Buongiorno, ho un problema che non riesco a capire.
Ho una sala di 6.10x3.45 con una porta finestra di 230x130 e sono in fase di ristrutturazione.
Fatti i calcoli come consigliato praticamente ovunque, Sf/Sp = R.I > 0.125
In pratica: Sf=2.99, Sp=21.045 Calcolo: 2.99/21.045 = 0.142. Quindi sarei in regola.
Il mio tecnico mi dice che non è così, perché bisogna togliere 60 cm dall'altezza della porta finestra.
A questo punto: Sf=2.39, Sp 21.045 Calcolo 2.39/21.045 = 0.113 e non sono più in regola.
In rete ho cercato di capire ma tutti quanto che suggeriscono il calcolo non mettono mai questi 60 cm ma tutta la superfice finestrata.
MI chiedo: sono veramente da togliere questi 60 cm?
Se si dovrei costruire un muro che mi darebbe un vano di 0.70 x 3.45, praticamente una cosa inutile.
Grazie a chi mi vorrà rispondere.
Raffaele : [post n° 496790]
Rapporto areoilluminante
I rapporti aero-illuminanti (RAI) sono disciplinati principalmente dal D.M. 5 luglio 1975. Se i 60 cm che il tecnico vuole scomputare fossero riferiti a una porzione opaca della porta finestra allora sarebbe corretto non farli rientrare nel calcolo del rapporto illuminante e quindi dei RAI (anche se l'aerazione sarebbe verificata).
La ringrazio.
Ne convengo, la dicitura nel rue del mio comune è questa:
L’illuminazione naturale nei locali di abitazione deve essere tale da assicurare le condizioni
ambientali di benessere visivo. A tal fine, tutti i vani di categoria A, devono godere di illuminazione
naturale diretta tramite aperture di dimensioni tali da assicurare un idoneo livello del fattore medio
di luce diurna.
Si definisce fattore medio di luce diurna, espresso in percentuale, il rapporto tra
l’illuminamento medio di un locale e l’illuminamento, nelle identiche condizioni di tempo e di
luogo, su una superficie orizzontale esposta all’aperto, ricevuto dall’intera volta celeste, senza
irraggiamento diretto dal sole (esposizione verso nord).
Per rapporto di illuminazione si intende il rapporto tra la superficie finestrata al lordo dei
telai, dedotta quella posta ad un’altezza inferiore a cm 60 dal pavimento e la superficie utile netta di
un vano. Nei locali di categoria A si ritengono raggiunte le condizioni ambientali di benessere
visivo se il fattore medio di luce diurna è non inferiore al 2% ed il rapporto di illuminazione è
uguale o superiore ad 1/8: entrambi i requisiti devono essere soddisfatti.
Al fine del calcolo del rapporto di illuminazione, le aperture in falda, se realizzate con vetri
trasparenti, comportano una superficie teorica pari a 1,5 volte la superficie reale.
Per quanto riguarda il recupero di fabbricati esistenti, si rimanda all’art.43 del presente
Regolamento.
Da qui si evince che effettivamente i 60 cm ci sono. Quello che mi fa strano e che se applico questa norma a tutte le aperture della casa, nessuna è a norma.
La casa ha 130 anni e non è facile rispettare queste norme moderne.
Sul catasto l'edificio è segnato in rosso e se ho capito bene è classificato storico e tra l'altro tempo fa mi fu detto che c'era il vincolo paesaggistico. Volevo chiudere una porta e mi fu impedito per questo vincolo.
Scrivo tutto questo perché mi par di aver capito che se ci sono vincoli si passa da 1/8 a 1/16 e quindi mi rientrerebbe tutto.
Grazie
Ne convengo, la dicitura nel rue del mio comune è questa:
L’illuminazione naturale nei locali di abitazione deve essere tale da assicurare le condizioni
ambientali di benessere visivo. A tal fine, tutti i vani di categoria A, devono godere di illuminazione
naturale diretta tramite aperture di dimensioni tali da assicurare un idoneo livello del fattore medio
di luce diurna.
Si definisce fattore medio di luce diurna, espresso in percentuale, il rapporto tra
l’illuminamento medio di un locale e l’illuminamento, nelle identiche condizioni di tempo e di
luogo, su una superficie orizzontale esposta all’aperto, ricevuto dall’intera volta celeste, senza
irraggiamento diretto dal sole (esposizione verso nord).
Per rapporto di illuminazione si intende il rapporto tra la superficie finestrata al lordo dei
telai, dedotta quella posta ad un’altezza inferiore a cm 60 dal pavimento e la superficie utile netta di
un vano. Nei locali di categoria A si ritengono raggiunte le condizioni ambientali di benessere
visivo se il fattore medio di luce diurna è non inferiore al 2% ed il rapporto di illuminazione è
uguale o superiore ad 1/8: entrambi i requisiti devono essere soddisfatti.
Al fine del calcolo del rapporto di illuminazione, le aperture in falda, se realizzate con vetri
trasparenti, comportano una superficie teorica pari a 1,5 volte la superficie reale.
Per quanto riguarda il recupero di fabbricati esistenti, si rimanda all’art.43 del presente
Regolamento.
Da qui si evince che effettivamente i 60 cm ci sono. Quello che mi fa strano e che se applico questa norma a tutte le aperture della casa, nessuna è a norma.
La casa ha 130 anni e non è facile rispettare queste norme moderne.
Sul catasto l'edificio è segnato in rosso e se ho capito bene è classificato storico e tra l'altro tempo fa mi fu detto che c'era il vincolo paesaggistico. Volevo chiudere una porta e mi fu impedito per questo vincolo.
Scrivo tutto questo perché mi par di aver capito che se ci sono vincoli si passa da 1/8 a 1/16 e quindi mi rientrerebbe tutto.
Grazie
La ringrazio
La porta finestra non ha parti opache è completamente aperta dal pavimento per tutta la sua misura.
La porta finestra non ha parti opache è completamente aperta dal pavimento per tutta la sua misura.
Buongiorno,
deve parlare con il tecnico che ha incaricato e fargli le stesse domande che sta esponendo sul forum, anziché prepararsi al contraddittorio con lui con opinioni prese da internet.
La sua richiesta denota quantomeno una scarsa comunicazione con il suo tecnico, e sottintende probabilmente sfiducia nei suoi confronti, per cui le consiglio prima di tutto di chiarirsi con lui.
"...dedotta quella posta ad un’altezza inferiore a cm 60 dal pavimento..." significa che nel calcolo R.I. quei 60 cm non si conteggiano, proprio come le è stato evidenziato. Deroghe sugli edifici storici esistono, ma vanno contestualizzate nel quadro normativo e calate sul perimetro dell'intervento specifico.
deve parlare con il tecnico che ha incaricato e fargli le stesse domande che sta esponendo sul forum, anziché prepararsi al contraddittorio con lui con opinioni prese da internet.
La sua richiesta denota quantomeno una scarsa comunicazione con il suo tecnico, e sottintende probabilmente sfiducia nei suoi confronti, per cui le consiglio prima di tutto di chiarirsi con lui.
"...dedotta quella posta ad un’altezza inferiore a cm 60 dal pavimento..." significa che nel calcolo R.I. quei 60 cm non si conteggiano, proprio come le è stato evidenziato. Deroghe sugli edifici storici esistono, ma vanno contestualizzate nel quadro normativo e calate sul perimetro dell'intervento specifico.
Buongiorno.
Non è che non fido ma volevo una opinione in più. Tra l'altro, anche qui, mi è stato detto che se i 60 cm non sono opachi non si devono togliere dal totale della finestra.
In rete nessuno cita questi 60 cm che se ho capito bene derivano dal D.M del 1975 quindi un qualcosa a livello nazionale.
Diciamo che ho capito che dovrò togliere questi 60 centimetri ma vorrei capire il perché, a che scopo.
Ho chiesto al tecnico ma mi ha risposto: se ci sono norme e regolamenti bisogna rispettarli.
Grazie comunque per le risposte
Non è che non fido ma volevo una opinione in più. Tra l'altro, anche qui, mi è stato detto che se i 60 cm non sono opachi non si devono togliere dal totale della finestra.
In rete nessuno cita questi 60 cm che se ho capito bene derivano dal D.M del 1975 quindi un qualcosa a livello nazionale.
Diciamo che ho capito che dovrò togliere questi 60 centimetri ma vorrei capire il perché, a che scopo.
Ho chiesto al tecnico ma mi ha risposto: se ci sono norme e regolamenti bisogna rispettarli.
Grazie comunque per le risposte
"Per rapporto di illuminazione si intende il rapporto tra la superficie finestrata al lordo dei
telai, dedotta quella posta ad un’altezza inferiore a cm 60 dal pavimento e la superficie utile netta di
un vano."
Purtroppo, anche se personalmente lo considero assurdo, il testo, in quanto RE, ha valore normativo.
telai, dedotta quella posta ad un’altezza inferiore a cm 60 dal pavimento e la superficie utile netta di
un vano."
Purtroppo, anche se personalmente lo considero assurdo, il testo, in quanto RE, ha valore normativo.
Buongiorno,
lo scopo è uno solo: rispettare il R.E. vigente da lei citato.
Vuole capire la ratio che ha guidato il legislatore nel definire i parametri del D.M. 1975?
Aperture in presenza di porticati, porte finestre in presenza di parapetti, finestre con superfici vetrate ridotte per la presenza di decori o telai particolari, sono tutte accomunate da un fattore di riduzione della superficie che effettivamente viene attraversata dalla luce.
Probabilmente nel caso del suo Comune, il legislatore avrà valutato che una porta finestra, data l'inclinazione della luce solare (che solo al tramonto arriverebbe forse ad illuminare con un angolo inferiore ai 20° la porzione vetrata dei primi 60 cm) vada considerata ai fini del calcolo dei R.A.I. solo la porzione dai 60 cm in su.
Se invece vuole capire meglio perché nel suo caso, su quell'edificio, tutelato in un certo modo, che ricade in una determinata area di un determinato comune, i primi 60 cm di finestra non vengono calcolati ai fini dei R.A.l., dovrebbe sicuramente chiedere spiegazioni al tecnico che ha incaricato, che avrà già studiato la situazione e saprà rispondere nel merito ai sui dubbi.
lo scopo è uno solo: rispettare il R.E. vigente da lei citato.
Vuole capire la ratio che ha guidato il legislatore nel definire i parametri del D.M. 1975?
Aperture in presenza di porticati, porte finestre in presenza di parapetti, finestre con superfici vetrate ridotte per la presenza di decori o telai particolari, sono tutte accomunate da un fattore di riduzione della superficie che effettivamente viene attraversata dalla luce.
Probabilmente nel caso del suo Comune, il legislatore avrà valutato che una porta finestra, data l'inclinazione della luce solare (che solo al tramonto arriverebbe forse ad illuminare con un angolo inferiore ai 20° la porzione vetrata dei primi 60 cm) vada considerata ai fini del calcolo dei R.A.I. solo la porzione dai 60 cm in su.
Se invece vuole capire meglio perché nel suo caso, su quell'edificio, tutelato in un certo modo, che ricade in una determinata area di un determinato comune, i primi 60 cm di finestra non vengono calcolati ai fini dei R.A.l., dovrebbe sicuramente chiedere spiegazioni al tecnico che ha incaricato, che avrà già studiato la situazione e saprà rispondere nel merito ai sui dubbi.
Dipende dal RLI.
In provincia di Bergamo nel calcolo della superficie finestrata si tolgono i 60 cm in ogni caso.
POi... conosco tecnici che considerano, non solo tutta la apertura ma pure i portoncini di ingresso...
In provincia di Bergamo nel calcolo della superficie finestrata si tolgono i 60 cm in ogni caso.
POi... conosco tecnici che considerano, non solo tutta la apertura ma pure i portoncini di ingresso...