paola : [post n° 189875]

SFRUTTATA, SOTTOPAGATA E INVISIBILE...

Denunciamo la situazione di lavoro negli studi di architettura, si parla sempre degli operai che in questo momento rischiano di perdere il posto di lavoro o l'hanno gia' perso, ma dei LAVORATORI SFRUTTATI NEGLI STUDI PROFESSIONALI non si parla mai. Sono incxxxxta, ti contano anche i centesimi che ti guadagni. A me per esempio, è capitato in questi giorni di lavorare diverse ore in più e invece di pagarmele mi fanno stare a casa qualche giorno, per non parlare del fatto che lavoro con un architetto che è una pazza isterica e avrebbe bisogno di andare da uno psichiatra. Nessuno parla di noi, siamo lavoratori fantasma, invisibili, ci siamo fatti un mazzo per prendere la laurea e quando entriamo nel mondo del lavoro prendiamo meno d quelli che fanno le pulizie (io prendo 5 euro l'ora, la signora che pulisce lo studio ne prende 7!).
Perchè non ci organizziamo, rendiamoci visibili, facciamo sapere che esistiamo anche noi, , sui giornali sembra che esistano solo i lavoratori della Fiat, non si parla mai dello schifo che sta dietro i grandi e piccoli studi professionali.

archi :
Ciao Paola, non ti arrabbiare con me ma non c'è nulla da fare. O fai come me e diventi caustica non accettando pagamenti indegni oppure in virtù della famosa gavetta subisci. Posso solo dirti che io preferisco lavorare 5 ore per 10euro piuttosto che 10 per 5euro, nel tempo che avanza caz.....gio in rete. Certo non navigo nell'oro ma ho fatto una scelta e da lupo solitario quale sono ne pago le conseguenza.

Non ti arrabbiare con la pazza, quando puoi lunedì mattina alle 9:00 prima che si incazzi dille semplicemente e in modo deciso che se ha problemi con la famiglia l'amico o l'amante a te non interessa e che non si deve permettere di sfogare i propri problemi su di te, e se continua te ne vai. Il tuo discorso sicuramente sara' sufficiente per due giorni di tranquillita' alla prossima sfuriata le dici che te ne vai spegni il pc prendi la borsa e via. Se è una persona normale (come credo, ma magari e' un po stressata) e ti giudica bene come lavoratrice non ti farà alzare dalla sedia chiedendoti scusa, se invece non ti trattiene allora vuole dire che è giunto il momento di cercare di meglio.
N.B. la procedura educativa e' applicabile Solo se lavori con partita IVA e non hai contratti da dipendente.
poipoi :
scusa Paola ma credo che ti sfugga una questione basilare. Gli architetti NON hanno alcun potere contrattuale. Se sciopera un portantino di un ospedale l'ospedale si blocca. Se "scioperiamo" noi architetti non gliene frega niente a nessuno. Fattene una ragione.

Gli architetti da sempre non si organizzano, non si coalizzano, non fanno gruppo, non votano alle elezioni degli Ordini, non partecipano alle manifestazioni, non fanno volontariato, non fanno politica. Sono i degni rappresentanti di questa Italia che se ne fotte dei problemi altrui e pensa solo ai propri.
Un po' come fai tu.

Non conosco la situazione, ma prendersela con l'architetta che ti dà lavoro... Ma dai. Mi sembra che ancora una volta ti sfugga la visione d'insieme, non ti viene in mente che stai attaccando la persona sbagliata?

Prenditela con una committenza che fa mediamente schifo, che pagano (se pagano) dopo mesi o anni, con la corruzione e le mazzette da pagare, prenditela con l'abusivismo edilizio, con le imprese di costruzione, con il project financing, con il nuovo codice degli appalti, e poi, dopo, alla fine puoi prendertela con un collega.

Ripeto, non conosco i fatti, e proprio non mi va di giustificare un datore di lavoro che maltratta un dipendente, ma ti assicuro che non è per niente facile la vita per un libero professionista.

Se vogliamo farci sentire, organizziamo delle ronde antiabusivismo, intercettiamo i mazzettari, organizziamo delle class-action contro le amministrazioni corrotte, controlliamo i risultati dei concorsi e degli affidamenti d'incarico, scriviamole sui muri queste vergogne, invece di adattarci e piegare la testa. Ma basta con le chiacchiere. Nessuno le vuole più ascoltare. Basta con questa storia delle colf a 7 euro l'ora, basta riempirsi la bocca di sfruttamento, precariato, di salario garantito. Non riesci a trovare argomenti più efficaci dopo che hai passato 5 anni a "farti il mazzo" in una facoltà di architettura? Un po' di fantasia, accidenti. Fai vedere che non hai buttato i soldi delle rate universitarie.

Trovo la tua presa di posizione qualunquista e inconcludente, e denuncia una scarsa conoscenza del mondo i cui dovresti muoverti, che (te ne sei accorta?) non è il mondo dei sogni.

Il mondo del lavoro non fa sconti, è pieno di squali, non è come stare da mamma. Se non sai muoverti, soccombi.
Se una volta laureata vali meno di una donna delle pulizie non prendertela con il destino cinico e baro. Magari prenditela perché forse hai fatto una scelta sbagliata a voler fare l'architetto insieme ad altre centinaia di migliaia di persone, con l'Università che non insegna mai abbastanza, col fatto che potevi studiare il cinese o l'arabo, o specializzarti in qualcosa che solo in pochi sanno fare.
Stai semplicemente imparando quello che prima o poi abbiamo capito tutti: tocca industriarsi per eccellere, altrimenti rimani a 5 euro l'ora.

E se può aiutarti con il morale, pensa ai 5x8x20=800 euro che ti metti in tasca, mentre ci sono molti professionisti che oggi non sanno come pagare l'affitto dello studio. Ma questo non è molto interessante, vero? Solidarietà, sì, ma solo per chi ha il tuo stesso problema. Gli altri si organizzino in un altro corteo.
Gino :
Cara/o poipoi.........,
sei forse titolare di qualche studio con qualche ragazzino che lavora per te?
Il tuo ragionamento non meriterebbe neanche risposta.
matteo.s :
beh, il discorso di poipoi è duro, ma non si può far altro che condividerlo.
Figuriamoci che io sono un laureato triennale, non mi sono mai svenduto, mai accettato gavetta, non o sottopagata, e ora prendo 12 euro/ora, è 2 anni che sono full time nel mondo del lavoro.
La gente con cui collaboro ha molto riguardo nei miei confronti, come io ne ho per loro, le uniche persone che provano invidia nei miei confronti sono gli altri architetti, di solito laureati alla specialistica o con vecchio ordinamento, i quali non smettono mai un momento di dire che la mia laurea non vale nulla, che non posso fregiarmi del titolo di dottore, che non essendo iscritto all'albo non posso fare nulla, ecc. ecc.
trilly :
purtroppo nn posso che quotare poipoi...il mondo della libera professione è una jungla..una guerra senza sconti...
collaborare con uno studio lo si può fare solo qualche anno come gavetta...dopo di che l convenienza è nulla, anzi, è una rimessa...
e fidati...te lo dice una che è un'attivista..e già sta facendo-organizzando molto nella sua provincia a livello istituzionale...
poi...forse sarò impopolare...ma penso che ci siano persone portate x fare la libera professione e persone (e nn è una colpa) che semplicemente nn lo sanno fare...
ci vuole molta grinta..e una normale predisposizione all'abbruttimento personale nello spasmodico tentativo di restare a galla..
se cerchi un lavoro sicuro, retribuito dignitosamente..prova nel pubblico...e cerca di fare + concorsi posibili..
in bocca al lupo.
archi :
scusate mi il problema e' sorto perché la CAPA di Paola sfoga i propri complessi sul collaboratore.... il compenso basso credo sia un discorso a se.
I cazziatoni immotivati sono intollerabili, il prendere poco e' una libera scelta di Paola, che se non e' soddisfatta puo' sempre mandare curricula.
kitto :
?????????????
solitamente sono un tipo pacifico... ma di fronte a certi ragionamenti mi chiedo in che mondo viviamo.
Che lo sfruttamento c'è ed esiste è un dato di fatto e si chiama SFRUTTAMENTO cioè fruttare sulle spalle di un altro. E poi che centra l'egoismo? Se le cose stanno come dice poipoi e chi la quota io mi dovrei fare i problemi per l'architetto che mi deve pagare perchè alcuni committenti non pagano o cose simili??!!! ma stiamo scherzando??!!! l'architetto che non arriva a pagare l'affitto non è in condizioni di potersi permettere un collaboratore oppure ne prende uno che si fa sottopagare. Si badi, che nessuno obbliga nessuno e se si accettano cifre basse o inadeguate non è colpa di chi le propone ma di chi le accetta. La causa di tutta questa situazione è semplicemente nel numero: siamo troppi e quando l'offerta supera la domanda il prezzo cala... Ma non mi venite a dire che la vita del professionista è difficile, non diciamo caz....te che quando al professionista arrivano 30 e 50 mila euro a te fa sempre 5x20x4. Io non voglio la pietà e la comprensione di nessuno, ma non mi va di essere preso in giro con certi discorsi sulle difficoltà della professione. I problemi ce li hanno l'imprenditore (con 100 dipendenti), il falegname (con 5 dipendenti) e il macellaio (con 1 dipendente). Chiunque ha dei dipendenti si fa due conti in tasca e decide quanti se ne può permettere. Di chi è la colpa se ogni 1000 cittadini ci sono 1 macellaio e 10 architetti (sparo cifre a naso)???
larksimo :
l'anno scorso, quando ci fu il congresso mondiale degli architetti a Torino - la mia città - tentammo di organizzare una manifestazione pacifica insieme ai ragazzi che leggono e scrivono sul blog equilibrio precario: si trattava semplicemente di volantinare un pò di esperienze reali di noi giovani architetti italiani, traducendole anche in inglese e francese per tentare di attirare l'attenzione più che altro della stampa che sarebbe abbondata in quei giorni.

volete sapere quanti colleghi si resero disponibili in quel frangente?

oltre alla sottoscritta, due.

avevo già tutte le avvisaglie del fatto che, se neanche per le cose che ci riguardano più da vicino - il nostro lavoro e la nostra vita - siamo disposti a staccare gli occhi dal pc (per usare una metafora), allora forse ci meritiamo ciò che ci capita ogni giorno. e non parlo solo della vita lavorativa..
ma fare un buco nell'acqua così clamoroso è stato molto istruttivo!!!

in teoria, avete tutti ragione: lo sfruttamento è ingiusto ma bisognerebbe avere il coraggio da subito di farsi rispettare, o perlomeno di limitare al minimo le prese per i fondelli.
cosa significa? significa che se si crede di valere più di 5 euro/ora come architetti allora si sceglie di non accettare una paga che sia inferiore o uguale a questa cifra. intendo, per fare quel lavoro.

non voglio dare lezioni a nessuno, tutti qui portiamo le nostre esperienze. io ho appena mollato uno studio il cui titolare da due mesi non mi pagava, per evidenti sue difficoltà: ti pago domani, ti pago la prossima settimana, ti pago a fine mese... basta!
ora cosa faccio? mando cv a destra e sinistra, provo a pubblicizzarmi come libera professionista e non accetterò proposte di lavoro da architetto al di sotto di una certa cifra.

il che non significa che rifiuterò eventuali altre proposte: affitto e bollette le devo pur sempre pagare!!

tutto questo che significa? che il mercato lo facciamo noi!! svegliamoci una buona volta!!! e smettiamo di accettare proposte ridicole, se pensiamo davvero che siano ridicole.
quando non troveranno più nessun pollo da spennare, forse si renderanno conto tutti - non solo grandi professionisti ma anche clienti privati!! - che il lavoro dell'architetto è un lavoro come un altro, che comporta preparazione spese investimenti ecc. e che le parcelle non coprono solo il disegnino schizzato e colorato lì per lì, ma tutto quello che c'è dietro e prima!!!
trilly :
mi spiego meglio xchè forse sono stata fraintesa:
il problema nn è il singolo professionista sfruttatore di giovani architetti..il vero problema è a monte...
il sistema-Italia permette, fiscalmente e legalmente che tutto ciò possa avvenire.
nel piccolo della mia provincia..(350000 abitanti) io e altri ci stiamo muovendo x fare presente il marcio che c'è in questo sistema..ma diciamocelo..è una battaglia contro i mulini al vento finchè lo stato delle cose persiste così.
al che io consiglio chi sperava di avere uno stipendio sicuro e di fare il progettista negli studi professionali di cambiare idea..xchè nn credo che succederà mai..e il problema è diffuso..tutti i professionisti che lavorano in studi hanno gli stessi problemi, ingegneri. avvocati..
paola :
Magari il mondo del lavoro fa così schifo perchè ci sono persone come te a cui fa comodo che le cose rimangano così, adesso mi devo prendere pure a cuore i problemi di quegli architetti che non ce la fanno a pagare l'affitto o magari preferiscono spendere i soldi in altro modo anzichè pagare puntualmente i loro collaboratori!
Ma vai .......
luis :
x paola, ma allora ha ragione poipoi, sei una che pensa solo ai fatti propri e nulla più... esiste solo il tuo problema, degli altri che ti frega, che tristezza!!! Chissà forse fra qualche anno, se sarai sopravvissuta alla giungla, e ti sarai resa indipendente ti lamenterai dei collaboratori, delle tasse, dei committenti ... tipico di quelli come te, solo quando ti tocca personalmente... sigh!
archi :
non ci resta che il Che www.youtube.com/watch?v=NwiML8pCB7E
che vuol capire capisca
matteo.s :
Non capisco paola, vuoi essere compatita o vuoi le nostre opinioni?
Ti lamenti di avere una capa isterica, ma è grazie a lei che mangi a fine mese. Ti lamenti della paga, ma sei tu che l'hai accettata. Ti lamenti che invece di essere pagata tu venga lasciata a casa, beh, è una prassi comunissima pure nelle grandi aziende. Ti lamenti e basta, ma hai visto fuori dalla porta?
Già l'architetto in senso lato deve combattere quotidianamente contro il pregiudizio di quello che sa fare solo disegni colorati, deve confrontarsi con il pensiero comune che associa la partita iva all'evasione, deve confrontarsi con altri albi (tipi ingegneri, geometri e periti) ben più coalizzati e forti del nostro. Per finire con fatto che l'architetto bravo deve confrontarsi con altri -n- architetti ben sotto la soglia della mediocrità.
Forse devi ancora accorgerti che il semplice fatto di avere una laurea non ti rende una persona più importante di tante altre. La donna delle pulizie, che prende più di te, forse, anzi, sicuramente ha molta più dignità e presa coscienza di quello che può fare nella vita. Mica è denigrante pulire gli studi degli architetti.
poipoi :
vedi Paola, se non capisci dov'è il problema non sei in grado di proporre soluzioni credibili.

Ho fatto delle proposte. Ad es. organizziamoci contro l'abusivismo. Meno abusi, + lavoro per noi architetti. Oppure: costruiamo un osservatorio contro la corruzione negli uffici tecnici o sui risultati degli affidamenti d'incarico. Meno corruzione, maggiore distribuzione del lavoro. Lo trovi giusto? Sbagliato? Attendo ancora un tuo giudizio.

Per me i problemi sono soprattutto questi. Il tuo è di lavorare fuori orario e farti due giorni di riposo? Rispetto la tua opinione. Ma non venirmi a dire che sono io quello che vuol lasciare le cose come stanno.

Che vuol dire "protestare", o "rendersi visibili"? Sei nel mondo reale, non alla TV.
Hai tutta la mia solidarietà contro lo sfruttamento dei neolaureati. Ci sono passato anch'io e non voglio che accada ai miei. Bene. Ma con questo che abbiamo risolto?

Il fatto è che lottare sul serio per una causa costa fatica, impegno, studio, costanza, intelligenza. Lo stesso vale per diventare architetto.

Lamentarsi invece non costa nulla...
Vichy :
se mi scrivi a valelal(at)libero.it ti linko il blog dove parliamo, architetti e non, della situazione lavorativa in Italia...ma qui non posso scrivertelo. Se vuoi dare un occhio scrivimi...
archi :
e' si e' facile dire "ho fatto delle proposte.......Attendo ancora un tuo giudizio" come fai ad attendere il giudizio se nel post precedente non le hai CHIESTO UNA RISPOSTA!!!.
sei il tipico difensore degli aggressori, che vedendo una vittima piuttosto che tenderle la mano tiri un calcio per togliertela di torno
r.36 :
x archi. Nel tuo primo post non sei stato così distante dal pensiero di poipoi. In fin dei conti le consigli di "farsi valere", lui è stato solo più duro e gliel'ha dette tutte insieme. Comunque converrai che lagnarsi e contrapporsi tra colleghi non porti da nessuna parte. Se ci sente "dipendenti" (e non c'è nulla di male in questo) forse è meglio dirottare le proprie energie per vincere un concorso bandito da un Ente pubblico, oppure cercare di entrare in una grande azienda, perchè negli studi professionali, se ci si comporta da "dipendente" non si ha vita facile.
Vichy :
se avete visto la trasmissione presa diretta su rai tre ieri sera avrete sentito che i precari eterni in italia non sono solo gli architetti, ma anche molti altri laureati, suppongo che conoscerete amici anche non architetti...
direi che da "giovane" è questo che allarma ma sopratutto che tutto questo è legalizzato, mi preoccupa che io o pinco pallo abbia per anni inedefiniti contratti di un mese e poi di tre e poi con p iva ecc ecc e mi disgusta che la legge 30 venga usata non come un'opportunità di inserimento per il lavoratore ma come un'arma per risparmiare soldi e avere un facile ricambio.
Nè destre nè sinistre si sono troppo preoccupate di cambiare questo sistema e noi ci siamo addormentati nell'oblio della rassegnazione di accettarli.
Capisco che poi a fine mese ci sia l'affotto da pagare o le bollette o chi ha figli ecc, quindi io sono la rpima che subisco una condizione che non mi piace e continuo a cambiare, capisco anche che molti nel nostro caso non possano aprirsi uno studio da soli (in questo periodo di crisi poi sarebbe da matti) perchè molti hanno (abbiamo) bisogno di un fisso al mese...
diciamo che stiamo dentro a un sistema che come leggo sopra crea "una guerra fra poveri", perchè, come spesso dico ai 60 enni che attacano la mia generazione, è facile parlare su supposizioni "se avessi fatto, ma potevi fare il sisis, no dovevi andare qui la ecc" gente che all'epoca con la terza media, onore a mertio, aveva uno stipendio e magari con sacrificio un mutuo, è che ci hanno legato mani e piedi, diciamolo noi possiamo decidere il nostro futuro fino a un certo punto, ma per il resto mi sento di dover scendere a compromessi che mai avrei pensato di dover fare...
cmq NON litigate:-)
paola :
Con il mio post ho alzato un polverone, io volevo solo parlare della mia situazione e confrontarla con le vostre.
Lo so benissimo che nello studio dove lavoro non ho futuro, ma adesso mi serve per fare esprienza, sono una persona che non ha mai aspirato al posto fisso, anzi.
Quello che non mi va giù è questa totale mancanza di regolamentazione, va bene la gavetta, ma possibile che non ci sia uno straccio di norma che tuteli un minimo quelli che stanno dalla parte più debole.
Conosco tanti laureati che sono finiti a lavorare in studi professionali dove devi rincorrere il capo per farti pagare quello che uno si è guadagnato, ma vi sembra normale?
Sono forse scemi i miei amici o è un modo di comportarsi che ormai è prassi nel mondo del lavoro?
Il mio RENDIAMOCI VISIBILI voleva dire cominciamo a scrivere di queste cose, raccontiamo le cose paradossali che ci capitano, scriviamo ai giornali, tartassiamo l'Ordine con delle mail, non lo faccio solo per me, qualche furbetto di questo post non mi faccia passare per quella che pensa solo alla sua situazione.
Se qualcuno HA LA CODA DI PAGLIA e si infastidisce a sentire questi discorsi può pure alzarsi e andare a leggere topolino.
Vichy :
X paola: io te l'ho detto io (ma diciamo noi con i ragazzi che contrinuiscono) ho un blog dove almeno ci si sfoga ci si consiglia ecc, ma non posso scriverlo qui perchè sono censurata.
quindi se ti interessa scrivimi tu a valelal (at) libero.it
o prova a cercare con google equilibrio precario io bloggo sul 2008 a detsra ne trovi a bizzeffe di storie espatri ecc
l'invito è esteso a tutti naturalemnte!
ciao
r.36 :
purtroppo non è facile costituire una rappresentanza piuttosto corposa affinchè venga ascoltata. Siamo troppo divisi, ognuno pensa al proprio di problema. Anni fa si scendeva in piazza tutti insieme, studenti, operai, lavoratori, solo per appoggiare gli interessi di una categoria considerata più debole, ma quei tempi sono lontanissimi, si evince anche da questa discussione. Bisogna almeno individuare l'organismo che può rappresentare queste istanze, e non può essere l'Ordine, perchè ha tutt'altre funzioni, sul sito dell'Ordine di Ravenna ci sono alcune precisazioni in proposito www.ra.archiworld.it/nuovo/index.php?id=12.
Forse bisogna ricorrere ai sindacati già costituiti come la federarchitetti Sindacato Nazionale Architetti Liberi professionisti, forse ce ne sono degli altri... non so ma bisogna pur partire da una base. Comunque in bocca al lupo a tutti, che i tempi a venire sembrano sempre più duri
Fra :
sicriviti all'inarsind e vai su facebook qui www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=69454148568&ref=ts
Ily :
Certo che esistono dei sindacati!!! I sindacati dei lavoratori atipici: ALAI (Cisl) e Nidil (Cgl).
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