Fly@way : [post n° 447876]

Varianti di progetto anni '70 e Superbonus

Mi capita spesso di vedere edifici costruiti negli anni '70 che hanno subito delle modifiche in corso d'opera senza il deposito della variante. La cosa interessante è che i certificati di abitabilità riportano i locali corretti così come le planimetrie catastali sono conformi all'esistente. Il tecnico comunale mi spiegava che in passato durante la visita per l'abitabilità facevano delle correzioni a penna direttamente sull'elaborato se trovavano difformità, effettivamente più di una volta ho notato scritte o segni sui documenti.

Ora sono mi trovo con un caso abbastanza delicato: un general contractor mi chiede di redigere la conformità urbanistica sia del condominio che delle singole unità, e questa è già una cosa strana visto che non sarò io a occuparmi della pratica edilizia. Quando vado a fare il sopralluogo scopro che l'edificio sul progetto ha l'attacco a terra per il 50% sul piano campagna e i garage interrati sulla porzione restante, allo stato di fatto invece hanno scavato tutto il sedime e costruito le cantine. Queste sono indicate nel certificato di agibilità ma non sono rappresentate graficamente salvo nelle planimetrie catastali. A quanto pare al tempo era il modus operandi, oggi però come di può non considerarli abusi?
archspf :
L'agibilità o ex abitabilità non costituisce elemento probatorio della conformità e legittimità del fabbricato, anche perché lo scopo è un altro (viceversa non è possibile il suo rilascio/deposito in presenza di difformità). Questo tipo di modifiche derivanti da una "prassi" non codificata sono oggi rilevabili unicamente come abusi da regolarizzare (se sanabili): fa fede sempre ed unicamente il progetto allegato al titolo.
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