Cari colleghi,
ho dei clienti che sto seguendo per una manutenzione straordinaria.
Non sono in grado di seguirli per la congruità delle spese perchè non ho esperienza e, onestamente, non ho il tempo per affrontare la questione. Hanno finalmente trovato un architetto che gliela farebbe, la quale mi ha detto che ha necessità di avere tutte le informazioni del caso (numero interruttori, quantitativi di tutto, nessuna voce del cmq a corpo ecc ecc) lo capisco ma, onestamente, mettere tutte queste informazioni insieme per me è un lavoro non da poco perchè ai fini della ristrutturazione va bene lo stato attuale delle cose. Ora, secondo voi, una volta fornite le informazioni base.. questo lavoro (estrapolare dettagli per la congruità) devo farlo io o il tecnico asseverante?
piuti : [post n° 456674]
cme congruità spese
Ciao,
Mi sono trovato in una situazione simile. Come dl ho ritenuto giusto dare tutte le informazioni, il computo e tutto ciò che potesse rivelarsi utile ai fini dell’asseverazione
Mi sono trovato in una situazione simile. Come dl ho ritenuto giusto dare tutte le informazioni, il computo e tutto ciò che potesse rivelarsi utile ai fini dell’asseverazione
Ciao Francescarch,
Aspetta.. io sono ben felice di fornire tutte le informazioni ma nel limite di non aggravarmi di ulteriore lavoro. Fcacio un esempio stupido: nel cme ci sono i mq di muratura da realizzare con dettaglio dello spessore e composizione. Quanti mattoni servono, è un'informazione che può estrapolare chi farà l'asseverazione.. corretto? Altro esempio, nelle ristrutturazioni private spesso ci sono voci a corpo ad esempio.. impianto elettrico fino a 150 p luce... chi è che deve smembrare tutte le voci dell'impianto elettrico? Perchè per quello che è il mio lavoro, non è necessario farlo.. il cliente ha capito tutto ed è contento con alcune voci a corpo come spesso accade nell'edilizia privata. Opinioni?
Ma adesso, da non asseveratori, anche il nostro lavoro deve essere ancora più impegnativo?! Perchè a quel punto faccio l'asseverazione io direttamente
Aspetta.. io sono ben felice di fornire tutte le informazioni ma nel limite di non aggravarmi di ulteriore lavoro. Fcacio un esempio stupido: nel cme ci sono i mq di muratura da realizzare con dettaglio dello spessore e composizione. Quanti mattoni servono, è un'informazione che può estrapolare chi farà l'asseverazione.. corretto? Altro esempio, nelle ristrutturazioni private spesso ci sono voci a corpo ad esempio.. impianto elettrico fino a 150 p luce... chi è che deve smembrare tutte le voci dell'impianto elettrico? Perchè per quello che è il mio lavoro, non è necessario farlo.. il cliente ha capito tutto ed è contento con alcune voci a corpo come spesso accade nell'edilizia privata. Opinioni?
Ma adesso, da non asseveratori, anche il nostro lavoro deve essere ancora più impegnativo?! Perchè a quel punto faccio l'asseverazione io direttamente
@piuti nessuno ti chiederà quanti mattoni servono, ma di quanti e quali punti luce sono stati previsti in progetto e/o installati sì, tanto per fare un esempio concreto.
D'altronde tu immagino abbia sviluppato il progetto e ben saprai quali siano le lavorazioni dettagliate di quel cantiere.
Un asseveratore, di contro, non può certo "immaginare" e soprattutto non gli è affatto dovuto, poichè lo scopo è "solo" quello di verificare la congruità della contabilità: dunque se quest'ultima è fatta con criterio e secondo prassi consolidata non vedo problemi, di contro se è carente, parziale o semplicemente "approssimativa" (non è una polemica è solo farti capire la differenza che passa tra un CME per la congruità che si rifà alle regole dei contratti pubblici e quello che TUTTI noi facevamo quotidianamente anche nell'ottica di semplificare la vita a committente ed appaltatori), va dà sé che il suo lavoro non si ridurrebbe alla compilazione e comparazione ma va praticamente fatto "due volte".
Teoricamente quindi, spetta al progettista o all'impresa "sviluppare" le voci normalmente a corpo, a meno che di questa attività non venga incaricato l'asseveratore il quale domanderà però ulteriore ed adeguata parcella per farlo (proprio perché non gli è richiesto).
D'altronde tu immagino abbia sviluppato il progetto e ben saprai quali siano le lavorazioni dettagliate di quel cantiere.
Un asseveratore, di contro, non può certo "immaginare" e soprattutto non gli è affatto dovuto, poichè lo scopo è "solo" quello di verificare la congruità della contabilità: dunque se quest'ultima è fatta con criterio e secondo prassi consolidata non vedo problemi, di contro se è carente, parziale o semplicemente "approssimativa" (non è una polemica è solo farti capire la differenza che passa tra un CME per la congruità che si rifà alle regole dei contratti pubblici e quello che TUTTI noi facevamo quotidianamente anche nell'ottica di semplificare la vita a committente ed appaltatori), va dà sé che il suo lavoro non si ridurrebbe alla compilazione e comparazione ma va praticamente fatto "due volte".
Teoricamente quindi, spetta al progettista o all'impresa "sviluppare" le voci normalmente a corpo, a meno che di questa attività non venga incaricato l'asseveratore il quale domanderà però ulteriore ed adeguata parcella per farlo (proprio perché non gli è richiesto).
Grazie @archspf sei stato chiarissimo ed utile..
Ne consegue che noi progettisti non incaricati all'asseverazione, dobbiamo lavorare ad un livello di dettaglio maggiore fin dall'inizio perchè adattarsi in seguito è quasi più difficile. Ultima domanda: ma non è più facile per l'asseveratore stilare direttamente un nuovo cme sulla base del prezziario di riferimento?
Ne consegue che noi progettisti non incaricati all'asseverazione, dobbiamo lavorare ad un livello di dettaglio maggiore fin dall'inizio perchè adattarsi in seguito è quasi più difficile. Ultima domanda: ma non è più facile per l'asseveratore stilare direttamente un nuovo cme sulla base del prezziario di riferimento?
L'operazione dell'asseveratore è proprio quella di stilare il cme (operazione comunque disgiunta se pensiamo che se fatto dall'origine il computo potrebbe essere stato elaborato in base ai prezziari) sulla base del quale verificare la congruità (altra attività)
Il concetto è che non asseveriamo le fatture bensì quali spese siano coerenti.
Il concetto è che non asseveriamo le fatture bensì quali spese siano coerenti.