Buongiorno
Un tecnico per cui collaboro mi ha chiesto di inserire il mio nome sulle pratiche in comune come “coprogettista” in un cantiere, per poi essere pagato separatamente dal committente.
Mi risulta che esista UN progettista e non possano essercene due..
Quindi quali responsabilità avrei secondo voi, e soprattutto è lecito ricevere un compenso dai crediti statali se la mia figura non rientra (come mi sembra) tra quelle chiamate a firmare il progetto?
Fabrizio roma : [post n° 478932]
Collaboratore superbonus
In realtà i progettisti, così come le figure coinvolte, possono essere più di una e il compenso dovrebbe essere non ripartito ma "reiterato" tra tutti i professionisti. Ricordo questa cosa dall'esame di stato e dai vari corsi deontologici, ma sinceramente non saprei citarti i riferimenti normativi a memoria.
Coprogettista mi sembra un termine un po vago... devi essere progettista di qualcosa. Potresti essere un coordinatore della progettazione, se ad esempio avete più figure in campo, tipo: il termotecnico, lo strutturista, il geologo ecc.
Altra cosa: chi si prende la responsabilità su quello che fate per l'ecobonus e quindi chi assevera e di conseguenza chi paga l'assicurazione come asseveratore?
Altra cosa: chi si prende la responsabilità su quello che fate per l'ecobonus e quindi chi assevera e di conseguenza chi paga l'assicurazione come asseveratore?
Mi esprimo sulla considerazione del compenso: questi rientra nell'agevolazione solo se inerente una attività prevista. Se la figura che ricopri non rientra in tale ipotesi, ti spetta un compenso che rimarrà in accollo del committente (chi ti commissiona il lavoro, il tecnico che ti chiede la collaborazione, ovvero il cliente finale). Se ad esempio le tue prestazioni prevedono il 'rilievo', essendo un'attività propedeutica rientra nel bonus a patto che sia congruente con il DM 17 Giugno 2016: in ogni caso occorre dimostrare la congruità della parcella.
