paola2 : [post n° 467789]

conformità edilizia catastale e non solo

Un cliente mi ha chiesto una valutazione di alcuni appartamenti che vorrebbe vendere.
Appartamenti ereditati.
Con l'occasione ho consigliato una verifica della conformità.
Accertate alcune difformità, che devo inquadrare ancora a livello edilizio, naturalmente mi sono sentita dire, anche se non in maniera polemica "che gli appartamenti erano stati acquistati già così" ...
Cosa che purtroppo e' ininfluente ai fini della commerciabilità del bene.
Uno degli appartamenti, in Permesso di Costruire riporta una lavanderia che nella realtà e' un ripostiglio.
Dopo rilievo dei locali ho visto che parecchie misure interne non corrispondono a quanto in PdC.
Vi chiedo:
Per la variazione da lavanderia a ripostiglio e' necessaria una Cila in sanatoria?
Le misure interne di cui vi ho detto sopra, non tutte, differiscono di circa 10 cm rispetto quanto autorizzato.
Ritenete che sia quindi necessaria una sanatoria estesa a tutta la unità abitativa?
Sperando che le misure reali soddisfino le superfici minime ed i RAI prescritti dalla normativa.
Insomma , come vi comportereste ?
Archifish :
Ti consiglio di approfondire la normativa nazionale e regionale in tema di tolleranze. Ci sono relativamente recenti novità che spesso aiutano ad evitare complesse e costose sanatorie.
Approfondisci anche il tema della "ricostruzione" dello stato legittimo (cosa lo determina e cosa ha valore ai fini legali) e della dichiarazione sostitutiva di atto notorio per l'auto dichiarazione di esistenza delle difformità sin dall'epoca di costruzione del fabbricato.
archspf :
10 cm rispetto a quale misura? la tolleranza è del 2% rispetto alla dimensione assentita nel titolo edilizio. Personalmente non avrei dubbi a segnalare le difformità qualora riscontrate, ed ad interrompere ogni altra attività che non sia quella di rendere edotto il committente dei possibili rischi a cui andrebbe in contro in caso di dichiarazioni mendaci, a prescindere "che gli appartamenti erano stati acquistati già così", il che non costituisce nessuna scusante ai fini applicativi delle norme.
desnip :
Beh, Paola è stata incaricata di fare una "valutazione": basterà che gli dica che gli immobili non hanno valore perchè non sono commerciabili o, in caso sia possibile una sanatoria, gli attribuisca un valore commerciale molto basso, per rendere il committente meno polemico o quantomeno fatalista sull'aver "acquistato già così".
paola2 :
Ho reso edotto il Committente circa le dichiarazioni che dovrà fare in atto e concorda con me sulla regolarizzazione delle non conformità laddove sanabili.
Sono io che a questo punto sto verificando la fattibilità della regolarizzazione.
Archpf hai ragione. 10 cm su 215 vanno ben oltre la tolleranza del 2%
quindi bisogna procedere alla sanatoria dell'intera unità abitativa.
con lo studio della sua fattibilità.
e sperando di non trovare altri scheletri ...
Desnip : normalmente mi limito a dire al cliente che il bene non e' conforme e che così come e' non puo' essere venduto.
Da questo cliente mi aspetto la richiesta di procedere alla sanabilità degli immobili.

Il mio collega certificatore, alla fine del sopralluogo mi ha detto di essere contento di fare solo la certificazione energetica perche' deve rilevare il solo stato di fatto risparmiandosi così le rogne delle conformità.
quanto lo invidio....
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