SoloUno : [post n° 497584]

Piano casa e pratiche successive

Alcuni anni fa è stata presentata e regolarmente approvata una pratica di ampliamento con Piano Casa di un'abitazione rurale in Puglia. Oggi sono stati accorpati nuovi terreni adiacenti alla proprietà ed è stato richiesto un nuovo ampliamento sulla base del nuovo indice fondiario. Secondo voi il volume precedentemente ampliato con il piano casa deve essere regolarmente considerato come volume esistente nel calcolo del volume totale o puo essere considerato come porzione di volume realizzato in deroga e quindi non da conteggiare nel nuovo calcolo volumetrico?
arch_mb :
Non so come sia stato recepito il Piano casa in Puglia. In Veneto la legge è chiara, si ricorre al piano casa solo dopo avere esaurito la volumetria residua. Se le premesse fossero le stesse, nel tuo caso considererei il V piano casa come "bonus", e conteggerei il V del nuovo ampliamento come espressione della capacità edificatoria del terreno. Una volta esaurita quest'ultima, nel caso si ricorra a un nuovo bonus Piano casa, si scomputerà da quel numero il bonus già goduto.
SoloUno :
Grazie per la risposta . Si, precedentemente la volumetria era esaurita ma oggi sono stati accorpati nuovi terreni.
archspf :
Precisando che nel caso dell'asservimento si dovrebbe sempre tenere sottocchio il superamento dei limiti di cubatura o di standard urbanistici previsti per la zona, e che tecnicamente il "piano casa", salvo diversa interpretazione regionale, è applicabile "una tantum", la cubatura realizzata sfruttando il "piano casa" concorre alla riduzione della cubatura residua disponibile.
D'altra parte si deve considerare l'indice fondiario residuo in relazione quanto già costruito, proprio perchè esaurito il "piano casa" si ritorna alla condizione ordinaria (volume già edificato ai fini di saturazione).
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