italiana a fare ristrutturazioni come il 90% dei colleghi, preparati a una vita di frustrazione.
A quel punto davvero meglio un posto pubblico
Però… se vedi la laurea solo come il biglietto per “fare l’architetto” in Italia, allora sì: è un suicidio professionale annunciato.
Se invece la prendi come un percorso che ti cambia la testa, allora Architettura diventa un’arma.
Ti dà un mindset: visione, sintesi, idee, capacità di creare dal nulla.
È questo che ha permesso a tanti con studi in Architettura di sfondare in settori completamente diversi.
La laurea non dovrebbe formare tecnici, ma cervelli che funzionano.
Segui i prof giusti, evita il pantano di lamentele e depressione che si respira nelle facoltà, lasciati ispirare da tutto tranne che dagli architetti italiani: imprenditori, startup, arte, tech, business, ingegneri, chiunque.
E guardati fuori: estero, lingue, mentalità internazionale.
Perché la verità è semplice: gli architetti in Italia vivono di invidia, di guerra tra poveri e di micro-ristrutturazioni che farebbero scappare chiunque sano di mente.
È un ambiente tossico che ti mangia vivo se ci entri ingenuo.
Se sogni di lavorare in uno studio in una grande città italiana a fare ristrutturazioni come il 90% dei colleghi, preparati a una vita di frustrazione.
A quel punto davvero meglio un posto pubblico