Criceto : [post n° 449331]

Pretesa citando legge Ponte sui parcheggi

Salve,
mio suocero costruttore realizzò nel 1983 un complesso di appartamenti con relative autorimesse annesse rispettando in fase di costruzione la Legge Ponte.
Nel 1986 vendette un appartamento con la relativa autorimessa.
Il proprietario espresse anni dopo di voler trasformare l'autorimessa in monolocale e chiese a mio suocero di occuparsene. Anche mio suocero fece altrettanto. Fece il tutto a suo nome, anche per conto del proprietario. Cosa che mi sembra abbastanza strana. Tuttavia molti anni dopo acquistò a sue spese un terreno.
Ora il proprietario dell'appartamento pretende diritti di parcheggio su quel terreno. La mia domanda: può costui avanzare pretese nei confronti di mio suocero appellandosi alla legge ponte dal momento che mio suocero assolse al suo dovere nei confronti di tale legge al momento della costruzione? E al momento della vendita dell'appartamento il proprietario aveva il suo parcheggio? Credo siano solo fatti suoi il fatto di aver rinunciato al suo parcheggio all'interno dell'autorimessa trasformandolo in monolocale.

Ho letto di un caso in tribunale simile che assolveva un costruttore e dava torto a dei condomini che avanzavano simili pretese.
Riporto il tralcio conclusivo e la fonte.
In merito: il vincolo di destinazione sui c.d. “parcheggi Ponte” nascerà, in favore dei titolari delle unità immobiliari, solamente se le aree a parcheggio siano state effettivamente realizzate, conformemente al progetto, in sede di costruzione dell’edificio.

In caso contrario, non vi potrebbe essere una tutela ripristinatoria rispetto ad un diritto – quello di uso sul parcheggio – che non è mai venuto ad esistenza.

Ringrazio anticipatamente chi vorrá rispondermi.
archspf :
Riguardo all' "aver rinunciato al suo parcheggio all'interno dell'autorimessa trasformandolo in monolocale", sarei d'accordo nell'impossibilità di sollevare pretese.
Tuttavia e piuttosto mi preoccuperei del fatto che, in occasione del cambio d'uso, non si siano state procurate le "nuove" aree a parcheggio, per via dell'incremento di carico urbanistico.
Criceto :
Archspf grazie per il suo intervento.
Mio suocero molti anni dopo acquistò un terreno nelle adiacenze della struttura. Attualmente è lì come terreno con erba.
Il proprietario dell'appartamento e dell'ex autorimessa avanza pretese su quel terreno citando la legge Ponte (che mio suocero onorò in fase di costruzione).

Un momento dice che gli spettano i parcheggi per i suoi apt, poi dice di voler comprare spazio per due posti auto in quel terreno, se non veniamo al suo discorso minaccia di voler fare usocapione.
Non mi sembra lui abbia le idee molto chiare su quello che vuole fare.
Mio suocero glielo fornì il suo parcheggio ai tempi della compravendita sotto forma di autorimessa....
a cui rinunciò cambiandone la destinazione d'uso.
Non capisco proprio le sue pretese. E dopo tanti anni.
Hanno fondamento?

Grazie ancora.
archspf :
Secondo me non hanno nessun fondamento dal momento che le "carte" parlano da sole. Inoltre l'aver acquistato il terreno, ancorché limitrofo/confinante (fondi finitimi), non può determinare alcuna pretesa nei confronti della proprietà altrui.
Inoltre per esercitare l'usucapione, l'utilizzatore deve poter dimostrare (con prove testimoniali) lo "sfruttamento" continuativo e pacifico del bene per almeno 20 anni consecutivi, cosa non affatto semplice.
Criceto :
Ringrazio per la sua cortesia e risposta.
Condivido quello che lei scrive.
Trovo molto grave il fatto che il signore proprietario mi ha inoltrato le suddette pretese tramite una pec inviata dal suo architetto di fiducia...
Il professionista in questione dovrebbe essere in grado di capirle 'le carte' prima di scrivermi certi azzardi, abusando della sua posizione professionale.
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