Nico : [post n° 457521]
revoca lavoro a ingegnere, per lavori condominiali
buongiorno, l'assemblea di condomino ha deliberato di far produrre all' ing. il computo metrico per i lavori straordinari afferenti al rifacimento della facciata. l'Ing. ha accettato l'incarico dicendo che avrebbe preso il 5% dell'importo totale per fare progettazione, e direzione ai lavori. non c'è stato formalmente un contratto. nella fase in cui si doveva approvare il computo metrico redatto dall'ing. alcuni condomini hanno chiesto se il nostro condominio poteva usufruire del super bonus, poichè l'ig. disse che avevamo le caratteristiche del caso, fu dato mandato allo stesso di lasciar perdere il computo metrico fatto e di eseguire lo studio di fattibilità per il superbonus 110%, l'ingegnere ha accettato l'incarico chiedendo come compenso 16.000,00 €. nel corso del tempo sono venuti meno i rapporti di fiducia e vorremmo revocare l'incarico. cosa dovremmo riconoscere come compenso all'ing.? grazie
Quello richiesto per il lavoro svolto oltre eventuali penali per incarico parziale, mancato utile e rescissione anticipata del rapporto.
Cosa avete firmato? In genere c’é una clausola che fa riferimento al calcolo secondo DM 2016. Si prendono le attività che ha svolto sinora l’ing. e si calcola su quelle la parcella. Se ha già svolto la verifica di conformità e dei rilievi, credo che minimo 5mila euro siano dovuti. Ma questo è un calcolo estremamente variabile. Potrebbero essere di più. Io credo che i 16 Mila euro che vi ha chiesto il collega, siano esclusivamente l’anticipo parcella che poi sarebbe stata pagata integralmente coi bonus perché è davvero bassa se fosse di 16 Mila euro per un condominio. Se solo deve pagare altri professionisti, non gli bastano quegli importi.
Grazie per aver risposto, in sintesi: l'ing. si è proposto a fare il computo metrico, direzione ai lavori per lavori straordinari per il rifacimento della facciata, in cambio di un compenso che sarebbe stato del 5% del totale. Successivamente quando ha portato il computo metrico in assemblea ci siamo accorti che lo stesso non rispettava il mandato dato all'Ing. poichè prevedeva anche lavori non richiesti, quindi questo computo metrico non è mai stato approvato dall'assemblea di condominio, nella stessa occasione è stato dato mandato all'ing. di eseguire lo studio di fattibilità per verificare se il condominio avesse le condizioni per usufruire del superbonus 110%, in assemblea è stato deliberato che l'onorario per l'esecuzione dello studio di fattibilità era di 16.000€ il condominio è ecomposto da 40 unità immobiliari (appartamenti) suddiviso in 4 scale.
Quindi l'ing ad oggi ha eseguito i seguenti lavori:
1- Computo metrico risultato sovradimensionato (quasi Raddoppiato) infatti se si fosse limitato solo ai lavori esterni rifacimento facciata l'importo sarebbe stato tra i 400mila e i 500mila €, il computo metrico estimativo fatto dall'ing. prevedendo lavori non richiesti ha fatto lievitare l'importo totale a circa 800mila €, questo computo metrico non è mai approvato.
2-Ha eseguito lo studio di fattibilità per usufruire del 110% per il quale è stato approvato dall'assemblea un importo pari a 16.mila €.
le domande sono: cosa va riconosciuto all'Ing. per il computo metrico fatto e mai approvato?
Quindi l'ing ad oggi ha eseguito i seguenti lavori:
1- Computo metrico risultato sovradimensionato (quasi Raddoppiato) infatti se si fosse limitato solo ai lavori esterni rifacimento facciata l'importo sarebbe stato tra i 400mila e i 500mila €, il computo metrico estimativo fatto dall'ing. prevedendo lavori non richiesti ha fatto lievitare l'importo totale a circa 800mila €, questo computo metrico non è mai approvato.
2-Ha eseguito lo studio di fattibilità per usufruire del 110% per il quale è stato approvato dall'assemblea un importo pari a 16.mila €.
le domande sono: cosa va riconosciuto all'Ing. per il computo metrico fatto e mai approvato?
1) bisogna capire che tipo di lavori "non richiesti" ha computato il professionista, dal momento che la soglia della necessità in queste situazioni è molto sottile: tuttavia il giudizio della è una valutazione che certamente spetta solo ai tecnici abilitati.
2) per il computo va riconosciuto comunque il lavoro svolto che a quanto dichiarato è stato fatto, seppur con la specifica delle lavorazioni extra: se queste possono essere oggettivamente ritenute indispensabili possono essere scorporate e saldato il compenso sull'ammontare delle lavorazioni "richieste", comunque dovuto.
2) per il computo va riconosciuto comunque il lavoro svolto che a quanto dichiarato è stato fatto, seppur con la specifica delle lavorazioni extra: se queste possono essere oggettivamente ritenute indispensabili possono essere scorporate e saldato il compenso sull'ammontare delle lavorazioni "richieste", comunque dovuto.
Anche io concordo con la collega. Nel senso che i lavori non richiesti potrebbero essere semplicemente necessari al fine di fare il salto delle due classi energetiche per poter usufruire del Superbonus con quota 110%. Faccio un esempio. Voi avete chiesto lavori di rifacimento di facciata. Se volete usufruire del Superbonus, questi non sono ammessi. Per esserlo, occorre che si faccia il cappotto, ma da solo il Cappotto da solo probabilmente non garantirebbe il salto delle due classi energetiche (requisito fondamentale per poter avere la detrazione di tutto al 110%) e quindi ha necessariamente dovuto inserire diversi lavori per garantire questo requisito fondamentale. A spanne se mi dice 400 mila euro per un condominio di 40 unità, avevate a mente - considerando anche gli attuali prezzi del nolo ponteggi - esclusivamente un lavoro di tinteggiatura. Ecco, quelli non sono coperti dal Superbonus ma se volete che ci rientrino, o fate anche gli altri lavori oppure dovete considerare il Bonus facciate e prepararvi a spendere di vostra tasca il 40% dell'importo (poichè quel bonus attualmente è al 60%).
Per quanto riguarda lo studio di prefattibilità, le assicuro che l'onorario di questa parte consistente di lavoro non è 16 mila euro, ma a spanne per un condominio del vostro tipo e considerando tutte le indicazioni ricevute da documentazione ed associazioni ed enti di vario tipo, circa del triplo. L'impegno è anche tanto ed anche le spese che si devono affrontare, poichè si devono interpellare vari professionisti. Se si chiede una cifra così calmierata a fronte di lavoro e responsabilità, è per andare incontro al cliente affinché - in caso di esito negativo - non ci rimetta troppo. Consideri, invece, che in caso di vostro ripensamento è l'ingegnere in questione che ci ha rimesso.
Infine, per fare il computo ha dovuto certamente fare un progetto preliminare, delle verifiche varie ed anche ha dovuto fare delle modellazioni energetiche prevedendo vari scenari. Di conseguenza essere arrivato al computo, significa che in sostanza ha completato tutto lo studio di prefattibilità e la parcella va onorata al completo. Se avete deciso di non approvare i lavori, non è purtroppo colpa del tecnico che le sue prestazioni le ha svolte. C'è invece sicuramente un problema di comunicazione, per cui dovreste chiedere all'ingegnere di spiegarvi per bene perchè ha inserito quelle opere che voi ritenete in più (e vedrà che riceverà una risposta che va nella direzione di quanto le ho appena espresso)e riconsiderare il fatto che non è l'ingegnere che non si è comportato bene, ma purtroppo la vostra diffidenza che non tiene in considerazione il fatto che architetti ed ingegneri sono professioni regolamentate dallo Stato, sottoposte a disciplina ed ad un organo, chiamato Ordine, che è una sorta di tribunale che vigila sul nostro operato. Per cui la diffidenza con i tecnici come architetti ed ingegneri, andrebbe veramente ben ponderata. Invece, sarebbe il caso di cominciare a diffidare di più delle imprese, che non sottostanno ad alcun regolamento, leggi, norme, discipline, deontologie, tribunali, ordine e quant'altro... chiunque può aprire un'impresa. Per aprire invece uno studio tecnico devi laurearti, abilitarti, iscriverti ad un ordine, tenerti aggiornato con corsi continui obbligatori, assicurarti, etc. etc. etc. e se operi male o contro le regole, sei passibile non solo penalmente, ma vieni anche sospeso o radiato dall'ordine con conseguente impossibilità ad esercitare la professione. Spero di aver fatto un po' di chiarezza.
Per quanto riguarda lo studio di prefattibilità, le assicuro che l'onorario di questa parte consistente di lavoro non è 16 mila euro, ma a spanne per un condominio del vostro tipo e considerando tutte le indicazioni ricevute da documentazione ed associazioni ed enti di vario tipo, circa del triplo. L'impegno è anche tanto ed anche le spese che si devono affrontare, poichè si devono interpellare vari professionisti. Se si chiede una cifra così calmierata a fronte di lavoro e responsabilità, è per andare incontro al cliente affinché - in caso di esito negativo - non ci rimetta troppo. Consideri, invece, che in caso di vostro ripensamento è l'ingegnere in questione che ci ha rimesso.
Infine, per fare il computo ha dovuto certamente fare un progetto preliminare, delle verifiche varie ed anche ha dovuto fare delle modellazioni energetiche prevedendo vari scenari. Di conseguenza essere arrivato al computo, significa che in sostanza ha completato tutto lo studio di prefattibilità e la parcella va onorata al completo. Se avete deciso di non approvare i lavori, non è purtroppo colpa del tecnico che le sue prestazioni le ha svolte. C'è invece sicuramente un problema di comunicazione, per cui dovreste chiedere all'ingegnere di spiegarvi per bene perchè ha inserito quelle opere che voi ritenete in più (e vedrà che riceverà una risposta che va nella direzione di quanto le ho appena espresso)e riconsiderare il fatto che non è l'ingegnere che non si è comportato bene, ma purtroppo la vostra diffidenza che non tiene in considerazione il fatto che architetti ed ingegneri sono professioni regolamentate dallo Stato, sottoposte a disciplina ed ad un organo, chiamato Ordine, che è una sorta di tribunale che vigila sul nostro operato. Per cui la diffidenza con i tecnici come architetti ed ingegneri, andrebbe veramente ben ponderata. Invece, sarebbe il caso di cominciare a diffidare di più delle imprese, che non sottostanno ad alcun regolamento, leggi, norme, discipline, deontologie, tribunali, ordine e quant'altro... chiunque può aprire un'impresa. Per aprire invece uno studio tecnico devi laurearti, abilitarti, iscriverti ad un ordine, tenerti aggiornato con corsi continui obbligatori, assicurarti, etc. etc. etc. e se operi male o contro le regole, sei passibile non solo penalmente, ma vieni anche sospeso o radiato dall'ordine con conseguente impossibilità ad esercitare la professione. Spero di aver fatto un po' di chiarezza.