Un quesito un po' strano ma mi è venuto pensando alla carriere di un mio amico interior designer.
Lui ha fatto interior design al PoliMi, 5 anni, ma ovviamente non si può iscrivere in un ordine.
Lui prende i lavori e segna che i lavori se oggetto di pratica, asseverazioni ecc....verranno fatti da un tecnico abilitato, però il progetto lo fa lui.
Per dire devi rifare un appartamento, lui ti fa il progetto, e poi trova chi presenti la pratica.
è legale questa cosa? ovviamente i tecnici si assumono la responsabilità ma la proprietà intellettuale no
Quindi pensavo, metti che qualcuno dica ah sei bravo fammi un grattacielo (esagero) se lui facesse il progetto e trova qualcuno che lo firmi?
arch.sergio : [post n° 497954]
Lavorare senza essere iscritti all'ordine
Sono anni che faccio notare questa "buco". A quanto pare Interior Designer, Home Stager e altre figure non iscritte ad un albo godono di grande seguito a sfavore della nostra professione anche con notevoli vantaggi (una tra tutte la non sussistenza di obbligo di assicurazione).
A quanto pare anche un grattacielo volendo, basta trovare chi te lo firma.
A quanto pare anche un grattacielo volendo, basta trovare chi te lo firma.
Beh è un po' quello che succede con le archistar internazionali. Queste fanno il progetto ma nel 99% dei casi non possono firmare un progetto in un paese estero perchè anche gli altri paesi hanno normative in merito ad albi etc. In questo caso trovato una firma locale che certifica il tutto.
Si, credo sia assolutamente legale.
Visto che è un lavoro che rende, da architetto abilitato mi sono spostato alla progettazione di interni pure io, lasciando le beghe burocratiche a chi è più pratico. La differenza però è che ci deve essere perfetta sintonia e visione fra chi firma e chi progetta con i rispettivi ruoli e compensi. La cosa importante (quello che faccio io) è sempre essere trasparente e chiaro con il cliente.
Visto che è un lavoro che rende, da architetto abilitato mi sono spostato alla progettazione di interni pure io, lasciando le beghe burocratiche a chi è più pratico. La differenza però è che ci deve essere perfetta sintonia e visione fra chi firma e chi progetta con i rispettivi ruoli e compensi. La cosa importante (quello che faccio io) è sempre essere trasparente e chiaro con il cliente.
Presumo di si, di base anche per gli interior designer e home stager l'unico modo che hanno per entrare in un cantiere "ufficiosamente" è quella della direzione artistica o semplice consulenza d'immagine.
In uno degli ultimi cantieri per lo studio con cui collaboro, c'era la figura dell'"arredatore" fortemente voluto dal committente. Da quello che ho capito lui sarebbe anche architetto ma forse non è iscritto all'albo...ad ogni modo lui si occupa solo di finiture e arredi mentre noi di tutto il resto "che si firma" per intenderci. Devo dire che inizialmente qualche problema c'è stato del tipo incongruenze tra arredo e impianti ma poi è stato risolto.