FARC : [post n° 476885]

dubbi 4%

Buongiorno a tutti,
mi è sorto un dubbio riguardo al forfettario ed il 4% da "devolvere" a inarcassa. Ho una fattura da emettere con tre righe, la prima relativa alla prestazione, la seconda: spese (le metto distinte anche se non detraibili/deducibili etc..), bollo.
Premesso che già il bollo lo escludo dal conteggio del 4%, secondo voi per le spese potrei fare altrettanto? Per spese ad esempio intendo diritti di segreteria di poca entità, non altro
ArchiFish :
In realtà è uscito un chiarimento (folle) dell'AdE secondo il quale il bollo da 2 € contribuisce al redditto e quindi è soggetto anch'esso all'applicazione del 4% di contributo Inarcassa.
Per quanto concerne le spese, vanno indicate "fuori fattura" e "fuori parcella" come rimborso "ex Art. 15" ergo costi sostenuti dal tecnico in nome e per conto della committenza, senza applicazione di alcuna percentuale.
FARC :
grazie Archifish per la risposta, per quanto riguarda il bollo conoscevo il chiarimento dell'Ade infatti lo inserisco sempre...ma che contribuisse al 4%...l'ho sempre escluso. Per quanto riguarda le spese, pur distinguendole in fattura, considerando il forfettario le ho sempre considerate come "contribuenti" al reddito, ma escluse dal 4%...quindi su questo ci troviamo., anche se non ho mai indicato la dicitura ex art 15, da oggi per scrupolo la inserirò. Ma la semplificazione? :)
desnip :
@ArchiFish: in realtà mi pare che il 4% sul bollo ci va solo se lo addebiti al cliente
@FARC: guarda che i software per la fattura elettornica sono già strutturati in tal senso, cioè lo scomputo delle spese su cui non applicare la cassa lo fanno già loro.
Riga :
ciao purtroppo il mio commercialista è stato molto stringente: se le spese non sono ESPRESSAMENTE intestate al cliente, non possono essere considerate come ex. art. 15.

Esempio: biglietti treni senza fattura o benzina eccetera
archspf :
@desnip Confermo: concorre al reddito (tasse e prevvidenza) solo se addebitata.
@FARC Riguardo alle spese anticipate (cosa diversa dalle spese di "espletamento"): se non specifichi che sono ex art. 15 concorrono anche quelle al reddito (non centra la questione del regime forfettario).
Archifish :
@Riga
In realtà ciò che ti ha detto il commercialista è parzialmente errato (o parzialmente vero). Per le spese anticipate deve essere dimostrabile che siano state sostenute "in nome e per conto" della committenza. Se la situazione è ardua e offre il fianco a dubbi leciti quando si tratta di rimborsi carburante, vitto, alloggio, ecc è, invece, inequivocabile nel caso dei diritti catastali (che in alcun modo possono essere pagati dalla committenza e risultano sempre versati a nome del tecnico). Discorso analogo, se non erro, per i diritti di presentazione deli APE.
In ogni caso, anche se si trattasse di diritti di segreteria comunali, oneri, sanzioni, ecc., sebbene sarebbe opportuno non anticiparli per principio, è stato ampiamente ribadito che procura e lettera d'incarico fungono ampiamente quale dimostrazione della spesa sostenuta "in nome e per conto di...".
Se fosse come asserito dal commercialista, nessun forfettario sano di mente si occuperebbe di catasto, salvo vedersi i diritti far cumulo nel reddito, ergo tassati, oggetto di ritenute previdenziali e senza possibilità alcuna di detrazione (visto che i forfettari non possono detrarre alcunché).
Riga :
ciao Archifish, anche io mi occupo di catasto, accesso atti e diritti di segreteria dei più vari e fra le ricevute emerge sempre l’immobile di proprietà, insomma il riferimento al cliente - e infatti no problem, anche quando poi è intestato a moglie/sorella/cognato purché poi è dentro il nostro disciplinare.
Sono stata breve, ma il succo era questo: o vi è scritto inequivocabilmente il nome/immobile del cliente o è passibile di contestazione.
Se ho cantiere a… Bressanone, ma io vivo a Venezia, e se per andare lì pago pedaggi, in giorni specifici di sopralluogo e dimostrabili tramite foto che ero lì, faccio benzina a Bressanone, non posso far rientrare i pedaggi e la benzina negli ex art 15 perché non sono inequivocabili. Idem cancelleria o altro se lo fate.
Avevo cercato su internet altre informazioni e in effetti ha ragione.
Figuratevi se mi sta bene farmi gonfiare così l’imponibile, ero incavolata nera. Poi liberi di fare come preferite ma la legge dice questo
archspf :
@RIGA ma difatti le spese che hai citato (spostamenti, carburante ecc.) non sono ammissibili in quanto non rientrano nella fatispecie di quelle "anticipate per conto del committente", besì relative all'incarico, e pertanto costituiscono meri rimborsi che se addebbitati formano onorario e dunque imponibile.
Riga :
okok :) allora stiamo intendendo la stessa cosa. Opinione personale, capisco l'aspetto normativo, ma sarebbe più corretto che non facessero imponibile. Su un casello da 27 euro, trovo non corretto pagarvi le tasse. Ma la legge così è e capisco che voglia evitare le furbate
archspf :
Il casello non è una spesa anticipata "ribaltabile", ma una spesa corrente relativa all'attività. Nel caso dei regimi ordinari verrebbe scontata dall'imponibile (si "scarica") ma nel caso del forfettario non vedo alternative se non quella di prevedere una quota di spese generali (oltre all'onorario), che comunque possono portare ad un recupero parziale:
Es. spendi 27 di casello, il cliente ti paga 27+4% ma tu "incassi" c.ca il 22/25% in meno del fatturato (grossomodo incidenza tra tasse e inarcassa). Quindi piuttosto si dovrebbe chiedere un compenso maggiore per rientrare completamente della spesa effettivamente sostenuta (c.ca 33 invece che 27, sempre + cassa, per intenderci...tanto non fanno fede le ricevute non essendo appunto spese ex art. 15).
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