angi : [post n° 464839]

LAGHETTI DI PESCA SPORTIVA

Salve Colleghi, non so se vi è mai capitato di ricevere una richiesta per la realizzazione di un laghetto artificiale per la pesca sportiva, ebbene si a me è capitato!. In merito a questa richiesta accetto qualsiasi consiglio circa regolamenti, tipologie, iter burocratici e zona urbanistica adeguata per questo tipo di lavoro.
Ho fatto gia delle ricerche e ho letto che non ci sono normative nazionali che legiferano questa tipologia di intervento, esistono solo leggi regionali, e per la regione Campania non ho trovato granché.
Vi ringrazio in anticipo
Archifish :
Per la parte burocratico/amministrativa non posso esserti d'aiuto, dipende affettivamente dai regolamenti locali e non è detto che tu riesca a trovare qualcosa di specifico. Potresti dover lavorare/ragionare per analogia con opere assimilabili, quindi far riferimento ad opere di escavazione, stando ben attento a non sconfinare nel campo della cave di inerti (per non complicarti la vita). Resta comunque caldamente consigliato concordare un iter condiviso con l'U.T. comunale.
Ciò premesso, da un punto di vista prettamente progettuale, invece, posso affermare senza ombra di dubbio che, dovendo partire da un foglio bianco, sia indispensabile approfondire (con il futuro gestore e qualche esperto di settore) quale sarà la vocazione della struttura. Considera che in funzione delle tecniche di pesca, delle specie ittiche di cui si presuppone l'immissione e di conseguenza della tipologia di utenza finale, potrebbero variare di molto le esigenze e la morfologia "ideale" del luogo. Ci sono tecniche per cui è fondamentale o consigliato disporre di sponde quanto più regolari possibile, magari attrezzate con pedane o piattaforme equidistanti non troppo alte rispetto al livello medio dell'acqua, profondità uniformi e non necessariamente eccessive. Per altre discipline è più congeniale e gradito al pubblico un ambiente quanto più naturale possibile, con sponde irregolari, canneti, variazioni di profondità, isole, ecc.
In sostanza, a titolo esemplificativo, una vasca in cui si confrontano ogni week end decine di agonisti è cosa ben diversa da un "finto" stagno perfetto per chi cerca predatori con esche artificiali. Altra cosa ancora, è un impianto tutto fare dove i "nonnetti" e pescatori improvvisati pensano solo ad infilare in borse di plastica trote "pronta pesca" e pesci gatto a scopi alimentari (realtà che non dovrebbero nemmeno più essere concepibili, ma purtroppo ancora esistono).
Considera, poi, che differenti tecniche di pesca possono convivere, ma quanto pacificamente e come, è problema di chi dovrà gestire le acque.
Ribadisco quindi di cercare un confronto col committente e nel caso in cui si riveli un futuro gestore improvvisato, di affidarti a "consulenti" del settore pesca sportiva. Nel nostro paese, in ritardo rispetto ad altre realtà europee, si sta sempre più affermando una visione etica e consapevole della pesca sportiva; si tende a dare grande importanza alla qualità dell'esperienza, tenendo in debita considerazione aspetti quali la minimizzazione dell'impatto dell'attività sull'ecosistema, il corretto trattamento/manipolazione (e successivo rilascio) del pescato. Se troverai il supporto di esperti di settore che sollevano tali tematiche, avrai trovato le persone giuste e con buona probabilità, anche quelle con una cultura alieutica più formata ed in grado di indirizzarti al meglio.
Per trovare i suddetti "consulenti", puoi cercare tra le associazioni locali più "affidabili", in genere quelle affiliate alla Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (FIPSAS) oppure rivolgerti agli uffici della Federazione stessa (nonostante si occupino, sostanzialmente di solo agonismo e gestione delle acque), magari ti sapranno consigliare qualcuno.
Se nel frattempo, invece, vuoi iniziare a documentarti in autonomia, cerca sul web. Il Regno Unito è senza dubbio l'esempio a cui guardare in tema di realizzazione e gestione di acque per la pesca sportiva. Sito con spunti interessanti è quello di "Stillwater management" oppure quello di "Angling Trust" (menu a tendina Freshwater). Le parole chiave da cui partire potrebbero essere "gravel pit", "syndacate lake", "fisheries", "angling lakes", "fishing pegs" , "angling pegs", "fishing pond", "pond restoration", "fishieries management", abbinando termini come "match fishing"o "carpfishing". In Italia, esempi virtuosi sono costituiti da alcuni impianti voluti e gestiti da un azienda di settore britannica rientranti nel circuito "Embryo" (spunti interessanti di sistemazione delle sponde e di gestione, ma in questo caso votati unicamente alla pesca della carpa).
Per ulteriori dubbi, chiedi pure (ora sapete anche da cosa deriva il mio nick name).
angi :
grazie mille per la tua esaustività
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