Arch. Fish : [post n° 498516]

Ordinanza comunale (VVF) - compatibilità tra burocrazia e urgenza

Buona sera, buona domenica.

Edificio fatiscente, metà '700, accatastato come F/2. Intervento dei VVF a seguito di segnalazione di caduta calcinacci e tegole dalla copertura. Contestazione ovviamente arrivata ai proprietari mediante ordinanza dell'ufficio tecnico comunale che prevede eliminazione dei pericoli e ripristino della struttura.

Ora il problema è: come si fa a conciliare le tempistiche "ad horas" dell'ordinanza con le esigenze tecniche/burocratiche.

I proprietari hanno immediatamente fatto rimuovere i coppi "più critici" e parzialmente scoperchiato il fabbricato. Ora bisogna procedere al ripristino della copertura e ci sono due strade:
- riparazione del manto di copertura della sola falda danneggiata
- sostituzione dei coppi con con lamiera grecata (isocoppo, ecc.) sulla falda danneggiata
In entrambi i casi è prevista la sostituzione (parziale) dell'orditura e riparazioni localizzate delle murature in pietra.

Ora, i dubbi sono:
1. L'ordinanza costituisce già titolo autorizzativo o serve una comunicazione/segnalazione? Una semplice "CIL" oppure CILA/SCIA anche visto il cambio di materiale? Il problema è la verifica dello stato legittimo dell'immobile, sicuramente ante 42 o 67 ma va accertato comunque con foto aeree o altra documentazione, quindi tempi abbastanza lunghi.

2. Per la parte strutturale? Essendo semplice riparazione dell'esistente non è richiesto l'iter strutturale. Ma in caso di cambio materiale sì, oppure si può evitare dimostrando nessuna modifica dell'orditura esistente e un alleggerimento del manto di copertura?
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