viola : [post n° 496446]
Presentazione variante in corso d'opera...come vi regolate per la parcella?
Buongiorno a tutti. Ho bisogno di un consiglio per quanto riguarda la presentazione di varianti in corso d'opera. Nel caso in cui si debba presentare una variante progettuale non per volere del committente ma per inerzia di una terza persona (che non è il progettista), come vi regolate con la parcella? E' giusto farsi pagare ugualmente in quanto bisogna rimettere mano sul progetto e ripetere tutto l'iter (comune, soprintendenza, comunità montana)? E in questo caso il costo rimane lo stesso oppure è ribassato rispetto al progetto originario?
Le varianti non si presentano per inerzia di chicchessia, ma per modifiche al progetto. Che poi le modifiche siano dettate da inerzia di qualcuno è un altro discorso.
La variante ha un costo, commisurato al lavoro che c'è dietro, e tale costo va corrisposto a chi se ne assume le responsabilità. Chi deve corrisponderlo è un altro discorso.
La variante ha un costo, commisurato al lavoro che c'è dietro, e tale costo va corrisposto a chi se ne assume le responsabilità. Chi deve corrisponderlo è un altro discorso.
Si, dobbiamo effettuare delle modifiche al progetto, molto probabilmente rotazione del fabbricato e ridimensionamento, in quanto non si trovano le distanze dai confini. Pensi che sia più giusto fare uno sconto rispetto al progetto originario (ad esempio se il progetto originario è costato 1000 la variante la faccio più bassa) oppure ritieni che debba essere pagato come un progetto normale?
Non sono integrazioni ma è una vera e propria variante progettuale, con rotazione del fabbricato e probabilmente ridimensionamento
mi sembra ci sia un errore progettuale (grave) di fondo; anche se ha sbagliato qualcun altro la responsabilità è sempre del progettista, come può essere altrimenti? non è corretto addebitare i costi per la variante al committente
Le varianti si eseguono per tre ordini di motivi:
a) richieste del committente
b) sopraggiunte modifiche normative
c) problemi/necessità di carattere tecnico/costruttivo
In queste circostanze si valuta il grado di "stravolgimento" del progetto e solitamente si applica un costo in percentuale rispetto al compenso originario (es. 50-100%)
Invece le "varianti" presentate per rimediare a inesattezze e/o errori progettuali non solo non è giusto addebitarle al committente (che anzi potrebbe pure chieder i danni per negligenza), ma assolutamente improprio.
a) richieste del committente
b) sopraggiunte modifiche normative
c) problemi/necessità di carattere tecnico/costruttivo
In queste circostanze si valuta il grado di "stravolgimento" del progetto e solitamente si applica un costo in percentuale rispetto al compenso originario (es. 50-100%)
Invece le "varianti" presentate per rimediare a inesattezze e/o errori progettuali non solo non è giusto addebitarle al committente (che anzi potrebbe pure chieder i danni per negligenza), ma assolutamente improprio.
Io non ho capito bene il tuo caso ma:
- Se qualche ente paesaggistico o commissione ti ha chiesto di rivedere il progetto non è colpa tua nè del committente, puoi chiedere di integrare magari con uno sconto sostanziale dato che rilievi ecc.... sono già fatti
- Se hai sbagliato e hai presentato qualcosa che non dal punto estetico ma urbanistico non è realizzabile allora ti conviene rifarlo senza chiedere nulla.
- Se per colpa di un terzo (che non si sa chi sia, magari la suocera del committente) devi rifare il progetto dipende appunto è un ente? o il marito?
- Se qualche ente paesaggistico o commissione ti ha chiesto di rivedere il progetto non è colpa tua nè del committente, puoi chiedere di integrare magari con uno sconto sostanziale dato che rilievi ecc.... sono già fatti
- Se hai sbagliato e hai presentato qualcosa che non dal punto estetico ma urbanistico non è realizzabile allora ti conviene rifarlo senza chiedere nulla.
- Se per colpa di un terzo (che non si sa chi sia, magari la suocera del committente) devi rifare il progetto dipende appunto è un ente? o il marito?
Il messaggio iniziale diceva "per inerzia di una terza persona (che non è il progettista)", da cui si è passati a:
- possibile errore progettuale;
- incompatibilità normativa;
Ad ogni modo la frase "non si trovano le distanze dai confini" è molto ambigua. Il progetto presuppone una verifica dei precedenti edilizi. Se sei tu a firmarlo non capisco come questo possa dipendere dall'inerzia di una terza persona.
Tornando alla tua domanda iniziale, pur non avendo chiara la situazione, in linea di massima come è già stato evidenziato:
- si, una variante comporta delle integrazioni;
- eventualità che sarebbe bene indicare anche nella lettera di incarico;
- la misura delle integrazioni è da rapportare a quanto già eseguito;
- non necessariamente la cifra è minore
- possibile errore progettuale;
- incompatibilità normativa;
Ad ogni modo la frase "non si trovano le distanze dai confini" è molto ambigua. Il progetto presuppone una verifica dei precedenti edilizi. Se sei tu a firmarlo non capisco come questo possa dipendere dall'inerzia di una terza persona.
Tornando alla tua domanda iniziale, pur non avendo chiara la situazione, in linea di massima come è già stato evidenziato:
- si, una variante comporta delle integrazioni;
- eventualità che sarebbe bene indicare anche nella lettera di incarico;
- la misura delle integrazioni è da rapportare a quanto già eseguito;
- non necessariamente la cifra è minore
scusate ma l'inerzia di una terza persona non comporta rotazione e ridimensionamento di un fabbricato; in questo caso di chiunque sia la responsabilità (di chi ha fatto il rilievo? di un collaboratore?) il progettista, nei confronti del committente, è sempre responsabile.
Si, non comporta nemmeno che cambino le distanze dai confini se è per questo..
L'inerzia può comportare la scadenza dei termini per eseguire i lavori, che in concomitanza ad una modifica normativa, o anche solo al decadimento di un determinato procedimento attuativo porta all'impossibilità di realizzare un intervento.
La situazione non la conosciamo, e si: potrebbe anche essere un errore imputabile al professionista.
Potrebbe..
L'inerzia può comportare la scadenza dei termini per eseguire i lavori, che in concomitanza ad una modifica normativa, o anche solo al decadimento di un determinato procedimento attuativo porta all'impossibilità di realizzare un intervento.
La situazione non la conosciamo, e si: potrebbe anche essere un errore imputabile al professionista.
Potrebbe..
Forse sono stata troppo superficiale nello spiegare il problema. In pratica bisognava fare un rilievo prima di partire con il progetto vero e proprio e questo lo avevo fatto presente al committente, comunicandogli la necessità di trovare un geometra che potesse farlo, in quanto io non mi occupo di rilievi e non ho lo strumento per poterli fare. Inizialmente lo trovai io, ma in seguito il committente mi disse che ne aveva trovato uno lui stesso. Questo geometra avrebbe dovuto eseguire il rilievo sul posto (anche in tempi stretti) ma per motivi che non conosco bene non lo fece. A causa di pressioni della committenza e del Comune stesso (che aveva dei termini di scadenza del regolamento comunale) stesso il geometra mi disse di fare il progetto basandomi per il momento sul catastale e che poi avrebbe fatto il rilievo in seguito e se necessario avremmo fatto delle integrazioni. Nel frattempo dopo tante variazioni al progetto e integrazioni fatte abbiamo ricevuto tutti i permessi, ma nel momento in cui il rilievo è stato effettivamente fatto purtroppo si è trovata una netta differenza rispetto al catastale e per netta intendo tanti metri da non riuscire a rispettare in alcun modo la distanza dai confini. Il geometra non avrebbe dovuto mettermi al corrente che ci potesse essere una tale differenza? Io non occupandomi per nulla di catasto e rilievi credevo che si potesse trattare di una semplice piccola differenza di sovrapposizione tra catastale e rilievo, ma non con una tale differenza. Come posso comportarmi in questo caso?
E' abbastanza comune un committente che non capisce l'esigenza di spendere dei soldi in un rilievo, ma il progetto fatto sul catastale senza neanche verificare le dimensioni del lotto non si può sentire.
Come fai a fare una variante in corso d'opera su uno stato di fatto errato? Verificherei prima se nel tuo caso è possibile fare una variante o è necessario richiedere l'annullamento del procedimento e ripartire da capo. Rispetto parametri urbanistici, norme regionali, ecc.
Se la pratica la presenti tu è un discorso, se stai collaborando con questo geometra che presenta la pratica e ha gestito lui le cose è tutto un altro film.
La cosa positiva è che fin dall'inizio hai informato la proprietà della necessità del rilievo, e loro volutamente hanno deciso di non farlo. Questa situazione deriva da una loro scelta, e la necessità di dover rimettere mano a tutto è dettato da questo.
Il problema è che se anche ignori la possibilità che il catasto sia diverso dal rilievo in maniera significativa, questo non è una giustificazione se sei tu a firmare il progetto. Non bisogna essere specialisti di catasto ma alcune verifiche vanno comunque fatte e non si può ignorare del tutto l'argomento.
Quindi il preventivo delle integrazioni faglielo, ma pure il resto lo dovresti un po' chiarire
Come fai a fare una variante in corso d'opera su uno stato di fatto errato? Verificherei prima se nel tuo caso è possibile fare una variante o è necessario richiedere l'annullamento del procedimento e ripartire da capo. Rispetto parametri urbanistici, norme regionali, ecc.
Se la pratica la presenti tu è un discorso, se stai collaborando con questo geometra che presenta la pratica e ha gestito lui le cose è tutto un altro film.
La cosa positiva è che fin dall'inizio hai informato la proprietà della necessità del rilievo, e loro volutamente hanno deciso di non farlo. Questa situazione deriva da una loro scelta, e la necessità di dover rimettere mano a tutto è dettato da questo.
Il problema è che se anche ignori la possibilità che il catasto sia diverso dal rilievo in maniera significativa, questo non è una giustificazione se sei tu a firmare il progetto. Non bisogna essere specialisti di catasto ma alcune verifiche vanno comunque fatte e non si può ignorare del tutto l'argomento.
Quindi il preventivo delle integrazioni faglielo, ma pure il resto lo dovresti un po' chiarire
mah, secondo me non ci sono i presupposti per richiedere un compenso per la variante, già è tanto se non ti chiede un risarcimento danni
Il rilievo, come le verifiche di legittimità e di fattibilità non sono opzioni facoltative che il committente può decidere di non commissionare, ma obbligo implicito nella natura stessa dell'incarico tecnico.
Il catastale non lo utilizzerei nemmeno per fare una proposta di interni, figuriamoci per la presentazione di un titolo edilizio: primo perchè non è probatorio, secondo perchè le finalità che hanno portato a redigerlo sono ben altre, terzo perchè il livello di imprecisione derivante dalla scala di rappresentazione, dalla misurazione, nonchè da errori o approssimazioni di chi ha prodotto l'elaborato in precedenza, possono essere eclatanti (tanto per citare alcuni motivi pratici anche se basterebbe il fatto che non è la procedura corretta).
Perdonami @Viola ma questo non è il modo di lavorare di un professionista e non è una giustificazione valida il fatto di "non occuparsi di catasto".
Il geometra o chi per lui non deve infromarti di nulla: sei tu che sei responsabile di quello che firmi e dichiari.
Il catastale non lo utilizzerei nemmeno per fare una proposta di interni, figuriamoci per la presentazione di un titolo edilizio: primo perchè non è probatorio, secondo perchè le finalità che hanno portato a redigerlo sono ben altre, terzo perchè il livello di imprecisione derivante dalla scala di rappresentazione, dalla misurazione, nonchè da errori o approssimazioni di chi ha prodotto l'elaborato in precedenza, possono essere eclatanti (tanto per citare alcuni motivi pratici anche se basterebbe il fatto che non è la procedura corretta).
Perdonami @Viola ma questo non è il modo di lavorare di un professionista e non è una giustificazione valida il fatto di "non occuparsi di catasto".
Il geometra o chi per lui non deve infromarti di nulla: sei tu che sei responsabile di quello che firmi e dichiari.