Gianni : [post n° 458264]

Asseverazione congruità prezzi per bonus ristrutturazione 50%

Salve, stò ristrutturando un appartamento e avrei dei quesiti da sottoporre agli esperti.
Ho acquistato le forniture (parquet, piastrelle sanitari, ecc) da un rivenditore che dovrebbe applicare lo sconto in fattura, mentre il resto dei lavori (opere murarie, posa parquet, idraulico, elettricista) sono pagate con bonifico parlante per successiva cessione del credito. Veniamo ai quesiti:
1. Per le forniture, che verranno pagate con sconto in fattura serve un asseverazione a parte (così mi è stato richiesto, ma onestamente non mi torna molto). Nel caso alcune forniture (ad esempio alcune piastrelle particolari) risultino fuori dal prezzo dei listini Regionali o DEI come mi devo comportare? (devo far scorporare quella voce dalla fattura e pagarla per intero o posso utilizzare i prezzi di listino dei fornitori)
2. Una volta eseguito il computo metrico per tutte le lavorazioni effettuate, se il valore totale risultasse inferiore al prezzo pagato per le lavorazioni come devo comportarmi? Devo farmi emettere dalla ditta 2 fatture distinte, una pari al valore dei prezzi congrui e quindi detraibili e da pagare con bonifico parlante e una con l'eccedenza?
3. Nella fattura emessa dalla ditta che opera i lavori devono essere prezzate tutte le singole voci che saranno presenti nel computo metrico o basta il valore totale della lavorazione?

Spero di essere stato chiaro e ringrazio anticipatamente chi potrà fornirmi chiarimenti in merito.
anna.mu.ar :
Salve, innanzitutto bisogna inquadrare la tipologia di lavori dal punto di vista edilizio-urbanistico.
Dalle sue parole posso interpretare che è in edilizia libera, cioé sta eseguendo opere che non necessitano di preventivo titolo edilizio da depositare presso il comune, che non sono in contrasto con le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività edilizia.
Se le premesse sono giuste, lei può portare in detrazione le spese sostenute senza gli adempimenti circa l'asseverazione sulla congruità dei prezzi e visto di conformità.
archspf :
In caso di detrazione diretta dell'agevolazione e del verificarsi di una delle due condizioni di esclusione (edilizia libera o interventi non liberi ma sotto i 10.000€ complessivi), non occorre provvedere all'asseverazione della congruità delle spese: le porterà in deduzione dalla dichiarazione dei redditi secondo le note modalità e limiti applicativi.

Tuttavia in caso contrario, occorrerà incaricare due professionisti che nelle rispettive competenze potranno darle le risposte che cerca (tecnico per l'asseverazione e commercialista per la parte fiscale).

In ogni caso la regola di base è semplice e non occorre inventarne altre:
qualora il prezzo di ogni singola lavorazione e/o fornitura è uguale o inferiore a quello determinato sulla base del prezzario di riferimento tramite il computo metrico di congruità, queste saranno interamente detraibili (fino a concorrenza con il massimale omnicomprensivo), di contro occorrerà fatturare separatamente le spese. L'asseverazione è unica: si contabilizzeranno in modo differenziato le sole forniture dalle lavorazioni compiute (in ogni caso si immagina che il parquet venga anche posato e dunque sarà cura del progettista applicare gli opportuni criteri di valutazione).
desnip :
@anna.mu.ar: se ci sono opere murarie non può essere un intervento di edilizia libera.
@archspf: io ragiono come te sulla congruità. tuttavia ti chiedo: e se le spese sono state già pagate? Può effettuare cmq la cessione della parte congrua, pur non avendo fatto una fatturazione, e relativi pagamenti, separati?
anna.mu.ar :
@Desnip. Questo è ovvio, ma se ci fossero opere murarie intese come tale (modifica della posizione e conseguente variazione distribuzione interna) e di conseguenza una C.I.L.A. non vedo perché venire a chiedere qui se il signore in oggetto ha già un tecnico di riferimento.
archspf :
@desnip purtroppo è quello il problema: secondo molti occorre separare le fatture ma in mancanza di una guida ufficiale comanda il proprio commercialista
Gianni :
Innanzitutto grazie a tutti per le risposte.
Confermo che c'è una CILA e quindi non si tratta di opere in edilizia libera. Il problema è che l'architetto che segue i lavori purtroppo non mi sembra molto preparato in materia e a detta sua non ha un assicurazione per questo tipo di asseverazioni.
I lavori sono relativamente semplici e quando abbiamo iniziato non erano richieste queste pratiche introdotte successivamente. Quindi a quanto pare dovrò trovare un tecnico che sia in grado di farlo, ma per evitare di mettermi nelle mani di un altro incompetente vorrei essere più preparato per evitare errori.

Mi sembra chiaro il discorso della congruità, ma a questo punto mi sorgono altri dubbi:

- Il rivenditore delle forniture (piastrelle, sanitari, ecc), che applica lo sconto in fattura, mi stà chiedendo un'asseverazione separata per le sole forniture, quindi non ho capito come devo comportarmi.
Inoltre sono già state emesse alcune fatture, quindi a questo punto mi chiedo come posso far separare i prezzi congrui da quelli in eccesso? E anche per le spese mancanti il fornitore dice che è impossibile emettere 2 fatture distinte per lo stesso prodotto, poiché significherebbe emettere lo stesso prodotto in 2 fatture distinte (è vero o c'è un modo per farlo?)
E nel caso di calcolo di un "nuovo prezzo", non basta il listino ufficiale del produttore? (ad esempio ho acquistato delle mattonelle in ceramica 20x20 a 49€/mq che in teoria sforano il prezzo dei prezzari. Ma allora mi chiedo come si faccia a stare dentro ai prezzari per alcuni prodotti visto che ci sono piastrelle anche da 200 e più euro e che effettivamente il prezzo di mercato per quel prodotto è quello, basta cercare "Arcea Cetrella" per vedere a che prezzi vengono vendute quelle piastrelle).

- Se come giustamente dite l'asseverazione dovrà essere una soltanto, questa dovrà essere redatta a fine lavori? Infatti alcune lavorazioni sono ancora in atto e quindi il prezzo potrebbero subire delle variazioni in corso d'opera per modifiche/aggiunte o problemi eventuali.
Quindi come posso far realizzare al momento un asseverazione per lavori non ancora conclusi e quindi pagati? (che come detto potranno subire delle modifiche di prezzo)

- Infine se ho ben capito, ogni singola lavorazione/fornitura dovrà avere un prezzo uguale o inferiore al prezzo stabilito dal computo metrico. Ma questo significa che la ditta che esegue i lavori, così come elettricista, idraulico, ecc. dovranno emettere una fattura contenente le singole voci presenti nel computo metrico? Solitamente i professionisti emettono la fattura con delle voci "generiche" e non scorporate per singola lavorazione.
Inoltre se alcune voci non dovessero essere congrue, cosa succede? Posso portarle in detrazione fino al raggiungimento del prezzo del prezzario di riferimento o saranno interamente a mio carico (e anche qui si presenta lo stesso problema delle fatture separate per la stessa voce. Faccio un esempio se il prezzo a mq per l'intonaco che ho pagato è 40€/mq, ma nel prezzario di riferimento è 30€/mq cosa succede? Devo far fatturare l'intera lavorazione in una fattura separata o solo l'eccedenza? E nel caso che ci dovrà essere scritto in fattura? )

Scusatemi per le mille domande e il lungo messaggio, ma sono veramente in difficoltà e vorrei evitare di fare errori o scelte sbagliate.
Grazie ancora a tutti!
archspf :
Alle sue domande seppur lecite non spetta a lei trovare risposta, bensì incaricare un professionista.
Gianni :
@archspf Lo so, purtroppo l'architetto che mi segue si stà dimostrando inadatto a seguire queste lavorazioni, sostenendo che nessuno fa le asseverazioni.
Chiedo quindi se qualcuno può consigliarmi un professionista che possa seguirmi per i lavori e l'asseverazione in zona Firenze.
Grazie ancora a tutti per l'aiuto.
Archt :
Gianni, l architetto in questione non è un incompetente perché non firma l asseverazione. È giusto che no. Lo faccia se non è un ambito nel quale lavora onde evitare problemi a te in futuro. È corretto, serve un'assicurazione particolare e dedicata quindi non sostiene nulla di strano.. e probabilmente non gli interessa stipularla perché non è un campo di applicazione che gli interessa seguire. È anche vero che a causa dell inasprimento eccessivo delle sanzioni in materia di asseverazioni, non tutti ma anzi pochi, sono pronti a firmare ad oggi. Quindi ti pregherei di non commentare in questo modo il tuo tecnico che ne sa chiaramente più di te in materia e non sei tu la persona adatta a definirlo tale. Se ti trovi male con lui, è un discorso diverse ma rientra nella normalità delle cose. Mi permetto anche di aggiungere che questa è una bacheca per tecnici. Se rispondessimo a tutte queste domande a tutti i non tecnici, non sarebbe più utile per noi tecnici con quesiti più specifici.
Gianni :
@Archt Mi scuso se ho utilizzato uno strumento non rivolto ai privati, ma leggendo le discussioni ho visto che ci sono richieste anche di non addetti ai lavori e quindi ho chiesto un aiuto a chi, come dici giustamente, ne sa più di me.
Tornando al discorso del mio tecnico, non ho mai detto che sia un incompetente, ma ho detto che è inadatto per questo tipo ti pratiche e capisco tutti i problemi che devono affrontare i tecnici in questo momento, ma credo anche che se un architetto voglia lavorare in questo momento nel settore delle ristrutturazioni private debba anche aggiornarsi in materia, visto che il 99% dei clienti lo chiederà. Aggiungo che io sin dall'inizio dei lavori ho fatto presente che avrei usufruito del bonus ristrutturazione e che il problema delle asseverazioni anche per bonus minori è noto da mesi (novembre 2021 se non sbaglio) e quindi il tempo per aggiornarsi in merito o semplicemente dirmi che non era in grado di farlo ce l'ha avuto. E magari, sarebbe utile che lui stesso trovi una persona adatta visto che è nel settore e sicuramente sarà più informato di me. Anche perchè suppongo che anche nel caso che trovassi un tecnico disposto a fare l'asseverazione, avrà bisogno di lui e il computo metrico dettagliato credo che spetti a chi ha fatto il progetto e seguito i lavori. Onestamente dubito che qualcuno sia disposto ad asseverare il lavoro di altri, ma staremo a vedere.
Archt :
Io ho letto la parola incompetente.
Cmq ti sbagli, io non firmo asseverazioni e se non ho tempo non faccio nemmeno computi dettagliati. Ho un architetto con cui collaboro quando necessario che chiede il suo compenso direttamente al cliente per computo ed asseverazione sulla base del mio progetto. È una cosa molto fattibile e comune. L asseverazione è oggettiva quindi poco importa chi abbia redatto il cme o i prezzi rientrano nei limiti (quasi mai) oppure no. Se non rientrano, si assevera solo il massimale previsto ed il resto è a carico del cliente. Non è colpa dell architetto, né della ditta ma semmai dell inflazione. I prezzi di mercato sono ovviamente superiori rispetto ai prezzari e qui che casca l asino quindi se posso darti un consiglio, dimenticati di recuperare il 50% di quello che spendi. Ci tengo a sottolineare anche un'altra cosa: la nostra professione è diventata via via sempre più complicata sia dal punto di vista delle responsabilità che delle specializzazioni. È bene che gli architetti sappiano/facciano tutto ma le collaborazioni sono quelle che consentono a tutti di lavorare bene. Difficilmente un architetto è esperto di Interni, Sicurezza in Cantiere, pratiche edilizie, asseverazioni, risparmio energetico, bio architettura, arredamento, illuminotecnica e così dicendo.. quindi credimi, ad oggi, avere 2 tecnici che possano collaborare tra loro per fare un buon lavoro è solo a vantaggio del cliente che avrà il beneficio di un ottimo risultato.
archspf :
Al professionista "spetta" fare solo quello per cui è incaricato e remunerato. Non esistono attività sottointese o date per scontato: o sono descritte oppure non lo sono, pertanto se il computo dettagliato non era stato preventivato nelle attività commissionate, se ne occuperà chi di dovere, a seguito di specifico incarico.
Quanto all'asseverazione il collega non è certo obbligato a prestare la propria consulenza, soprattutto alla luce delle responsabilità connesse: non si tratta infatti di aggiornarsi su un argomento, perché il fatto di agevolare degli interventi è una prerogativa del committente e non insito (ne implicito) della professione.
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