Buongiorno,
a maggio 2024 ho redatto una Scia in sanatoria di un edificio di 2 appartamenti con sottotetti condonati ad uso abitativo nel 2006.
Nel condono l'altezza di 2.90 m era riferita al sotto travetto mentre nella realtà è riferita al sotto assito, e nella dimensione delle finestrelle è stata indicata la misura interna invece che esterna (a parità di altezza)
Entrambi i fattori non incidono sui parametri igienici nel senso che altezza media e RAI non erano comunque rispettati neppure prima.
Nella Scia in sanatoria mi sono limitata a riportare lo stato di fatto esistente negli elaborati grafici.
Ritengo che le inesattezze possano ascriversi alle tolleranze introdotte col Salva Casa (che al momento del deposito della Scia non era ancora vigente).
Ritenete che sia migliore cosa se all'atto di vendita che verrà fatto io faccia una dichiarazione in merito?
Molto sintetica del tipo che le misure relative ad altezza e dimensione delle finestrelle esistenti (in cui a parità di altezza è stata indicata la misura interna invece che esterna) sono ascrivibili alle tolleranze esecutive ai sensi del T.U. art. 34 bis, comma 2.
Consigli?
paola2 : [post n° 493724]
tolleranze esecutive e dichiarazione tecnico abilitato
Dimostrare?
in che modo?
Verifico che la modifica dei RAi sia contenuta nella tolleranza e idem per la altezza media ?
Distacchi verificati.
Recupero la L.E originale con i dati di Prg e i dati di Progetto di allora (1971) e uso quella per fare i confronti con l'attuale situazione?
Ovvero tutti i parametri devono essere in tolleranza rispetto quelli originari?
Distacchi, Superficie coperta, Volume, Sagoma, Requisiti igienico sanitari.
Però rispetto alla L.E originale sono stati fatti successivi condoni per ampliamento del fabbricato
Quale è il mio punto di partenza rispetto cui verificare che sono entro la tolleranza del 6% ?
(perchè la mia mansarda è di 45 mq....)
in che modo?
Verifico che la modifica dei RAi sia contenuta nella tolleranza e idem per la altezza media ?
Distacchi verificati.
Recupero la L.E originale con i dati di Prg e i dati di Progetto di allora (1971) e uso quella per fare i confronti con l'attuale situazione?
Ovvero tutti i parametri devono essere in tolleranza rispetto quelli originari?
Distacchi, Superficie coperta, Volume, Sagoma, Requisiti igienico sanitari.
Però rispetto alla L.E originale sono stati fatti successivi condoni per ampliamento del fabbricato
Quale è il mio punto di partenza rispetto cui verificare che sono entro la tolleranza del 6% ?
(perchè la mia mansarda è di 45 mq....)
Si, Dimostrare in forma grafica/numerica (tabella).
Il recupero della documentazione attestante lo stato legittimo è sempre il primo passo ed anzi va fatto a prescindere.
Si, tutti i parametri devono essere entro tolleranza: basta uno solo a determinare la necessità di sanatoria.
Il punto di partenza è sempre quello rispetto al quale ci sono le differenze: la verifica infatti non può e deve limitarsi all'ultimo titolo ma estesa alla "concatenazione" dei pregressi, ancorché difformità reiterate non sono automaticamente sanate. Pertanto ciò che compete sia alla L.E. che ciò che compete ai condoni.
Se la tua mansarda è una unità autonoma di Sup. utile 45 mq, sarà 6%, diversamente il riferimento è alla sup. dell'intera unità immobiliare di cui è parte.
Il recupero della documentazione attestante lo stato legittimo è sempre il primo passo ed anzi va fatto a prescindere.
Si, tutti i parametri devono essere entro tolleranza: basta uno solo a determinare la necessità di sanatoria.
Il punto di partenza è sempre quello rispetto al quale ci sono le differenze: la verifica infatti non può e deve limitarsi all'ultimo titolo ma estesa alla "concatenazione" dei pregressi, ancorché difformità reiterate non sono automaticamente sanate. Pertanto ciò che compete sia alla L.E. che ciò che compete ai condoni.
Se la tua mansarda è una unità autonoma di Sup. utile 45 mq, sarà 6%, diversamente il riferimento è alla sup. dell'intera unità immobiliare di cui è parte.
Si la mansarda è una unità autonoma.
ma ho una domanda:
la quota indicante l'altezza in colmo (che a parere mio è certamente una svista perchè in un condono si misurano letteralmente i manufatti, non si progettano....... benedetto tecnico....) è nella realtà minore di quella indicata in condono.
Ti chiedo, non può essere considerata come "minore dimensionamento dell'edificio"?
Perchè nella realtà si è condonato (e quindi pagato) un maggior volume rispetto quello effettivo.
Della situazione è il parametro che mi lascia più perplessa perchè le finestrelle possono sempre essere ripristinate allo stato autorizzato mentre l'altezza no...
ma ho una domanda:
la quota indicante l'altezza in colmo (che a parere mio è certamente una svista perchè in un condono si misurano letteralmente i manufatti, non si progettano....... benedetto tecnico....) è nella realtà minore di quella indicata in condono.
Ti chiedo, non può essere considerata come "minore dimensionamento dell'edificio"?
Perchè nella realtà si è condonato (e quindi pagato) un maggior volume rispetto quello effettivo.
Della situazione è il parametro che mi lascia più perplessa perchè le finestrelle possono sempre essere ripristinate allo stato autorizzato mentre l'altezza no...
Sul concetto di "minore dimensionamento dell'edificio" sono concorde con te, tuttavia occorrerebbe una interpretazione autentica proprio perché è "sfuggito" al legislatore che esiste profonda differenza tra "edificio" ed "unità immobiliare" (quasi mai coincidenti) ed in ogni caso si realizza una sproporzione illogica.
dubito arriveranno mai. io per buonsenso lo estendo alla singola unità anche perchè automaticamente l'edificio stesso ad essere ridimensionato. Poi se loro intendono nel suo complesso altra storia (compensazione tra aumenti e riduzioni)
Dai primi approcci con i tecnici comunali ( per la verità mi sto confrontando con 1 solo comune per ora, anche se conto di occuparmi sempre meno di questa normativa che ancora mi risulta fumosa ed indigesta) ho notato una certa tendenza , salvo situazioni molto più chiare, a lasciare in capo alle interpretazioni e dichiarazioni (e responsabilità) del tecnico.
Io sinceramente sui casi poco chiari, non è che abbia tanta voglia di fare interpretazioni personali che magari poi esce dopo due giorni una sentenza contraria...
A chi lo dici.....
Ho un cliente che aspetta da mesi una risposta.
Che io non mi sento di dare...
Spesso è un "NI" ma , appunto come dici te, se poi dopo 2 giorni salta fuori una sentenza che contraddice l'interpretazione....
Ho un cliente che aspetta da mesi una risposta.
Che io non mi sento di dare...
Spesso è un "NI" ma , appunto come dici te, se poi dopo 2 giorni salta fuori una sentenza che contraddice l'interpretazione....