Ciao a tutti!
Sono neolaureata in architettura, non ho ancora conseguito l'abilitazione..darò la prima prova a novembre: incrociamo le dita!
Da un paio di mesi lavoro in uno studio tecnico per il quale ho solo prodotto ricevute per prestazione occasionale in attesa di conseguire l'abilitazione e aprire partita IVA. Siccome però non posso continuare a lungo con le prestazioni occasionali, sotto consiglio della mia datrice di lavoro e del suo commercialista stavo pensando di aprire già la partita IVA con regime forfettario.
Quello che però mi chiedevo è: se apro ora (a gennaio diciamo) partita IVA con regime forfettario, nel momento in cui avrò conseguito l'abilitazione e potrò iscrivermi ad INARCASSA rimarrò comunque nel regime forfettario o cambieranno le condizioni? Non vorrei trovarmi a pagare di più solo per recuperare qualche mese...
Qualcuno potrebbe anche spiegarmi in parole povere la differenza tra avere una P.IVA con e senza abilitazione? Da quello che ho capito il regime forfettario per me al momento potrebbe essere molto vantaggioso, ma non vorrei trovarmi delle sorprese..
Spero di essermi spiegata :) Vi ringrazio! Ciao!
elebpm : [post n° 389014]
info Partita Iva
In primo luogo ti do un suggerimento:
Non dare mai conto a quello che dice il tuo datore di lavoro. Scegli il TUO commercialista e fatti consigliare da una persona da te di fiducia non dal primo che capita.
In secondo luogo :
Diana dice bene. La P.IVA per svolgere l'attività di architetto aprila solo ed esclusivamente dopo aver conseguito l'abilitazione. Una volta iscritta all'ordine professionale, per esercitare ( e quindi firmare progetti) dovrai obbligatoriamente e congiuntamente aprire P.IVA e iscriverti a INARCASSA e infine attivare una RC professionale ( solo se pensi di firmare progetti).
Se non volessi seguire questa direzione ( che poi è l'unica strada per fare l'architetto) la tua alternativa è aprire una P.IVA come disegnatore, grafico o simile ( in base al codice ATECO scelto) e iscriverti all'INPS. Occhio che inps e inarcassa sono due enti differenti.
In Terzo luogo:
Se non pensi di superare i 5000€ di guadagni nell'anno, non aprire la p.iva perchè è solo un enorme spreco di denaro, tempo ed esaurimento nervoso (non credere a chi ti dice che il regime forfettario è più conveniente del 20% del sostituto d'imposta perchè poi a conti fatti ti ritrovi una barca di spese tra tasse, inarcassa, commercialista, ordine, rc professionale, aggiornamento professionale obbligatorio e menate varie se non pensi di guadagnare una cifra intorno ai 15000€ annui). RImani con la prestazione occasionale o the black way is the solution.
Non dare mai conto a quello che dice il tuo datore di lavoro. Scegli il TUO commercialista e fatti consigliare da una persona da te di fiducia non dal primo che capita.
In secondo luogo :
Diana dice bene. La P.IVA per svolgere l'attività di architetto aprila solo ed esclusivamente dopo aver conseguito l'abilitazione. Una volta iscritta all'ordine professionale, per esercitare ( e quindi firmare progetti) dovrai obbligatoriamente e congiuntamente aprire P.IVA e iscriverti a INARCASSA e infine attivare una RC professionale ( solo se pensi di firmare progetti).
Se non volessi seguire questa direzione ( che poi è l'unica strada per fare l'architetto) la tua alternativa è aprire una P.IVA come disegnatore, grafico o simile ( in base al codice ATECO scelto) e iscriverti all'INPS. Occhio che inps e inarcassa sono due enti differenti.
In Terzo luogo:
Se non pensi di superare i 5000€ di guadagni nell'anno, non aprire la p.iva perchè è solo un enorme spreco di denaro, tempo ed esaurimento nervoso (non credere a chi ti dice che il regime forfettario è più conveniente del 20% del sostituto d'imposta perchè poi a conti fatti ti ritrovi una barca di spese tra tasse, inarcassa, commercialista, ordine, rc professionale, aggiornamento professionale obbligatorio e menate varie se non pensi di guadagnare una cifra intorno ai 15000€ annui). RImani con la prestazione occasionale o the black way is the solution.
lorenzo, guarda che se è abilitata e iscritta all'labo NON può assolutramente fare prestazione occasionale. se vuole continuare con quelle, che rinunci ad abilitarsi e non si iscriva all'albo. punto.
non diamo informazioni sbagliate. può fare prest. occ. solo se fa cose che non c'entrano nulla con la professione, tipo la dog sitter o la colf, non certo stare in studio una volta che è qualificata come architetto
non diamo informazioni sbagliate. può fare prest. occ. solo se fa cose che non c'entrano nulla con la professione, tipo la dog sitter o la colf, non certo stare in studio una volta che è qualificata come architetto
Prima cosa: consigliati con il TUO commercialista perchè il SUO consiglia LUI per il meglio e non te.
Seconda cosa: la p.iva da disegnatore comporta versamenti di contributi in inps gestione separata che rischiano di essere soldi buttati a meno che tu non abbia magari fatto altre cose in precedenza soggette a questa contribuzione e quindi si sommano. Il consiglio è di evitare di sparpagliare contributi in più casse e di dedicarsi ad inarcassa se la tua idea è di esercitare la professione. Quindi io la p.iva la aprirei da architetto dopo l'abilitazione
Seconda cosa: la p.iva da disegnatore comporta versamenti di contributi in inps gestione separata che rischiano di essere soldi buttati a meno che tu non abbia magari fatto altre cose in precedenza soggette a questa contribuzione e quindi si sommano. Il consiglio è di evitare di sparpagliare contributi in più casse e di dedicarsi ad inarcassa se la tua idea è di esercitare la professione. Quindi io la p.iva la aprirei da architetto dopo l'abilitazione