viola : [post n° 490327]

SCIA in Sanatoria per ripristino stato dei luoghi - bisogna pagare la sanzione?

Buongiorno a tutti, in caso di presentazione di una SCIA in Sanatoria per ripristinare lo stato dei luoghi eliminando le difformità bisogna pagare lo stesso la sanzione? Oppure vale solo nel caso in cui si voglia sanare qualche opera senza demolirla? Inoltre essendo la zona soggetta a vincolo paesaggistico devo presentare anche la relazione di compatibilità paesaggistica?
Kia :
io se devo riportare a stato legittimo una cosa che non è legittima faccio le opere e fine. Per esempio: mi accorgo che il cliente ha una casa dove una stanza è stata divisa in due da una tramezza non autorizzata. Faccio togliere la tramezza e fine. E' quello il ripristino dello stato dei luoghi. E' il significato stesso di "sanatoria" che forse non ti è del tutto chiaro.....chiedere di sanare una cosa che si vuole mantenere in opera e che può restare perchè rispetta i regolamenti. E allora paghi la sanzione.
Viola :
Posso quindi scegliere due strade:
1) presento una scia per ripristino dello stato dei luoghi (preferisco presentare comunque qualcosa in Comune perché si tratta sempre di un cantiere che vado ad aprire per opere di demolizione);
2) faccio una scia in sanatoria per sanare gli abusi e pago la sanzione.
È giusto?
Poi nel secondo caso, dovendo lasciare le opere lì dove sono ed essendo la zona vincolata dal punto di vista paesaggistico dovrei fare anche la compatibilità paesaggistica vero?
arch.sergio :
Ciao, ma sei un tecnico?
archspf :
D'accordo con @Kia: non esiste nell'ordinamento pratiche per ripristino dello stato dei luoghi.
Viola :
Lo so, però vorrei giustificare il fatto che vado ad aprire un vero e proprio cantiere. Magari potrei presentare una scia per demolizione del muretto e rimozione del cancello?
arch.sergio :
Le pratiche per opere di ripristino esistono (ne ho presentate parecchie in giro per l'Italia, le ultime che mi vengono in mente Portacomaro (AT), Ronco Briantino (MB) e Milano.)
Quello che non mi torna è perché si parli di sanzione.
Se stai ripristinando la legittimità non devi pagare.
Kia :
@arch.sergio forse dipenderà dal comune. Da me ti dico che non è uso far niente. Stai facendo un ripristino per portare i luoghi ad una situazione conforme allo stato legittimo. Non capisco neanche il senso di fare una pratica, perché è una auto denuncia di abuso edilizio che però non miri a mantenere ma lo vuoi tu stesso eliminare....Viola, piuttosto di depositare pratiche a caso, chiedi all'edilizia come dovresti fare. Il mio comune ha una sorta di abaco interventi con un po' di casistica dove c'è una frase tipo "ripristino stato legittimo: attività libera". Tra l'altro....che scia vorresti depositare se devi dichiarare che parti da uno stato legittimo....che non hai!!! Faresti falsa dichiarazione. Io vedo qualche difficoltá a fare come dici e forse la risolvi semplicemente senza pratica. Il cartello lavori lo metti fuori comunque anche se è attività libera. Se c'è da fare Psc lo fai.
Arch.Sergio :
Ovviamente dipende dal caso secondo me, faccio un esempio
Hai tirato via un muro interno, lo rifai senza denunciare nulla.
Invece c’è una porzione di fabbricato abusiva e la devi demolire, io presenterei la pratica, per un discorso di sicurezza, statica e per lasciare un segno in comune dello stato che rimane (che dovrà coincidere con quello ultimo depositato)
archspf :
@Arch.Sergio Comprendo il tuo punto di vista ma che tuttavia non trova conferma, come detto, nell'ordinamento giuridico generale (ribadisco: generale): poi nel particolare di cose ambigue ne ho viste fare molte e se per questo anche "sanatorie condizionate" quando vietate dalla giurisprudenza (ante "salva casa").
Facciamo attenzione che all'infuori del PDC il resto delle pratiche edilizie non è necessariamente sottoposto ad istruttoria ed in ogni caso non richiede un provvedimento espresso ma al massimo un intervento della p.a. (con riferimento a motivi ostativi, necessità di pareri o al calcolo delle oblazioni/oneri): in quanto tecnico ti assumi la responsabilità sia formale/procedurale che sostanziale ed il fatto che l'amministrazione non sia intervenuta non significa che le pratiche abbiano reale efficacia.
Poi se l'ente locale ha adottato specifiche procedure è altro discorso, ma tecnicamente un immobile viziato da irregolarità è privo dello stato legittimo, requisito essenziale per presentare pratiche ordinarie (non in sanatoria).
@Viola aldilà della tipologia di opere che classifica o meno interventi rilevanti urbanisticamente, anche fare una semplice manutenzione ordinaria presuppone tutte le condizioni al contorno e rappresenta in ogni caso un cantiere, pertanto la tua osservazione non trova riscontro in quanto, peraltro, non vige il principio di "preferenza" ma di "necessità" ed anzi la presentazione di un titolo quando non dovuto costituisce reato perseguibile.
Viola :
Ringrazio tutti per i chiarimenti e ne approfitto per chiedervi un'altra informazione. Se invece volessi sanare la situazione presentando una scia in sanatoria, essendo la zona vincolata, dovrei fare anche una compatibilità paesaggistica? (la tipologia di intervento nel mio caso ricade in semplificata)
arch.sergio :
Devi sanare sia l'aspetto urbanitisco/edilizio con che quello paesaggistico.
Ti conviene prima fare l'accertamento di conformità e dopo la pratica edilizia.
Sono due sanzioni separate
Kia :
Parli di 'scia' in sanatoria. Hai anche opere strutturali da sanare? Comunque anche io farei come dice arch.sergio, prima sistemare sotto il profilo paesaggio e poi a seguire il resto
Viola :
No, si tratta solo di un muretto esterno e di un cancello
archspf :
@Viola devi valutare l'incidenza dell'opera dal punto di vista sismico se rilevante in base alla norma regionale. Es. un muro altro più di 1,0 m ancorchè di mera divisione/delimitazione della proprietà/fondo (non di contenimento) nel Lazio è soggetto a deposito.
Sulla paesaggistica confermo appieno l'iter indicato dai colleghi.
viola :
Grazie. Mi accerterò di questo. Non vorrei aprire un altro post, per cui vorrei fare solo un'altra (spero ultima) domanda. La sanzione per la scia in sanatoria quando va pagata? E come faccio a calcolare l'esatto importo?
Arch.Sergio :
Ciao sembra tu sia alle prime armi, quindi valuterei una collaborazione con qualcuno che ti faccia la consulenza e tu eviti di fare errori madornali
Comunque per risponderti la paesaggistica è calcolata in base al doppio valore e per un muretto penso rientri tra i 1.000€ base di sanzione
Viola :
Sarà stesso il Comune a comunicare l'esatto importo dopo che è stata protocollata la scia?
Kia :
Viola, prendi appuntamento all'edilizia e fatti spiegare tutto.
archspf :
In generale, la sanzione in caso di applicazione dell'art. 36-bis relativo a:
1. difformità o assenza dalla SCIA: pari ad un importo determinato dal responsabile del procedimento sulla base del doppio dell'aumento del valore venale dell'immobile comunicato dall'ADE:
a) caso di conformità disgiunta/semplificata: da 1.032 a 10.328 €
b) caso di doppia conformità (solo come principio): da 516 a 5.164 €
Stando alle linee guida appena pubblicate (ATTENZIONE: non sono fonte di diritto!) si confermerebbe la modalità di pagamento del minimo edittale come Anticipazione, dovendo ricevere l'importo a conguaglio ove dovuto: nel caso in esame mi sembra di poter escludere l'esistenza di un aumento del valore venale e pertanto la sanzione dovrebbe essere quella minima.

2. parziale difformità o var. essenziali dal PDC:
a) caso di conformità disgiunta/semplificata: 2xCC+20%
b) caso di doppia conformità (solo come principio): 2xCC

Diversamente se parliamo di interventi eseguiti in assenza o totale difformità dal PDC/SCIA alternativa (art. 23) e quindi si ricade nell'art. 36 (doppia conformità): pari al doppio del contributo di costruzione.




Valgono in ogni caso le disposizioni locali.
paola2 :
vado a memoria,
ma giusto un paio di anni fa, se non ricordo male, per ripristinare lo stato autorizzato di una autorimessa esterna, a confine, realizzata in maniera parecchio difforme (più lunga e più alta), mi venne chiesta una SCIA.
non in sanatoria ma proprio come pratica edilizia per intervenire sul manufatto.
ma ripeto, vado a memoria.
verifico e faccio sapere
paola2 :
Purtroppo non è più così.
Mi spiego meglio.
Alcuni uffici tecnici non fanno consulenza.
Anzi, io mi sono sentita rispondere: "depositi la pratica e poi Le rispondiamo".
Senza un minimo di confronto sulla questione...
In questo caso era l'interpretazione di un caso da ascrivere alle novità del Salva Casa.
Sono rimasta perplessa proprio perchè mi aspetterei maggiore confronto su questo argomento nuovo e particolare.
Mah..
Soqquadro :
confermo come comunicato da Sergio che la pratica SCIA per messa in pristino / ripristino dello stato dei luoghi esiste. A me è stata richiesta esplicitamente da un comune per sanare una situazione. Il cliente non ha pagato oneri ma ha pagato il rifacimento.
Kia :
Paola2 , scusami ma non è che devono fare "consulenza"! sono pagati a posta per dare un servizio a professionisti e cittadini. Deve entrare nella testa nostra che non si sta chiedendo udienza al papa per cui se questi all'ufficio tecnico comunale sono inerti in modo reiterato alla richiesta di chiarimenti su iter edilizi si segnala a chi è superiore in grado in Comune e anche all'Ordine Provinciale per segnalare un disservizio al cittadino e vedere se si possono muovere loro in un dialogo Comune/Ordine per migliorare il servizio. Devo dire che il mio Comune su tante cose si potrebbe far meglio ma uno straccio di risposta te lo danno e se hanno dubbi per casi complessi ne discutono anche in più tecnici nel senso che chiamano il collega dalla stanza vicina o il responsabile. L'orario di ricevimento serve a quello.
Soqquadro :
c'è da dire che loro lo pongono come un atto di gentilezza (molto mal celata), non dovuto; mi è capitato che anche davanti a un cliente mi prendessero per ignorante se chiedevo un chiarimento, perchè io da professionista "dovrei saperlo". Che ogni testa è diversa, e c'è chi non dovrebbe lavorare col pubblico lo sappiamo, il problema è che è un atteggiamento iper diffuso, e sempre più noto uffici che si chiudono a riccio, e non il contrario.

Quelle volte che all'Ordine tra parentesi sono andata a chieder aiuto - anche per questioni diverse, tipo il classico professionista senior che soggioga l'allora giovane me e non paga, e magari volevo segnalarlo - ha sempre alzato spallucce.
Chiedo un consiglio sincero: come ti comporteresti in tal senso in modo che non diventi un boomerang lavorativo che torna in faccia a te o al cliente?
paola2 :
Quoto totalmente con te.
Questa fortunatamente è stata una eccezione.
Normalmente ho sempre avuto grande collaborazione dai tecnici comunali.
Probabilmente è stato l'argomento (Salva casa) che non piacerà tanto.
A nessuno.
arch.sergio :
Io personalmente, che sono l'ultimo arrivato e conta sempre meno, la considero come un servizio al cittadino.
Io professionista, poco preparato e ignorante secondo loro, mi interfaccio con te solitamente per risolvere problemi della tua cittadinanza, magari per mettere a posto un capannone che cade a pezzi da decenni, per rendere più bello il tuo comune, ad aumentare il valore....
Loro invece se ne fregano e invece di cercare di aiutarti sembra quasi che preferiscono tenere tutto com'è.
paola2 :
Magari ho avuto una sensazione sbagliata.
la sensazione di essere messa alla prova.
Con un si o un no senza contraddittorio.
Quasi un non volere aprire una discussione.
Fermi sulla loro posizione.
peraltro ripeto, su un argomento nuovissimo e che avrebbe invece bisogno di tavoli di confronto tra tecnici e liberi professionisti.
Sono uscita abbastanza frustrata perchè non c'è proprio stata apertura.
Boh
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

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