Laurea triennale nel 2018, lavoro da 2 anni con P.Iva per uno studio di architettura dove mi occupo di un po' di tutto.
Nonostante mi piaccia il lavoro, non sono convinto sia quello che voglio fare nella vita e non ho un'esperienza tale nè il carattere per riuscire a gestire dei clienti miei. Ora, nell'ottica di rimanere per i prossimi anni (non so quanti) a lavorare in questo settore e "alle dipendenze" di altri, ha senso provare a superare l'esame di stato e ottenere l'abilitazione, con conseguente obbligo di contribuzione alla cassa?
Andrea54668 : [post n° 474915]
Ha senso fare l'esame di stato come arch. Junior nella mia situazione?
Sì certo che ha senso, almeno hai l'abilitazione che può sempre servire e sei abbastanza fresco di studi, più passa il tempo e più è difficile mettersi a studiare. Ottenere l'abilitazione non implica necessariamente iscriversi all'ordine, quello potrai farlo se e quando lo riterrai opportuno, quindi non hai nessun obbligo di contribuzione alla cassa.
Definitivamente: mi fa già impressione che tu sia riuscito a trovare un impiego senza la Magistrale (almeno in Lunigiana e Genova nel 2018 era impossibile), sicché vuol dire che ci può essere un barlume di speranza che prima o poi ti venga voglia di metterti in proprio... E d'altronde non si sa mai: e se di punto in bianco passasse una Legge che obbliga al Tesserino anche quando si è alle dipendenze*?
*Ora che ci penso, non è già parte dell'Art.4 del Codice Deontologico?
*Ora che ci penso, non è già parte dell'Art.4 del Codice Deontologico?