Gisella16 : [post n° 428632]

Urge const

Ciao a tutti,
Circa due anni fa ho affidato un incarico ad un architetto, il quale mi ha offerto un pacchetto completo (dalla progettazione all’abitabilità), occupandosi lui di tutte le figure professionali (geologo-strutturista- etc...) chiedendo € 30.000
Mi ha fatto firmare una lettera d’incarico fatta di vari punti e lavori che sarebbero stati eseguiti. Alla firma dell’incarico mi ha chiesto il 20% del totale... dati tramite bonifico. Ci sono voluti 12 mesi per fargli capire come avrei voluto mia casa: mi ha disegnato ben 12schizzi di progetto ( solo la piantina di distruzione stanze e arredi, numerando come nuovi anche quelli in cui ha fatto solo lo spostamento di una porta o una finestra), i primi 6 schizzi li ha fatti a modo suo, senza tenere in considerazione le mie richieste, poi finalmente, dopo tanto, siamo arrivati a ciò che volevo. Ma ahimè la casa così come lui l’ha disegnata non rispetta le distanze dai confini. Nel frattempo è cambiato il regolamento urbanistico della mia città, mi sono stati concessi ulteriori mq da poter realizzare, per cui il progetto va rivisto e rimodificato. Allo stato attuale, soprattutto alla luce dei mq in più l’architetto per andare avanti mi chiede di modificare il prezzo dell’incarico, quindi di rifirmare un’altra lettera d’incarico a pezzo superiore per avere altri soldi! Ad oggi considerate che gli ho dato già 6.000 € e in mano non io non ho nulla! Perché l’ultimo schizzo che mi piaceva non entrava nel lotto.
Capite che la fiducia non c’è più! La mia domanda è questa:
Posso revocargli l’incarico e chiedere il rimborso anche parziale di quei 6.000 € dati circa 2 anni fa, visto che in mano ho solo schizzi di progetti che non mi soddisfano e non rispettano le norme del R.U.?
Cosa mi consigliate di fare?
Grazie a chi vorrà rispondermi
ArchiFra :
lei può revocare l'incarico perchè il rapporto di fiducia è venuto a mancare, è un suo diritto. tuttavia non può pretendere il rimborso di un lavoro comunque eseguito, mentre può chiedere all'ordine cui è iscritto il suo tecnico di esprimere una valutazione in merito a congruenza tra lavoro svolto e parcella: si ricordi però che il nostro lavoro non è solo il "disegnino" che lei ha in mano, ma dietro c'è una mole notevole di competenza e tempo. ricordi inoltre che la rescissione da parte del committente dell'incarico comporta ilpagamento di una penale, quantificata ed esplicitata nel disciplinare di incarico.
noi qui abbiamo solo la sua visione parziale da non addetto ai lavoir, per cui potrebbe anche vedere le cose da una prospettiva sbagliata.
Gisella16 :
Innanzitutto grazie per la risposta,
Al di là della fiducia, posso rifiutarmi di accettare una nuova proposta di contratto senza pagare una penale, visto che l’architetto mi dice che il vecchio contratto non è più adeguato e quindi ne vorrebbe uno nuovo,per modificarne l’importo?
Non nego che dietro agli schizzi ci sia stato del tempo...delle competenze è invece da capire meglio, visto che il disegno della casa non entra nel lotto! Comunque 6000 euro per non avere nulla in mano, mi sembra molto!
Domanda, quando parla di disciplinare di incarico, a cosa si riferisce? Nel contratto che ho firmato fa riferimento solo all’importo dovuto per i punti trattati... ora il primo punto era appunto la progettazione, ma non avendone una fattibile, non so come funziona! Cosa mi consiglia?
La ringrazio molto e ringrazio chi vorrà rispondermi
ArchiFra :
il disciplinare di incarico è il contratto con cui lei conferisce l'incarico alprofessionista. è obbligatorio e deve riportare le prestazioni erogate, importi e modalità di pagamento, penali eventuali per revoca dell'incarico o rinuncia all'incarico, estremi dell'assicurazione professionale, albo di iscrizione, foro competente.
lei può certamente rifiutarsi di sottoscrivere un nuovo contratto e può revocare l'incarico dato col precedente contratto.
di più non posso dirle perchè non so cosa ci fosse scritto in quello che ha firmato o cosa le abbia prodotto il tecnico.
cerchi un accordo bonario con lui, e in caso negativo sottoponga al suo albo di appartenenza la revisione della parcella, se lei ritiene che 6000 euro per quanto fatto sia un importo eccessivo.
desnip :
Una curiosità: cosa intende per "schizzo"?
kajinnn :
Lo schizzo viene definito dalla Treccani come: "disegno appena tratteggiato, abbozzato a grandi linee".
Molti professionisti e/o clienti possono confondere la parola "schizzo" con "idea di progetto". Diciamo che concettualmente cambia, molto.

Se deve progettare un immobile, lo schizzo può raffigurare grossolanamente la disposizione degli ambienti e gli elementi architettonici. Fine. Se invece tra le mani ha planimetrie più o meno dettagliate, sezioni e viste (a mano o digitali) allora si parla di prima idea progettuale. C'è solitamente uno studio dietro che va' dallo studio della normativa locale alle matematiche basilari per tirare su la volumetria complessiva del progetto.

Se il suo caso è lo schizzo, inteso come sopra, a mio avviso 6.000 € possono essere tanti. Attenzione però perché è pur sempre l'anticipo di un contratto che prevede un lavoro più ampio e chiavi in mano.
Le tempistiche sono relative. Se il progetto è urgente bisogna esprimerlo al professionista, se il progetto è complesso e richiede molto studio allora è plausibile sia l'importo che la tempistica.

La cosa migliore che le posso consigliare è di parlare apertamente con il suo tecnico.
Gisella16 :
Benissimo!
Grazie mille per le delucidazioni, sono state davvero preziose!
Gisella16 :
Grazie per la sua risposta, proverò a parlare con il mio architetto, ma ciò che è venuta a mancare è tutta la mia fiducia!
È se questo è solo l’inizio...preferisco perdere 6000 euro anziché 30.000
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