Buongiorno a tutti,
mi trovo a fare una perizia giurata per la valutazione di un immobile residenziale in condominio.
A seguito della visione degli atti del fabbricato ho trovato una parete del bagno spostata di circa 20 cm e la realizzazione di una risega che funge da cavedio impiantistico sempre nel medesimo locale. Si tratta della larghezza di un bagno secondario che da 1,48 cm è nella realtà 1,25.
La difformità è riconducibile a una mancata variante finale del costruttore a inizio anni 2000. L'art 34 del Dpr 380/01 dice che limitatamente agli immobili non sottoposti a tutela costituiscono tolleranze esecutive le irregolarità geometriche e le modifiche alle finiture degli edifici di minima entità, nonché la diversa collocazione di impianti e opere interne, eseguite durante i lavori per l'attuazione di titoli abilitativi edilizi, a condizione che non comportino violazione della disciplina urbanistica ed edilizia e non pregiudichino l'agibilità dell'immobile.
- Ritenete che possa trattarsi quindi di difformità ricadente nella tolleranza edilizia e quindi non necessito di sanatoria?
- Presentereste comunque qualcosa in comune?
- In questo caso vista la presenza di una sanatoria giurata come dovrei comportami?
Grazie a chi vorrà condividere le sue opinioni
Ivo : [post n° 460279]
Difformità e perizia
Le tolleranze citate sono di carattere costruttivo. Lo spostamento di un tramezzo di 20 cm a meno che non rappresenti un incremento della dimensione inferiore al 2%, è una lieve difformità che va sanata con una Cila in sanatoria.
La perizia giurata è una cosa, la sanatoria è un'altra...
La perizia giurata è una cosa, la sanatoria è un'altra...
Secondo me, in base a quello che scrivi, potresti ricadere nel comma 2 dell'art. 34 bis, che non richiama la tolleranza del 2% ma le modeste irregolarità geometriche di cui hai riportato il passaggio. Come formalizzare in Comune la situazione reale? Bella domanda... Io proporrei una comunicazione spontanea costituita da una tua dichiarazione sul fatto che ricadi nel comma sopracitato (e che quindi non serve sanatoria) corredata da un elaborato grafico. Senti comunque il parere dell'ufficio tecnico, e se ti chiedono la CILA in sanatoria gliela fai.
Sanatoria giurata è un concetto che manca anche a me...
Sanatoria giurata è un concetto che manca anche a me...
Si scusatemi, ho scritto sanatoria ma intendevo perizia.
Mi riferivo appunto all'articolo 34. Se potessi ricaderne e quindi evitare la sanatoria o meno dato che l'abuso, se cosi possiamo chiamarlo, è stato realizzato con la costruzione dell'edificio.
Mi riferivo appunto all'articolo 34. Se potessi ricaderne e quindi evitare la sanatoria o meno dato che l'abuso, se cosi possiamo chiamarlo, è stato realizzato con la costruzione dell'edificio.
34 bis, perdona la pedanteria.
Ripeto, secondo me puoi rientrare nel comma 2 del 34 bis e quindi evitare la sanatoria, ma dipende se il tecnico comunale locale la vede allo stesso modo. In ogni caso formalizzerei in Comune l'effettivo stato di fatto, con modalità da concordare con lo stesso tecnico comunale
Ripeto, secondo me puoi rientrare nel comma 2 del 34 bis e quindi evitare la sanatoria, ma dipende se il tecnico comunale locale la vede allo stesso modo. In ogni caso formalizzerei in Comune l'effettivo stato di fatto, con modalità da concordare con lo stesso tecnico comunale