Asseverazione Stato Legittimo per errore di rappresentazione grafica

Buongiorno, nella fusione di due unità immobiliari adiacenti risalenti agli ultimi decenni del 1800 mi trovo in questa situazione:
- atti edilizi non presenti
- originali di impianto presente solo una sorta di quello che oggi sarebbe un "estratto di Mappa"
- per un Sub (che è quello che mi interessa) un catastale del 92, rappresentazione grossolana, ma abbastanza coerente
- DIA del 1999 per innalzamento cordolo di gronda fronte interno nella quale vengono rappresentati i due piani (PT e P1) come stato di fatto che non viene modificato in quanto non oggetto di opere.
- catastale di conseguenza.

Ora, il tecnico commette un errore materiale grossolano, ovvero effettua rilievo del P1 (sottotetto dove alzano il cordolo) e per il piano terra riporta le misure totale interne e poi distribuisce le pareti divisorie, dimenticando totalmente (visibile ad occhio e dimostrabile dai passaggi della scala di collegamento) che i muri perimetrali al PT hanno sezione di circa 30 cm maggiore rispetto al p1. da ciò deriva una quota totale maggiore rispetto al reale ottenendo una totale di 891 cm contro i reali 841 (UI 58 mq di SU quindi tolleranza 6%) che rientrerebbe nelle tolleranze prevista dal 34bis.
Il punto, da un confronto anche con il tecnico comunale è che non c'è un errore di progetto o di esecuzione (tra l'altro siamo in difetto di misure, non in eccesso), ma una errata rappresentazione grafica dimostrabile.
L'immobile è allo stato originale, in particolare le strutture e le pareti perimetrali non sono modificate.
Da vari confronti però non si intende bene a quale articolo fare riferimento in quanto la situazione è un po anomala.
Se qualcuno avesse un'esperienza o un parere da condividere lo ringrazio anticipatamente