sandimarton : [post n° 384835]

leggittimità preesistenze

Realizzare opere di manutenzione straordinaria (compresi accorpamenti e frazionamenti) con Cila, per effetto dello sblocca Italia, comporta la dimostrazione della legittimità delle preesistenze o l'obbligo viene meno?
max :
Si devi farla.
desnip :
Perchè dovrebbe venire meno, in virtù di cosa???
sandimarton :
Sono d'accordo, altrimenti il decreto favorirebbe gli abusi, più che la ripresa dell'attività edilizia ... ma ho sentito un collega sostenere questa tesi.
Dunque si tratta di un'informazione errata?
max :
Si, e' una informazione errata. Chiedi al collega il riferimento normativo.
Kia :
sulla conformità all'ultimo atto legittimante valgono esattamente le stesse regole di quando c'era la DIA. Su quello non ci sono proprio dubbi!
john :
Non so perché ma ricordo qualcosa a proposito del fatto che come per il DURC e il catasto la legge prevederebbe che la verifica della legittimità sia in capo agli uffici comunali e non più all'asseverazione del tecnico. Ma probabilmente me lo sono sognato. Forse il tuo collega si riferiva a qualcosa del genere.
sandimarton :
Quindi, se la verifica da parte dell'ufficio comunale dovesse evidenziare la non conformità, sono previste le consuete sanzioni e l'obbligo rimane?
desnip :
Mah, john... con le asseverazioni c'è ben poco da lasciare ai controlli degli uffici. Nel senso che loro devono cmq farli, ma tutto inizia con una grande assunzione di responsabilità da parte del tecnico con le sue dichiarazioni, a cominciare dalla legittimità della preesistenza.
Kia :
nei moduli cila e scia del mio comune c'è la parte dedicata alla legittimità dell'esistente. Devi citare ultimo atto legittimante e dichiarare la corrispondenza ad esso dello stato di fatto altrimenti nn presenti la pratica.
desnip :
Praticamente in tutti i moduli mi pare che sia così, quindi non si sfugge.
Kia :
@desnip: l'unico modulo dove non ho trovato questo obbligo di mettere ultimo atto legittimante è il modello del mio comune per gli interventi che io chiamo super-liberi (rifacimento intonaco con stesso colore esistente, ripassatura del coperto, sostituzione serramenti uguali agli esistenti, ecc.)
sandimarton :
Nel modello Cila di Roma non c'è sezione dedicata. Forse il collega alludeva a questo.
Kia :
me la sono chiamata nera a rispondere a questo post!!! oggi ho preso in mano una nuova cosa e....rullo di tamburi, probabilmente c'è un problema di legittimità dello stato di fatto. Che sfiga! ovviamente un lavoro mio, non dello studio...scommettiamo che appena dirà che ci sono problemi questi mi diranno arrivederci e grazie e si faranno fare i lavori abusivamente?
BRB :
...scusa Kia, potresti dirmi qual'è il tuo comune ?
Sarei curiosa di vedere i moduli che hanno predisposto loro per vedere cosa chiedono precisamente in merito alla legittimità dell'esistente.
Grazie

sandimarton :
Il mio caso è simile:
Immobile realizzato certamente con licenza ma questa è introvabile anche presso gli archivi comunali, quindi non riesco a dimostrarla.
Potendo ometterla grazie al modulo Cila ... lascio che a "scovarla" sia il Comune, visto che l'obbligo non è più in capo a me ? se anche il comune non la trova rischio che consideri l'immobile abusivo e applichi sanzioni?
elli :
sandimarton: bella questione! Anch'io ho questo dubbio. Ora, su quasi tutti i moduli delle pratiche edilizie bisogna mettere i dati delle pratiche edilizie precedenti...e molto spesso anch'io mi trovo nel tu ostesso caso. Vediamo se qualcuno ci dà delle dritte...perchè questo nuovo dato dato da inserire è veramente una grande rottura di scatole!!! Sempre più stressante questa burocrazia!!! Grrrrr!!!
Kia :
Ma anche con la Dia bisognava mettere l'atto legittimamente. La cila da me è esattamente come la Dia per questo aspetto...cmq anche io sono incappata in un vero incubo per questo nuovo lavoro e non so che pesci pigliare. Per rispondere al collega che chiede il comune in cui opero è Venezia. I moduli sono fatti anche bene...il problema è lo stato del patrimonio edilizio...nel senso che la generazione precedente non è che abbia lavorato proprio benissimo....e adesso i casini ce li becchiamo noi che manco la cila riusciamo a fare...
sandimarton :
Da quando lavoro è sempre stato obbligatorio dimostrare la legittimità su qualunque pratica dalla MS in su.
Se ora la dimostrazione spetta al Comune non cambia gran ché rispetto a prima: immobile legittimo faccio manutenzioni, immobile illegittimo non ne faccio.
Quel che mi stupisce è il seguente fenomeno: immobile legittimo del quale però l'archivio del Dipartimento di urbanistica del Comune non conserva il progetto ... con la conseguenza che, pur avendo diritto a fare tutte le manutenzioni possibili, di fatto l'immobile viene equiparato ad uno abusivo. Risultato: perdo il lavoro io, lo perdono gli artigiani che si sarebbero occupati dei lavori, il Comune stesso perdere oneri, la proprietà perde la possibilità di mettere a reddito un immobile che attualmente è difficile da vendere ma pesa sul bilancio familiare.
Abbiamo diritto a fare un lavoro ma questo ci viene tolto non dalla legge che giustamente obbliga alla dimostrazione di legittimità ... ma da un archivio che perde documenti.
Non è che il lavoro già abbondi in questo periodo ...
desnip :
Scusa, sandimarton, ma visto che questa licenza non si trova, nel senso che neanche il proprietario ne ha una copia, come fai a dire che "sicuramente" esiste?
BRB :
Grazie per la risposta Kia.
sandimarton :
Ipotizzo l'esistenza di una licenza perché si tratta di una palazzina di 12 appartamenti, più altrettanti box e cantine, costruita da una Cooperativa Edilizia creata apposta per realizzare alloggi ad uso dei soci, su terreno ex demaniale, destinato da Prg a edilizia economica e popolare. L'intero quartiere e i limitrofi vennero edificati così tra gli anni 50 e 60.
Gli atti di provenienza citano i vincoli cui era sottoposta la costruzione per rispondere alle prescrizioni di Prg, secondo un progetto approvato dal Comune prima dell'acquisto del terreno stesso (senza alcun riferimento per rintracciarlo purtroppo).
Non si tratta di un villino costruito in una notte dal Sig. Rossi, condonato negli anni 80, dimenticando qualche vano.
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