mare82 : [post n° 392997]

Agibilità immobile ante 1967

Salve a tutti!
Devo compilare una scia per un'attività extra-alberghiera e nel modulo (ormai telematico) un campo obbligatorio è quello relativo alla agibilità: bisogna selezionare se dichiarazione o o certificato e poi il numero e la data. Il committente sta cercando ma al momento non possiede nulla che indichi nè la data di costruzione nè tantomeno l'eventuale agibilità. In suo possesso ha incartamenti da cui si deduce che tutta la costruzione in cui è ubicato l'immobile è precedente al 1967. In realtà potrebbe essere anche precedente al 1934 ma su questo non ci giurerei affatto.
Sapete consigliarmi come devo muovermi?
In questa casa viveva il nonno del committente, persona nata nel 1894 e morta nel 1983, e da quel che mi si dice ha sempre vissuto in quella casa. Purtroppo non ho molto in mano....
Grazie per qualsiasi suggerimento!
ArchiFra :
col decreto madia si ratifica quanto doveva essere già previsto, e cioè che le PA non possono chiedere nessuna informazione che sia in loro possesso: quindi sta al omune verificare la documentazione in possesso.
se vuoi comunque fare il tuo lavoro per bene, dovrestyi andare in comune e fare un accesso agli atti per vedere cosa c'è e poterti quindi muovere senza sorprese
ArchiFra :
se dichiari che l'agibilità non è dovuta e poi salta fuori che in realtà sono stati fatti dei lavori depositati in comune vai nei guai perchè hai dichiarato il falso
mare82 :
Purtroppo essendo tutto telematico, la scia extra-alberghiera non me la fa inviare se non completo il campo. Ragion per cui non posso presentare la scia.
Sinceramente non ho idea di cosa posso aspettarmi.....compreso che non esiste al comune alcun documento in merito e in quel caso come dovrei muovermi? posso autocertificare un'agibilità anche se non ci sono stati lavori all'immobile da quando il committente ne è proprietario e cmq sa che anche il precedente proprietario no ha effettuato lavori tali da richiedere autorizzazzioni negli ultimi 10 anni circa?
mare82 :
per quanto riguarda eventuali lavori: posso chiedere al comune se a loro risultano pratiche presentate? (suppongo di dover indicare un certo periodo di tempo) e se sì, come?
in ogni caso, grazie!
ArchiFra :
qui c'è molta confusione. una scia è una autodichiarazione che tutte le autorizzazioni necessarie sono in possesso, e che c'è la legittimità di tutto quanto coerentemente al tipo di attività che si intende avviare e che parte già dal giorno successivo la presentazione.
non si può presentare una scia commerciale senza avere i dati richeisti nella modulistica. io lavoro al suap, dopo aver fatto per anni la libera professione, e faccio un sacco di cessazioni perchè i tecnici o i consulenti mi presentano scia non conformabili perchè non si prendono la briga di verificare e reperire tutto.
è un danno economico non indifferente per il cliente, che avvia l'attività bello come il sole e dopo un mese la deve cessare e magari si trova la sanzione per aver dichiarto il falso.
tu non puoi autocertificare l'agibiluità per il semplice fatto che è un documento rilasciato dalla PA: tu devi andare in comune e fare un accesso agli atti relativo a quell'immobile o porzione di immobile, verificare la sua legittimità e la presenza di tutti i titoli.
solo a quel punto puoi presentare la scia commerciale, a patto che lo stato dei luoghi sia elgittimo e conforme alla normativa epr l'attività per cui si fa l'avvio
ArchiFra :
ricorda che anche se l'immobile fosse ante '34 ma fossero stati fatti dei lavori dopo il '67, l'agibilità deve esserci. se dichiari che non è dovuita in quanto mai effettuate modifiche, e poi in comune alla verifica salta fuori che ci sono lavori, c'è il penale per falsa dichiarazione e magari per lavori abusivi se il catastale o il depositato in comune è difforme dallo stato di fatto: il comune chiede sempre sia la planimetria catastale che un rilievo recente (con data inferiore a un anno) in scala almeno 1:100 quotato e timbrato.
quindi occhio, non è che una scia per attività extra alberghiera è più semplice e con meno responsabilità e conseguenze!
mare82 :
Grazie!
Penso di procedere come consigli, ovvero prima con un accesso agli atti: puoi consigliami la dicitura per la richiesta?
Lo stato di fatto coincide con il catastale a meno di un'indicazione errata del locale cucina che il precedente proprietario non ha mai rettificato al catasto: basta presentare una corretta rappresentazione grafica e la situazione poi è esattamente coincidente.
Se però dal comune dovessero venire fuori che ci sono stati dei lavori, come bisogna comportarsi con l'agibilità? Ormai si presenta la scia entro 15 giorni dalla fine dei lavori: in questo caso? E soprattutto, il committente dovrebbe accollarsi anche i costi del collaudo statico, che se non erro è obbligatorio da allegare.
ArchiFra :
vai in comune e chiedi la modalità di richiesta per lo sportello edilizia del modulo di richiesta accesso aglia atti: esiste un modulo apposta che ogni comune/settore rpedispone con le sue modalità.
dopo aver fatto l'accesso agli atti verifichi se lo stato di fatto corrisponde alle ultime planimetrie depositate in comune. se lo stato di fatto coincide col catastale vuol dire che non sono stati fatti lavori abusivi, o almeno nulla che abbia modificato le partizioni e il distributivo.
a quel punto prendi appuntamento al suap, dopo aver scaricato dal suo sito la modulistica con l'elenco allegati richiesti, e vai da loro a dirimere i tuoi dubbi.
ti ricordo che la scia si presenta sempre PRIMA, ti stai confondendo con la richiesta di certificato di agibilità che va fatta entro 15 giorni dalla fine lavori.
stai attenta a non incartarti su queste cose
mare82 :
sì, forse mi sto incartando. Avevo capito che, alla luce delle ultime norme, l'agibilità era qualcosa che il comune non rilasciava più ma che si "autocertificava" tramite proprio la "scia agibilità"....ma questo a seguito di lavori che hanno interessato l'immobile e tali da rendere necessario attestarne l'agibilità.
grazie ancora!
mare82 :
Novità!
Il committente mi ha procurato delle foto antiche, risalenti al 1980, in cui è chiaramente visibile l'intero fabbricato in cui è ubicato l'immobile. Inoltre esso è presente nel catasto borbonico del 1882. Teoricamente, per le costruzioni edificate ante 1934 non occorre nè richiedere nè rilasciare il certificato di agibilità.
Nel tempo però sicuramente sono stati fatti lavori di edilizia e di impiantistica.
All'attualità posso dire con certezza che:
- l'immobile rispecchia quanto presente in planimetria al catasto,
- sono rispettate le norme di igiene e salubrità,
- sono rispettate le superfici minime alloggiative, di illuminazione ecc,
- per gli impianti è possibile scrivere la dichiarazione di rispondenza.
Manca qualcosa? Lunedì andrò al suap e con quanto ho in mano chiederò come procedere, ma qualche idea su qualcosa che non ho considerato?
ArchiFra :
no mare, non è come dici tu. il fatto che un edificio sia presente sul catasto borbonico non esclude la necessità di agibilità: se sono stati fatti lavori dopo il '67 , autorizzati, ci deve essere!
prima di andare al suap fai l'accesso agli atti in edilizia. rischi che arrivi una cessazione per mancata conformabilità o dichiarazione di fatti non veri
mare82 :
Ok, tutto chiaro.

Un'ultima cosa. Se non dovesse uscir fuori nulla dopo il '67, posso procedere senza problemi?
mare82 :
Mi sorge un dubbio, e perdonami se dico una cavolata, ma se risultassero lavori e richiesta di agibilità non sia mai stata presentata??
ArchiFra :
parla col tecnico del comune
biba :
Scusate, mi intrometto. Mare82, tu continui a parlare di conformità alla planimetria catastale e non sai come si fa un accesso agli atti, quindi suppongo che tu non ne abbia mai chiesto uno. Vorrei chiarire che la conformità catastale non significa niente, mentre la cosa che va verificata è la conformità dello stato di fatto a quanto autorizzato con pratica comunale, cosa che si verifica soltanto richiedendo un accesso agli atti. Da lì scoprirai anche se sono stati fatti lavori e quando. Se l'agibilità non c'è bisognerà richiederla e ottenerla.
mare82 :
ciao Biba! E' vero, non ho mai fatto un accesso agli atti; si può dire che ho sempre "eseguito" quello che mi viene di volta in volta chiesto. So che il catasto non conta e so che se il committente non ha documentazione che "dovrebbe" avere non è detto che questa non esista. So anche che non posso basarmi su quanto egli dice ma soltanto sulle carte.
Mi trovo in un piccolo comune in cui regna sovrano il micropotere di alcuni funzionari (beh, penso sia cosa diffusa!) e il committente non è ben visto da alcuni e sa che il precedente proprietario potrebbe aver fatto lavori senza autorizzazione alcuna: già solo il fatto che il bagno è stato rifatto non più di 5 o 6 anni fa e l'impianto elettrico certo non ha 30anni! Io ho espresso le mie perplessità e la buona pratica di cercare di "mettere a posto" quel che a posto potrebbe non essere. Gli ho prospettato il dover effettuare un accesso agli atti (sia per far capire il giusto iter sia per giustificare i tempi che si allungano dal momento che per procedere bisogna poi aspettare la risposta che potrebbe non essere celere!), ma mi è stato risposto picche. Ora, sinceramente confido nel buon senso del committente.....ance per evitargli blocco dell'attività e quel che comportano dichiarazioni mendaci.
Biba, dici "Se l' agibilità non c'è bisognerà richiederla e ottenerla.": visti gli ultimi aggiornamenti normativi ho confusione, mi sa. Anche sul portale telematico del comune è presente solo il modulo di certificazione di agibilità a seguito di lavori. Nel caso in cui i lavori fatti in passato siano stati "abusivi", come dovrei comportarmi?
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.