Marco : [post n° 463260]

Stanza inferiore ai 9mq

Buongiorno, dovrei presentare una CILA a Roma e il mio cliente ha bisogno di uno studio in casa. Il progetto attualmente prevederebbe una camera di 14mq, una di 9mq e uno studio di poco più di 7mq tutte con finestra ma sul regolamento edilizio del comune di Roma non sono ammesse stanze inferiori ai 9mq. Qualcuno saprebbe come risolvere? Le camere ci sarebbero entrambe e lo studio sarebbe indispensabile. Grazie a tutti
archspf :
Le stanze inferiori a 9 mq NON son previste a livello NAZIONALE in base al DM sanità del 6 Luglio 1975, data a partire dalla quale non sono ammesse deroghe.
La destinazione "studio" non esiste nel vocabolario delle funzioni del R.E., pertanto lo stesso sarà assimilato ad una camera ma dovrà ugualmente rispettare le dimensioni minime ed i rapporti aeroilluiminanti.
Davide C. :
I locali inferiori a 9 mq, si possono considerare senza problemi come studio, ripostigli, locale di sgombero, ecc. Influisce anche sull'accatastamento.
Se scrivi "studio" nel locale da 7mq è corretto (tanto più che lo sarà davvero)
archspf :
@Davide C. cerchiamo di non dare informazioni errate.
Innanzitutto un locale "Studio" non è assimilabile ad un ripostiglio ("tanto più che lo sarà davvero"). Secondo poi nel regolamento locale Delibera 18.8.1934 n. 5261, non è una destinazione codificata e dovendo necessariamente essere qualificato come camera, dovrà pertanto rispettare i requisiti igienico sanitari.
Nel caso di specie, inoltre, a rigore del combinato disposto degli art. 40 lett. b)(destinazioni d'uso abitative e dimensioni minime) e art. 42 lett. b) (locali accessori), essendo uno spazio dotato di finestra e di dimensione superiore a 4 mq non potrà mai essere un ripostiglio...
Davide C. :
Non ho mai detto che lo studio è assimilabile ad un ripostiglio. Sono destinazioni ovviamente alternative. Il mio appunto era solo per descrivere la situazione e farla capire meglio. Un locale di 7 mq con finestra, può benissimo essere un ripostiglio, non ci sono normative che lo vietano. Sottolineo però che non sono di Roma, forse il problema sta nel fatto che non conosco la normativa locale.
ponteggiroma :
sarò ripetitivo, ma come detto in qualche post fa: è meglio non parlare se non si è sicuri di ciò che si dice. archspf ha ragione...
unfor :
Bisogna far riferimento ai regolamenti locali, si vede che a Roma sono più restrittivi.
A Milano città il Regolamento Edilizio consente espressamente per i locali studio una superficie di 7mq.
Ily :
Sinceramente non capisco il problema...
Scrivi "ripostiglio" nella stanza di 7mq. Se poi il cliente ci mette un tavolo e libreria e ci lavora, a te cosa interessa? Conosco gente che lavora (o ha ricavato angoli studio/hobby) nell'ingresso, in un disimpegno, in cucina... ovunque ci sia spazio a sufficienza.
Oh, nessuno vieta a un persona di mettere un letto in cucina o in un corridoio e dormirci, ad esempio... Anche se ovviamente non potrà affittare - ad esempio a studenti - quel vano di 7 mq come camera da letto. Mica è un abuso edilizio mettere una libreria e un tavolo col computer in un "ripostiglio"!
archspf :
@Ily l'utilizzo dello spazio è una cosa privata anche se in certi casi l'utilizzazione "impropria" potrebbe facilmente sconfinare in un limbo paradossalmente punibile: ad esempio i locali sgombero nei sottotetti utilizzati come camere, o le serre solari che ospitano salotti climatizzati. Tutte situazioni reali d'uso che non potrebbero esistere, sulla carta, ma che vogliamo farci? Non mi dilungo sull'argomento altrimenti solleverei un vaso di pandora: mi limito a dire che ognuno in propria coscienza potrà adibire lo spazio come crede.

Altro discorso è pretendere di aggirare una regola prescrittiva che impone determinati criteri, e non per il gusto di porre limitazioni ma proprio perché basata su un concetto fondamentale (forse anche superato e, credo siamo d'accordo, da aggiornarne) di «qualità dello spazio abitabile». Stiamo parlando di presentare una pratica urbanistica: il problema che pone il collega non è di interior design...

Ribadisco e chiudo: a norma del regolamento romano non esistono destinazioni d'uso "studio" ed in ogni caso se quello spazio è dotato di finestra e supera la soglia dei 4 mq, non può essere adibito a ripostiglio.
desnip :
E quindi, nella logica del regolamento romano, cosa ci si può fare in un locale finestrato di 7 mq, a parte un bagno, dove magari ce ne sono già due?
archspf :
@desnip premesso che, a Roma, qualunque locale di 7 mq dotato di finestra, se realizzato successivamente al R.E. (1931) e con destinazione di camera, è "abusivo" o al massimo condonato, potrà avere le seguenti destinazioni: servizi igienici, lavanderie e cucine, quest'ultime solo se soddisfatte anche altre condizioni (15 mc di cubatura, non affaccia in chiostrina, 1.5 mq di superficie finestrata minima in concorrenza al 1/8 di RAEI, estrazione dei fumi, altezza non inferiore a 270 cm ecc.). La logica è proprio quella di prevenire spazi angusti adibiti proprio a camera.
Poi ho pure visto camere dentro gli sgabuzzini senza neanche la finestra ma è un'altra storia...
ponteggiroma :
classica filosofia "papalina". Ricordati che parti sempre da una posizione in cui hai torto, pertanto: testa bassa e prega affinché non ti succeda niente.
Sergio :
Il problema credo sia questo:
Un locale di 7mq per essere STUDIO
deve esse alto almeno2,70mt.
Se non non è alto 2,70mt non puo essere Studio,se non ti danno l'abitabilità!!!
SCUSATEMI TUTTI.
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.