Betty! : [post n° 451492]

Lavoro e Master

Salve a tutti!
Sono una giovane architetto di 29 anni. Dopo due brevi esperienze ahimè negative in studi di architettura, ho fatto un concorso e sono entrata in piccolo comune proprio vicino casa. All'inizio mi trovavo molto bene, ma adesso la mansione che svolgo non mi soddisfa affatto, oltre a essere poco gratificante è anche lontana dalle mie attitudini e passioni. Inoltre, il lavoro in comune è incompatibile con la libera professione. Anche se, certamente vi è la tranquillità di orari e la vicinanza a casa oltre che la sicurezza e stabilità economica. Quindi sto valutando cosa fare perché sono un po' in crisi.
Data la mia poca esperienza, on so se tentare altri concorsi, oppure proprio lasciare e rispondere ad annunci di lavoro di aziende o studi apparentemente più attinenti a me, anche se ho paura di essere solo sfruttata. Sono anche tentata a fare un master.
Che voi sappiate i master danno effettivamente uno sbocco professionale?? Che consigli vi sentite di darmi?
Grazie.
Adam Richman :
Ciao, io ho avuto p.iva per 11 anni (75% collaboratore, 25% libero professionista), ho fatto un master che non ho saputo valorizzare, da 1 anno mi sono riciclato in un micro Comune (< 1.500 abitanti). Sulla base della mia esperienza soggettiva:
- fare la professione (libera o come collaboratore) è molto stimolante e interessante, ma è difficile cavarne un reddito decente a lungo termine, soprattutto come collaboratore;
- concordo che lavorare nella pa possa essere frustrante, di contro garantisce la sopravvivenza (stipendio modesto ma sicuro) e tutele; dallo studio con cui collaboravo ci siamo spostati in parecchi nella pa sfruttando i numerosi concorsi degli ultimi anni e pur concordando che il lavoro di prima fosse più interessante quasi nessuno di noi tornerebbe indietro;
- il master è una buona opzione, purché la scelta ricada sul master giusto e tu sia molto proattiva (io non lo ero stato) durante e dopo.
Tutto ciò premesso ti consiglio di valutare se:
- spostarti (mobilità o concorso) in un Comune più grande sperando di ricoprire un ruolo più sulle tue corde;
- passare a part time 50% (so che è difficile), il che sarebbe compatibile con l'apertura della p.iva con quale fare la libera professione o farti sfruttare come collaboratrice, sperando in lavori più stimolanti e cmq con il reddito sicuro part-time;
- fare un master da scegliere con cura, che magari riusciresti pure a frequentare mantenendo il lavoro attuale.
C'è poi l'opzione di farti assumere nel privato, ma non essendoci passato non so come e quanto sia fattibile.
d.n.a. :
Come non essere in accordo con quanto dello da Adam Richman.
L'unica cosa che posso aggiungere è una citazione di un poeta incontrastato del momento..
“L'angelo custode non abbandona i suoi posti fissi.”... il posto fisso è sacro...

Non è vero comunque... o meglio è vero se non hai particolari ambizioni professionali, o comunque dalla TUA vita vuoi qualcosa che non sia il lavoro (al solito se lavori per vivere o vivi per lavorare, così proprio per navigare nel luogo comune).
se hai passione per la professione di architetto, devi puntare alla libera (nella forma veramente libera) di professione.
Se il tuo sentimento ti dice che hai bisogno di cambiare, cerca nuovi stimoli, fa concorsi, chiedi un partine e lavora un po' da sola, fa il master finché lavori se ce la fai.
Se hai degli obbiettivi però è meglio, altrimenti rischi, come me, di brancolare un po' nel buio, il problema è che alla tua età, magari sei senza famiglia, e puoi permetterti di non lavorare, alla mia, purtroppo il pane lo devi portare a casa, e il 27 di ogni mese, il comune te lo da.
Betty! :
Adam Richman. Ti ringrazio per la tua risposta e la tua esperienza. Certo dopo 11 anni di p.iva, avendo fatto le tue esperienze ci sta di passare alla p.a. Però dal mio punto di vista di persona più giovane mi sento un po' relegata in ambiente un po' datato... Ma probabilmente è anche dovuto all'ambiente e ai colleghi che mi ritrovo ahimé, cosa che non aiuta affatto! Magari con persone diverse sarebbe più semplice, non so.
Ma in che senso dici di scegliere con cura il master? Come si fa a capire se un master é valido oppure no e lo si riesce a sfruttare? In che senso intendi essere proattivo?
Grazie ancora
Betty! :
d.n.a. In realtà sono già un paio di anni che mi autogestisco da sola e col mio compagno, i miei hanno fatto fatica a farmi studiare percio non potevo più pesare su di loro e tra l'altro vivo anche lontana da casa. Anche per questo alla fine sono finita in comune!
In ogni caso, ti ringrazio molto per la tua risposta.
Adam Richman :
Ciao, concordo che il contesto sia molto importante e che a 29 anni sia prematuro rassegnarsi ad una situazione lavorativa insoddisfacente. Il consiglio era semplicemente quello di muoverti con circospezione visto che abbiamo una laurea che non è esattamente un assegno circolare sul mercato del lavoro.
Relativamente al Master (premesso che scrivo sulla base della mia mera esperienza personale risalente ad 8 anni fa):
- alcuni ti danno competenze spefiche e richieste sul mercato, altri invece sono più fuffosi e/o difficilmente spendibili per la carriera futura, per quanto magari siano interessantissimi;
- per capire se un Master sia utile a migliorare la propria carriera puoi spulciare su linkedin i profili di chi lo ha frequentato negli anni precedenti e vedere che lavoro fa oggi (e dove); ai miei tempi gli elenchi degli iscritti ai Master al PoliTo erano pubblicati sul sito; fa un po' stalker/impiccione, ma amen;
- spesso un nodo importante del Master è il tirocinio, soprattutto se si ha velleità di assunzione nel privato; riuscire a fare tirocinio nell'azienda giusta è molto importante; con giusta intendo una azienda (o altro datore di lavoro) che possa tenerti anche al termine del tirocinio o che sia un lasciapassare per altre opportunità;
- con "essere proattivo" intendo appunto fare scelte ponderate e pragmatiche senza farti trascinare dagli eventi, curare i rapporti con compagni e docenti e con le aziende legate al Master, dimostrando propositivà ed interesse, rompere le balle agli organizzatori nel caso non ti supportino a dovere o non ti diano opportunità all'altezza;
- tieni presente che spesso i master si tengono in grandi città e danno competenze spendibili soprattutto in grandi città, quindi valuta anche questo aspetto rispetto ai tuoi vincoli attuali (disponibilità a dimetterti e/o a trasferirti per frequentarlo e per eventuali sviluppi di carriera, qualora in incompatibile con la tua vita attuale).
Betty! :
Alam Richman.. molto chiaro, grazie. Effettivamente al discorso dello stalkeraggio su linkedin non ci avevo pensato, vero!!
Betty! :
Quindi un comune piu grande è meglio di uno piccolo? O altri enti?
d.n.a. :
Più grande è il comune, piu sei settorializzazione e strutturato, e piu sei inquadrato in specifiche operazioni, il che si traduce, in fai sempre e solo quello tutto l giorno, tutti i giorni.
Al contrario piu piccolo è il comune, meno sei settorializzato e piu mansioni svolgi, il che forse si traduce in meno monotonia, ma piu rotture di scatole.
Discorso a parte per i micro comuni, dove tipo l'intero settore tecnico sei tu e il responsabile, e la fai tutto e di piu, oltre ad essere tutto tuo il lavoro, quindi se stai in ferie, sai che al ritorno il lavoro è la sorridente che ti aspetta.
Poi il lavoro non è solo la mansione in se, ma anche l'ambiente in cui ti trovi che fa la differenza. un ambiente stanco, un po' vecchio (intendo di persone prossime alla pensione) poco avvezze alle novità, beh, non è il massimo per una da 29 anni.
Certo in comune non sei in google a lavorare, sei in un ente che ha compiti ben precisi e non si inventa nulla.
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