Buongiorno a tutti,
volevo chiedere a chi da libero professionista è passato a fare l'istruttore tecnico in Comune, nel concreto, che tipo di lavoro svolgete? In cosa consiste nello specifico? E se si entra con livello C per passare poi a livello D occorre fare un ulteriore concorso? Grazie!!
Lou : [post n° 449731]
Istruttore tecnico in Comune
se sei C e vuoi diventare D devi per forza fare un concorso, ormai non esistono più da anni i passaggi verticali.
quanto a quello che si fa, dipende, il lavoro è vario: se sei in un comune piccolo fai di tutto, se sei in un grande comune sei settorializzato.
si istruiscono pratiche, si fanno pareri interni, si fanno sopralluoghi, si partecipa a commissioni.
se spulci il forum trovi diverse esperienze. io sono D in un grande comune e sono ultra specializzata nel mio ambito, come tutti i miei colleghi d'altronde...
quanto a quello che si fa, dipende, il lavoro è vario: se sei in un comune piccolo fai di tutto, se sei in un grande comune sei settorializzato.
si istruiscono pratiche, si fanno pareri interni, si fanno sopralluoghi, si partecipa a commissioni.
se spulci il forum trovi diverse esperienze. io sono D in un grande comune e sono ultra specializzata nel mio ambito, come tutti i miei colleghi d'altronde...
Normalmente è ciò che faresti in un ufficio tecnico, dalla realizzazione di pratiche alla verifica delle stesse se sei allo sportello unico. Per passare da C a D dovrai fare un altro concorso.
Ciao,
da un anno sono istruttore tecnico C in un Comune < 1.500 abitanti. Premesse:
- ufficio tecnico (UT) con due persone (un D con PO; un C);
- scarsa digitalizzazione: le vecchie pratiche edilizie non sono scannerizzate, non abbiamo un portale telematico per ricevere le pratiche nuove, ma fortunatamente abbiamo un software per gestirle;
- tra i dipendenti comunali non ci sono cantoniere né vigile urbano;
- l’UT ha competenze ampie che comprendono ad es. ambiente, commercio, viabilità, vigilanza, informatica, ecc.
Attività che svolgo principalmente:
- pratiche edilizie: inserisco manualmente i dati nel software per gestirle, abbozzo i documenti istruttori, verifico completezza e correttezza degli elaborati, parlo con i professionisti;
- accessi agli atti: cerco le pratiche cartacee, le scannerizzo, le mando via email ai richiedenti;
- manutenzioni: accompagno gli appaltatori esterni dove devono intervenire (per sopralluoghi o per eseguire i lavori), abbozzo i documenti di incarico;
- monitoraggio del territorio: giro in auto per il Comune in cerca di magagne (buche, alberi caduti, segnaletica carente, rifiuti abbandonati, ecc.) e per verificare le segnalazioni che arrivano;
- varie ed eventuali: prendo/porto i veicoli comunali nell’autorimessa (distante 3-400 mt dal municipio), ritiro piccole forniture nei negozi (copisteria, ferramenta, ecc.), faccio piccole consegne, rispondo al citofono ed alle telefonate quando l’ufficio amministrativo non può, ecc.;
- manovalanza (che potrei rifiutare di fare): colloco segnaletica provvisoria, faccio piccole manutenzioni (montaggio mobili, fissaggio tasselli, piccole riparazioni, ecc.), sposto cassonetti comunali nei giorni di raccolta, aiuto a caricare/scaricare/spostare cose, ecc.; almeno non svuoto cestini pubblici, non ramazzo marciapiedi, non sfalcio le aiuole; :-)
- lavori pubblici (rari e modesti): ho abbozzato il progetto di fattibilità tecnica ed economica di un piccolo intervento (50.000€ di lavori) su un edificio comunale.
Le attività sono svolte con la supervisione del responsabile dell’UT, a cui spettano le verifiche e decisioni finali (ad es. se quella manutenzione sia urgente, o se quella integrazione documentale vada richiesta, ecc.) nonché la gestione del budget (in tandem con l’ufficio finanziario). Fortunatamente il responsabile si smazza anche il grosso della burocrazia e delle frequenti richieste atipiche che arrivano.
Alla luce di quanto sopra: più che l’inquadramento (istruttore tecnico C) credo che la differenza sia fatta dall’ente in cui lavori, ad es. in relazione alle sue dimensioni e conseguentemente alla sua organizzazione: più è grande, più le mansioni dei singoli dipendenti sono specifiche (e calzanti con l’inquadramento).
da un anno sono istruttore tecnico C in un Comune < 1.500 abitanti. Premesse:
- ufficio tecnico (UT) con due persone (un D con PO; un C);
- scarsa digitalizzazione: le vecchie pratiche edilizie non sono scannerizzate, non abbiamo un portale telematico per ricevere le pratiche nuove, ma fortunatamente abbiamo un software per gestirle;
- tra i dipendenti comunali non ci sono cantoniere né vigile urbano;
- l’UT ha competenze ampie che comprendono ad es. ambiente, commercio, viabilità, vigilanza, informatica, ecc.
Attività che svolgo principalmente:
- pratiche edilizie: inserisco manualmente i dati nel software per gestirle, abbozzo i documenti istruttori, verifico completezza e correttezza degli elaborati, parlo con i professionisti;
- accessi agli atti: cerco le pratiche cartacee, le scannerizzo, le mando via email ai richiedenti;
- manutenzioni: accompagno gli appaltatori esterni dove devono intervenire (per sopralluoghi o per eseguire i lavori), abbozzo i documenti di incarico;
- monitoraggio del territorio: giro in auto per il Comune in cerca di magagne (buche, alberi caduti, segnaletica carente, rifiuti abbandonati, ecc.) e per verificare le segnalazioni che arrivano;
- varie ed eventuali: prendo/porto i veicoli comunali nell’autorimessa (distante 3-400 mt dal municipio), ritiro piccole forniture nei negozi (copisteria, ferramenta, ecc.), faccio piccole consegne, rispondo al citofono ed alle telefonate quando l’ufficio amministrativo non può, ecc.;
- manovalanza (che potrei rifiutare di fare): colloco segnaletica provvisoria, faccio piccole manutenzioni (montaggio mobili, fissaggio tasselli, piccole riparazioni, ecc.), sposto cassonetti comunali nei giorni di raccolta, aiuto a caricare/scaricare/spostare cose, ecc.; almeno non svuoto cestini pubblici, non ramazzo marciapiedi, non sfalcio le aiuole; :-)
- lavori pubblici (rari e modesti): ho abbozzato il progetto di fattibilità tecnica ed economica di un piccolo intervento (50.000€ di lavori) su un edificio comunale.
Le attività sono svolte con la supervisione del responsabile dell’UT, a cui spettano le verifiche e decisioni finali (ad es. se quella manutenzione sia urgente, o se quella integrazione documentale vada richiesta, ecc.) nonché la gestione del budget (in tandem con l’ufficio finanziario). Fortunatamente il responsabile si smazza anche il grosso della burocrazia e delle frequenti richieste atipiche che arrivano.
Alla luce di quanto sopra: più che l’inquadramento (istruttore tecnico C) credo che la differenza sia fatta dall’ente in cui lavori, ad es. in relazione alle sue dimensioni e conseguentemente alla sua organizzazione: più è grande, più le mansioni dei singoli dipendenti sono specifiche (e calzanti con l’inquadramento).
Ecco, nel comune da medio in su, i due terzi delle mansioni elencate da alan sono svolte dagli operai e dagli amministrativi, non certo dai C e men che meno dai D tecnici...
Il mio consiglio è questo: se puoi, vedi di entrare in Comune come C in un Ufficio diverso da quello Tecnico.
Se proprio non ci riesci, fermati al livello C.
Dal punto di vista retributivo dai un'occhiata alle tabelle della parte economica del CNL per renderti conto che, a fronte delle responsabilità che si assume un D (istruttore direttivo
o titolare di posizione organizzativa, non ne vale proprio la pena.
Ogni provvedimento tecnico-amministrativo è spessissimo oggetto di ricorsi al TAR, esposti e/o denuncie all'A.G. eccetera da parte di chiunque.
L'abuso in atti d'Ufficio è uno spauracchio col quale fare quotidianamente i conti.
Quei quattro soldi in più derivanti dalla posizione organizzativa (per non parlare dell'elemosina data ai responsabili di servizio) non ti basterebbero per dare un anticipo all'avvocato e in molti Comuni l'assicurazione devi pagartela tu.
In conclusione, lascia perdere l'Ufficio Tecnico e, se il Comune è medio-grande, vedi d'infilarti in Uffici "culturali". Meglio ancora, se proprio vuoi entrare in Comune, vai all'Anagrafe, allo Stato Civile e cose di questo genere.
Ciao e in bocca al lupo.
Se proprio non ci riesci, fermati al livello C.
Dal punto di vista retributivo dai un'occhiata alle tabelle della parte economica del CNL per renderti conto che, a fronte delle responsabilità che si assume un D (istruttore direttivo
o titolare di posizione organizzativa, non ne vale proprio la pena.
Ogni provvedimento tecnico-amministrativo è spessissimo oggetto di ricorsi al TAR, esposti e/o denuncie all'A.G. eccetera da parte di chiunque.
L'abuso in atti d'Ufficio è uno spauracchio col quale fare quotidianamente i conti.
Quei quattro soldi in più derivanti dalla posizione organizzativa (per non parlare dell'elemosina data ai responsabili di servizio) non ti basterebbero per dare un anticipo all'avvocato e in molti Comuni l'assicurazione devi pagartela tu.
In conclusione, lascia perdere l'Ufficio Tecnico e, se il Comune è medio-grande, vedi d'infilarti in Uffici "culturali". Meglio ancora, se proprio vuoi entrare in Comune, vai all'Anagrafe, allo Stato Civile e cose di questo genere.
Ciao e in bocca al lupo.
Emperado ma cosa stai dicendo? Hai parecchia confusione su come funziona in un comune eh...
Le responsabilità tra c e d dipendono da cosa viene attribuito formalmente, non solo dall'inquadramento base.
Io sono D tecnico con specifiche responsabilità, ma non firmo provvedimenti la cui responsabilità è della mia p.o. e del mio dirigente.
Gli istruttori poi, mica si devono accendere l assicurazione per lo stesso motivo di cui sopra per cui il tuo post è inutilmente terrorizzante.
Io invece invito a non fare l amministrativo a meno che non sia una scelta, perché se no poi si passa la vita a piangersi addosso e a fare una cosa che fa schifo.
Diventare D non vuol dire automaticamente diventare responsabile, ma questo non è chiaro a molti evidentemente. Di contro, una volta che si è D si ha la possibilità volendo di fare il salto, vietato ormai ai C, e partecipare ai bandi per le p.o. ad esempio
Le responsabilità tra c e d dipendono da cosa viene attribuito formalmente, non solo dall'inquadramento base.
Io sono D tecnico con specifiche responsabilità, ma non firmo provvedimenti la cui responsabilità è della mia p.o. e del mio dirigente.
Gli istruttori poi, mica si devono accendere l assicurazione per lo stesso motivo di cui sopra per cui il tuo post è inutilmente terrorizzante.
Io invece invito a non fare l amministrativo a meno che non sia una scelta, perché se no poi si passa la vita a piangersi addosso e a fare una cosa che fa schifo.
Diventare D non vuol dire automaticamente diventare responsabile, ma questo non è chiaro a molti evidentemente. Di contro, una volta che si è D si ha la possibilità volendo di fare il salto, vietato ormai ai C, e partecipare ai bandi per le p.o. ad esempio
I titolari di "specifiche responsabilità" (C o D) anche se non firmano provvedimenti, sono spesso responsabili di procedimento e in quella veste possono (eccome!) essere tirati in ballo nelle eventuali (ma ricorrenti) vicende giudiziarie.
Io mi ero soffermato su quest'aspetto della questione facendo inoltre notare all'amico, specialmente in relazione all'eventuale titolarità di P.O. (visto che parlava di livello D) quanto fossero inadeguate le indennità rispetto ai rischi.
Questo è quanto mi sento di dire dopo vent'anni passati in Ufficio Tecnico anche come titolare di P.O.
L'amico, ove sia rimasto "terrorizzato" da quanto ho scritto, chieda un po' in giro cosa significhi lavorare nell'Ufficio Tecnico, specialmente non nei grandi Comuni.
Se alla fine gli risulterà che ne valga realmente la pena vada pure a lavorare nell'Ufficio Tecnico.
A lui i miei migliori auguri.
Io mi ero soffermato su quest'aspetto della questione facendo inoltre notare all'amico, specialmente in relazione all'eventuale titolarità di P.O. (visto che parlava di livello D) quanto fossero inadeguate le indennità rispetto ai rischi.
Questo è quanto mi sento di dire dopo vent'anni passati in Ufficio Tecnico anche come titolare di P.O.
L'amico, ove sia rimasto "terrorizzato" da quanto ho scritto, chieda un po' in giro cosa significhi lavorare nell'Ufficio Tecnico, specialmente non nei grandi Comuni.
Se alla fine gli risulterà che ne valga realmente la pena vada pure a lavorare nell'Ufficio Tecnico.
A lui i miei migliori auguri.
essere un tecnico, ed essere anche istruttore direttivo tecnico D, non vuol dire automaticamente prendere le specifiche responsabilità, la PO o la dirigenza. Uno può benissimo non partecipare ai bandi o rifiutare se gli viene proposto, e limitarsi a fare l'impiegato al più basso livello di responsabilità: se l'alternativa è fare la fame, farsi fare la carità dai genitori, rinunciare ad avere una famiglia, beh, io proprio non ho dubbi.
io ad esempio per carattere non andrei mai a fare la dirigenza, ma neanche per 4000 al mese, perchè non ho abbastanza pelo sullo stomaco, e nemmeno la PO di certi settori per lo stesso motivo, ma non per questo rinuncio a lavorare come D all'UT...
come l'hai presentata tu è orribile e verte solo dalla tua esperienza che però non è universale.
io ad esempio per carattere non andrei mai a fare la dirigenza, ma neanche per 4000 al mese, perchè non ho abbastanza pelo sullo stomaco, e nemmeno la PO di certi settori per lo stesso motivo, ma non per questo rinuncio a lavorare come D all'UT...
come l'hai presentata tu è orribile e verte solo dalla tua esperienza che però non è universale.
Non ho consigliato di lasciar perdere e farsi mantenere dai genitori ma ho soltanto espresso un parere (richiesto) circa il lavoro in Comune presso l'UT.
Come ho soltanto evidenziato ciò che molto verosimilmente avviene nei Comuni medio-piccoli per un livello D dove, quand'anche non incaricati di PO, difficilmente non si viene incaricati di "specifica responsabilità".
V'è da dire che, sia la PO, sia la "specifica responsabilità" (che può attribuirsi anche ad un C), sempre nei Comuni medio-piccoli, attesa l'esiguità numerica del personale, sono difficilmente eludibili in concreto.
In quei Comuni ci si deve necessariamente occupare di molteplici affari molto delicati nell'ambito dei quali può incardinarsi la responsabilità del procedimento (se del caso, per altro, "sino all'adozione del provvedimento finale"): ambientali (VIA - VAS), paesaggistici (AP), abusivismo edilizio, edilizia privata, RSU opere pubbliche e via dicendo (chi più ne ha, più ne metta).
Quindi, il discorso verte sulla natura della "specifica responsabilità" della quale si viene incaricati nell'UT perchè ci sono "responsabilità" e "responsabilità".
Faccio un esempio.
Può essere che la cosiddetta "edilizia sismica" (i calcoli strutturali che i Professionisti trasmettono al Comune e che successivamente vengono trasmessi ad altro Ente) venga trattata da una UO che abbia esclusivamente quella "specifica responsabilità".
E' del tutto evidente che una "specifica responsabilità" legata a quel tipo di attività (o ad un'altra ancora meno rilevante sul piano della responsabilità penale) sia tutt'altro rispetto ad una "specifica responsabilità" inerente il parere sul rilascio di un Permesso di costruire o la validazione di un progetto di edilizia scolastica.
Così non fosse, non si capirebbe perchè, ad esempio banale, l'incarico di componente di Commissione di aggiudicazione d'appalto venga evitato come la peste.
La mia esperienza non è ovviamente universale (come non può esserlo la tua d'altronde) ed è altrettanto ovvio che quanto si scriva o si pensi venga condizionato dall'esperienza individuale.
Tutto dipende, quindi, in questa questione, dal tipo di responsabilità assunta.
In conclusione, per l'amico che chiede, credo sia importante sapere come stiano effettivamente le cose nel complesso mondo degli UU. TT.
Poi sarà lui a decidere al meglio ed io gli rinnovo gli auguri.
Come ho soltanto evidenziato ciò che molto verosimilmente avviene nei Comuni medio-piccoli per un livello D dove, quand'anche non incaricati di PO, difficilmente non si viene incaricati di "specifica responsabilità".
V'è da dire che, sia la PO, sia la "specifica responsabilità" (che può attribuirsi anche ad un C), sempre nei Comuni medio-piccoli, attesa l'esiguità numerica del personale, sono difficilmente eludibili in concreto.
In quei Comuni ci si deve necessariamente occupare di molteplici affari molto delicati nell'ambito dei quali può incardinarsi la responsabilità del procedimento (se del caso, per altro, "sino all'adozione del provvedimento finale"): ambientali (VIA - VAS), paesaggistici (AP), abusivismo edilizio, edilizia privata, RSU opere pubbliche e via dicendo (chi più ne ha, più ne metta).
Quindi, il discorso verte sulla natura della "specifica responsabilità" della quale si viene incaricati nell'UT perchè ci sono "responsabilità" e "responsabilità".
Faccio un esempio.
Può essere che la cosiddetta "edilizia sismica" (i calcoli strutturali che i Professionisti trasmettono al Comune e che successivamente vengono trasmessi ad altro Ente) venga trattata da una UO che abbia esclusivamente quella "specifica responsabilità".
E' del tutto evidente che una "specifica responsabilità" legata a quel tipo di attività (o ad un'altra ancora meno rilevante sul piano della responsabilità penale) sia tutt'altro rispetto ad una "specifica responsabilità" inerente il parere sul rilascio di un Permesso di costruire o la validazione di un progetto di edilizia scolastica.
Così non fosse, non si capirebbe perchè, ad esempio banale, l'incarico di componente di Commissione di aggiudicazione d'appalto venga evitato come la peste.
La mia esperienza non è ovviamente universale (come non può esserlo la tua d'altronde) ed è altrettanto ovvio che quanto si scriva o si pensi venga condizionato dall'esperienza individuale.
Tutto dipende, quindi, in questa questione, dal tipo di responsabilità assunta.
In conclusione, per l'amico che chiede, credo sia importante sapere come stiano effettivamente le cose nel complesso mondo degli UU. TT.
Poi sarà lui a decidere al meglio ed io gli rinnovo gli auguri.
Caro/a Lou, io lavoro attualmente in un piccolo comune, non minuscolo (10.000), dove l'ufficio edilizia/urbanistica è disgiunto dall'ufficio lavori pubblici.
La mia giornata vede: istruttorie procedimenti edilizi, istruttorie procedimenti di aut. paesaggistica, questioni connesse all'ambiente (AUA, scarichi, animali morti (sic!), abbandono rifiuti, autorizzazioni forestali...), viaggi negli archivi per soddisfare le centinaia di accessi agli atti, procedimenti di abiuso edilizio compresi sopralluoghi con polizia locale, attribuzione numeri civici, aggiornamento SIT, certificazioni idoneità alloggio per stranieri, e varie.
Come dicono i colleghi, nel comune piccolo si fa di tutto: il lavoro è più vario ma può essere complicato, per la normativa da conoscere e anche solo per la quantità di cose diverse cui fare attenzione.
Prima lavoravo in una realtà più grande (50mila), che ho dovuto lasciare per motivi familiari, dove mi occupavo esclusivamente delle questioni connesse alle attività produttive: era tutto più semplice, perché mi sentivo ferratissima in materia (si riescono a monitorare aggiornamenti norme e sentenze), l'utenza era più specializzata (non arrivava la signora Maria, per intenderci), la mente più focalizzata.
Sono e sono stata C in entrambi i ruoli, ma nel secondo avevo la responsabilità di procedimento, e firmavo - ma muovendomi con sicurezza, la cosa mi piaceva, anzi mi ci trovavo meglio, non avendo nessuno cui render conto. Ora farei più fatica, francamente: impossibile padroneggiare lo scibile umano.
Il mio personale obiettivo, se rimango negli enti locali, sarebbe tornare a lavorare in un ente di dimensioni cristiane (sorpa i 50mila).
In passato ho lavorato anche in un ministero, ma lì è tutta un'altra musica, davvero un'altra vita: il luogo dove non vige l'accountability. Ma questa è una discussione a parte :-)
La mia giornata vede: istruttorie procedimenti edilizi, istruttorie procedimenti di aut. paesaggistica, questioni connesse all'ambiente (AUA, scarichi, animali morti (sic!), abbandono rifiuti, autorizzazioni forestali...), viaggi negli archivi per soddisfare le centinaia di accessi agli atti, procedimenti di abiuso edilizio compresi sopralluoghi con polizia locale, attribuzione numeri civici, aggiornamento SIT, certificazioni idoneità alloggio per stranieri, e varie.
Come dicono i colleghi, nel comune piccolo si fa di tutto: il lavoro è più vario ma può essere complicato, per la normativa da conoscere e anche solo per la quantità di cose diverse cui fare attenzione.
Prima lavoravo in una realtà più grande (50mila), che ho dovuto lasciare per motivi familiari, dove mi occupavo esclusivamente delle questioni connesse alle attività produttive: era tutto più semplice, perché mi sentivo ferratissima in materia (si riescono a monitorare aggiornamenti norme e sentenze), l'utenza era più specializzata (non arrivava la signora Maria, per intenderci), la mente più focalizzata.
Sono e sono stata C in entrambi i ruoli, ma nel secondo avevo la responsabilità di procedimento, e firmavo - ma muovendomi con sicurezza, la cosa mi piaceva, anzi mi ci trovavo meglio, non avendo nessuno cui render conto. Ora farei più fatica, francamente: impossibile padroneggiare lo scibile umano.
Il mio personale obiettivo, se rimango negli enti locali, sarebbe tornare a lavorare in un ente di dimensioni cristiane (sorpa i 50mila).
In passato ho lavorato anche in un ministero, ma lì è tutta un'altra musica, davvero un'altra vita: il luogo dove non vige l'accountability. Ma questa è una discussione a parte :-)