archima : [post n° 374448]

rinuncia incarico

Salve, sono una giovane architetto. Ho accettato l'incarico per la progettazione e relativa presentazione della pratica per una nuova costruzione (edificio residenziale). L'incarico era stato precedentemente affidato a un altro tecnico, che per motivi suoi non ha stipulato nessun contratto nè/o lettera di incarico. Il cliente non era soddisfatto dell'aspetto architettonico e ha chiamato me, lasciando al collega l'incarico di strutturista e DL. Per evitare conflitti ho voluto conoscerlo per chiarire con lui le relative competenze. Ad oggi, dopo aver fatto il rilievo dello stato di fatto, studio sulla fattibilità, bozze di progetto costantemente revisionate insieme al cliente, siamo arrivati alla definizione del progetto (mancano poche modifiche da fare). Il cliente, che era entusiasta del risultato, ha fatto vedere il progetto al collega che, invece di limitarsi alla struttura, sta tentando di convincerlo, pare anche riuscendoci, a stravolgere totalmente il progetto (addirittura dai due piani portare tutto su un unico livello) per ricavare la classica villetta (praticamente ritornando alla prima bozza di progetto fatta da lui prima che io subentrassi). A questo punto io vorrei recedere dall'incarico, sia per mancanza di fiducia del cliente nei miei confronti, sia perchè non voglio modificare il progetto sulla base delle idee di un altro tecnico (idee che tra l'altro non condivido perchè non rispettano alcune norme). Cosa devo fare esattamente? Basta una semplice comunicazione scritta al committente? E' lecito chiedere di essere retribuita per l'intera parte progettuale? (escludendo ovviamente il disbrigo pratiche per il permesso di costruire).
MRBLUE :
...ciao archima...tralasciando il discorso meramente se sia più o meno fattibile l'evasione della parcella da parte del cliente, cosa fattibile se gli hai fatto firmare qualche cosa prima, io mi sarei posto il problema prima di iniziare tipo: perchè a giochi fatti cambia il primo tecnico di 'fiducia',?cambio parziale dato che dici che gli ha lasciato parte dell'incarico...è così affidabile questo cliente?...a me sembra di no....io sarei andato a fondo prima di inziare a mettere nero su bianco la prima riga altro che progetto definitivo pronto per la consegna!....penso la risposta sia scontata ma hai preso qualche acconto fino ad oggi?....
archima :
Ciao, proprio perchè la situazione iniziale non mi convinceva mi sono fatta firmare la lettera d'incarico (a differenza dell'altro tecnico) e ho preso chiari accordi sull'onorario. Il tecnico "fidato" non è un architetto, per questo il cliente ha preferito rivolgersi a me, e io non ho avuto nessun problema a mettere tutto in regola col cliente.
Chiaramente se rinuncio all'incarico, porterò un pò di scompiglio, per questo vorrei un consiglio per muovermi correttamente. Rinuncio per l'ingestibilità della compresenza invasiva del collega, non tanto per il cliente che da questa storia ne sta uscendo solo più confuso che persuaso.
Madi :
che storia antipatica.. Però io non rinuncerei all'incarico perchè rischi di non vederti pagato il lavoro (già è difficile farsi pagare). Io gli manderei subito il conto con un preavviso di fattura come anticipo delle spese. Niente lettera di rinuncia (almeno per il momento).
sanghio :
Ciao, a te deve interessare il rapporto con il cliente e la salvaguardia della tua prestazione professionale.
Quindi, prima di recedere, chiarisci ancora il tuo ruolo e le ingerenze dell'altro professionista. Poi, presenta il conto per l'attività sviluppata, i cui termini dovrebbero essere definiti dal disciplinare.
Dimettersi dall'incarico è un operazione legittima, ma la scelta deve essere ben motivata, tanto da dimostrare che ciò avviene per giusta causa, onde evitare che non ti venga corrisposto il compenso pattuito , con possibili richieste di danni.
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