Ri.Co.Arch : [post n° 497530]

SCIA fusione due unità immobiliari e richiesta integrazioni Comune

Per una SCIA fusione due U.I. già residenziali il comune chiede integrazione per:
- art 77 e seguenti DPR 380/2001 - tavola e relazione adattabilità
- accertare la "classe" dell'immobile risultante per determinare se sia necessario adeguare il contributo commisurato al costo di costruzione

Le opere sono classificabili come manutenzione straordinaria, non come nuova costruzione o ristrutturazione, quindi la richiesta (che comunque i requisiti di adattabilità ci sono) mi pare infondata, però diciamo pure che si fa prima a farla che ha discutere per niente

Il comune vuole raccattare soldi? Non mi è mai stata fatta una richiesta del genere in casi analoghi, pertanto il mio dubbio è piuttosto marcato. Preciso che il fabbricato (origini rurali) ha 3 unità oggi che diventeranno due dopo la fusione. Dell'unità di cui NON mi occupo e non conosco ovviamente non c'è nulla, atti di fabbrica etc, solo una visura catastale da cui eventualmente desumere la superficie catastale e "stimare" la utile
Gradite opinioni o eventuali riferimenti normativi del caso...
grazie
archspf :
Non comprendo il ricorso alla SCIA se non vi sono interventi strutturali. L'intervento di M.S. Leggera si attua in CILA e dal 2014 (Decreto "Blocca Italia") non è oneroso.
Tuttavia farei una verifica approfondita di come si sia arrivati a 3 unità distinte, ovvero se le stesse non lo fossero già in origine.
Ri.Co.Arch :
Ci sono opere strutturali per cui serve la Scia, delle tre unità immobiliari c’è traccia dagli originali di impianto che però sono relativamente recenti e sono già suddivise.
Grazie del passaggio
Kia :
Premesso che in Comune non sono infallibili...scusami, ma io chiederei direttamente a loro la motivazione di questo ragionamento. Anche perché se sei in riduzione di unità immobiliari risultanti ed erano già tutte residenziali...
archspf :
@Ri.Co.Arch con la precisazione che ​per gli immobili molto risalenti per i quali non è disponibile alcun titolo abilitativo (perché non richiesto), le "informazioni catastali di primo impianto" devono essere intese quelle risalenti alla formazione originaria del Nuovo Catasto Edilizio Urbano (NCEU) a seguito dell'accertamento generale dei fabbricati disposto con il R.D.L. 652/1939, e che le planimetrie "recenti" devono risalire in ogni caso ad un periodo antecedente il 1967 pena l'insussistenza delle condizioni per reclamare la legittimità del manufatto in qualsiasi zona del territorio comunale (Legge Ponte 765/1967).
Se risulta lo stato legittimo l'unica alternativa è seguire il consiglio di@Kia poichè diversamente non si comprenderebbe la richiesta dell'ente stesso.
Ri.Co.Arch :
@archspf comprendo il concetto. I punti salienti sono che:
- edificio in NAF collocato dallo stesso PGT in epoca di costruzione fine 1800, come edificio che ha mantenuto la struttura originaria
- edificio 2 piani FT con 3 UI totali, tutte con accesso dall'esterno, no spazi comuni no SNR, no balconi etc. tutte e tre le UI sono già residenziali.
- Non faccio CILA, ma SCIA per unire due UI, perchè devo modificare una soletta per scala rettilinea e chiudere seconda scala a chiocciola originale
- Superfici e volumi sono la mera somma aritmetica delle due originarie
- documentalmente dei due sub che tratto io abbiamo: 1 catastale del 1992 (per una UI) e una DIA del 1999 per piccole modifiche interne. Il tutto congruente con lo stato dei luoghi
-una DIA per l'atro sub del 2000 con seguente docfa
Dalla AG Territorio gli originali di primo impianto sono solo sul Foglio 6 e sul foglio 6 part 60. Delle divisioni interne non è reperibile NULLA.
Questo è il quadro.
Quindi,
Trattandosi di manutenzione straordinaria con interventi strutturali (SCIA art 22 c1.a ---> art 3 c1.b e non essendo ammissibile l'aumento di volumetria
Ritengo che la richiesta di perfezionamento fatta dal tecnico sia da capire.
Art 77 dpr 380 per abbattimento barriere architettoniche riguarda nuovi edifici e ristrutturazioni di intero stabile. Non trattandosi di ampliamento con formazione nuove ui (o recuperi vari) ritengo che non si applichi alla mera manutenzione straordianria
Classe edificio e contributo costo di Costruzione idem per i motivi di cui sopra. Inoltre non c'è nulla documentalmente per stabiliri la classe "prima dell'intervento" e raffrontarla alla eventuale classe derivante-
Della terza UI non ho dati geometrici, no n la conosco e non so nemmeno se sia disponibile almeno un catastale per dedurre le miisure anche grossolanamente.
Chiedevo pareri su questo, o se sto sbagliando io, prima di muovere inutili polveri negli UT...
archspf :
Per un intervento di fusione ancorché con opere strutturali non è richiesto nè l'adeguamento/adattamento ai fini della 236/1989 (barriere architettoniche) ne tantomeno oneri concessori.
Tuttavia credo che il problema risieda proprio nel fatto che "Dalla AG Territorio gli originali di primo impianto sono solo sul Foglio 6 e sul foglio 6 part 60. Delle divisioni interne non è reperibile NULLA." di qui desumere che le unità siano residenziali alle origini appare "azzardato" e potrebbe essere implicitamente il probabile motivo della contestazione (diversa destinazione d'uso).
A scanso di equivoci (perdonami se ridondante): intendiamo le "planimetrie storiche" reperibili ormai direttamente con visura planimetrica nel portale SISTER. Poi se è disponibile solo il "mappale" è un'altra storia e si dovrebbe allora ricondurre la legittimazione ad altri documenti probatori.
Se l'edificio è in NAF, possibile non ci sia nulla in archivi storici (anche privati)?
Ri.Co.Arch :
@archspf
"Se l'edificio è in NAF, possibile non ci sia nulla in archivi storici (anche privati)?".. No il nulla assoluto è il comune ne è cosciente.

Detto questo è un piccolo comune e vorrei evitare troppo rumore, ma dovrò affrontare il tema con il tecnico.
Grazie
Kia :
eh ma per forza devi affrontare l'argomento. Ma fallo rapidamente anche. Non si sfugge dall'avere tutto a posto prima di intraprendere attività edilizie.
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