bonaparte : [post n° 197669]

... i consigli agli amici...

ragazzi scusate lo sfogo, ma non ne posso più della gente che mi chiede dei "consigli" e in sostanza mi fa lavorare gratis... ti chiedono un consiglio, xchè non vogliono che gli prepari un progetto, "ma così ad occhio", secondo te... a quale punto bisogna fermarsi secondo voi?? adesso anche la vicina di casa: "mi vai a comprare un tavolo?"... etc!
davide :
forse il "basta" lo devi decidere anche tu...
dina :
Questo mi accadeva appena laureata, ora nn più.Mi sono subito stufata di dare consigli gratis, così ho evitato di parlare con tutti di lavoro e se mi invitano a casa a vedere come stanno procedendo i lavori fai da te puntualmente nn ci vado, mi invento scuse.Ma anche questo nn gioca a mio favore perchè a volte sono passata pure per incompetente che si spaventa di parlare perchè nn ne sa niente.Ma meglio questo che lavoro gratis.Tra poco mi arriva la rata di inarcassa e non la pagano gli amici o i vicini ma io.
Laura :
Amici?? ma ancora non sei stato incaricato dai parenti??? Sono peggiori perchè ti fanno anche assumere delle resposabilità penali.
cram :
Anche questo è vero! Inizialmente ero semrpe timoroso di dar consigli e lavorare gratis per parenti ed amici, l'ho fatto spesso e a più di due anni dalla laurea, ancora mi capita di farlo! Certo, è difficile accetare un sistema del genere ma ho capito che il nostro mestiere, per farlo seriamente, necessita di una grande esperienza, che è possibile farsela anche andando a comprare un mobile per la vicina di casa!
La nostra professione, per quanto bella è anche molto dura, gli avvocati ed i medici non stanno poi molto meglio di noi, essere architetti non vuol dire assolutamente nulla...in antichità l'architetto era il capocantiere, non uno sborone vestito tutto di nero o peggio ancora un barone dell'università che non ha mai progettato neanche una cuccia per il cane! Il discorso sarebbe lungo e mi farebbe piacere portarlo avanti su questo forum...
Laura :
Allora parliamone!
quelo che dici è vero, e come te anche io mi pongo con grande umiltà nei confronti della professione cercando di imparare da tutti, ma è facile che si sconfini "nell'approfittare" e soprattutto nel dare sempre meno valore alla nostra professione. Ne segue che una lettera scritta da un avvocato viene pagata profumatamente ed in tempo, il disegno di un architetto (che ha dovuto pure imparare il cad) è nulla...è come dice un mio parente, "un disegnino". Da quì hai la misura del valore sociale della nostra professione.....meno della maestranze che io adoro dalle quali ho imparato tanto che fanno un duro lavoro, ma che a fine mese/settimana prendono più di me!!!
Se vogliamo continuare a discutere (mi piacerebbe unirmi a colleghi motivati per cambiare le cose) ma non ora, sono alle prese con un lavoretto per un parente.
Ciao
PierPaolo76 :
Io mi sono posto più volte le vostre domande lavorative-esistenziali-professionali, chiamiamole pure cosi e sono arrivato ad una presa di posizione. Per gli amici non bisognerebbe mai progettare alcunchè. Un amico mi ha chiesto dei consigli per la ristrutturazione del suo appartamento. Questi "amici" tra mille virgolette non capiscono che dietro un consiglio c'è un disegno tecnico, dietro un disegno tecnico c'è uno schizzo (non sempre ahimè) e dietro uno schizzo c'è un pensiero .....e dietro a tutto questo C'è UN LAVORO. Non lo capiscono perchè non tutti sanno che cosa facciamo. Non a caso vedono i nostri elaborati come semplici disegnini.....piantine, prospettini......
delli :
per evitare di impallidire poi è meglio arrossire prima... un amico/parente/conoscente/amico di amico di amico vi chiede un parere? se comporta del lavoro, al primo incontro per chiarire le esigenze mettete subito in chiaro che il 'parere' che comporta lavoro costa... magari non al 100% della tariffa per un cliente... ma comunque costa! a quel punto: o non fate il lavoro (e non ci perdete tempo e costi... magari ci perdete un amico scroccone ma quello valutatelo voi) oppure si percepisce un compenso scontato per un lavoro comunque fatto ;)
bye bye
bonaparte :
xdonatemi ma io vi esporrò la mia opinione su questi amici: siccome spesso tra loro ci sono commercialisti, negozianti... o persone ben svezzate nel mondo del lavoro e ben poco ingenue, mi affiora il malizioso pensiero che sappiano bene che noi non possiamo fatturare x elargire consigli, mentre per un progetto sì! quindi mettono sù un arredamento a forza di consigli quà e là e ristrutturano una casa col geometra comunale, ma anche grazie ai tuoi consigli... poi x la vicina di casa che mi chiede di andare a comprarle un tavolo: pensa che io prenda la "parcella" dal negoziante -cosa che è illegale e 0 professionale- o pensa che io sia così "alla frutta" da dover essere felice di fare qualche commissione x lei gratis?? entrambi i pensieri mi offendono!! e vi dirò che se devo lavorare gratis x i ricchi, preferisco fare qualcosa x chi ne ha veramente bisogno! e poi chiudo raccontantovi del mio dentista che mi ha fissato un appuntamento col suo geometra xchè io gli dessi dei consigli su come progettare il suo nuovo studio. non l'ho mandato a quel paese solo xchè in quel momento mi stava detartarizzando un dente, ma se aspetta che ci vada...
cram :
concordo pienamente su tutto ciò scritto fino ad ora, quello che volevo precisare è che a nessuno piace lavorare gratis ma il nostro mestiere ha tempi molto più lunghi rispetto all'avvocato o al medico specialista (quando esistono), allora penso che la strada da percorrere sia quella di mettere carne sul fuoco quanto basta...nel momento in cui il cliente richiede da parte nostra vere responsabilità professionali allora ci rifaremo! Nel senso che se il cliente/parente vuole il progettino o peggio ancora il disegnino, facciamolo pure affinchè si arrivi al punto di in cui sarà il cliente ad essere costretto a pagarci per superare i problemi da lui creati........
saluti cari colleghi.
PierPaolo76 :
Noi architetti dobbiamo imparare dai dentisti, in termini proprio di compenso, e se possibile farseli "amici". Chiudo la storia iniziata poc'anzi. Io inizialmente ho accettato l'idea di dare un consiglio all'amico di un amico sulla ristrutturazione del suo appartamento. Nel vedermi fare il rilievo in casa sua che cosa mi sento dire: no, ma scusi, forse non ci siamo capiti. Io volevo solo un consiglio. Come si fa a dare una soluzione progettuale senza effettuare un rilievo preliminare? A quel punto cosa fa il proprietario? Mi mostra il disegno del suo amico muratore. Una pianta non in scala con grandi soggiorni, grandissima cucina, grandi camere da letto, tre anzichè due....un disegno fatto nel chiuso di una stanza senza effettuare alcuna misura. Un disegno non in scala non serve al fare architettura. Lei non ha bisogno di un consiglio. HA UN BISOGNO DI UN PROGETTO.
cram :
ecco proprio il dentista è l'esempio calzante. Ci son stato poco tempo fa e non è che alla prima carie che mi ha curato si è fatto pagare, ma da che ero andato per un solo dente...se ne uscito che ne dovevo curare 3!
Allora l'ultima volta ho fatto un progettino (ovviamente per un amico) che mi chiedeva la reggia di caserta a gratis! qualcosa ho fatto...ma non so se lo potrà mai realizzare, semplicemente perchè...era fuori scala! sto ancora aspettando che mi richiami per farsi dare le misure!!!
archia :
...e chi a titolo di amicizia si fa accompagnare a visitare eventuali appartamenti da ristrutturre da acquistare, e ti fa perdere interi sabati pomeriggi o preserate e poi decide di comprere un'appartamento nuovo senza dirtelo ed alla fine, quando è costretto a dirtelo pretenderebbe ancora il consiglio ... MAI PIU'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
bonaparte :
metto assieme i vostri consigli ed adotto una nuova tecnica:
1- NON parlare di lavoro ed avere un atteggiamento a dir poco ERMETICO, quindi andare contro al proprio carattere pur di non rimanerci incastrati;
2- se proprio qualcuno mi tassa con insistenza per un consiglio istantaneo: "guarda se ti interessa ti faccio il mio preventivo" e poi vediamo come procedere, "anche xchè i pareri su due piedi non spesso non sono professionali, anzi danneggiano progettista e committente"...
E pensare che ho sentito persone lamentarsi xchè gli "architetti se ne approfittano, girano con la lettera d'incarico nella borsa"!! MA X FORZA!!!
PierPaolo76 :
il nostro lavoro lo si apprezza magggiormente quando si passa dal progetto alla costruzione vera e propria. Io credo che quello che stiamo qui discutendo non sia altro che un problema di formazione della committenza. Il nostro è un lavoro sostanzialmente INTELLETTUALE, contrariamente a quello dei dentisti. Molto spesso ci sentiamo dire dai committenti: voglio fare questo, voglio fare quest'altro, voglio, voglio, voglio........dopo che abbiamo sviluppato la proposta progettuale ci sentiamo dire dagli stessi committenti. Bene, bellissimo progetto. Ho cambiato idea o comunque non ho intenzione di fare nulla per il momento. ......scusi, che ha detto? Non se ne fa nulla. Almeno mi paghi. Ti pagherò a suo tempo. Questo succede anche per colpa nostra.
desnip :
per evitare di impallidire poi è meglio arrossire prima... delli, bellissima questa frase! Me la segno...:-)
bye bye
Laura :
Conclusioni??????
Per me, il nostro lavoro non ha più un valore sociale!! Il dentista si, l'avvocato anche ed il commercialista pure! Dell'architetto se ne può fare a meno (in tempo di crisi poi..). In più il settore è anche inquinato dagli Ing., Geom, Muratori, Arredatori di turno. Poi paghiamo anche lo scotto di tanta poca professionalità che ci ha preceduto...che nei tempi d'oro ha strafatto speperando soldi altrui e creando l'idea che "l'architetto mi fa spendere".
Dovremmo fare corpo comune ed allearci tutti, a questo dovrebbero servire gli ordini professionali. Pensateci/moci!!!!
PierPaolo76 :
Si, in effetti è giusto concludere un ragionamento. Devo stare attento alle parole che scrivo perchè qualcuno con grande esperienza potrebbe impallidire e perchè no, anche arrossire. Io non impallidisco e non arrosisco mai perchè credo che ognuno abbia il diritto di dire la sua opinione con coraggio. A mio avviso gli Ordini professionali non funzionano come dovrebbero perchè composti dalla stessa classe di professionisti che opera sul territorio. Abolire gli ordini professionali, come qualcuno auspica da tanto tempo, vuol dire abolire la classe di professionisti che sta dietro tali ordini. Ciò non è pensabile. L'unica cosa possibile per risollevare un settore come il nostro è l'alleanza dei giovani architetti, quelli per intenderci che iniziano dallo "stage", parola tanto abusata oggi. Se avverrà un cambiamento sarà solo grazie a loro. Io ci credo ed è per questo che non impallidisco e non arrossisco nel leggere i vostri post
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