sergio minello : [post n° 366351]

cliente privato vuole recedere da contratto

salve sono un privato, ho commissionato l'incarico per costruire una casa nuova ad un architetto però mi ha presentato più progetti e non me ne piace nessuno, insomma le sue idee di casa non incontrano le mie, gli ho detto piu volte determinate cose che vorrei ma non riesce a fare un progetto che mi convinca a dire: si, costruiamola! così ho preso contatti con un altro architetto che ho scoperto avere realizzato dei progetti più adatti alle mie idee (prima ovviamente non lo sapevo). Quando ho firmato l'incarico al primo architetto, lui non mi aveva mai fatto un disegno, neanche semplice, di ciò che avrebbe vuloto realizzare, e quando ha cominciato a presentarmi i progetti (dopo che io avessi firmato l'incarico e pagato un acconto) ho pian piano capito che forse non era la persona piu adatta a realizzare le mie idee. Vorrei recedere dal contratto ed incaricare il secondo architetto visto il motivo sopra descritto, però temo che non sarà così semplice. Lui è entrato in contatto con il mio Comune per conoscerne le normative, ha fatto i rilievi e qualche progetto.La mia domanda dunque è: quale indennizzo sono tenuto a pagare secondo la legge?
john :
Non paghi un indennizzo, paghi una prestazione professionale. Ti ha fatto i rilievi, che se paghi potresti farti consegnare per poi passarli al nuovo architetto e quindi ottenere uno sgravio (è un ipotesi). Ha fatto delle ipotesi progettuali e andranno pagate secondo accordi (perché spero che l'incarico prevedesse importi per fasi e non un forfettario complessivo). Quindi, secondo me armati di raziocinio e senza discutere lui dovrà farti una parcella per quello che ha effettivamente fatto (se compri un'anguria e poi è senza sapore e non ti piace il fruttivendolo ormai lo devi pagare. Se un medico ti visita e fa una diagnosi di non gradimento o incompleta lo paghi e cambi medico) e tu paga il dovuto, incarica il nuovo architetto e cerca di partire da dove l'altro si è fermato.

Un consiglio, se pensi che l'insoddisfazione per i progetti sia la strada per non pagare nulla è un atteggiamento errato e l'architetto potrebbe far valere i diritti espressi nel contratto firmato.
arch.a :
aggiungo che anche la fattispecie della revoca dell'incarico dovrebbe essere specificata nel contratto firmato (dovrebbe...). Di solito, oltre a pagare quanto fatto fino al momento della formale revoca, è prevista anche una maggiorazione sui compensi dovuti.
sergio minello :
ti assicuro che l'insoddisfazione non si è creata per non pagare altrimenti non avrei avviato questo progetto a cui penso da molto tempo! il motivo della mia decisione è data precisamente dal fatto che non mi piacciono i progetti che l'architetto mi propone (chiedo una grande zona soggirno e nel progetto non c'è, chiedo bagni con finestre e lui mi fa bagni cechi) non solo la prima volta ma anche le seguenti e da questo capisco che le nostre idee non si incontrano. dunque essendo questo il motivo e visto che il contratto per fortuna, a quanto mi dici, è per fasi pagherò esattamente ciò che gli spetta. lui mi ha chiesto il 70% del totale ma mi è sembrato uno sproposito e me lo stai confermando. quindi è giusto che io non gli debba corrispondere un "mancato guadagno", ma solo un importo pari al lavoro svolto?
arch.a :
nei contratti di solito è previsto il rimborso di 1/5 relativo al mancato guadagno sulla progettazione non svolta... verifichi disciplinare d'incarico che ha firmato. Altrimenti può sempre andare per vie legali... ma ovviamente dipende dalle cifre che sono in ballo
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