Frances1999 : [post n° 407144]

Conviene studiare e laurearsi in architettura?

Salve a tutti. Ho 18 anni e sto valutando la possibilità di iscrivermi alla facoltà di architettura, ma ho dei dubbi. Sono davvero affascinata da tutto ciò che riguarda questo campo: adoro la storia dell'arte, mi piace la matematica e ho una discreta dimestichezza col disegno tecnico; so che non basta, ma non credo sia una questione di passione o altro.
Mi sono informata e, da vecchie (vecchissime) discussioni trovate in giro sul web, ho visto che questo è un settore in crisi, che condurre gli studi è particolarmente dispendioso, si guadagna poco, non c'è lavoro o è occasionale, e, in generale, la vita di un architetto non è affatto semplice. Insomma, sembra che ci siano più svantaggi che altro.
Non sono un'illusa, so che la passione non è sufficiente e certamente non posso vivere di speranze... Perciò ditemi, oggettivamente: vale davvero la pena di intraprendere questo percorso? La situazione nell'edilizia in Italia è ancora così complicata al punto che l'unica soluzione è emigrare? Vorreste rifare questa scelta?
Siate il più sinceri possibile.
Grazie a tutti quelli che mi risponderanno
arko :
Domanda posta milioni di volte, ma le risposte sono sempre le stesse.
Se vuoi vivere di architettura, e intendo di ARCHITETTURA, non di edilizia, praticuzze e catasto, allora devi avere il papà ben inserito, non necessariamente nell'ambito, o avere il coraggio di emigrare immediatamente dopo la laurea, magari nello stesso stato in cui avrai fatto l'erasmus.
Se ti "accontenti" di fare ristrutturazioni, e ho messo le virgolette perchè ora come ora guadagnare facendo comunque un lavoro creativo ( sempre che te lo faccia fare il cliente di turno, e sempre che lo stesso ti paghi) è per pochi fortunati, devi tenere conto che dovrai comunque fare molta gavetta in qualche studio e sperare pian piano di acquisire una tua clientela, che non si conquista, in Italia, grazie a quanto sei brava nel tuo lavoro, ma a quanto sei brava nei salotti, a stringere mani e a leccare sederini.
Se non hai i requisiti di cui sopra, ma ti va bene anche fare la fame pur di seguire una passione molto forte, allora architettura è la facoltà che fa per te: farai la compilatrice e la burocrate senza fisso mensile, metterai timbri prendendoti la responsabilità di cose di cui non te ne frega assolutamente nulla ricevendo in corrispettivo qualche briciola che il committente di turno, seduto su un panchina al parco, generosamente ti lancerà, sarai deriso e osteggiato da qualche casalinga annoiata piena di soldi del maritino, che avrà un abbonamento a brava casa e lo considererà un titolo di studio superiore alla tua laurea, sarai sorpassato dai figli di papà/figli di professori che non faranno un solo esame, ma che qualche anno dopo la laurea ritroverai a capo dello studio del paparino o funzionari del comune con a capo il sindaco amico del paparino, e dopo qualche anno dirigenti del comune con a capo il sindaco amico del paparino, o professori nella tua vecchia università. Il tutto mentre guarderai gli amici più furbi e illuminati di te, che hanno messo da parte le passioni e si sono iscritti ad università che conferiscono titoli di studio riconosciuti. Ma la sera, quando tornerai a casa, potrai consolarti sfogliando vecchi Domus o Casabella, con i post-it attaccati anni prima in cima alle pagine nella vana speranza che un giorno avrebbero potuto servirti da ispirazione per i tuoi progetti, commuovendoti al ricordo di quanto fosse forte la tua passione, mentre in tv danno le partite della premier league e parlano di tale Paul Pogba, calciatore francese che guadagna 12 mln di euro l'anno, ossia circa 1300 euro l'ora per palleggiare e fare mossettine rap, mentre l'ordinamento giuridico italiano te ne conferisce 4.15 per la redazione di una perizia tecnica.
Ma nonostante ciò, sarai felice, perchè avrai seguito il tuo cuore. E non importa quanto guadagneranno, quanto saranno felici, appagati e realizzati nei propri lavori i tuoi amici, i tuoi conoscenti e chiunque altri non abbia scelto questa facoltà. No, a te non importerà nulla di tutto ciò: la mattina ti alzerai, indosserai la tua giacca di velluto a coste verde scuro con le toppe sui gomiti, inforcherai i tuoi occhiali tondi con spessa montatura rossa, prenderai dalla poltrona all'ingresso la tua borsa di cuoio con dentro metro, rullina e tante tante matite colorate, uscirai di casa e ti fermerai al bar a prendere il “solito” macchiato freddo, rimonterai in macchina fino al tuo studio, entrerai, toglierai amorevolmente un po’ di polvere dal vecchio tecnigrafo tenuto in un angolo perché fa molto vintage, ti siederai alla scrivania, accenderai il pc e, finalmente solo, potrai guardarti in santa pace tutte le stagioni di Braking Bad, ammirando le gesta del tuo unico e solo eroe, sognando un giorno di ripercorrerne le gesta e riprenderti quello che ti spetta.

Nina :
Conviene studiare e laurearsi in architettura?
Se resti in Italia e non sei figlia d'arte con studio già avviato, no.
Se miri all'estero, prevedendo anche l'Erasmus così da ambientarti in corso di studio, si.
ponteggiroma :
arko, ti prego: continua!
fulser :
arko, mi hai quasi commossa!
Anche se io sono più tipo da Vikings e Outlander...
Roberta :
Dici che hai letto discussioni vecchie?? Prova a digitare "architetti nuovi poveri" e poi vedi...
Ti lascio alcuni articoli abbastanza recenti che illustrano lasituazione attuale:https://www.architetti.com/professione-architetto-o-schiavo-lo-sfogo…
http://magazine.larchitetto.it/marzo-2016/gli-argomenti/attualita/la…
Leonardo :
Devo dire che tralasciando i laureati in lettere, solo i laureati in architettura possono scrivere testi come quello di Arko! Sei un grande.
desnip :
Ma che dici? Molto meglio dei laureati in lettere! Bravo arko. :-)
InGeoAlessio :
...@arko...questa vale molto di più di mille consigli dati su questa bacheca....CHAPEAU!
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