Gintur : [post n° 470795]

AIUTO COMPENSO ONESTO

Buonasera a tutti. Ho contattato un architetto per un progetto di ristrutturazione di una casa piano terra + primo piano e terrazzo. Si è messo subito a lavoro, ha fatto un sopralluogo e un rilievo fotografico, chiedendo (con mia delega) al comune eventuali difformità dell'immobile. Nel mentre preparava il progetto (io ho fornito piantine, APE e detto dove volevo che fossero fatte le due cerchiature, uniche modifiche reali all'immobile), mi ha chiesto un anticipo di 2500 euro che ho pagato senza battere ciglio. Ha presentato (con mia delega) permesso di costruire al comune, mi ha fatto pagare 4700 euro all'ingegnere che si è occupato della parte strutturale e della legge 10. Nel frattempo sia l'idraulico che l'elettricista mi hanno chiesto un progetto per gli impianti ma mi ha risposto che non servivano . Ho ricevuto dopo molto tempo il tanto atteso permesso e insieme mi presenta un contratto da firmare per le sue prestazioni con parcella di 13000 euro + nuova parcella ingegnere di 3000 euro per sicurezza lavori. Da 13000 passa a 10000 euro dopo mie perplessità. L'importo dei lavori è c.a. 125000 euro. Costo totale tecnici 17700 euro. considerando che non ho firmato alcun contratto ma che sono disposta a pagare il tempo perso che ha quantificato in 4000 euro oltre i 2600 già pagati, ritenete che stia facendo prezzi onesti o che stia esagerando?
lorenzo_px :
Su un importo di 125000, una parcella di 10k è l'8% dell'importo. Solitamente si viaggia tra il 7 e il 12 in base a mole di lavoro e complessità. Considerando anche le responsabilità (che non sono poche), ha più senso proseguire che interrompere il contratto. Conferire un nuovo incarico potrebbe anche costarle di più.
Gintur :
In realtà a me suona più come un 14% di spesa per i tecnici. Spese vive che ho pagato e pagherò a parte. In più non mi aveva mai parlato di pagamenti ad altri tecnici.
lorenzo_px :
Che non glielo abbia prospettato dall'inizio è un altro paio di maniche, li bisogna capire cosa c'era scritto sul preventivo/lettera di incarico che ha firmato ma da come ho capito dalla sua descrizione il collega le ha chiesto 10k per la direzione lavori del cantiere non per la progettazione che ha già eseguito comprensiva di deposito pratica per l'ottenimento dell'autorizzazione, che comunque le ha fatto ottenere, o sbaglio ? In soldoni cosa ha firmato ?
Gintur :
Ho firmato la delega per l'accesso agli atti in comune e la delega per presentare il permesso di costruzione. Null'altro.
lorenzo_px :
Se il collega non le ha presentato e fatto firmare un preventivo e disciplinare d'incarico c'è qualcosa che non va dal punto di vista giuridico. Dall'altra parte non capisco come abbia acconsentito a procedere con le pratiche senza un preventivo in mano.
Le consiglio di rivolgersi all'ordine della sua provincia e illustrare le problematica e/o in alternativa chieda lumi ad un buon avvocato.
Archifish :
"Costo totale tecnici 17700 euro"
Comprensivo di strutture, sicurezza e DL direi che è un prezzo congruo (per quanto possa valere il mio giudizio).
Premesso che i professionisti dovrebbero mettere sul tavolo incarico e preventivo prima ancora di spostare una matita per conto della committenza, quello che faccio fatica a tollerare, in tutti questi "contenziosi" è l'atteggiamento malfidente dei committenti. Non si degnano di richiedere un preventivo per le spese tecniche, salvo poi contestarle quando scoprono che le somme in gioco sono diverse da quelle immaginate (guarda caso sempre immaginate al ribasso, senza la minima cognizione di causa sul cosa comporti il lavoro di un professionista anche in termini di responsabilità e di quanto effettivamente gli resti in tasca)
Gintur :
Sicuramente sono stato uno stupido a non chiedere un contratto, mi sono fidato, ma lui mi ha sempre parlato di un 10% (tutto compreso) dell'importo totale dei lavori. Quindi non ho immaginato alcunché. Il fatto che non si stia comportando secondo i patti è ovvio ma il post nasce per sapere se è nel giusto avendomi chiesto il 14%.
lorenzo_px :
Si ma è un 14% tra tutti i tecnici, il suo è dell'8% che anche per me è congruo. Poi lei è liberissimo di non accettare e fermare qui l'operazione, facendosi bene i conti che uno stop potrebbe costarle di più che proseguire.
ivodivo :
@Archifish
"Premesso che i professionisti dovrebbero mettere sul tavolo incarico e preventivo prima ancora di spostare una matita per conto della committenza...." fino a qui sono perfettamente d'accordo, il resto del post è dal mio punto di vista intollerabile.
Cosa c'entra il committente con il codice deontologico che regola i rapporti tra colleghi ed il modus operandi di chi appartiene ad un ordine professionale?
Il tecnico DEVE sottoporre ad approvazione dettagliata lettera di incarico con costi e prestazioni, punto! Quando vai al ristorante la prima cosa che ti portano è il menù che illustra i piatti e i relativi costi! Se non te lo portano è la prima cosa che chiedi e lo chiedi perchè è prassi comune di tutti i ristoratori di portartelo! Se TUTTI i professionisti fornissero come prima cosa il disciplinare d'incarico diventerebbe prassi consolidata, i committenti lo saprebbero e lo pretenderebbero. Se non lo fanno è perchè (nella stragrande maggioranza dei casi) non lo sanno, non perchè sono in malafede!
Portando il concetto all'estremo è come quando si accusa la vittima di violenza sessuale di essersela cercata perchè indossava abiti succinti.......in questo caso stai spostando la responsabilità sui committenti (ignari) per un atteggiamento sbagliato (consapevole) del tecnico.
archspf :
Certi professionisti ancora non hanno capito che il fatto di presentare una lettera di incarico con relativo preventivo è a favore di propria sicurezza oltre che mero obbligo deontologico.

Per sapere se la cifra è congrua è sufficiente inserire le prestazioni e l'importo dei lavori nel tool e vedere che cosa esce fuori: https://www.professionearchitetto.it/tools/parametri/
In base alla mia esperienza (senza voler supporre nulla, non avendo dati utili per una certa affermazione) su intervertenti "simili", ipotizzando le prestazioni di base, il compenso CONGRUO per il professionista (escludendo tutti i consulenti e specialisti) sarebbe proprio intorno al 10% (progetto, pratiche e direzione lavori), esclusa cassa ed iva.

Per concludere, su frasi del tipo "ho fornito le piantine", "gli ho dato i miei disegni": lo vogliamo capire una volta per tutte che degli elaborati grafici degli altri non ce ne facciamo nulla e che il costo della prestazione è relativo alle capacità tecnico-professionali nonchè commisurato alla responsabilità messa in campo? Se andate dal chirurgo plastico e gli date voi un bisturi, vi fà lo sconto?
Archifish :
@ivodivo
Secondo me hai frainteso il mio intervento oppure hai un tantino strumentalizzato/estremizzato i concetti esposti.
Già la mia premessa (che condividi) dice tutto sul come la penso. Quanto segue è una semplice riflessione su un atteggiamento di molti committenti nei confronti del tecnico. Come sottolinei, se vai al ristorante e ti portano un menù senza prezzi, è tua facoltà chiederli e sarebbe saggio farlo, per non ritrovarsi sorprese. Mentre qui stiamo parlando di non chiederli, abbuffarsi e poi pretendere di pagare ciò che si ritiene congruo (guarda caso, il più delle volte, un'inezia).
Non ho accusato nessuno di essersi cercato una violenza sessuale, la committenza non ha alcuna responsabilità, ma dovrebbe avere il dovere di pagare il lavoro eseguito, soprattutto se è palese la volontà di farlo eseguire (ci sia o no una lettere di incarico, visto che nessun tecnico si sognerebbe di autoincaricarsi di una prestazione che rischia di non vedere retribuita).

Che la lettera d'incarico sia un obbligo, non lo discuto, così come non metto in dubbio la sua utilità nell'ottica di tutela di ambo le parti. A volte, però, per quanto ben confezionata, può rivelarsi un cappio (sempre per ambo le parti), per l'impossibilità di prevedere come si evolveranno eventi e prestazioni. A chi non è successo di aver sottovalutato un incarico in termini di impegno e complessità? Basterebbe fermare il meccanismo e far notare alla committenza che occorre rivalutare gli accordi, ma sappiamo bene come potrebbe andare a finire. Checchè se ne dica, la lettera d'incarico non è uno "strumento perfetto", perchè non tiene conto degli aspetti psicologici del rapporto tra esseri umani, ma soprattutto perchè non tiene conto prima della superficialità con cui la committenza pone la firma e poi della diffidenza congenita nella medesima, al variare delle condizioni. Diciamo che si rivela spesso uno "strumento perfetto" solo quando ormai è troppo tardi, ergo per porre estremi rimedi a mali estremi (sempre che tempi e costi della giustizia rendano conveniente per le parti arrivare al contenzioso).
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