Ced : [post n° 461655]

Soppalco Milano

Ciao a tutti.
Dovrei inserire in un progetto dei soppalchi.
Se dovessero restare con le travi a vista, l’altezza (sotto) va misurata da pavimento al sotto trave o dal pavimento al nuovo “soffitto”?
L’ing. dice la seconda. dite che vale la regola del non superare il 30% in pianta di ingombro delle travi per poter ragionare in quel senso?
O bisogna fare la media?
Grazie
AGA :
La normativa tecnica di attuazione in genere descrive questo tipo di accessori, indicando precisamente le altezze nette necessarie. In genere si considera l'altezza come la minima disponibile: ergo dal pavimento al sotto trave per la prima e dal pavimento dell'impalcato sino al soffitto, la seconda altezza utile minima.
Per quanto riguarda le % che regolano i mq realizzabili, sono sempre definiti dalla NTA. IN genere è una percentuale relativa al vano che ospita l'accessorio.
C'è infatti da distinguere il "soppalco" ad uso abitativo, da un "sottotetto" ad uso deposito, dove le altezze minime sono diverse ed anche la % realizzabile di sottotetto può arrivare 100% del vano che lo ospita.
Ced :
A milano per l’altezza del piano sotto parla di distanza da pavimento a soffitto finito.
E’ “interpretabile” no? Soffitto finito potrebbe essere quello che c’e’ tra una trave a vista e l’altra?
AGA :
Non credo, perché le addizioni si riferiscono sempre alla distanza netta utile.
Non confondiamo infatti la quota da interpiano, con l'altezza di un vano. Una si misura da pavimento a pavimento, l'altra da pavimento a soffitto finito: ergo è escluso lo spessore della struttura portante.
Se hai ancora dubbi, chiama l'ufficio tecnico urbanistico.
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